Treviri

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Treviri
Città extracircondariale
(DE) Trier
Treviri – Stemma
Treviri – Bandiera
Treviri – Veduta
Treviri – Veduta
Panorama della città vecchia dalla Weishaus
Localizzazione
StatoBandiera della Germania Germania
Land Renania-Palatinato
DistrettoNon presente
CircondarioNon presente
Amministrazione
SindacoWolfram Leibe (SPD) dal 12-10-2014
Territorio
Coordinate49°45′20.34″N 6°38′21.66″E / 49.75565°N 6.63935°E49.75565; 6.63935 (Treviri)
Altitudine125 e 135 m s.l.m.
Superficie117,07 km²
Abitanti110 570[1] (31-12-2021)
Densità944,48 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale54290, 54292, 54293, 54294, 54295 e 54296
Prefisso651
Fuso orarioUTC+1
Codice Destatis07 2 11 000
TargaTR
Cartografia
Mappa di localizzazione: Germania
Treviri
Treviri
Treviri – Mappa
Treviri – Mappa
Sito istituzionale

Treviri (AFI: /ˈtrɛviri/[2]; in tedesco Trier; in francese Trèves; in lussemburghese Tréier) è una città extracircondariale di 110 570 abitanti nella parte occidentale del Land tedesco della Renania-Palatinato; è sede di una prestigiosa università. Pur essendo una città extracircondariale ospita la sede amministrativa del circondario (Landkreis) di Treviri-Saarburg.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Mosella

Treviri è situata nel mezzo della media valle della Mosella e gran parte della città è situata sulla riva destra del fiume. A nord e a sud si trovano colline per lo più coltivate con vigneti. La città è situata a circa 15 km dal confine con il Lussemburgo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Età antica[modifica | modifica wikitesto]

Porta Nigra
Lo stesso argomento in dettaglio: Augusta Treverorum.

Le prime tracce di insediamenti umani nell'area risalgono all'epoca della ceramica lineare (5500-4500 a.C.). Secondo una leggenda fu Trebata (o Trebeta), figlio di Ninus re degli Assiri, a fondare la città circa 1300 anni prima della fondazione di Roma.

Fonti più certe affermano che Treviri è di origine romana, nell'anno 16 a.C. fu fondata nei pressi di un insediamento militare, risalente al 30 a.C., la città di Augusta Treverorum, capoluogo della provincia romana della Gallia Belgica. Questo fa di Treviri una delle città più antiche del territorio tedesco.

A partire dalla seconda metà del III secolo fu sede vescovile, il primo vescovo fu Eucario. Fu distrutta nel 275 dagli Alemanni e dal 293 al 395 fu una delle capitali dell'impero romano d'Occidente. Sotto il regno di Costantino (306-324) la città fu ampliata e furono costruite la basilica Palatina di Costantino e le terme imperiali.

A partire dal 318 fu sede della Prefettura del pretorio delle Gallie, uno dei due enti più importanti dell'Impero Romano d'Occidente. Dal 328 al 340 vi risiedette l'imperatore Costantino II e dal 367 Valentiniano I. Nel 407, in concomitanza dell'invasione della Gallia da parte di Vandali, Alani e Suebi, la prefettura fu spostata ad Arles. Treviri diede anche i natali a Sant'Emidio, patrono della città di Ascoli Piceno contro il terremoto, e a Sant'Ambrogio.

Medioevo[modifica | modifica wikitesto]

Il medievale Hauptmarkt, la centrale Piazza del mercato.
Lo stesso argomento in dettaglio: Elettorato di Treviri.

Treviri è la più antica sede episcopale di Germania. Il Cristianesimo vi venne introdotto nel 70 da commercianti siriani e nel 314, in piena epoca Romana vi fu fondato il primo vescovado a nord delle Alpi[3][4]. Nel 339 o 340 vi nacque Sant'Ambrogio, vescovo e patrono di Milano.

