Vrana Conte

Vrana Conte
Vrana Conte
Nascitacirca 1389
Morte1458
Dati militari
GuerreGuerra albanese-turca
Nemici storiciOttomani
Comandante diAlbania
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Vrana Conte (anche: Vrana Konti, Brana Conte, conte d'Urana; circa 1389[1][2]1458) è stato uno dei più stretti collaboratori, consulenti e uno dei migliori comandanti di Giorgio Castriota, detto Scanderbeg. Dal re spagnolo di Napoli, Alfonso I, ottenne il titolo di "Conte", che secondo Fan Stilian Noli, non era altro che una traduzione italiana del titolo di cortesia di un leader tribale, che ha condiviso con tutte le persone di rango di montagna.[3] Secondo il prof. Oliver Jens Schmitt, Vrana Conte era un feudatario Ottomano del villaggio di Mamurras.[4].

Dal 1444 fino alla sua morte, Vrana Conte servì Scanderbeg fedelmente e fu coinvolto nelle più importanti battaglie contro gli Ottomani.[5] Il 29 gennaio 1445 Vrana era ospite al matrimonio della sorella più giovane di Skanderbeg, Mamica (anche Mamitza, Mamizza) con Karl Muzaka Thopia.[6] Si presume che Vrana, che aveva partecipato a diverse campagne nell'esercito di re Alfonso I, ha introdotto Skanderbeg a Napoli.[3]

Origini[modifica | modifica wikitesto]

La vera identità di Vrana non è nota e non ci sono informazioni affidabili sul suo cognome. Secondo il serbo Stefan Zanović, "Vranakonta" apparteneva al clan della famiglia Ćudu, che a sua volta era imparentata con gli Zanovići.[7] Alcune fonti lo chiamano "Simon Altisfieri" (italiano: Altafoglia[8], un parente di Scanderbeg.[9] Fan Stilian Noli lo definì "Vrana Altisferi".[3] Lo storico albanese Marino Barlezio menziona "Vranacontem [...] / auß Epirus / vom fürnemen geschlecht / ein angenemen Mann / durch verdienst der Eltern und seiner eygen mannheit […]"[10] Vrana fu il capostipite dei conti di Copertino e Galatone, dei Duchi di Ferrandina e dei Marchesi di Atripalda.[11]

La discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Vrana Konti (* intorno al 1389; † 1458)[12] ∞ ? | |→ Branai o Brana (italianizzato Bernardo; † 1505), 1º Conte di Copertino e 1º Barone di Galatone[13] dal 4 febbraio 1497[14], 1º duca di Ferrandina dal  4 aprile 1505[14][15] ∞ Maria Zardari (italianizzato Sagdara; cugina della madre di Scanderbeg[12]), figlia di Paolo Zardari e di Theodora Muzaka[16] |     | |     |→ Giovanni († 2. August 1514 a Mesagne), 2º Conte di Copertino e 2º Barone di Galatone da agosto 1508[17]; 2º Duca di Ferrandina dal 1505[12] ∞ 5 luglio 1513 Giovanna Gaetani dell’Aquila d’Aragona  († dopo 1541) , figlia di Onorato, 1º Duca di Traetta e di Lucrezia d’Aragona ∞ N.N.[18] |     |     | |     |     |→Pirro (* 1498; † 1561), figlio naturale[18] |     |     | |     |     |→Maria (* 1514; † estate 1544)[18] ∞ Antonio (* 1522; † 1549), cugino di 1º grado; la coppia non ebbe figli |     |     | |     |     |→Angela († Galatina, 1518)[18] |     |  |     |→ Alfonso[12] († 1544), Consigliere reale del re di Napoli,[19] Capitano di un contingente di Stradioti,[20] Conte di Atripalda dal 23 settembre 1512, 1º Marchese di Atripalda dal 1513[21] e governatore delle province Terra di Bari[22] e Terra d'Otranto;[23] ∞ 1° 1518 Camilla Gonzaga, patrizia veneziana, figlia di Gianfrancesco, Signore di Sabbioneta, patrizio veneziano e Antonia del Balzo dei duchi di Andria.[24] |     |     | |     |     |→Costantino (* 1515 ca.; † dopo il 1574), figlio naturale con Helene Cuzkeri[18] |     |     | |     |     |→Giovanni (* 1520 ca.; † 1542)[18] ∞ Giovanna († dopo il 1595), cugina di 1º grado; la coppia non ebbe figli |     |     | |     |     |→Antonio (* 1522; † 1549)[18] ∞ 1532 Maria Branai Castriota (* 1514; † estate 1544), cugina di 1º grado; la coppia non ebbe figli |     |     | |     |     |→Camilla († dopo il 1563)[18] |     |     | |     |     |→Isabella († prima del 1563)[18] |     | |     |→ Ferdinando (anche Ferrante; † 24 febbraio 1525 nella battaglia di Pavia, Marchese di Città Sant'Angelo e Conte di Spoltore ⚭ Camilla di Capua, figlia di Giulio Cesare, 3º Conte di Palena e di Camilla di Capua, figlia di Giulio Cesare, 3º Conte di Palena e di Ippolita di Gennaro, figlia di Princivalle, Signore di Nicotera e Giovanna Caracciolo Pisquizi[25] |     |     | |     |     |→Giovanna († dopo il 1595)[18][26] ∞ 1° Giovanni (* 1520 ca.; † 1542), cugina di 1º grado; la coppia non ebbe figli; 2°  ∞ Alfonso Carafa  (Nocera dei Pagani, † 1581), 3º Duca di Nocera e 4º Conte di Soriano Calabro[27][28] |     |     | |     |     |→Ippolita (Monastero della Sapienza come „suor Elena“, marzo 1569)[18] |     | |     |→ Isabella († 1545 nel castello di Mignano Monte Lungo) ∞ 1518 Guido Fieramosca  (* 1479, † 28 settembre 1531; fratello di Ettore Fieramosca), 2º Conte di Mignano Monte Lungo[29] |     | |     |→ Giovanna († dopo il 1518)[24] |     | |     |→ Camilla ∞ 1557 Ferdinando Giambattista Caracciolo  (* Buccino 1530 † 13 aprile 1583), 4º Duca di Martina,  4º Conte di Buccino, 4º Marchese di Castellaneta[24] | |→ Giovanni († 1480 nella battaglia di Otranto)[30] | |→ Stanisha ⚭ Despina, figlia di Moisé di Dibra e Zanfina Muzaka (figlia di Gjin II Muzaka e Chiranna (nipote di  Matarango di Gora)[30][31]       |       |→ Andronica ⚭ ? Corte (di Pavia)[31]       |       |→ Maria ⚭ Carlo Minutolo[31]           |           |→ Tomaso[31] 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Nel 1449 aveva 60 anni
  2. ^ Giammaria Biemmi, p. 153
  3. ^ a b c Fan Stilian Noli, George Castrioti Scanderbeg (1405-1468), p. 140
  4. ^ Oliver Jens Schmitt: Skanderbeg. Der neue Alexander auf dem Balkan, p. 40
  5. ^ Fan Stilian Noli, George Castrioti Scanderbeg (1405-1468), p. 155
  6. ^ Fan Stilian Noli, George Castrioti Scanderbeg (1405-1468)i, p. 124
  7. ^ Stefan Zanović: Pakao ili nebo, Pobjeda, Titograd, 1979, p. 38
