Vaterländischer Künstlerverein

Theme of the Variations - Diabelli's Waltz
Tema di Diabelli (info file)
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Eseguito da Neal O'Doan

Vaterländischer Künstlerverein era una pubblicazione o un'antologia musicale collaborativa, che incorporava 83 variazioni per pianoforte su un tema di Anton Diabelli, scritto da 51 compositori che vivevano in Austria o erano legati all'Austria. Fu pubblicato in due parti nel 1823 e nel 1824, da musicisti diretti da Diabelli. Comprende le Variazioni Diabelli op. 120 di Ludwig van Beethoven (un insieme di 33 variazioni), oltre a singole variazioni di altri 50 compositori tra cui Carl Czerny, Franz Schubert, Johann Nepomuk Hummel, Ignaz Moscheles, Friedrich Kalkbrenner, Franz Liszt (di soli 12 anni all'epoca della pubblicazione) e una moltitudine di nomi meno noti tra cui un figlio di Wolfgang Amadeus Mozart e altri ormai in gran parte dimenticati.

Vaterländischer Künstlerverein ha varie traduzioni, tra cui "Associazione degli artisti patriottici",[1] "Associazione artistica della patria",[2] "Club della cultura patriottica",[3] "Società degli artisti della patria",[4] "Associazione degli artisti nazionali", "Associazione degli artisti nativi" e "Società nativa degli artisti".[5]

Antefatto[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1819[4] la casa editrice viennese di Cappi & Diabelli invitò un certo numero di compositori austriaci a contribuire con una variazione ciascuno per pianoforte, su un tema scritto dallo stesso Anton Diabelli, uno dei direttori della ditta. Il tema di Diabelli viene solitamente descritto come un valzer, ma nella forma ha più il carattere di un Ländler.[1] A Carl Czerny fu anche chiesto di provvedere a una coda come mezzo adatto per completare la collezione.[4] Ludwig van Beethoven andò oltre il suo compito scrivendo non meno di 33 variazioni e avviò trattative con Diabelli per pubblicare il suo set separatamente dagli altri. Il primo biografo di Beethoven, Anton Schindler, scrisse che il progetto fu concepito per la prima volta nell'inverno del 1822-23, ma questo è un errore, dato che il manoscritto di Czerny è datato 7 maggio 1819[5] e la variazione di Franz Schubert è stata scritta nel marzo 1821.[1] Quella di Czerny fu la prima variazione ad essere scritta e dato che scrisse anche la coda, è probabile che Diabelli lo abbia coinvolto nel progetto fin dall'inizio. È anche probabile che gli inviti siano stati inviati non molto tempo prima che i contributi di Czerny fossero scritti (maggio 1819), ma certamente non più tardi.[5]

Non si sa esattamente cosa ci sia dietro questo progetto, a parte forse un semplice atto di auto-promozione, sia per l'azienda che per lo stesso Diabelli. I contributi combinati furono pubblicati come Vaterländischer Künstlerverein, in due parti. La prima parte fu pubblicata da Cappi & Diabelli[4] nel giugno 1823 e consisteva nelle 33 variazioni di Beethoven (ora conosciute come Variazioni Diabelli, Op. 120), con dedica a Madame Antonie von Brentano. Quando la seconda parte fu pubblicata, i due direttori, Diabelli e Pietro Cappi si separarono[6] e Diabelli si unì ad Anton Spina e ribattezzò la dittà Diabelli & Co.[7] La seconda parte fu pubblicata alla fine del 1823 o all'inizio del 1824 da Diabelli & Co . e comprende le altre 50 variazioni e la coda di Czerny.

Inoltre non è noto quanti compositori furono contattati, ma 51 risposero all'invito. Alcuni nomi noti come Ignaz von Seyfried e Joseph Weigl non appaiono. Non si sa se non fossero interessati a partecipare o se non fossero nemmeno stati contattati.

A parte le 33 variazioni di Beethoven, 48 degli altri 50 compositori scrissero solo l'unica variazione richiesta. Franz Xaver Wolfgang Mozart e Gottfried Rieger scrissero due variazioni ciascuno, ma solo una delle due di ciascun compositore fu originariamente pubblicata.[1]

Parte I, di Beethoven[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Variazioni Diabelli.

Le Variazioni Diabelli di Ludwig van Beethoven, il suo ultimo lavoro per pianoforte, è parte del canone della musica per tastiera ed è di gran lunga il volume più conosciuto. Viene spesso eseguito e registrato anche al giorno d'oggi.

