Antonio Tatò
Antonio Tatò (Roma, 5 novembre 1921 – Roma, 5 novembre 1992) è stato un politico, sindacalista e editore italiano. Fu tra i fondatori del Movimento dei cattolici comunisti (1943)[1] divenuto poi Sinistra Cristiana (1944-45); responsabile del servizio stampa e dell'ufficio studi della CGIL (1949-1968); Capo ufficio Stampa del PCI, segretario e stretto collaboratore di Enrico Berlinguer per quindici anni (1969-1984).
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Formazione familiare e culturale
[modifica | modifica wikitesto]Antonio Tatò è nato a Roma il 5 novembre 1921, il padre Francesco Tatò, pubblicista proveniente da Conversano (BA), era un noto giornalista parlamentare, di idee liberali e vicino alle posizioni di Francesco Saverio Nitti[2]. La madre Ebe Cossio[3] di Codroipo e Spilimbergo, discendeva da una antica famiglia friulana. Conseguì la laurea in giurisprudenza nel 1939 all'Università "La Sapienza" di Roma.[4] Sin dagli anni del liceo frequentò l' Associazione culturale cattolica “Dante e Leonardo”[5] contraria al Regime.
Prima militanza antifascista
[modifica | modifica wikitesto]Dal 1939 svolse attività clandestina antifascista. Chiamato alle armi nel 1941, consegue il grado di sottotenente. Allo scadere di una licenza di convalescenza, non si presenta alla visita di controllo e riprende l'attività politica militando clandestinamente nel Partito Comunista Cristiano (1941-1943)[6]. A Roma collaborò con Pietro Ingrao, Franco Rodano, Lucio Lombardo Radice, al giornale clandestino Pugno chiuso, di cui esce un solo numero (oggi introvabile) nel 1943. Nel maggio 1943 venne arrestato e portato nel carcere romano di Regina Coeli insieme agli altri del PCC. Rinviato a giudizio del tribunale speciale e del tribunale militare (come ufficiale dell'esercito accusato di attività sovversiva in zona di guerra),[7] scampa la condanna a morte comminatagli grazie alla caduta del fascismo il 25 luglio 1943[8]. Nel settembre 1943, sotto l'occupazione tedesca, è tra i fondatori del Movimento dei cattolici comunisti insieme a Franco Rodano e altri. Scrive articoli su Voce Operaia, pubblicato a cura di Amedeo Coccia, organo alla macchia dello stesso MCC (Movimento dei Cattolici Comunisti). Partigiano combattente, comandante per il MCC della V zona militare di Roma (S. Lorenzo, Portonaccio, Tiburtino III, Pietralata, Ponte Mammolo), gli viene riconosciuto il grado di capitano.
Dopo la liberazione
[modifica | modifica wikitesto]Militanza politica, CGIL e PCI
[modifica | modifica wikitesto]Liberata Roma, Tatò sposa, il 7 agosto 1944, Erminia Romano, musicista e compagna di militanza politica, futura direttrice d'orchestra, con la quale avrà quattro figli (Giovanna, Carla, Franco Salvatore e Paola Cecilia Laura). Successivamente sposerà, in seconde nozze, la senatrice Giglia Tedesco. Scioltosi il Partito della Sinistra cristiana (prosecuzione del MCC) il 9 dicembre 1945, Tatò aderisce al Partito Comunista Italiano (segretario generale Palmiro Togliatti). Tatò viene scelto da Togliatti come vice responsabile della Commissione lavoro di massa della Direzione del Partito[9]. Entra nella CGIL (segretario generale Giuseppe Di Vittorio) e dal 1951 dirige, scrivendovi numerosi articoli, il Notiziario CGIL[10] (Confederazione generale italiana del lavoro) e, successivamente Rassegna Sindacale[11]. Gli venne poi assegnato anche l’incarico di corrispondente per la Federazione sindacale mondiale[12]. Scrive anche articoli di carattere sindacale[13] ed economico sul Dibattito politico[14] periodico fondato e diretto da Mario Melloni e Ugo Bartesaghi [15](1954-1959), con lo pseudonimo Vindice Vernari e su vari altri giornali e periodici. Nel 1959 è eletto nel consiglio generale della CGIL. Dal 1966 collaborò inoltre con la Scuola centrale della CGIL[16], per la quale tenne una serie di conferenze. Un riconoscimento del suo ruolo di studioso giunse nel 1968, quando la segreteria della CGIL gli affidò la costituzione e direzione del Ufficio [17]Studi della stessa CGIL, con l’obiettivo di favorire ricerche sulle trasformazioni in atto a livello nazionale e internazionale. Nel luglio 1969 è chiamato alla direzione del PCI come segretario di Enrico Berlinguer[18] e capo dell'Ufficio Stampa che diresse per quindici anni, fino alla morte di quest'ultimo[19] (1984). In questi quindici anni, Tatò svolge una complessa attività di rapporti con i partiti, le istituzioni, i sindacati, il Quirinale, la Curia Romana, i mass media, di cui riferisce sempre a Berlinguer, ne discute con lui e offre riflessioni[20] anche molto corpose, quasi dei saggi come afferma lo studioso Giulio Marcon[21] [22], consulente storico del film La grande Ambizione del regista Andrea Segre (uscita prevista ottobre 2024).
Sempre in quegli anni frequenta anche gli ambienti culturali e artistici improntati ai temi sociali e morali. Incontra artisti come Renato Guttuso, Giacomo Manzù, Aldo Natili. Una solida amicizia lo legherà per anni al pittore siciliano Renato Guttuso[23] che lo ritrarrà in alcuni suoi quadri riconoscendo il sodalizio che unì Berlinguer e Tatò per quindici anni[24]. Il più famoso è Comizio di quartiere, del 1975, dove, sul palco rosso davanti alla folla, accanto a Berlinguer di spalle si vede sulla sinistra Tatò di profilo[25]. Nel 1982 Berlinguer gli affidò il ruolo di portavoce ufficiale di se stesso. È eletto al comitato centrale del PCI (Partito Comunista Italiano) nel 1972. Nel 1988 fonda e dirige l'agenzia di Stampa «DIRE»[26]. Quando, nel 1991, il PCI si trasforma in PDS, Tatò, sostenitore della mozione Occhetto, viene nominato nella presidenza della commissione di garanzia. Muore a Roma nel 1992.[27]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Di Vittorio: l'uomo, il dirigente vol. I (1892-1944), II (1944-1951), III (1952-1957) a cura e con prefazione di A. Tatò, E.S.I., 1968-1970;
- Comunisti e mondo cattolico oggi, a cura di A. Tatò, Roma, Editori Riuniti, 1977;
- Conversazioni con Berlinguer, a cura di A. Tatò, Roma, Editori Riuniti, 1984;
- Caro Berlinguer. Note e appunti riservati di Antonio Tatò a Enrico Berlinguer, a cura di Francesco Barbagallo, Torino, Einaudi, 2003.[28]
Articoli, interviste, saggi
[modifica | modifica wikitesto](Tra i più importanti)
Sul Notiziario della CGIL:
- Perché la FIAT è in crisi? (30 settembre 1951).
Sul Dibattito politico:
- Le elezioni alla FIAT (9 aprile 1955);
- L'assunzione forca caudina (23 aprile 1955);
- Parabola discendente (7 maggio 1955);
- I tranvieri (23 maggio 1955);
- L'occasione per un'autocritica (6 giugno 1955);
- Sulla contrattazione aziendale (20 giugno 1955);
- Un caso esemplare di centralismo democratico (11 luglio 1955);
- Alla ricerca di una tattica sindacale (18 luglio 1955);
- La libertà nei luoghi di lavoro (25 luglio 1955);
- I sindacati di fronte alla grande azienda (8 agosto 1955);
- CGIL e CISL, due concezioni sindacali (27 febbraio 1956);
- La CISL attacca le Commissioni interne (19 settembre 1956);
- Nuova tattica per nuove situazioni (26 settembre 1956);
- Sindacato di classe e politica aziendale (24 ottobre 1956);
- Il protocollo d'intesa CISL-Montecatini (14 novembre 1956);
- Il pendolo sindacale (12 dicembre 1956).
