Vittorio Gassman

Vittorio Gassman

Vittorio Gassman, nato Vittorio Gassmann[1] (Genova, 1º settembre 1922Roma, 29 giugno 2000), è stato un attore, regista, sceneggiatore e scrittore italiano, attivo in campo teatrale, cinematografico e televisivo.

Soprannominato il Mattatore (dall'omonimo spettacolo televisivo da lui condotto nel 1959), è considerato uno dei migliori e più rappresentativi attori italiani di sempre, ricordato per il portamento e la dizione marcatamente teatrali, nonché per l'assoluta professionalità (al limite del maniacale), per la versatilità e per il magnetismo. Artista con profonde radici nel mondo del teatro più impegnato, fu fondatore e direttore del Teatro d'arte Italiano[2]. La lunga carriera in Italia e all'estero comprende produzioni importanti, così come dozzine di divertissement che gli diedero una vasta popolarità.

Con Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Nino Manfredi e Marcello Mastroianni, Gassman è ritenuto uno dei più grandi interpreti della commedia all'italiana[3][4][5][6].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Vittorio Gassman allievo dell'Accademia nazionale d'arte drammatica

Nacque nell'attuale quartiere genovese di Struppa, all'epoca comune autonomo, il 1º settembre 1922, figlio di Heinrich Gassmann (successivamente Vittorio eliminò all'anagrafe la 'n' finale), un ingegnere civile tedesco di Karlsruhe, e di Luisa Ambron, nata a Pisa e di religione ebraica[7][8]. All'età di 5 anni visse un anno a Palmi, in provincia di Reggio Calabria, dove il padre era impegnato nella costruzione del nuovo quartiere abitativo "Ferrobeton"[9]. Gassman raccontò spesso di ricordi legati a quella breve esperienza vissuta nella cittadina calabrese e di come vi rimase legato, tanto da citarla nel film Il mattatore (1960) di Dino Risi.

Anni quaranta[modifica | modifica wikitesto]

Vittorio Gassman nel suo primo grande successo cinematografico, Riso amaro (1949)

All'età di sei anni la sua famiglia si trasferì a Roma, ove successivamente egli ottenne la maturità classica al Liceo Torquato Tasso nello stesso periodo di Raimondo Vianello,[10] e frequentò l'Accademia nazionale d'arte drammatica, nella quale studiarono anche Paolo Stoppa, Rina Morelli, Adolfo Celi, Luigi Squarzina, Elio Pandolfi, Rossella Falk, Lea Padovani e, successivamente, Paolo Panelli, Nino Manfredi, Tino Buazzelli, Gianrico Tedeschi, Monica Vitti, Luca Ronconi e altri. In questi anni, dotato di fisico atletico, si distinse come giocatore di pallacanestro tesserato per la S.S. Parioli[11], arrivando a far parte della nazionale universitaria e a giocare la finale scudetto con la 'Bruno Mussolini' nel 1942.[12]

Il suo debutto teatrale avvenne nel 1943, con Alda Borelli, nella Nemica di Dario Niccodemi. Continuò quindi al Teatro Eliseo, unendosi a Tino Carraro ed Ernesto Calindri in un trio che rimase celebre: con loro recitò in diverse opere, dalla commedia borghese al teatro intellettuale, senza difficoltà nel passare da una all'altro.

Con la compagnia di Luchino Visconti Gassman ottenne i successi della maturità, assieme a Paolo Stoppa, Rina Morelli e Paola Borboni. Gassman interpretò Kowalski in Un tram che si chiama desiderio di Tennessee Williams, recitò in Rosalinda o Come vi piace di Shakespeare e nell'Oreste di Vittorio Alfieri. Successivamente entrò nel Teatro Nazionale con Massimo Girotti e Arnoldo Foà, per un Peer Gynt (Ibsen) di successo.

