Un homme qui crie

Un homme qui crie
Titolo originaleUn homme qui crie
Lingua originalefrancese, arabo
Paese di produzioneCiad, Francia, Belgio
Anno2010
Durata92 min
Generedrammatico
RegiaMahamat-Saleh Haroun
SceneggiaturaMahamat-Saleh Haroun
Casa di produzionePili Films/Goï-Goï Productions
FotografiaLaurent Brunet
MontaggioMarie-Hélène Dozo
MusicheWasis Diop
Interpreti e personaggi

Un homme qui crie è un film del 2010 diretto da Mahamat-Saleh Haroun, vincitore del Premio della giuria al 63º Festival di Cannes.[1]

Il film è stato presentato al Festival del cinema africano, d'Asia e America Latina di Milano 2011 ed è stato nominato per il Premio Magritte per il miglior film straniero in coproduzione.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Conflitto tra padre e figlio in un contesto di disorientamento e di perdita. Adam, ex campione di nuoto, dopo anni di lavoro nella piscina di un hotel è costretto dai nuovi gestori cinesi a lasciare il posto al figlio più giovane. Adam si sente quasi tradito dal figlio. Nel paese impazza la guerra civile ed il governo al potere richiede al popolo un sacrificio di guerra, ma Adam non ha soldi e finisce per sacrificare il figlio donandolo al fronte e rivelando con questo gesto tutta la sua fragilità di uomo ferito. Ma ben presto capisce di aver fatto un errore e parte disperato alla ricerca del figlio…

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Awards 2010, su festival-cannes.fr. URL consultato il 13 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2012).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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