Torre di Adalberto

Torre di Adalberto
Torre di Adalberto
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
CittàBergamo
Coordinate45°42′21.89″N 9°39′32.31″E / 45.70608°N 9.658974°E45.70608; 9.658974
Mappa di localizzazione: Italia
Torre di Adalberto
Informazioni generali
CostruzioneX secolo-XIII secolo
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«.... È qui, fra queste mura, dove la luce non potrà mai filtrare e dove nessun lamento potrà mai essere udibile all’esterno, che le autorità della Serenissima rinchiudevano gli evasori[1]»

La torre di Adalberto o come è meglio conosciuta la torre della fame [2], è tra le più antiche torri documentate di Bergamo d'epoca medioevale, si trova nell'angolo esterno della Cittadella viscontea.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Adalberto, figlio di una famiglia nobile, venne nominato vescovo di Bergamo nell'888, ma quando nell'894 Arnolfo di Carinzia, re dei Franchi, conquistò alcune città lombarde tra queste Bergamo distruggendola e facendo numerosi morti tra i cittadini[3], trovò nel vescovo il suo peggior oppositore. Questo, venne arrestato e dopo essere stato detenuto a Magonza sotto la custodia dell'arcivescovo Attone, venne liberato e ricondotto a Bergamo, dove iniziò la sua opera di ricostruzione di quanto era stato distrutto.
Ricostruì chiese e mura difensiva, tra queste la torre armigera, che prese il suo nome.
Successivamente la torre passò di proprietà alla famiglia Crotta[nota 1].

La torre, costruita in pietra arenaria, ha un unico accesso, posto a qualche metro dal suolo, che richiede l'uso di scale, un tempo in legno che venivano rimosse, questo per impedire a chiunque di entrarne o uscirne con facilità[4]. Divenne prigione per gli invasori che venivano catturati, e al tempo della Serenissima gli evasori fiscali, da qui il nome con cui viene ricordata Torre della fame[5].

Torre di Adalberto-particolare

La torre resta come unica testimonianza di quelle che erano le undici torri che facevano parte della cittadella viscontea, delimitata da fossati e ponti levatoi.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni
  1. ^ La famiglia Crotta, nome che proviene dal Grotta, è tra le più antiche di Bergamo quando la città non era ancora urbanizzata e i suoi abitanti vivevano nelle grotte, nel quattordicesimo secolo, quando arrivarono le nuove famiglie ghibelline dei Visconti, si spostarono in Borgo Canale dove crearono l'Ospedale della Carità
Fonti
  1. ^ Roncalli.
  2. ^ Torre di Adalberto - Bergamo | ZonzoFox, su zonzofox.com, ZonzoBergamo. URL consultato il 13 settembre 2016.
  3. ^ Ludovico Gatto, L'Italia del medioevo, su books.google.it. URL consultato il 2 settembre 2016.
  4. ^ Cittadella viscontea, su visitbergamo.net, VisitBergamo. URL consultato il 13 settembre 2016.
  5. ^ Le torri di Bergamo, su studiobellenzier.it. URL consultato il 13 settembre 2016.
  6. ^ Storia della cittadella, su bergamopost.it, Bergamo Post. URL consultato il 13 settembre 2016.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Emanuele Roncalli, I misteri di Bergamo, Bergamo, Burgo, 1999.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Torre di Adalberto (PDF) [collegamento interrotto], su territorio.comune.bergamo.it, IBCAA. URL consultato il 13 settembre 2016.
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