Il suo debutto cinematografico è del 1945, in Incontro con Laura, di Carlo Alberto Felice: la pellicola è andata perduta, e il suo primo film superstite è Preludio d'amore (1946), di Giovanni Paolucci. Nel 1947 si fa conoscere dal grande pubblico con Daniele Cortis, di Mario Soldati, l'anno successivo partecipa al film L'ebreo errante di Goffredo Alessandrini, e due anni dopo coglie il suo primo grande successo con Riso amaro, diretto da Giuseppe De Santis, uno dei capolavori del primo neorealismo. Nello stesso anno recita nel film Una voce nel tuo cuore di Alberto D'Aversa, dove interpreta un giornalista al fianco di Constance Dowling, Nino Pavese e Beniamino Gigli.

Anni cinquanta[modifica | modifica wikitesto]

Vittorio Gassman ne Il sorpasso (1962)

Nel 1952, assieme a Luigi Squarzina, fondò e diresse il Teatro d'Arte Italiano, producendo la prima versione completa dell'Amleto in Italia, oltre a opere rare come il Tieste di Seneca o I Persiani di Eschilo. Interpreta nel 1954 a Siracusa per il XIII ciclo degli spettacoli classici il Prometeo Incatenato di Eschilo e nel 1960 l'Orestiade regia e traduzione di Pier Paolo Pasolini.

Nel 1956, anno chiave della sua carriera artistica, Gassman interpretò l'Otello con il grande attore Salvo Randone, con il quale alternava ogni sera i ruoli del Moro e di Iago. Nello stesso anno partecipa, con un ruolo di rilievo, a Guerra e pace di King Vidor - che tuttora[13] risulta il film italiano più visto di sempre - affermandosi come attore di caratura internazionale. Tre anni dopo, in un programma televisivo intitolato Il Mattatore, ottenne un inaspettato successo, e Il Mattatore divenne ben presto il soprannome che lo avrebbe accompagnato per il resto della vita.

Anni sessanta[modifica | modifica wikitesto]

Vittorio Gassman ne L'armata Brancaleone (1966)

Gli anni sessanta si rivelarono molto gratificanti per la carriera cinematografica di Vittorio Gassman,[4] sulla scia del grande successo ottenuto nel 1958 con I soliti ignoti di Mario Monicelli, insieme a Claudia Cardinale, Totò, Memmo Carotenuto, Marcello Mastroianni, Tiberio Murgia, che ebbe anche due seguiti (Audace colpo dei soliti ignoti, 1959, di Nanni Loy; e il tardo I soliti ignoti vent'anni dopo, 1985, di Amanzio Todini). Il cinema lo aveva impegnato sino ad allora, in Italia e a Hollywood, in ruoli cinematografici atletici e di seducenti villain (dopo il trionfo di Riso amaro, 1949, di Giuseppe De Santis).

Monicelli lo rivelò anche ottimo attore di ruoli comici (come anche in La grande guerra, 1959, e nel dittico L'armata Brancaleone, 1966, e Brancaleone alle crociate, 1970) ed egli acquistò in breve una vasta notorietà con prodotti più popolari, specie sotto la regia di Dino Risi: oltre al già citato Il mattatore (1960), Il sorpasso (1962), La marcia su Roma (1962), I mostri (1963), Il gaucho (1964), Il tigre (1967) e Il profeta (1968). Nel 1969 co-diresse L'alibi, film autobiografico realizzato con i suoi compagni d'accademia Adolfo Celi e Luciano Lucignani.

Anni settanta e ottanta[modifica | modifica wikitesto]

Alessandro e Vittorio Gassman nel 1983

Sempre per gli schermi italiani, Gassman è tornato a lavorare con Risi (In nome del popolo italiano, 1971; Profumo di donna, 1974; Telefoni bianchi (1976); Anima persa, 1977; Caro papà, 1979; Tolgo il disturbo, 1990; perfino un cameo nel ruolo di sé stesso in Sono fotogenico, 1980) e Monicelli (Camera d'albergo, 1981), avviando un proficuo sodalizio, già partito negli anni '60, con Ettore Scola (C'eravamo tanto amati, 1974; La terrazza, 1980; La famiglia, 1987); all'estero si è fatto invece apprezzare in Un matrimonio di Altman (1978), La tempesta di Mazursky (1982), Benvenuta di Delvaux (1983), La vita è un romanzo di Resnais (1983).

