Vittore Pisani

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Vittore Pisani (Roma, 23 febbraio 1899Como, 22 dicembre 1990) è stato un glottologo italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

La formazione e i primi studi[modifica | modifica wikitesto]

Nonostante avesse conseguito la maturità in un liceo moderno[1][2], senza quindi un'adeguata preparazione classica (apprese infatti da autodidatta il greco e la stessa glottologia[3]), nel 1916 s'iscrisse alla facoltà di Lettere della Sapienza per il corso di laurea in Filologia classica[1] e si laureò nel 1921 col grecista Nicola Festa[4] discutendo una tesi sull'Elena di Euripide[5]. Dopo la laurea studiò da autodidatta il sanscrito[3] e nel 1923, su suggerimento di un amico sanscritista, acquistò in una libreria antiquaria di Roma una copia della Vergleichende Grammatik del fondatore dell'indoeuropeistica, Franz Bopp[1]. Venne così a conoscenza della linguistica indoeuropea, o "indeuropea", come preferiva dire, e cominciò a cimentarsi nei diversi aspetti relativi alle culture espresse nelle lingue indoeuropee.

L'attività accademica e di ricerca[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1930 ottenne la libera docenza in Glottologia e dal 1933 fu professore incaricato di Storia comparata delle lingue classiche a Firenze; dal 1935 docente straordinario di Glottologia a Cagliari e infine, dal 1938 al 1969, ordinario alla Statale di Milano; dal 1939 socio corrispondente dell'Istituto lombardo di scienze e lettere, ne diventò membro effettivo nel 1952[6]. Nel 1946 fondò la rivista Paideia[7] e l'anno successivo il Sodalizio glottologico milanese[6], che promosse vari convegni internazionali. Dal 1969 fu socio corrispondente dell'Accademia Nazionale dei Lincei. Collaborò all'Enciclopedia Italiana nella sezione di linguistica[8]. Nel 1985 fu insignito del Premio Feltrinelli per i suoi meriti filologici e linguistici.[9]

Nome di spicco della linguistica italiana del '900, alla sua scuola si sono formati numerosi studiosi che hanno raggiunto importanti cattedre in Italia e all'estero. Morì all'ospedale S. Anna di Como il 22 dicembre 1990, quando era divenuto per età il decano dei linguisti italiani allora viventi[1].

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

La bibliografia completa delle pubblicazioni di Vittore Pisani è stata raccolta in Ciro Santoro e Maria Teresa Laporta (a cura di), Vittore Pisani glottologo (1899-1990). Bibliografia degli scritti, Galatina (LE), Congedo, 1991, ISBN 88-7786-478-8.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Vittore Pisani (Roma 1899-Como 1990), p. 216.
  2. ^ Il liceo moderno fu una circoscritta quanto fallimentare sperimentazione della scuola italiana: istituito nel 1908, fu eliminato nel 1923 dalla riforma Gentile. Del resto era presente soltanto in otto città.
  3. ^ a b Carlo Alberto Mastrelli, In memoria di Vittore Pisani, p. 5.
  4. ^ Mastrelli, p. 1.
  5. ^ Vittore Pisani, Elena e il suo ΕΙΔΩΛΟΝ, in "Rivista di filologia e di istruzione classica", n. 56, 1928, 491-99.
  6. ^ a b Roberto Giacomelli, L’insegnamento della glottologia dalla fondazione al 1980, su cisui.unibo.it, Università di Bologna. URL consultato il 14 ottobre 2009.
  7. ^ Scheda sul sito della rivista (SWF), su stilgrafcesena.191.it. URL consultato il 14 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2012).
  8. ^ Giovanni Gentile e il Senato: carteggio, 1895-1944, p. 495, nota 11. URL consultato il 14 ottobre 2009.
  9. ^ Premi Feltrinelli 1950-2011, su lincei.it. URL consultato il 17 novembre 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Vittore Pisani (Roma 1899-Como 1990), in "Kratylos", necrologio di Giancarlo Bolognesi, vol. 36, 1991, 216–220.
  • Carlo Alberto Mastrelli, In memoria di Vittore Pisani, in "Archivio glottologico italiano", LXXVII, 1992.
  • Emilia Campochiaro, Lucia Pasquini e Alessandra Millozzi (a cura di), Giovanni Gentile e il Senato: carteggio, 1895-1944, Soveria Mannelli (CZ), Rubbettino, 2004, ISBN 88-498-0822-4.
  • Pisani, Vittore, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 84, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2015. URL consultato il 26 gennaio 2017.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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