Parte II, di vari compositori[modifica | modifica wikitesto]

I compositori della Parte II comprendono alcuni nomi ancora oggi degni di nota, ma molti di essi sono stati dimenticati. Le variazioni erano numerate in ordine rigorosamente alfabetico secondo le convenzioni di ortografia attuali. Segue l'elenco completo:

Numero
variazione
Compositore Date della vita Segnatura
del tempo
Segnatura
della chiave
Tempo Numero delle battute
(comprese le ripetizioni)
Sottotitolo
(se c'è)
Commenti
Tema Anton Diabelli 1781–1858
Do maggiore Vivace
64
1 Ignaz Aßmayer 1790–1862
Do maggiore Moderato
64
2 Carl Maria von Bocklet 1801–1881
Do maggiore Vivace
64
Nato a Praga, ricevette raccomandazioni da Beethoven, intimo amico di Schubert e dedicatario della sonata in Re maggiore di Schubert, D. 850.
3 Leopold Eustachius Czapek 1792–1840
Do maggiore Vivace molto legato
64
Un boemo, amico di Chopin
4 Carl Czerny 1791–1857
Do maggiore
64
5 Joseph Czerny 1785–1842
Do maggiore
64
Nessun rapporto con Carl Czerny
6 Moritz Graf von Dietrichstein 1775–1864
Do maggiore Tempo vivo del Thema
64
7 Joseph Drechsler 1782–1852
Do maggiore AdagioAllegro
167
Quasi overture
8 Emanuel Aloys Förster 1748–1823
Do maggiore Allegro
294
Capriccio Morì nel novembre 1823; la sua variazione postuma fu la sua ultima composizione. Questa variazione è la più lunga dal gruppo.
9 Franz Jakob Freystädtler 1761–1841
Do maggiore
64
Un allievo di Wolfgang Amadeus Mozart.
10 Johann Baptist Gänsbacher 1778–1844
Do maggiore
64
Amico di Carl Maria von Weber e Giacomo Meyerbeer.
11 Joseph Gelinek
("Abbé Gelinek")
1758–1825
Do maggiore Presto
128
12 Anton Halm 1789–1872
Do maggiore Dolce
64
13 Joachim Hoffmann 1788–1856
Do maggiore Vivo
80
Fugato
14 Johann Horzalka 1798–1860[8]
La♭ maggiore Adagio
34
15 Joseph Huglmann 1768–1839
La♭ maggiore Allegro
64
16 Johann Nepomuk Hummel 1778–1837
Do maggiore
64
17 Anselm Hüttenbrenner 1794–1868
Do maggiore Allegro
63
Era in rapporti amichevoli con Beethoven e Schubert e conservò il manoscritto della Sinfonia Incompiuta di Schubert per molti anni.
18 Friedrich Kalkbrenner 1785–1849
Do maggiore Allegro non troppo
64
Tedesco di nascita, visse a Londra e Parigi.
19 Friedrich August Kanne 1778–1833
Do maggiore
64
20 Joseph Kerzkowsky b. 1791
Fa maggiore Moderato con espressione
64
Non può essere identificato con certezza; in passato era ritenuto il violinista polacco Joachim Kaczkowski.
21 Conradin Kreutzer 1780–1849
Do maggiore Vivace
64
22 Eduard Baron von Lannoy 1787–1853
Do maggiore
64
Lannoy era un aristocratico dilettante.
23 Maximilian Joseph Leidesdorf 1787–1840
Do maggiore Vivace
64
Come Diabelli, anche un editore.
24 Franz Liszt 1811–1886
Do minore Allegro
64
Vedi ''Variazione su un valzer di Diabelli, S. 147''. Aveva solo 7 anni quando Diabelli inviò i suoi inviti e ne aveva solo 12 quando Vaterländischer Künstlerverein fu pubblicato. È molto probabile che, essendo così giovane, non fosse nella lista degli inviti di Diabelli, ma che Carl Czerny, il suo insegnante, abbia organizzato il suo inserimento.
25 Joseph Mayseder 1789–1863
Do maggiore Allegro
64
Violinista, membro del Quartetto d'archi Schuppanzigh.[9]
26 Ignaz Moscheles 1794–1870
Do maggiore
64
27 Ignaz Franz Edler von Mosel 1772–1844
Do maggiore
64
Custode della Biblioteca nazionale austriaca.[9]
28 "Wolfgang Amadeus Mozart fils"
(Franz Xaver Wolfgang Mozart)
1791–1844
Do maggiore Con fuoco
64
Era un figlio di Wolfgang Amadeus Mozart. Scrisse due variazioni, una delle quali è stata pubblicata; la seconda appare nelle edizioni successive come Variazione 28a.
29 Joseph Panny 1796–1838
La minore Allegro con brio
68
30 Hieronymus Payer 1787–1845
Do maggiore
64
31 Johann Peter Pixis 1788–1874
Do maggiore
64
32 Wenzel Plachy 1785–1858
Do maggiore Con fuoco
64
Organista boemo.
33 Gottfried Rieger 1764–1855
Do maggiore Allegro ma no troppo
64
Direttore musicale di Brno. Scrisse due variazioni, la seconda delle quali fu respinta ma fu stampata nelle edizioni successive come Variazione 33a.
34 Philipp Jakob Riotte 1776–1856
Fa minore
Fa maggiore
Allegro
92
35 Franz de Paula Roser 1779–1830
La♭ maggiore
32
Un direttore d'orchestra
36 Johann Baptist Schenk 1753–1836
Do maggiore Moderato
120
Capriccio
37 Franz Schoberlechner 1797–1843
Do maggiore
64
38 Franz Schubert 1797–1828
Do minore
64
La sua variazione è elencata come D. 718 nel catalogo tedesco delle opere di Schubert.
39 Simon Sechter 1788–1867
Do maggiore
64
Incitatio (o Imitatio) quasi Canone a 3 voci
40 "S.R.D."
(Arciduca Rodolfo d'Austria)
1788–1831
Do maggiore Allegro
136
Fuga "S.R.D." sta per ''Serenissimus Rudolfus Dux'', uno dei titoli di Rudolf. Era un compositore dilettante che era stato uno studente di Beethoven e dedicatario del suo Archduke Trio, Hammerklavier Sonata e Emperor Concerto[2]
41 Maximilian Stadler 1748–1833
Do maggiore
64
Compositore, musicologo e pianista austriaco: era amico di Haydn, Mozart, Beethoven e Schubert e terminò molte delle opere incompiute di Mozart.
42 Joseph von Szalay 1800–1860
Do maggiore
64
Studente di Förster, Hummel e Antonio Salieri, apparve come pianista all'età di 9 anni.
43 "Wenzel Johann Tomaschek"
(Václav Tomášek)
1774–1850
Do maggiore Tempo giusto
64
Polonaise
44 Michael Umlauf 1781–1842
Do maggiore Presto
64
45 "Friedrich Dionysius Weber"
(Bedřich Diviš Weber)
1766–1842
Do maggiore Con fuoco
64
46 Franz Weber 1805–1876
Do maggiore Brillante
64
47 Carl Angelus von Winkhler 1796–1845
Do maggiore Allegro con fuoco
64
Un compositore dilettante di Pest.
48 Franz Weiss 1778–1830
Do maggiore
64
Violista, membro del Quartetto d'archi Schuppanzigh.[9]
49 "Johann Nepomuk August Wittasek"
(Jan August Vitásek)
1770–1839
Do maggiore Un poco moderato
64
50 "Johann Hugo Worzischek"
(Jan Václav Voříšek)
1791–1825
Do maggiore
64
Coda Carl Czerny 1791–1857
Si sposta tra varie tonalità, finendo in Do maggiore Vivace
199
Nota: Alcuni dei compositori coinvolti non diedero indicazioni di tempo; si può presumere che le Variazioni vadano suonate Vivace, come il tema originale.

