Casa dell'Erma di Bronzo

L'atrio

La casa dell'Erma di Bronzo è una casa di epoca romana, sepolta durante l'eruzione del Vesuvio del 79 e ritrovata a seguito degli scavi archeologici dell'antica Ercolano: è così chiamata per il ritrovamento al suo interno di un'erma in bronzo raffigurante un uomo[1].

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Costruita in epoca sannita[1], la casa fu ricoperta sotto una coltre di fango a seguito delle colate piroclastiche durante l'eruzione vesuviana nel 79: esplorata prima tramite cunicoli durante le indagini borboniche nel XVIII secolo, fu riportata alla luce agli inizi del XX secolo da Amedeo Maiuri[1].

L'ingresso principale della casa dell'Erma di Bronzo è posto lungo il cardo IV ed ha un'estensione di circa centocinquanta metri quadrati[2]; superate le fauci d'ingresso, si accede all'atrio: in stile tuscanico, presenta un impluvium centrale in tufo[3], compluvium, ricostruito durante gli scavi, sostenuto da travi in legno[3], pareti affrescate in terzo stile con pannelli rossi e neri incorniciati da un bordo in rosso chiaro e pavimentazione in opus signinum; nella stanza è stata ritrovata un'erma in bronzo, di cui è esposto il calco, con il volto di un uomo, proprietario della casa[3], mentre sulla parete nord si aprono due finestre che illuminavano la confinante casa a Graticcio[1]. Sull'atrio si affacciano diversi ambienti: due piccoli cubicoli, di cui uno dotato d'ingresso anche dalle fauci, ed il tablino, con decorazioni in terzo stile, simili a quelle dell'atrio, e pavimento in opus sectile, oltre ad una grande finestra che dà in un ambiente adibito a pozzo di luce, arricchito con pitture che tendono a riprodurre un giardino[1]. Dall'atrio, un corridoio a sinistra del tablino, oltre a condurre al finto giardino, porta al triclinio, anch'esso decorato in terzo stile, con piccole scene di paesaggi marini[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Cenni sulla Casa dell'Erma di Bronzo, su sites.google.com. URL consultato il 16-12-2013 (archiviato dall'url originale il 3 novembre 2013).
  2. ^ L'insula III, su sites.google.com. URL consultato il 16-12-2013 (archiviato dall'url originale il 28 ottobre 2013).
  3. ^ a b c La Casa dell'Erma di Bronzo, su pompeiisites.org. URL consultato il 16-12-2013 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2013).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Arnold De Vos e Mariette De Vos, Pompei, Ercolano, Stabia, Roma, Editori Laterza, 1982, ISBN non esistente.

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