Nel 1987, su proposta di Bettino Craxi, venne incluso tra i membri dell'Assemblea nazionale del PSI.[14]

Anni novanta[modifica | modifica wikitesto]

Nell'ultimo decennio di vita ha continuato a lavorare per il cinema in Il lungo inverno di Jaime Camino (1992), in Sleepers di Barry Levinson (1996) e ancora per Scola in La cena (1998). Ha inoltre doppiato Mufasa nel classico Disney Il re leone (1994).

Ritorno alla carriera teatrale[modifica | modifica wikitesto]

Nonostante i suoi successi cinematografici, Gassman non abbandonò mai il teatro. Nell'ultima parte della sua carriera aggiunse la poesia al suo repertorio, aiutando a far conoscere in Italia alcune opere straniere.

Vero perfezionista, aveva in odio la dizione imperfetta o le inflessioni dialettali, pur essendo in grado di rendere perfettamente, quando richiesto, la maggior parte dei dialetti italiani. In modo abbastanza coraggioso, accettò la sfida di dirigere l'Adelchi, una delle opere meno note e meno "facili" di Alessandro Manzoni. La tournée di questo spettacolo raccolse mezzo milione di spettatori, attraversando l'Italia con il suo Teatro Popolare Itinerante (una nuova edizione del famoso Carro di Tespi).

Le sue produzioni teatrali comprendono molti dei più famosi autori del XX secolo, oltre a frequenti ritorni ai classici come Shakespeare, Dostoevskij e i grandi drammaturghi greci.

Fondò inoltre una scuola di teatro a Firenze, quella Bottega Teatrale che diresse personalmente dal 1979 al 1991 e che è stata una protagonista del mondo culturale fiorentino, richiamando a Firenze moltissimi dei nomi più noti del teatro e del cinema italiano e mondiale: da Giorgio Albertazzi (per molti anni vicedirettore) a Orazio Costa, da Adolfo Celi a Anthony Quinn, da Antonella Daviso a Ettore Scola, da Yves Lebreton a Siro Ferrone, solo per ricordarne alcuni.

La televisione[modifica | modifica wikitesto]

Vittorio Gassman con Paolo Ferrari nel programma TV Il Mattatore (1959)

In televisione dosò le sue apparizioni nei programmi popolari, tuttavia partecipò alle trasmissioni di Mina, Corrado e Pippo Baudo soprattutto. Debuttò con una trasmissione tutta sua, Il Mattatore, nel 1959, che ottenne grande successo e nel 1972 fu ospite fisso di Canzonissima, condotta da Pippo Baudo e Loretta Goggi.

Nel campo della pubblicità, interpretò Nostradamus in uno spot dell'Istituto Bancario San Paolo di Torino nel 1997, di cui si ricorda il "tormentone": «Questo lo ignoro!».

Gassman fu uomo di intense emozioni e di grande onestà intellettuale; la sua autoironia e il suo notevole senso dell'umorismo lo portarono negli anni novanta a prendere parte a un programma televisivo (Tunnel) nel quale, in maniera molto formale e seria, recitava documenti come la bolletta del gas, il menù del ristorante o gli annunci economici[15]; "letture" che, con autoironia, venivano eseguite con la stessa abilità professionale e il tono elevato che lo resero famoso recitando la Divina Commedia di Dante. Nel 1999 fu protagonista del programma Il Mattatore - corso accelerato di piccole verità, andato in onda su Canale 5 e che fu la sua ultima apparizione televisiva.

