Trattato dell'OMPI sul diritto d'autore

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Trattato dell'OMPI sul diritto d'autore
Tipotrattato multilaterale aperto
ContestoTutela internazionale del Diritto d'autore
Firmadicembre 1996
LuogoGinevra
Efficacia6 marzo 2002
Firmatari112
DepositarioDirettore generale dell'Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale
Linguearabo, cinese, francese, inglese, russo e spagnolo
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Il trattato dell'OMPI sul diritto d'autore (abbreviato WCT dall'inglese WIPO Copyright Treaty) costituisce un aggiornamento e una integrazione della Convenzione di Berna per la protezione delle opere artistiche e letterarie. Viene adottato nel dicembre 1996, dopo anni di trattative, dall'Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale (OMPI) insieme al Trattato sulle Interpretazioni, le esecuzioni ed i fonogrammi (WPPT), a seguito dell'accordo TRIPs dell'Organizzazione mondiale del commercio del 1994.

Questi trattati mirano, da un lato, a un'ulteriore armonizzazione dei diritti di proprietà intellettuale e, dall'altro, al loro adeguamento ai nuovi rischi della società dell'informazione. L'esigenza di creare il WCT è dovuto al fatto che le possibilità di sfruttamento delle opere dell'ingegno nell'ambiente digitale non conoscono confini nazionali, di conseguenza risulta più che mai necessario concordare degli standard minimi di tutela a livello internazionale. In particolare il WCT s'inserisce nel sistema costruito dalla Convenzione di Berna (nel testo riveduto a Parigi nel 1971), e viene definito come un accordo particolare tra stati ex art. 20 della Convenzione stessa, mentre rispetto agli altri trattati internazionali il rapporto è, invece, di assoluta indipendenza ed autonomia. Il trattato costituì, inoltre, la prima grande risposta all'avvento di Internet in cui le parti contraenti si accordarono per un aggiornamento delle loro leggi nazionali in modo tale da permettere ai detentori dei diritti di estendere gli stessi per coprire anche Internet e altri network informatici. Sue implementazioni scaturirono, negli USA, con il Digital Millennium Copyright Act del 1998 e in Europa con la Copyright Directive del 2001, che divenne legge in diversi paesi europei nel 2002 e 2003.

Sommario del Trattato[modifica | modifica wikitesto]

Il WCT stabilisce in primis che ognuna delle Parti contraenti debba conformarsi agli articoli della Convenzione di Berna, riveduta da ultimo con l'Atto di Parigi del 24 luglio 1971. La protezione da copyright viene estesa a due nuovi argomenti:

  • i programmi per elaboratore, qualsiasi sia la loro forma di espressione
  • le compilazioni di dati o altro materiale, in qualsiasi forma, che a causa della selezione o della disposizione del loro contenuto costituiscono creazioni intellettuali. La protezione non copre i dati o il materiale stesso e non pregiudica i diritti d'autore eventualmente esistenti sui dati o sul materiale contenuti nella compilazione.

Per quanto riguarda i diritti concessi agli autori, oltre a quelli riconosciuti dalla Convenzione di Berna, vi sono:[1][2]

  • Diritto di distribuzione (art. 6): il diritto di autorizzare la disponibilità al pubblico dell'opera originale o delle sue copie attraverso la vendita o altri trasferimenti di proprietà.
  • Diritto di noleggio (art. 7): il diritto di autorizzare il noleggio a scopo di lucro dell'opera originale o delle sue copie. Riguarda esclusivamente tre tipologie di opere: i programmi per elaboratore (fa eccezione la circostanza in cui il programma non risulti oggetto essenziale del noleggio), le opere cinematografiche (a meno che il noleggio a scopo di lucro non abbia provocato una così diffusa riproduzione dell'opera tale da compromettere sostanzialmente il diritto esclusivo di riproduzione), e opere contenute in fonogrammi (le Parti contraenti che al 15 Aprile 1994 applicavano un sistema di equo compenso per il noleggio di tali opere, e lo applicano tuttora, possono mantenerlo in vigore purché il noleggio delle opere non comprometta il diritto esclusivo di riproduzione degli autori).
  • Diritto di comunicazione al pubblico (art. 8): il diritto di autorizzare ogni forma di comunicazione al pubblico, via filo o via etere, in modo tale che "chiunque possa liberamente accedervi da un luogo o in un momento di sua scelta"[3], così includendo servizi on-demand e comunicazione interattiva attraverso Internet.

