Callisto (patriarca di Aquileia)

Callisto
vescovo della Chiesa cattolica
Ritratto del patriarca nella Sala del Trono nel Palazzo Patriarcale di Udine
 
Incarichi ricopertiPatriarca di Aquileia dal 726 fino alla sua morte
 
NatoVII secolo
Deceduto756
 

Callisto, patriarca di Aquileia (VII secolo756[1]), è stato un patriarca cattolico italiano.

Fu arcidiacono di Treviso e successivamente, sostenuto da Liutprando, re dei Longobardi, fu nominato Patriarca di Aquileia come successore di Sereno e resse la diocesi dal 726 al 756.[1] Papa Gregorio II ratificò la nomina, con la raccomandazione di rispettare i diritti e i poteri giurisdizionali del patriarca di Grado.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Fu nominato quando la sede del Patriarcato era stata portata a Cormons, poiché Aquileia era troppo vicina ai confini del regno longobardo e soggetta a incursioni da Grado.

Anche Cormons, comunque, era soggetta a frequenti incursioni da oriente; sia per tali ragioni, sia per ottenere una sede più adeguata e prestigiosa, Callisto nel 737 decise unilateralmente di spostare la sede patriarcale a Cividale, cacciando il vescovo di Zuglio Amatore, che vi risiedeva.

Cividale - Pozzo di Callisto

Questa decisione scatenò la reazione di Pemmone duca del Friuli e di altri nobili longobardi, che catturarono Callisto e lo imprigionarono nel castello di Duino con l'intenzione di ucciderlo.

Il re longobardo Liutprando, informato dell'accaduto, prese le difese di Callisto, confermò il trasferimento a Cividale e sfruttò l'occasione per destituire Pemmone e nominare il figlio Ratchis come nuovo duca del Friuli.
Successivamente Callisto fece abbattere il precedente palazzo vescovile e ne fece costruire uno nuovo, più imponente ed adatto al prestigio patriarcale. Il palazzo si trovava sull'area dell'attuale Palazzo dei Provveditori Veneti. Della intera opera voluta da Callisto rimane, secondo la tradizione, il pozzo dove si trovavano i giardini del palazzo.

Iniziò anche la costruzione della cattedrale e del battistero, di cui rimane lo splendido fonte battesimale.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b DBF.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Paolo Diacono, Storia dei Longobardi, VI, 51.
  • Roberto Tirelli, I Patriarchi, Pordenone, 2000.
  • Pio Paschini - Le vicende politiche e religiose del territorio friulano da Costantino a Carlo Magno (secc. IV-VIII) - Memorie Storiche Forogiuliesi - Anno VIII (1912) - pp. 271–274

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Patriarca di Aquileia Successore
Sereno
711- 723
726 - 756 ?
Controllo di autoritàVIAF (EN7013157643195338590009