Ha, inoltre, collaborato per la televisione in numerosi progetti con Rubino Rubini.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Vittorio Gassman ebbe sei compagne,[16] sempre colleghe attrici, sposandosi con tre di esse, e quattro figli:

La sua vita privata lo rese spesso bersaglio di critiche: la sua disinvolta libertà nelle storie d'amore, nei matrimoni e nelle convivenze, condita da un annullamento presso la Sacra Rota, da un divorzio negli Stati Uniti d'America e da un figlio extramatrimoniale (Alessandro), suscitò scandalo negli anni Cinquanta e Sessanta, così come il suo iniziale ateismo, che in seguito lasciò il posto a una fede molto personale[19]. Nel profondo era un'anima pensosa e tormentata, la razionalità di base opposta ai richiami dell'infinito. Resta significativo, e simpatico, un suo «dibattito» con Alberto Sordi sui temi dell'esistenza e della religione: a Gassman che onestamente esternava i dubbi del pensante, Sordi con romanesca concretezza replicò invece: «A Vitto', io ce credo. Hai visto mai?». Gassman inoltre espresse spesso commenti schietti e poco convenzionali, in qualche caso con il chiaro intento di sferzare le posizioni moderate, guadagnandosi così vari nemici nel mondo dello spettacolo e della cultura.

Problemi di salute[modifica | modifica wikitesto]

Gassman fu probabilmente affetto da disturbo bipolare.[21][22]

La morte[modifica | modifica wikitesto]

Tomba di Vittorio Gassmann al cimitero del Verano, a Roma

È morto nella sua abitazione a Roma il 29 giugno 2000, all'età di 77 anni, per un improvviso attacco cardiaco nel sonno. La camera ardente venne allestita il giorno successivo presso il Palazzo Senatorio in Campidoglio nella sala della Protomoteca e i funerali si sono celebrati il 1º luglio nella chiesa di San Gregorio al Celio, al quale furono presenti tantissimi volti del cinema e dello spettacolo; il suo corpo fu cremato e le sue ceneri vennero tumulate nella tomba della famiglia D'Andrea (la famiglia della terza moglie), nel cimitero monumentale del Verano, la cui presenza è indicata da una piccola lastra di pietra a forma di libro aperto riportante il seguente epitaffio, voluto da lui stesso: «Non fu mai impallato!».[23][24][25][26][27][28][29]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Attore[modifica | modifica wikitesto]

Vittorio Gassman con Valentina Cortese ne L'ebreo errante (1948)
Vittorio Gassman ne I fuorilegge (1950)
Vittorio Gassman ne Il tradimento (1951)
Vittorio Gassman ne I soliti ignoti (1958)
Vittorio Gassman con Alberto Sordi ne La grande guerra (1959)
Vittorio Gassman ne Il mattatore (1960)
Vittorio Gassman ne I mostri (1963)
Vittorio Gassman con Luigi Vannucchi ne Le piacevoli notti (1966)
Vittorio Gassman con Sophia Loren in Questi fantasmi (1967)
Vittorio Gassman ne La pecora nera (1968)
Vittorio Gassman con Claudia Cardinale in A mezzanotte va la ronda del piacere (1975)
Vittorio Gassman in Anima persa (1977)
Vittorio Gassman (al centro) con Ugo Tognazzi e Marcello Mastroianni ne La terrazza (1980)
Vittorio Gassman ne I picari (1987)

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Serie TV[modifica | modifica wikitesto]

Documentari[modifica | modifica wikitesto]

  • Vittorio racconta Gassman - Una vita da mattatore, regia di Giancarlo Scarchilli (2010)
  • Sono Gassman! Vittorio re della commedia, regia di Fabrizio Corallo (2018)

Regista[modifica | modifica wikitesto]

Vittorio Gassman in Kean - Genio e sregolatezza (1956)

Doppiatore[modifica | modifica wikitesto]

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

Gassman a teatro interpreta Amleto

Prosa televisiva Rai[modifica | modifica wikitesto]

Prosa radiofonica Eiar[modifica | modifica wikitesto]

Prosa radiofonica Rai[modifica | modifica wikitesto]