Ciascuno è un diritto esclusivo, soggetto a limitazioni ed eccezioni. Il Trattato obbliga le parti contraenti a prevedere un'adeguata tutela giuridica e a precostituire mezzi di ricorso efficaci contro l'elusione delle misure tecnologiche utilizzate dagli autori nell'esercizio dei diritti contemplati dal presente trattato o dalla Convenzione di Berna, allo scopo di impedire che vengano commessi, nei confronti delle loro opere, atti non autorizzati dagli autori stessi o vietati per legge. Inoltre, le parti contraenti sono obbligate ad adottare, in accordo con la propria legislazione, limitazioni o eccezioni ai diritti esclusivi degli autori di opere letterarie e artistiche contemplati dal presente trattato, in taluni casi speciali che non siano in conflitto con la normale utilizzazione economica dell'opera e non comportino un ingiustificato pregiudizio ai legittimi interessi del titolare. Il Trattato, aperto ad ogni stato dell'OMPI e della Comunità Europea, istituisce un'Assemblea delle Parti Contraenti il cui primario obiettivo è quello di trattare argomenti riguardanti la salvaguardia e lo sviluppo del Trattato stesso, e affida al segretariato dell'OMPI l'incarico amministrativo. L'assemblea costituita dal Trattato delibera sulla possibile entrata di qualsiasi organizzazione intergovernativa a far parte del Trattato. Il Trattato, di cui il direttore generale dell'OMPI è il depositario, entra in vigore il 6 marzo 2002.[2]

Oggetto tutelato[modifica | modifica wikitesto]

L'ambito di operatività del WCT include, in primo luogo, la definizione dell'oggetto del diritto d'autore. Gli Stati firmatari potranno ampliare (o in taluni casi, diminuire) lo spazio di tutela (ad esempio, in ambito temporale), ma non ridefinire il contenuto o l'oggetto del diritto, il quale, secondo quanto scritto nell'art. 2, comprende "espressioni e non le idee, i procedimenti, i metodi di funzionamento o i concetti in quanto tali"[3] . Gli artt. 4-5 includono nella protezione anche i programmi per elaboratore e le banche dati.

Contenuto del diritto[modifica | modifica wikitesto]

La convenzione tutela anche la distribuzione (art. 6), il noleggio (art. 7), e la comunicazione al pubblico (art. 8). Relativamente al diritto di comunicazione al pubblico, va ricordato come questo ricomprenda la diffusione su etere o via filo, su internet o nelle biblioteche. L'articolo 8 espande quindi gli art. 12 e 14 della Convenzione di Berna. Come si nota la soluzione adottata nel WCT (nota anche come “umbrella solution”) da un lato estende l'applicabilità del diritto esclusivo di comunicazione al pubblico a tutte le categorie di opere dell'ingegno e dall'altro espressamente vi ricomprende la trasmissione realizzata con modalità interattive delle nuove tecnologie.

Limitazioni ed eccezioni[modifica | modifica wikitesto]

L'art. 10 è la norma riguardante la possibilità di ogni Stato di introdurre limitazioni ed eccezioni ai diritti inclusi nella convenzione, le quali dovranno necessariamente riguardare solo alcuni casi tali da non incidere sulla normale utilizzazione delle opere. Tuttavia, considerata la specialità di internet e dell'ambiente digitale, le dichiarazioni concordate in merito all'art. 10 fanno salva una maggiore libertà di restrizione dei diritti (sempre, però, compatibilmente con la Convenzione di Berna).