  8. ^ Estudis romànics. Band 2; 4. Institut d’Estudis Catalans, 1954, S. 186
  9. ^ Margherita Sarrocchi: Scanderbeide: The Heroic Deeds of George Scanderbeg, King of Epirus, p. 65
  10. ^ Vranacontem [...] dall'Epiro / da nobile famiglia / un uomo gradevole / per il merito dei genitori e della sua virilità […]". (Marinus Barletius, Johann Pinicianus (tradotto da): Scanderbeg: Warhaffte eigentliche und kurtze Beschreibung, aller namhafften Ritterlichen Schlachten und Thaten, p. 52)
  11. ^ Johann Georg von Hahn: Reise durch die Gebiete des Drin un Wardar, p. 121
  12. ^ a b c d (EN) Noel Malcolm, Agents of Empire: Knights, Corsairs, Jesuits and Spies in the Sixteenth Century Mediterranean world, Oxford, University Press, 2015, p. 88, ISBN 978-0-19-026278-5.
  13. ^ Francesco Bellotto scultore di Nardò e il cinquecentesco corteo trionfale della chiesa di S. Sebastiano a Galatone, su fondazioneterradotranto.it. URL consultato il 19 agosto 2019.
  14. ^ a b Papas Francesco Chetta-Schirò, I Castriota Principi D'Albania nell'Ordine Sovrano Militare di Malta, Malta, Valletta, 1929, p. 38.
  15. ^ I suoi discendenti presero il cognome Branai (poi Granai) Castriota.
  16. ^ (DE) Johann Georg von Hahn, Reise durch die Gebiete des Drin un Wardar in: Denkschriften der kaiserlichen Akademie der Wissenschaften, Volume 16, Vienna, Kaiserlich königlichen Hof- und Staatsdruckerei, 1869, p. 125.
  17. ^ al feudo apparteneva oltre Copertino anche Veglie e Leverano
  18. ^ a b c d e f g h i j k (EN) Castriota, su maltagenealogy.com. URL consultato il 29 marzo 2019.
  19. ^ Erasmo Ricca, La Nobiltà del Regno delle due Sicilie, vol. 1, Napoli, Agostino de Pasquale, 1859, p. 64.
  20. ^ Noel Malcolm, p. 77
  21. ^ La nobiltà del Regno delle Due Sicilie, p. 63
  22. ^ J. M. Floristán, Sociedad, economía y religión en las comunidades griega y albanesa de Nápoles y Sicilia: nuevos documentos inéditos in: Erytheia, Revista de Estudios Bizantinos y Neogriegos, vol. 37, 2013, p. 133.
  23. ^ Giovanni Agostino Caccia, Satire, e Capitoli piacevoli (1549), a cura di Benedict Buono, Lampi di stampa, 2013, p. 200, ISBN 978-88-488-1554-3.
  24. ^ a b c Enciclopedia genealogica del Mediterraneo: Castriota e Branai (Granai) Castriota.
  25. ^ Ferrante Branai Castriota, su gw.geneanet.org. URL consultato il 4 aprile 2019.
  26. ^ A Giovanna furono dedicati una serie di sonetti (Rime in lode della Ill.a S.a D.a Giovanna Castriate Carrafa, Duchessa de Nocera, e Marcheasa di Civita Santo Angelo, scritte in varii tempi da diversi huomini hillustri, et raccolte da Don Scipione de' Monti, Vico Equense: G. Cocchi, 1585.), pubblicati alla fine del Cinquecento a cura di Sertorio Quattromani (Cosenza 1541-1607), alle quali partecipò involontariamente anche Galeazzo di Tarsia (La prima raccolta delle sue Rime venne data alle stampe solo nel 1617 a cura di Giambattista Basile: Le rime di Galeazzo di Tarsia, raccolte dal Cavalier Giovambattista Basile, nell'Accademia degli Oziosi detto il Pigro, Napoli: C. Vitali, 1617; in precedenza erano stati pubblicati solo due sonetti, peraltro postumi, che erano stati indirizzati da Galeazzo di Tarsia a Vittoria Colonna, ma che vennero inseriti, modificandone la dedica, nella raccolta in lode di Giovanna Castriota.
  27. ^ Enciclopedia genealogica del Mediterraneo: Carafa della Stadera, Duchi di Nocera e Cancellara.
  28. ^ In una piccola predella inserita nella tavola fiamminga Aert Mytens della Madonna del Rosario, conservata nella Cattedrale di Nocera Inferiore è raffigurata l'intera corte del duca Alfonso Carafa e della moglie Giovanna Branai Castriota, nell'intento di ascoltare la predica di San Domenico.
  29. ^ Guido Fieramosca di Capua, su condottieridiventura.it. URL consultato il 6 aprile 2019.
  30. ^ a b Paolo Petta, p. 64
  31. ^ a b c d Carl Hermann Friedrich Johann Hopf, Chroniques gréco-romanes inédites ou peu connues, S. 302

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]