  • La signora dalle camelie di Alessandro Dumas, con Laura Adani, trasmessa da Radio Torino, febbraio 1946.
  • Oreste, letture varie, I notturni dell'usignolo, regia di Pietro Masserano Taricco, trasmessa il 5 ottobre 1949.
  • I Masnadieri di Friedrich Schiller, regia di Anton Giulio Majano, trasmessa il 13 febbraio 1950.
  • Il vezzo di perle di Sem Benelli, regia di Alberto Casella, trasmessa l'11 marzo 1950.
  • Oreste di Vittorio Alfieri, regia di Orazio Costa, Compagnia del Piccolo Teatro della Città di Roma, trasmessa il 16 novembre 1950.
  • Romeo e Giulietta di William Shakespeare, con Massimo Girotti, Vivi Gioi, Vittorio Gassman, regia di Guido Salvini (1951)
  • Peer Gynt di Jbsen, regia di Vittorio Gassman, sintesi trasmessa il 2 maggio 1951.
  • Il giocatore, tre atti di Ugo Betti, Compagnia del Teatro Nazionale diretta da Guido Salvini, regia di Vittorio Gassman (1951)
  • Anna per mille giorni di Maxwell Anderson, regia di Guido Salvini, trasmessa il 18 giugno 1951.
  • Yo, el Rey, commedia di Bruno Cicognani, Compagnia del Teatro Nazionale diretta da Guido Salvini, regia Guido Salvini (1951)
  • Avventura di Sherwood Anderson, le novelle del Secondo Programma, lettura di Vittorio Gassman, trasmessa il 12 gennaio 1952.
  • Amleto di William Shakespeare, regia di Luigi Squarzina e Vittorio Gassman (1952)
  • Mostra personale, letture e frammenti di Vittorio Gassman, traasmesse il 16 dicembre 1952
  • Edipo Re, tragedia di Sofocle, regia di Vittorio Gassman, trasmessa il 18 ottobre 1955.
  • Letture da poeti, V canto dell'Inferno, dizione di Vittorio Gassman, trasmesso il 2 gennaio 1956.
  • La fuggitiva, dramma in tre atti di Ugo Betti, regia di Luigi Squarzina, trasmesso il 2 ottobre 1956.
  • Mostra personale, Vittorio Gassman (1957)
  • Orestiade, di Eschilo, regia di Vittorio Gassman e Luciano Lucignani, trasmessa il 15 giugno 1960.
  • Noi mattatori di Amerigo Gomez, con Franca Valeri e Vittorio Gassman, lunedì 9 ottobre 1961, Secondo Programma ore 20:30.
  • Adelchi di Alessandro Manzoni, regia Vittorio Gassman, trasmessa il 31 gennaio 1961.
  • Ornifle', ciclo Una commedia in trenta minuti, traduzione di Vittorio Gassman, regia Luciano Lucignani (1973)

Programmi radiofonici Rai[modifica | modifica wikitesto]

  • Vittorio Gassman, Un giorno col personaggio, incontro al microfono di Sandro Ciotti, trasmesso lunedì 18 febbraio 1963, nel Secondo Programma ore 21:35.
  • Viaggio in Oriente, suoni e impressioni raccolti da Vittorio Gassman e Ghigo De Chiara (1971)
  • Diario della bottega del Teatro, presentato da Vittorio Gassman con Paola Gassman, regia di Dino De Palma 1980

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Vittorio Gassman al Festival di Cannes 1997

Premi teatrali[modifica | modifica wikitesto]

Premi televisivi[modifica | modifica wikitesto]

  • 45esimo Prix Italia 1993: nella categoria teatro televisivo, autore e interprete di "Ulisse e la balena bianca"

Doppiatori[modifica | modifica wikitesto]

In alcuni film, anche italiani, Vittorio Gassman venne doppiato. Gli attori che gli prestarono la voce furono:

Libri[modifica | modifica wikitesto]