Obblighi dei firmatari[modifica | modifica wikitesto]

Misure tecnologiche di protezione (MTP)[modifica | modifica wikitesto]

L'art. 11 segna l'ingresso nel panorama normativo internazionale delle tutela giuridica delle misure tecnologiche di protezione apposte ad un'opera dell'ingegno per impedirne usi non conformi alla volontà dei titolari dei diritti. Lo strumento normativo è stato necessario, ma di per sé non sufficiente a fronteggiare fenomeni, quali la diffusione di materiale protetto in ambienti digitali in continua evoluzione. Per garantire l'effettiva applicazione del diritto si prevede di poter sanzionare i tentativi di elusione della stessa. Infine va considerato che il WCT conferisce protezione solo a quelle misure tecnologiche che abbiano come effetto quello di impedire gli atti che non siano autorizzati dai titolari dei diritti o consentiti dalla legge. Si evidenzia quindi forte l'esigenza che la tutela dei diritti di proprietà intellettuale non determini una limitazione alle prerogative dei fruitori delle opere.

Obblighi in materia di gestione dei diritti[modifica | modifica wikitesto]

L'art. 12 presenta invece un maggior grado di dettaglio rispetto al precedente, obbligando gli Stati a provvedere rimedi contro chi dolosamente o colposamente rimuova o alteri informazioni elettroniche sulla gestioni dei diritti oppure distribuisca opere sui quali tali informazioni sono state alterate.

Protezione dei diritti[modifica | modifica wikitesto]

L'art. 14 demanda agli Stati firmatari l'attuazione della garanzia sulla sorveglianza dei diritti menzionati. Le Parti contraenti infatti sono incaricate di dare attuazione alla convenzione nel proprio ordinamento giuridico predisponendo mezzi efficaci onde evitare l'elusione delle norme di protezione. Ogni Stato firmatario deve impegnarsi a provvedere alla la protezione accordata alle misure tecnologiche in modo adeguato ed effettivo, lasciando agli Stati contraenti un ampio margine di manovra relativamente allo strumento da approntare, vincolandoli piuttosto in relazione al risultato finale che tale norma deve perseguire.

Organi di rappresentanza[modifica | modifica wikitesto]

Il coordinamento tra gli Stati firmatari, nonché l'indizione delle conferenze diplomatiche per l'aggiornamento della Convenzione, sono demandati ad un organo assembleare rappresentativo degli Stati membri o di organizzazioni intergovernative (art. 15). Per i compiti amministrativi è stato costituito invece un Ufficio internazionale.

Paesi aderenti[modifica | modifica wikitesto]

I Paesi aderenti al trattato dell'OMPI sul diritto d'autore sono 112.[4]

