Appennino siculo

Appennino siculo
Scorcio dei Monti Peloritani
ContinenteEuropa
StatiBandiera dell'Italia Italia
Catena principaleAppennino meridionale (negli Appennini)
Cima più elevataPizzo Carbonara (1.979 m s.l.m.)
Massicci principaliMonti Peloritani
Nebrodi
Madonie
I complessi orografici della Sicilia

L'Appennino siculo è una suddivisione degli Appennini consistente nell'insieme di catene montuose a ridosso della costa nord-orientale della Sicilia, separato dall'Appennino calabro dallo Stretto di Messina[1][2]. Si divide nei tre gruppi dei Peloritani, dei Nebrodi e delle Madonie, arrivando fino alla valle del Torto, con l'altezza massima raggiunta dal Pizzo Carbonara, seconda cima della Sicilia dopo l'Etna.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

I gruppi montuosi siciliani che solitamente vengono considerati parte dell'Appennino siculo sono quindi:

Orografia[modifica | modifica wikitesto]

Pizzo Carbonara

A parte il vulcano Etna (3.357 m), che segna il punto più alto della Sicilia, nonché degli Appennini, di seguito sono elencati i principali rilievi dell'isola che compongono l'appennino siculo:

Idrografia[modifica | modifica wikitesto]

Numerosi sono i corsi d'acqua che nascono dall'Appennino siculo, talvolta ricchi d'acqua in inverno, mentre in estate presentano i letti vuoti e secchi.

Principali fiumi per importanza da ovest verso est sono:

Parchi regionali[modifica | modifica wikitesto]

Sono aree protette con rigogliosa flora e ricca fauna:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dizionario Geografico, 1160.
  2. ^ Sono centinaia le fonti che considerano i monti della Sicilia settentrionale come "Appennino Siculo". Se ne citano qui alcune in ordine cronologico:
    • Alfeo Pozzi L'Italia nelle sue presenti condizioni fisiche, politiche, economiche, e monumentali descritta alle scuole ed alle famiglie G. Agnelli, 1870 (pagina 84, testo consultabile su Google libri);
    • Società italiana di scienze naturali, Atti della Società italiana di scienze naturali e del Museo civico di storia naturale in Milano, Volumi 37-38 (pagina 326);
    • Theobald Fischer, La penisola italiana: saggio di corografia scientifica, Unione Tipografico-editrice, 1902 (pagina 312);
    • Autori vari, Rivista geografica italiana, Volumi 77-78 edito dalla Società di studi geografici, 1970 (pagina 247)
    • L. Vizzani L'appennino Siculo-Calabro-Lucano, in: Moderne vedute sulla geologia dell'Appennino, atti dell'Accademia Nazionale dei Lincei, 1973 (pagine 15-37);
    • Adriana Pintori, Maribel Andreu, Adriana Pintori, Diamoci dentro!: cultura e civiltà italiana editore Univ. Autònoma de Barcelona, 1996 (pagina 138);
    • Micaela Vissani, Regioni d'Italia dall'A alla Z Giunti Editore, 1999 (pagina 159);
    • Giuseppe Maurici, Giuseppe Maurici Roby Manfrè Scuderi, Guide dei Monti d'Italia - Sicilia Touring Editore, 2001 (pagina 28)
    • Touring club italiano, Sicilia: Palermo e la Conca d'oro, Agrigento, Siracusa, Catania, Taormina, gli arcipelaghi e le isole Touring Editore, 2002 (pagina 271);
    • Domenico Ligresti, Dinamiche demografiche nella Sicilia moderna editore FrancoAngeli, 2002 (pagina 67)
    • Ruggiero Scrofani, Turismo nautico e distretti turistici siciliani editore FrancoAngeli, 2009(pagina 99);
    • F. Toppetti, Paesaggi e città storica. Teorie e politiche del progetto Alinea Editrice, 2011 (pagina 143).
    Inoltre, nel 2000, il Ministero dell'Ambiente ha incluso i monti della Sicilia settentrionale nella catena appenninica, nell'ambito del progetto "Appennino parco d'Europa". Vedi il documento dell'IUCN Territorial strategies and environmental continuity in mountain systems: the case of the Apennines (Italy) Archiviato il 20 febbraio 2012 in Internet Archive., di Roberto Gambino e Bernardino Romano.
  3. ^ Fiume Simeto in Sicilia Archiviato il 6 luglio 2008 in Internet Archive.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • AA VV, Dizionario Geografico, Novara, De Agostini Editore S.p.A., 2004, ISBN 9771124883008.