  • Tre tempi di poesia, prefazione di Luigi Squarzina, Roma, Il Sagittario, 1941 - poesia
  • Luca dei numeri, prefazione di Sandro De Feo, Milano, Lerici, 1965 - racconto[33]
  • Un grande avvenire dietro le spalle, Milano, Longanesi, 1981 - autobiografia
  • Vocalizzi, Longanesi, 1988 - poesia
  • Memorie del sottoscala, con due disegni di Alessandro Gassman, Longanesi, 1990 – autobiografia (finalista Premio Strega)[34]
  • Ulisse e la balena bianca, Longanesi, 1992 - teatro
  • Mal di parola, Longanesi, 1992 - narrativa
  • Camper, Longanesi, 1994 - teatro
  • Lettere d'amore sulla bellezza, Longanesi, 1996 – libro-conversazione con Giorgio Soavi
  • Bugie sincere, Longanesi, 1997 - teatro

Postumi uscirono: L'educazione teatrale (2005), scritto negli anni dell'Accademia insieme a Luciano Salce, Intervista sul teatro (2002)[35] e Case in cui ho abitato (2016).[36]

Discografia parziale[modifica | modifica wikitesto]

Album[modifica | modifica wikitesto]

Singoli[modifica | modifica wikitesto]

  • Dante Alighieri - Inferno canto quinto (Cetra, CL 0401, 7")
  • 1955 - Dante Alighieri - Paradiso canto XXXIII (Cetra, CL 0402, 7")
  • 1955 - I promessi sposi (Cetra, CL 0414, 7")
  • 1955 - Amleto (Cetra, CL 0415, 7")
  • 1955 - Le poesie di A. Manzoni (Cetra, CL 0416, 7")
  • 1955 - Pascoli - Poesie (Cetra, CL 0417, 7")
  • 1955 - Saba (Cetra, CL 0420, 7")
  • 1956 - Poeti moderni (Cetra, CL 0426, 7")
  • 1956 - Il sonetto attraverso i tempi (Cetra, CL 0427, 7")
  • Dante Alighieri - Inferno canto XXVI (Cetra, CL 0437, 7")
  • I sepolcri (Cetra, CL 0438, 7")
  • Leopardi (Cetra, CL 0439, 7")
  • Leopardi (Cetra, CL 0440, 7")
  • 1958 - Mistici del '200 (Cetra, CL 0441, 7")
  • Gassman ne Il Mattatore (Cetra, CL 0443, 7")
  • Gassman ne Il Mattatore (Cetra, CL 0444, 7")
  • Elogio Olimpico - Poesie sportive (Cetra, CL 0457, 7")
  • Manzoni - Adelchi (Cetra, CL 0458, 7") con Carlo D'Angelo
  • Eschilo - Coefore (Cetra, CL 0459, 7") con Valentina Fortunato e Bianca Maria Fabbri
  • 1960 - Pascarella - Villa Gloria (Cetra, CL 0470, 7")

Partecipazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Irma la dolce (Cetra, CLV 0607, 10")

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— Roma, 27 aprile 1987[37]
Cittadinanza onoraria della città di Chiaravalle Centrale - nastrino per uniforme ordinaria
— 1982
Cittadinanza onoraria della città di Palmi - nastrino per uniforme ordinaria
Cittadinanza onoraria della città di Palmi
— 1997[40]

Tributi[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di Roma ha dedicato a Gassman ben due toponimi in due diverse zone della capitale: Largo Vittorio Gassman all'interno di Villa Borghese, nel quartiere Pinciano, nel 2003,[41] e Lungotevere Vittorio Gassman in un'area industriale nel quartiere Portuense, nel 2006 (la denominazione precedente era Lungotevere dei Papareschi).[42][43] Gassman, Anna Magnani e Marcello Mastroianni sono così i soli attori a essere ricordati da due diverse aree di circolazione nel comune di Roma.

