Adam Weisweiler

Adam Weisweiler (Neuwied, 28 ottobre 1746Parigi, 15 giugno 1820) è stato un ebanista francese[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nasce in Germania a Neuwied sul Reno[2]. Inizia il suo apprendistato presso la bottega di David Roentgen; si stablisce a Parigi nel 1777, anno in cui si sposa; più tardi inizia a lavorare per Dominique Daguerre, famoso mercante d'arte, e per la casa di Lignereux.

Nel 1778 diventa maestro ebanista, stabilendo il suo laboratorio in via Faubourg Saint-Antoine[3]. Successivamente è nominato fornitore ufficiale della corte di Francia, della regina di Napoli Maria Carolina D'Austria e della nuora di Caterina II, Maria Feudorovna, così come dell'intera aristocrazia inglese e francese.

Durante il periodo napoleonico gli vengono commissionate numerose opere dalla famiglia Bonaparte, spesso in collaborazione con Pierre-Philippe Thomire, e realizza manufatti per il Principe del Galles e per il duca di Northumberland.

Nel 1809, dopo la morte della moglie si ritira a vita privata; suo figlio Jean porterà avanti l'arte paterna[3].

Caratteristiche artistiche[modifica | modifica wikitesto]

F u uno dei migliori rappresentanti del tardo stile di Luigi XVI[4]. Nei suoi lavori utilizza lacche orientali e bronzo cesellato che garantiscono la qualità dei suoi lavori[4]. Weisweiler si specializza nella decorazione di piccoli manufatti raffinati in bronzo dorato dalle linee sottili e delicate, con barelle intrecciate leggere, placche e supporti in bassorilievo, alcuni dei quali forniti da Pierre Gouthière attraverso Dominique Dauguerre. Proprio le sue prime collaborazioni con i mercanti d'arte gli permettono di lavorare con pannelli in lacca giapponese che, decorati con Porcellana di Sèvres e pannelli di pietra dura, oltre all'ebano e al bronzo, hanno caratterizzato i suoi lavori più noti.

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

Studio del re. Napoli, Palazzo Reale

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Getty Museum
  2. ^ (EN) Adam Weisweiler (French, 1744 - 1820, master 1778) (Getty Museum), su The J. Paul Getty in Los Angeles. URL consultato il 16 gennaio 2018.
  3. ^ a b (EN) Adam Weisweiler | French cabinetmaker, in Encyclopedia Britannica. URL consultato il 16 gennaio 2018.
  4. ^ a b 4 Luigi e 1 Napoleone: manuale pratico per riconoscere gli stili e giudicare, su books.google.it.
  5. ^ Site officiel du musée du Louvre, su cartelfr.louvre.fr. URL consultato il 4 ottobre 2017.
  6. ^ (EN) Cabinet | Weisweiler, Adam | V&A Search the Collections, su collections.vam.ac.uk. URL consultato il 4 ottobre 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Patricia Lemonnier, Weisweiler, Paris, Editions d'art Monelle Hayot, 1983, ISBN 2-903824-03-7.
  • Alexander Pradère: Die Kunst des französischen Möbels. Ebenisten von Ludwig XIV. bis zur Revolution („Les ébénistes français de Louis XIV à la révolution“, 1990). Beck, München 1996, ISBN 3-406-34110-1.
  • Liesel Weissweiler (unter Mitarb. von Eva Weissweiler): Adam Weisweiler. Ein Pariser Kunstmöbelschreiner aus dem niederrheinischen Schelsen. In: Rheydter Jahrbuch für Geschichte, Kunst und Heimatkunde, Bd. 25 (2000), S. 37–54, ISSN 0482-878X.

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