Durante il regno di Carlo Magno venne elevata al rango di arcidiocesi e nel 772 nominò l'arcivescovo di Treviri Principe vescovo, che gli garantiva la completa immunità giudiziaria per tutte le sue proprietà (chiese, monasteri, villaggi e castelli). Col Trattato di Verdun dell'843 la città e i suoi territori vengono inclusi nella Lotaringia, e gli arcivescovi ottennero nel IX-X secolo il diritto di imporre le tasse e quello di zecca, che gli garantivano una larga autonomia. Sin dal XIV secolo, con la promulgazione della Bolla d'oro, l'arcivescovo di Treviri fu inoltre insignito dell'importante incarico di Principe elettore del Sacro Romano Impero. Dalla fine del XVII secolo la sede principesca venne condivisa in alternanza con Coblenza, fino al 1786 quando l'ultimo vescovo-elettore, Clemente Venceslao di Sassonia, risiedette esclusivamente in quest'ultima. L'arcivescovo controllava territori dai confini con la Francia al Reno, e mantenne il potere fino al 1795, quando i territori della riva sinistra del Reno vennero occupati dalle truppe francesi rivoluzionarie.

Nel Medioevo (XIV secolo) alcune famiglie ebraiche lasciarono la città per andare prima in Francia (dove sono conosciuti come “Trèves”, nome francese di Treviri, e il molto più diffuso, specie in Alsazia, “Dreyfus”) e in seguito nell’Italia settentrionale, stanziandosi in Valle d'Aosta (dove portano il cognome francofono di Trèves, diffuso in particolare nella zona di Émarèse e di Saint-Vincent), in Piemonte e in Friuli-Venezia Giulia (italianizzato in “Treves”). Membri importanti della famiglia sono: Joseph-Marie Trèves, prete valdostano, Alberto Treves de Bonfili, primo ebreo nobile italiano per volere di Napoleone Bonaparte, e Alfred Dreyfus, militare parigino accusato senza prove di tradimento per motivi antisemiti e imprigionato per molti anni sull’isola del Diavolo.

Dalla Francia alla Prussia[modifica | modifica wikitesto]

Treviri, occupata dai francesi nel 1794, era stata legata da vincoli commerciali con le altre città della Francia, venendo coinvolta, nel bene e nel male, nelle varie fasi della Rivoluzione fino al governo di Napoleone I. Nel 1815, venne annessa alla Prussia, la cui politica era fortemente conservatrice.

Pochi anni dopo, nel 1818, qui ebbe i natali Karl Marx.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Il Palazzo del Principe Elettore.
Veduta del Duomo di San Pietro e della Chiesa di Nostra Signora.

La città è famosa per i numerosi edifici di epoca romana ancora ben conservati. Treviri era una delle quattro capitali della Tetrarchia, con Milano, Sirmio e Nicomedia, a oggi quella meglio conosciuta archeologicamente. La sua stagione architettonica si concentrò durante la prima e la seconda tetrarchia, proseguita poi da Costantino e Valentiniano I fino al 395. Qui, nei numerosi monumenti superstiti, si può percepire la magnificenza dell'epoca e l'adozione di quei principi spaziali tipici del periodo tardo antico. Dal 1986 gran parte dei monumenti di origine romana e medievale della città (e delle vicinanze) fanno parte del complesso dei Beni patrimonio dell'umanità di Treviri, così inserito nell'Elenco dei patrimoni dell'umanità dall'UNESCO.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

  • Porta Nigra, era la porta di ingresso alla città romana, realizzata in arenaria grigia tra il 180 e il 200 d.C è il più importante monumento cittadino e rappresenta una delle porte di epoca romana meglio conservata a nord delle Alpi.
  • Circo romano e Anfiteatro, vennero edificati verso il 310 vicino al palazzo imperiale di Treviri. Oggi ne rimangono alcuni resti.
  • Terme Imperiali e le Terme di Barbara; simboli dell'epoca in cui la città era una delle capitali della Tetrarchia.
  • Basilica Palatina di Costantino, enorme basilica civile nel senso che gli antichi Romani davano al termine, è la sala del trono lunga 67 metri eretta per volere dell'Imperatore Costantino.
  • Ponte romano, il Römerbrücke, attraversa il fiume Mosella ed è il più vecchio ponte ancora in uso dell'intera Germania, risalente al 45 d.C.
  • Hauptmarkt, la Piazza del mercato centrale sorge a metà strada dell'antico decumano romano. Cinta da notevoli monumenti medievali, al centro si ergono una croce del 958 e una fontana del 1595.
  • Kurfürstliches Palais, il Palazzo dell'Arcivescovo principe-elettore, è un grande complesso rinascimentale su fondazioni romane. Mirabile la facciata meridionale rococò del 1761 che dà sul giardino alla francese.
  • Casa natale di Karl Marx, che ospita oggi un museo dedicato al famoso economista.