Sempre a Roma, nel 2004 lo storico Teatro Quirino fu denominato in suo onore Teatro Quirino – Vittorio Gassman. Durante l'inaugurazione ufficiale del 23 settembre 2004 il figlio Alessandro Gassmann commentò che avere un "suo" teatro rappresentava l'unico sogno che durante la sua prestigiosa carriera Vittorio non era mai riuscito a realizzare.[44]

In occasione del decennale della scomparsa dell'attore, il 29 giugno 2010 il comune di Milano ha intitolato in suo nome una via del quartiere periferico Adriano – Marelli, il comune di Narni ha intitolato in suo nome una piazza in una zona residenziale di nuova costruzione mentre il 1º settembre dello stesso anno la Mostra del Cinema di Venezia si è aperta con il documentario a lui dedicato Vittorio racconta Gassman, realizzato da Giancarlo Scarchilli insieme ad Alessandro Gassmann.

A partire dal 2010 il Bif&st di Bari assegna un Premio intitolato a Vittorio Gassman per il giovane attore rivelazione (dal 2011 al miglior attore protagonista) tra i film del festival.

Gallarate intitola a suo nome il Teatro Condominio.

Il comune di Genova, nel quartiere di Struppa, ha intitolato a Vittorio Gassman la via dove è nato.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Con quante “enne” si scrive: Gassman o Gassmann? - SkyTg24
  2. ^ 1952-1954. Gassman fonda il Teatro d’arte Italiano, su cinquantamila.it. URL consultato il 20 gennaio 2018.
  3. ^ I COLONNELLI DEL CINEMA ITALIANO in www.davinotti.com
  4. ^ a b Il cinema italiano contemporaneo: Da “La dolce vita” a “Centochiodi”, Laterza, Bari 2007 - ed. dig. 11-2015
  5. ^ Teche RAI Consultato il 18 agosto 2016
  6. ^ Treccani - Enciclopedia del Cinema (2003) - Scheda di M. d'Amico - Consultato il 18 agosto 2016
  7. ^ Biografia di Alessandro Gassman. URL consultato il 18 maggio 2018.
  8. ^ Gassman era ebreo? A 17 anni dalla sua morte, ricordo di uno dei più grandi attori italiani | Mosaico, in Mosaico, 19 aprile 2017. URL consultato il 18 maggio 2018.
  9. ^ Biografia di Vittorio Gassman Archiviato il 3 maggio 2014 in Internet Archive.
  10. ^ https://www.liceotasso.edu.it/default.aspx?idpagina=2)(https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/11/17/quei-ragazzi-terribili-del-tasso.html
  11. ^ In Serie A nella S.S. Parioli da Il Littoriale del 16 dicembre 1940.
  12. ^ Basket, Venezia e quella «finale» vinta 75 anni fa contro Vittorio Gassman Gazzetta.it del 7 giugno 2017.
  13. ^ 2020
  14. ^ ORA SONO SALITI A 412 I MEMBRI ELETTI NELL'ASSEMBLEA DAL CONGRESSO DE, La Repubblica, 9 aprile 1987.
  15. ^ Simonetta Robiony, Chiude il Tunnel dei dispiaceri, in La Stampa, 21 maggio 1994, p. 22
  16. ^ Paola Gassman - Curiosità e citazioni - Movieplayer.it, su movieplayer.it. URL consultato il 31 dicembre 2016.
  17. ^ la lunga lista dei vip che hanno annullato il matrimonio: da mike bongiorno a vittorio gassman. URL consultato il 31 dicembre 2016.
  18. ^ La passione per le donne di un inguaribile seduttore - la Repubblica.it, in Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 31 dicembre 2016.
  19. ^ a b Vittorio Gassman, Un grande avvenire dietro le spalle, Longanesi, 1981.
  20. ^ Dr. Vittoria Gassman, MD - Norwalk, CT - Geriatric Medicine & Internal Medicine | Healthgrades.com, su healthgrades.com. URL consultato il 31 dicembre 2016.
  21. ^ Vittorio Gassman, dai successi de "Il sorpasso" e "I mostri" alla malattia: a 20 anni dalla scomparsa l'omaggio di Sky coi figli e tanti attori, su Il Fatto Quotidiano, 28 giugno 2020. URL consultato l'11 novembre 2021.
