Volontà di Dio

La volontà di Dio è una nozione presente nella Bibbia ebraica, nel Nuovo Testamento e nel Corano, secondo la quale il libero arbitrio divino è la causa prima non causata di tutto ciò che esiste.

Ciò si verifica nella creazione continua degli enti e nella divina provvidenza.

Cristianesimo[modifica | modifica wikitesto]

Il Dio cristiano è onnipotente[1], onnisciente[2] e onnipresente.[3] Nonostante questi attributi divini, il libero arbitrio di Dio permette alle creature umane e angeliche di non obbedire alla Sua legge. Questa è la ragione posta alla base del problema del male.

Secondo Tommaso d'Aquino, Dio è il Sommo Bene.[4] La Summa Theologiae afferma che "Dio solo è il bene per essenza".[5] Pertanto, la libera volontà di Dio è sempre e permanentemente orientata e finalizzata al bene di ogni singola creatura, bene che coincide con la piena e perfetta realizzazione della propria essenza creata e finita.

La volontà degli enti tende genericamente al bene. La volontà delle creature razionali tende alla beatitudine che tale bene costituisce. La volontà di Dio tende al Sommo Bene, che è Dio stesso per essenza: dunque, la volontà di Dio tende a se stessa e, come il conoscere di Dio, ha per oggetto l'essenza divina. Per questo, in Dio l'essere, il conoscere e il volere si identificano. Dal momento che l'essenza divina è immutabile, lo è anche la Sua volontà: dunque, se Dio ha voluto creare gli enti una volta, permane anche la sua volontà di farli continuare a vivere e realizzarsi nell'essere.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ What Does it Mean That God Is Omnipotent?, su biblestudytools.com.
  2. ^ What does it mean that God is omniscient?, su gotquestions.org.
  3. ^ What does it mean that God is omnipresent?, su gotquestions.org.
  4. ^ Summa contra Gentiles, Libro I, capitolo 41, su isidore.co.
  5. ^ ST, I, q. 6, a. 3: Article 3: Whether to be essentially good belongs to God alone?, su aquinas101.thomisticinstitute.org.
  6. ^ Summa Th., I, q. 19, a. 3. Citato in Battista Mondin, 11-La "contemplatio entis": la contemplazione dell'Essere sussistente, in Ontologia e metafisica, Bologna, ESD, 1998, p. 207, OCLC 43424782.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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