Paese In vigore da
Afghanistan 9 Febbraio 2021
Albania 6 Agosto 2005
Algeria 31 Gennaio 2014
Argentina 6 Marzo 2002
Armenia 6 Marzo 2005
Australia 26 Luglio 2007
Austria 14 Marzo 2010
Azerbaijan 11 Aprile 2006
Barbados 13 Dicembre 2019
Bahrein 15 Dicembre 2005
Bielorussia 6 Marzo 2002
Belgio 30 Agosto 2006
Belize 9 Febbraio 2019
Benin 16 Aprile 2006
Bolivia firmato
Bosnia ed Erzegovina 25 Novembre 2009
Botswana 27 Gennaio 2005
Brunei 2 Maggio 2017
Bulgaria 6 Marzo 2002
Burkina Faso 6 Marzo 2002
Burundi 12 Aprile 2016
Canada 13 Agosto 2014
Capo Verde 22 Maggio 2019
Cile 6 Marzo 2002
Cina 9 Giugno 2007
Cipro 4 Novembre 2003
Colombia 6 Marzo 2002
Comore 25 Aprile 2021
Corea del Sud 25 Giugno 2004
Costa Rica 6 Marzo 2002
Croazia 6 Marzo 2002
Danimarca 14 Marzo 2010
Ecuador 6 Marzo 2002
El Salvador 6 Marzo 2002
Emirati Arabi Uniti 14 Luglio 2004
Estonia 14 Marzo 2010
Filippine 4 Ottobre 2002
Finlandia 14 Marzo 2010
Francia 14 Marzo 2010
Gabon 6 Marzo 2002
Georgia 6 Marzo 2002
Germania 14 Marzo 2010
Ghana 18 Novembre 2006
Giamaica 12 Giugno 2002
Giappone 6 Marzo 2002
Giordania 27 Aprile 2004
Grecia 14 Marzo 2010
Guatemala 4 Febbraio 2003
Guinea 25 Maggio 2002
Honduras 20 Maggio 2002
India 25 Dicembre 2018
Indonesia 6 Marzo 2002
Irlanda 14 Marzo 2010
Isole Cook 19 Giugno 2019
Israele firmato
Italia 14 Marzo 2010
Kazakistan 12 Novembre 2004
Kenya firmato
Kirghizistan 6 Marzo 2002
Kiribati 22 Giugno 2021
Lettonia 6 Marzo 2002
Liechtenstein 30 Aprile 2007
Lituania 6 Marzo 2002
Lussemburgo 14 Marzo 2010
Macedonia del Nord 4 Febbraio 2004
Madagascar 24 Febbraio 2015
Malaysia 27 Dicembre 2012
Mali 24 Aprile 2002
Malta 14 Marzo 2010
Messico 6 Marzo 2002
Moldavia 6 Marzo 2002
Mongolia 25 Ottobre 2002
Montenegro 3 Giugno 2006
Marocco 20 Luglio 2011
Namibia firmato
Nauru 11 Agosto 2020
Nuova Zelanda 17 Marzo 2019
Nicaragua 6 Marzo 2003
Nigeria 4 Gennaio 2018
Oman 20 Settembre 2005
Paesi Bassi 14 Marzo 2010
Panama 6 Marzo 2002
Paraguay 6 Marzo 2002
Perù 6 Marzo 2002
Polonia 23 Marzo 2004
Portogallo 14 Marzo 2010
Principato di Monaco firmato
Qatar 28 Ottobre 2005
Regno Unito 14 Marzo 2010
Repubblica Ceca 6 Marzo 2002
Repubblica Dominicana 10 Gennaio 2006
Romania 6 Marzo 2002
Russia 5 Febbraio 2009
Saint Lucia 6 Marzo 2002
San Marino 2 Settembre 2020
Sao Tome e Principe 27 Aprile 2020
Senegal 18 Maggio 2002
Serbia 13 Giugno 2003
Singapore 17 Aprile 2005
Slovacchia 6 Marzo 2002
Slovenia 6 Marzo 2002
Spagna 14 Marzo 2010
Stati Uniti d'America 6 Marzo 2002
Svezia 14 Marzo 2010
Sud Africa firmato
Svizzera 1 Luglio 2008
Tagikistan 5 Aprile 2009
Togo 21 Maggio 2003
Trinidad e Tobago 28 Novembre 2008
Turchia 28 Novembre 2008
Ucraina 6 Marzo 2002
Uganda 28 Aprile 2022
Ungheria 6 Marzo 2002
Unione Europea 14 Marzo 2010
Uruguay 5 Giugno 2009
Uzbekistan 17 Luglio 2019
Vanuatu 6 Agosto 2020
Venezuela firmato
Vietnam 17 Febbraio 2022

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ WIPOLex, su wipolex.wipo.int. URL consultato il 5 giugno 2019.
  2. ^ a b (EN) Summary of the WIPO Copyright Treaty (WCT) (1996), su wipo.int. URL consultato il 5 giugno 2019.
  3. ^ a b (EN) WIPO-Administered Treaties: WIPO Copyright Treaty, su wipo.int. URL consultato il 5 giugno 2019.
  4. ^ (EN) WIPO-Administered Treaties, su wipo.int. URL consultato il 3 giugno 2019.

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