  22. ^ Università di Pisa, Il giornale d'ateneo: Disturbo bipolare, una malattia che fa tendenza, su ilgiornale.unipi.it. URL consultato il 31 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2013).
  23. ^ Manuela Murgia, Il cimitero del Verano, ultima meta del turismo alternativo, su Reporter nuovo, 14 marzo 2014. URL consultato il 30 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2016).
  24. ^ la Repubblica/spettacoli: In 15 mila per l'ultimo omaggio al Mattatore, su repubblica.it. URL consultato il 31 dicembre 2016.
  25. ^ Angio' Antonio & Roccia Donato, Il Verano - Vivi San Lorenzo.it - Roma, su vivisanlorenzo.it. URL consultato il 30 dicembre 2016.
  26. ^ Immagine della tomba dell'attore Archiviato il 29 novembre 2011 in Internet Archive. Cimiteridiroma.it.
  27. ^ Vittorio Gassman: 15 anni fa la morte, in Pontilenews. URL consultato il 16 maggio 2017.
  28. ^ Gassman, morto per paura di morire, in Panorama. URL consultato il 16 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2017).
  29. ^ Perché sulla tomba di Vittorio Gassman al cimitero del Verano c’è scritto: “Non fu mai impallato”, su Roma Fanpage. URL consultato il 10 gennaio 2022.
  30. ^ Guido Turchi, su Associazione Culturale "Maestro Rodolfo Lipizer" Gorizia. URL consultato il 1º novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 23 dicembre 2014).
  31. ^ Enrico Lancia, Ciak d'oro 1986, su books.google.it. URL consultato il 1986.
  32. ^ Albo d'oro dei premiati, su premiflaiano.com. URL consultato il 18 maggio 2022.
  33. ^ roma.repubblica.it, https://roma.repubblica.it/cronaca/2010/06/28/news/pensando_a_gassman_scrittore_10_anni_dopo-5223763/.
  34. ^ ricerca.repubblica.it, https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/07/13/strega-trionfa-vassalli.html.
  35. ^ Intervista sul teatro, su libreriauniversitaria.it. URL consultato il 19 agosto 2020.
  36. ^ Case in cui ho abitato - Vittorio Gassman - Libro - Henry Beyle - Piccola biblioteca dei luoghi letterari | IBS, su ibs.it. URL consultato il 19 agosto 2020.
  37. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  38. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  39. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  40. ^ Premi e onorificenze dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Palmi, anno 1997
  41. ^ Comune di Roma | Sito Istituzionale | Sistema Informativo Toponomastica, su comune.roma.it. URL consultato il 13 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).
  42. ^ Comune di Roma | Sito Istituzionale | Sistema Informativo Toponomastica, su comune.roma.it. URL consultato il 13 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 23 luglio 2015).
  43. ^ Comune di Roma | Sito Istituzionale | Sistema Informativo Toponomastica, su comune.roma.it. URL consultato il 13 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 23 luglio 2015).
  44. ^ Vittorio Gassman – Sito ufficiale Archiviato il 10 marzo 2009 in Internet Archive.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giacomo Gambetti, Vittorio Gassman, Gremese Editore, 1999.
  • Enzo Siciliano, Gassman, Vittorio, «Enciclopedia del Cinema Treccani», 2003.
  • Paola Trivero, Oreste di Alfieri per Vittorio Gassman, ETS Editore, 2010.
  • Andrea Galgano, I Vocalizzi di Vittorio Gassman, in Mosaico, Aracne, 2013.
  • Alessandro Ticozzi, I tre volti del mattatore: Vittorio Gassman tra cinema, teatro e letteratura, SensoInverso Edizioni, 2022.

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