Registrazioni ed esecuzioni[modifica | modifica wikitesto]

Le Variazioni Diabelli di Beethoven sono state registrate ed eseguite innumerevoli volte.

Il resto del Vaterländischer Künstlerverein ha ricevuto pochissima attenzione dalla sua pubblicazione. L'insieme completo è stato registrato da Rudolf Buchbinder[10][11] e Doris Adam.[9][12] Ian Fountain ha registrato[13][14] una selezione di trentatré delle variazioni (riscritta in base all'ordine in cui le ha eseguite durante un concerto di Berlino),[15] preceduta dal tema di Diabelli e conclusasi con la coda di Czerny. Martha Argerich ha eseguito degli estratti in concerto.[16] Nel 2009 il Professor Peter Roennfeldt ha eseguito il gruppo completo a Brisbane, in Australia.[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Grove's Dictionary of Music and Musicians, 5th ed. 1954, Eric Blom, ed.
  2. ^ a b Paul F. Zweifel, su pzweifel.com. URL consultato il 7 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 3 giugno 2016).
  3. ^ Wordscape, su myweb.tiscali.co.uk (archiviato dall'url originale il 23 luglio 2018).
  4. ^ a b c d Naxos, su naxos.com. URL consultato il 7 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2018).
  5. ^ a b c Raptus Association, su raptusassociation.org. URL consultato il 7 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2018).
  6. ^ Wikisource
  7. ^ Answers.com
  8. ^ Classical-music.com
  9. ^ a b c d e Peter Roennfeldt, The (50) Variations (not by Beethoven) on a theme by Diabelli—monstrosity or monument? (PDF), 9th Australasian Piano Pedagogy Conference 2009.
  10. ^ Tanja Dorn.com, su tanjadorn.com. URL consultato il 16 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2009).
  11. ^ Beethoven - Diabelli's Waltz; Complete Variations
  12. ^ Variationen über einen Walzer von Diabelli
  13. ^ Connaught Artists, su connaughtartists.com. URL consultato il 7 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2011).
  14. ^ The Diabelli Collection: Variations on a Waltz by Anton Diabelli
  15. ^ Program notes of recording, p.3. 1999 by Chris de Souza
  16. ^ Martha Argerich Recordings, su argerich.jp.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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