Trasibulo di Siracusa

Trasibulo (Gela, V secolo a.C.Locri Epizefiri, ...) fu tiranno di Gela e Siracusa per un anno, tra il 466 e il 465 a.C.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Fratello di Gelone, Gerone e Polizelo, con loro combatté a fianco di Akragas contro Himera. Prese il potere dopo la morte di Gerone e per breve tempo attuò una politica dispotica su Gela e Siracusa[1].

Il suo carattere violento e sanguinario gli inimicò buona parte del popolo gelese e siracusano, che si ribellò nel 465 a.C. Grazie all'alleanza con Akragas, Himera, Selinunte e le truppe sicule, i sudditi rovesciarono la dittatura e instaurarono una democrazia moderata. Trasibulo fu costretto all'esilio a Locri Epizefiri, dove morì.

La sua cacciata fu celebrata ogni anno e nel III sec. a.C. il sacrificio in onore di Zeus Eleutherios e commemorativo della riconquistata libertà democratica può essere stato compiuto presso il grande altare monumentale, noto come l'ara di Ierone nella Neapolis.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Plutarco, De Pythiae oraculis, 19.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Tiranno di Siracusa Successore
Gerone I 466 a.C.-465 a.C. democrazia, poi Dionisio I