Weather Underground

Weather Underground Organization
Attiva1969-1977
NazioneBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
IdeologiaAnticapitalismo
Comunismo
Potere nero
New Left
Componenti
FondatoriBill Ayers
Attività

La Weather Underground Organization (WUO), nota come Weatherman, the Weathermen o Weather Underground, fu un'organizzazione dell'estrema sinistra statunitense fondata nel campus di Ann Arbor dell'Università del Michigan.

La storia[modifica | modifica wikitesto]

Chiamati originariamente Weatherman il gruppo divenne noto colloquialmente come the Weathermen. Il gruppo si strutturò nel 1969 come una fazione della Students for a Democratic Society (SDS),[1] costituita per la maggior parte dal gruppo dirigente nazionale della SDS e dai suoi sostenitori.[2]

Seguendo tesi rivoluzionarie vicine al black power e di opposizione alla guerra in Vietnam,[1] il gruppo compì degli attentati dinamitardi nella metà degli anni settanta e prese parte in azioni quali l'evasione del dottor Timothy Leary. I "Days of Rage", la sua prima manifestazione pubblica, furono un tumulto scatenato l'8 ottobre 1969 a Chicago, in concomitanza col processo ai Chicago Seven. Nel 1970 il gruppo pubblicò una "dichiarazione di guerra" contro il governo degli Stati Uniti d'America firmandola come "Weather Underground Organization".[3]

Gli attacchi dinamitardi avevano come obiettivo principale gli edifici governativi e le banche, e nella maggior parte dei casi furono preceduti da avvertimenti volti a far evacuare gli obiettivi. Nessuno rimase ucciso nelle azioni dei Weathermen tranne tre membri del gruppo stesso che rimasero vittime di un'esplosione al Greenwich Village[4]. Successivamente tre ex-membri del gruppo furono coinvolti in una rapina che causò la morte di tre persone, fra cui Waverly Brown, il primo ufficiale di colore della polizia di Nyack.[5] L'attentato al Campidoglio degli Stati Uniti d'America del 1º marzo 1971 fu rivendicato con un comunicato di "protesta contro l'invasione statunitense del Laos". L'attentato al Pentagono del 19 maggio 1972 fu invece rivendicato come una "vendetta contro i bombardamenti aerei su Hanoi". L'attentato del 29 gennaio 1975, infine, fu rivendicato come "risposta all'escalation bellica in Vietnam".[3]

Il Weather Underground trasse il proprio nome dal verso di "You don't need a weatherman to know which way the wind blows" (non serve un meteorologo per sapere da che lato soffia il vento), dalla canzone Subterranean Homesick Blues (1965). Il verso divenne il titolo di un documento distribuito alla convention dell'SDS di Chicago del 18 giugno 1969. Il documento propugnava la creazione di una "forza combattente bianca" destinata ad allearsi coi movimenti radicali neri[6] al fine di raggiungere "la distruzione dell'imperialismo statunitense e creare un mondo privo di classi: un mondo comunista".[7]

Il gruppo iniziò il suo declino dopo i primi accordi di pace in Vietnam, nel 1973,[8] che portò al declino dell'intera New Left statunitense. Nel 1977 l'organizzazione aveva già cessato di esistere. La loro clandestinità finì all'inizio degli anni '80, quando alcuni attivisti decisero di costituirsi. La scoperta che la FBI aveva raccolto le prove a carico dei Weathermen utilizzando metodi illegali fece sì che pochi di loro finissero in carcere. Tra questi David Gilbert e Kathy Boudin, condannati all'ergastolo per l'assalto a un blindato finito in strage, compiuto nel 1981, successivamente alla dissoluzione del gruppo. Kathy Boudin (1943-2022)[9] è stata scarcerata il 20 agosto 2003. Nel 2008 è stata assunta come docente alla Columbia University[10], una decisione che ha provocato molte controversie[11]. Era considerata, tuttavia, un'eccellente docente dai suoi studenti [1]. Bernardine Dohrn, Mark Rudd, Brian Flanagan, Bill Ayers, Naomi Jaffe e Matthew Landy Steen sono invece liberi e vivono tutt'oggi negli Stati Uniti d'America.

Nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Wakin, Daniel J., "Quieter Lives for 60's Militants, but Intensity of Beliefs Hasn't Faded", article The New York Times, August 24, 2003. Retrieved June 7, 2008.
  2. ^ (EN) The Weather Underground., Washington DC, US Government Printing Office, 1975, pp. 1–2, 11–13. URL consultato il 20 dicembre 2009.
  3. ^ a b The Weather Underground, prodotto da Carrie Lozano, diretto da Bill Siegel e Sam Green, New Video Group, 2003, DVD.
  4. ^ (EN) Mark Rudd, Opinion | I Was Part of the Weather Underground. Violence Is Not the Answer., in The New York Times, 6 marzo 2020. URL consultato il 2 agosto 2023.
  5. ^ Bill Batson, Nyack Sketch Log: The Brink's Robbery, su NyackNewsandViews.
  6. ^ Berger, Dan, Outlaws of America: The Weather Underground and the Politics of Solidarity, AK Press, 2006, p. 95.
  7. ^ See document 5, Revolutionary Youth Movement, You Don't Need a Weatherman to Know Which Way the Wind Blows, su martinrealm.org, 1969. URL consultato il 3 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 28 marzo 2006).
  8. ^ Ron Jacobs, books.google.com, https://books.google.com/books?hl=en&lr=&id=SD2TvqDh8EkC&oi=fnd&pg=PR4&dq=weather+underground+beginnings&ots=aRKZobOcEw&sig=LbgXB_o0Mq4peNk4JPKBqVzcXLM#v=onepage&q=weather%20underground%20beginnings&f=false.
  9. ^ (EN) Helena Kennedy, Kathy Boudin obituary, in The Guardian, 6 maggio 2022. URL consultato il 2 agosto 2023.
  10. ^ (EN) Kathy Boudin, su The Columbia School of Social Work. URL consultato il 2 agosto 2023.
  11. ^ (EN) Daniel J. Flynn, Kathy Boudin’s Delusions Did Not Die With Her - The American Spectator | USA News and PoliticsThe American Spectator | USA News and Politics, su The American Spectator | USA News and Politics. URL consultato il 2 agosto 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Weather Underground, Prateria in fiamme: il programma politico dei Weather Underground, Milano, Collettivo editoriale Librirossi, stampa 1977.
  • Luca Falciola, "In the belly of the beast. Ipotesi sul contenimento della violenza dei white radicals americani", in Mondo contemporaneo. Rivista di storia 9, no. 3, 2013, pp. 115–145.

Video[modifica | modifica wikitesto]

  • Sam Green e Bill Siegel, The Weather Underground, 2003 (versione sottotitolata in italiano pubblicata da Abraxas -Firenze 2005).
  • Emile de Antonio, Underground, Sphinx Productions, 1976.

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