Casa dell'Atrio Corinzio

L'atrio

La casa dell'Atrio Corinzio è una casa di epoca romana, sepolta dall'eruzione del Vesuvio del 79 e ritrovata a seguito degli scavi archeologici dell'antica Ercolano: è così chiamata per via delle colonne dell'atrio, con capitello in ordine corinzio[1].

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Di medie dimensioni[2], circa duecentotrenta metri quadrati[3], la casa dell'Atrio Corinzio è una delle più antiche della città ed ha l'ingresso principale posto lungo il cardo IV: questo è caratterizzato da un protiro con colonne in laterizio[2]. Superate le fauci, tramite quattro gradini si accede all'atrio che funge anche da peristilio[4]: questo presenta al centro un impluvium trasformato in fontana con puteale ed euripus in marmo[2], ed intorno è circondato da sei colonne in tufo, intonacate in bianco, con capitelli in ordino corinzio[4]; l'ambiente si completa con pavimentazione in cocciopesto con l'aggiunta di pezzi di marmo colorato e affreschi alle pareti con zoccolatura in nero, zona mediana in rosso e nero e fregio bianco, decorato con disegni di elementi architettonici[4]. Intorno all'atrio, eccetto lungo il lato settentrionale, si aprono tutti gli ambienti della casa, i quali presentano decorazioni in quarto stile[2]: un cubicolo ha pannelli arancioni, separati tramite colonne disegnate, e fregio in bianco, arricchito con elementi architettonici, ed un pavimento a mosaico con tessere bianche e nere disposte a motivi geometrici con una zona centrale in opus sectile; un altro cubicolo presenta nuovamente pannelli arancioni, con al centro quadretti raffiguranti scene navali[4]. Tra gli altri ambienti della casa: il tablino, adornato con disegni di elementi architettonici su fondo nero, l'oecus, con pareti affrescate con pannelli in arancione e nero, separati tramite elementi di architettura fantasiosa, ed un soffitto con volta a cassettoni dipinto[2] e la cucina, che conserva una rampa di scala che conduce al piano superiore, edificato durante un secondo momento per ampliare la casa[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cenni sulla casa, su pompeiisites.org. URL consultato il 26-04-2013 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2013).
  2. ^ a b c d e De Vos, p. 288.
  3. ^ L'insula V, su sites.google.com. URL consultato il 26-04-2013 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2013).
  4. ^ a b c d e Storia e descrizione della Casa dell'Atrio Corinzio, su sites.google.com. URL consultato il 26-04-2013 (archiviato dall'url originale il 28 ottobre 2013).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Arnold De Vos e Mariette De Vos, Pompei, Ercolano, Stabia, Roma, Editori Laterza, 1982, ISBN non esistente.

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