Battaglia del lago Benaco

Battaglia del lago Benaco
parte dei conflitti romano-germanici
L'invasione della parte occidentale dell'Impero romano degli anni 268 - 271, da parte di Alamanni, Marcomanni, Iutungi, Iazigi e Vandali Asdingi.
Datanovembre 268
LuogoLacus Benacus (lago di Garda, Italia)
EsitoDecisiva vittoria romana
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
35.000100.000
Perdite
4.70050.000
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La battaglia del lago Benaco fu combattuta nel novembre 268 presso il lago di Garda (in latino Lacus Benacus) tra l'esercito dell'Impero romano, comandato dall'imperatore Claudio il Gotico, e la federazione germanica degli Alemanni. La schiacciante vittoria ottenuta dai Romani segnò l'inizio della ripresa dell'impero dopo la Crisi del III secolo, ma non fu sufficiente a contenere definitivamente le incursioni alemanniche in territorio romano, che anzi ripresero già pochi mesi dopo la battaglia.

Contesto storico[modifica | modifica wikitesto]

Gli Alemanni erano una federazione etnica di tribù germaniche, in larga parte appartenenti al ramo degli Herminones dei Germani occidentali. Il nucleo originario, costituito dai Semnoni, aveva aggregato intorno a sé elementi di varia stirpe, le cui identità singolari si erano via via stemperate fino a lasciare il posto a quella, collettiva e comune, alemannica. Nel corso del suo processo di formazione, tra I e II secolo, la federazione si era stanziata in un'area dell'odierna Germania meridionale, compresa tra l'alto Reno e l'alto Danubio.

All'inizio del II secolo, mentre a Roma regnava l'imperatore Caracalla, gli Alemanni avevano intrapreso le loro prime scorrerie al di là del Limes romano (212-213). Le incursioni erano condotte dai soli guerrieri e avevano finalità di saccheggio; non c'erano ancora, in quella prima fase, obiettivi di migrazione o di ricerca di nuove aree di insediamento, tanto che al termine di ogni razzia le truppe facevano ritorno alle loro basi a ridosso del Limes.

Antefatto[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Invasioni barbariche del III secolo.

Nel 268 gli Alemanni penetrarono in Italia attraverso il passo del Brennero, approfittando dell'assenza dell'esercito romano, impegnato a fronteggiare la ribellione dell'usurpatore Aureolo e, nelle province balcanico-anatoliche, un'altra invasione barbarica, capeggiata dai Goti. Nell'autunno gli Alemanni giunsero ad occupare alcune zone dell'Italia settentrionale, proprio mentre i Romani erano impegnati a sconfiggere i Goti nella battaglia di Naisso. È possibile che l'imperatore Claudio abbia tentato di negoziare con gli Alemanni il loro ritiro, ma, avutone un rifiuto, decise di impegnarli in battaglia.

Battaglia[modifica | modifica wikitesto]

Gli eserciti si scontrarono nei pressi del lago di Garda: i trentacinquemila uomini di Claudio si trovarono davanti un nemico superiore di numero, in quanto gli Alemanni avevano portato in Italia più di centomila uomini[1]. I dettagli della battaglia sono ignoti, ma è certo che Claudio vinse largamente uno scontro, con circa metà degli Alemanni caduti sul campo; gli Alemanni superstiti si ritirarono verso nord.[2]

Le vittorie di Naisso e del Garda furono segnali dell'uscita dell'impero dalla crisi che l'aveva attanagliato nel III secolo: sotto l'energica guida dei due generali illirici, Claudio e Aureliano, furono riconquistati tutti i territori perduti nel giro di sette anni.

Conseguenze[modifica | modifica wikitesto]

Dal punto di vista alemannico, tuttavia, lo scontro non rappresentò affatto un punto di svolta; dopo che i superstiti furono rientrati nelle loro basi, infatti, la federazione passò immediatamente a pianificare nuove razzie, tanto che già nel 270 la tribù alemannica degli Iutungi tornò a compiere un'incursione in Italia settentrionale. Anche la nuova campagna, dopo un iniziale successo a Piacenza nel gennaio del 271, fu respinta dall'esercito romano guidato da Aureliano (battaglie di Fano e di Pavia, ma ulteriori incursioni si sarebbero ripetutamente verificate nei decenni seguenti.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Landolfo Sagace, Historia Miscella, X, 9,1
  2. ^ Sesto Aurelio Vittore, Epitome de Caesaribus, 34.2; Watson (p. 220) data la battaglia del lago di Garda al 269, ponendo gli Iutungi tra gli alleati degli Alemanni.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]