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

A Treviri ha sede l'Università di Treviri (Universität Trier), fondata nel 1473, chiusa nel 1796 e riaperta nel 1970.

Musei[modifica | modifica wikitesto]

Clima[modifica | modifica wikitesto]

TREVIRI[6] Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 3,65,69,713,718,521,623,422,919,614,07,94,74,614,022,613,813,8
T. min. media (°C) −0,9−0,41,64,17,911,212,712,49,76,12,60,4−0,34,512,16,15,6
Precipitazioni (mm) 534851446163656754546460161156195172684

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Essa è stata sede dell'azienda di macchine fotografiche Foitzik-Kamerawerke, che operò dal 1945 al 1958.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Suddivisioni[modifica | modifica wikitesto]

La città è suddivisa in 19 distretti:

Distretto con numero identificativo Superficie
in km²
Abitanti
31-12-2006
Abitanti
31-12-2009
11 Mitte/Gartenfeld 2,978 12 648 11 954
12 Nord (Nells Ländchen, Maximin) 3,769 14 256 13 405
13 Süd (St. Barbara, St. Matthias bzw. St. Mattheis) 1,722 9 409 9 123
21 Ehrang/Quint 26,134 9 397 9 195
22 Pfalzel 2,350 3 558 3 514
23 Biewer 5,186 1 985 1 949
24 Ruwer/Eitelsbach (Kenner Flur bzw. Siedlung Wasserwerk) 9,167 3 142 3 091
31 West/Pallien 8,488 7 117 7 005
32 Euren (Herresthal) 13,189 4 116 4 207
33 Zewen (Oberkirch) 7,496 3 695 3 634
41 Olewig 3,100 3 312 3 135
42 Kürenz (Alt-Kürenz, Neu-Kürenz, Petrisberg) 5,825 8 578 8 708
43 Tarforst 4,184 6 827 6 605
44 Filsch 1,601 830 761
45 Irsch 4,082 2 410 2 351
46 Kernscheid 3,768 999 958
51 Feyen/Weismark 5,095 5 845 5 689
52 Heiligkreuz (Alt-Heiligkreuz, Neu-Heiligkreuz, St. Maternus) 2,036 6 766 6 672
53 Mariahof (St. Michael) 7,040 3 212 3 120
Totale: 117,210 108 102 105 076

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Treviri è gemellata con:

La città è gemellata con Ascoli Piceno per via di Sant'Emidio, patrono della città Picena ma nativo di Treviri (273).

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ente statistico Rheinland-Pfalz - Popolazione dei comuni
  2. ^ Luciano Canepari, Treviri, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 2009, ISBN 978-88-08-10511-0.
  3. ^ "Germania", Guida TCI, 1996, pag. 414.
  4. ^ Fra il 346 c.a. ed il 353 c.a. Treviri fu la sede vescovile di San Paolino, vescovo e martire, suo 14º vescovo.
  5. ^ a b Fa parte dei Beni patrimonio dell'umanità di Treviri.
  6. ^ https://it.climate-data.org/location/742/
  7. ^ Cooperazione internazionale, su pula.hr.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN135701727 · ISNI (EN0000 0001 2163 5513 · SBN RMLL004018 · LCCN (ENn80104771 · GND (DE4060877-3 · BNE (ESXX458053 (data) · BNF (FRcb120608288 (data) · J9U (ENHE987007555059805171 · WorldCat Identities (ENlccn-n80104771
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