Su Rassegna sindacale:
- L'autonomia e l'unità sindacale (novembre 1956);
- Retribuzione eguale a lavoro eguale (settembre-ottobre 1957);
- Un voto di classe, un voto per l'unità (aprile 1958);
- Tre generazioni che sono una (maggio-giugno 1958);
- Ragioni di una scelta e di un giudizio (luglio 1958);
- Politica di "apertura sociale" (dicembre 1958);
- CISL e UIL dopo il congresso del PSI (gennaio 1959);
- Sindacati e governo monocolore (febbraio 1959);
- La CISL e il suo III congresso (marzo 1959)
- Che cosa c'è al fondo della crisi governativa? (marzo 1960);
- I sindacati sono contro Tambroni (maggio 1960);
- L' Europa alle soglie del capitalismo di massa? (giugno 1960);
- Unità sindacale organica (settembre 1961);
- Unità, libertà, autonomia del Sindacato al V Congresso della CISL (maggio 1962);
- Le difficoltà del Movimento operaio cristiano (maggio 1966);
- Scuola centrale – anno primo (con Bruno Roscani, novembre-dicembre 1966);
- Società del benessere e condizione operaia (settembre 1967).
Su Politica ed economia:
- Ordinare la struttura della retribuzione secondo la logica e i fini del sindacato (febbraio–marzo 1961);
- Atti della IV sezione del Congresso internazionale di studio su progresso tecnologico e società italiana (a cura di Franco Momigliano), 1962;
- Riflessi del progresso tecnologico sulle componenti della retribuzione, sull'inquadramento professionale dei lavoratori e sull'articolazione organizzativa e contrattuale dei Sindacati della CGIL.
Sui Quaderni di Rassegna sindacale:
- Discutendo di sindacato, prezzi. Salario, e produttività (n. 1/1963, con Bruno Roscani).
Su Critica marxista:
- Sindacato, sistema sociale, partito proletario in Italia (gennaio-febbraio 1964).
Sulla Rivista Trimestrale:
- L'autonomia sindacale nella programmazione economica (marzo 1964).
Su Rinascita:
- Giuseppe Di Vittorio da libertario a comunista (n. 44/1977).
Su l'Unità:
- Enrico Berlinguer, Collana documenti, 1985.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Carlo Felice Casula, Il Movimento dei Cattolici comunisti e la Resistenza a Roma., 1973, p. 47.
- ^ TATÒ Antonio, su treccani.it.
- ^ Cossio, su dati.san.beniculturali.it.
- ^ Antonio Tatò, su anpi.it.
- ^ Quegli incontri al circolo “Dante e Leonardo”, su 30giorni.it.
- ^ Nunzio Censabella, [Storia] I cattolici che nel dopoguerra entrarono nel Pci, su Snorki sarai tu!, 7 dicembre 2015. URL consultato il 12 settembre 2024.
- ^ Fondazione Gramsci-Archivi di persone-Antonio Tatò, su archivi.fondazionegramsci.org.
- ^ Giovanna Tatò, Porte Chiuse Lettera ai genitori Erminia romano e Tonino Tatò, pp. 104-105, ISBN 979-12-81306-06-6.
- ^ Antonio Tatò 1972 - 1989 Archivi Fondazione Gramsci, su archivi.fondazionegramsci.org.
- ^ Prenotazione e diffusione del n. 2 del «Notiziario Cgil» e suo contenuto, su 151.1.148.212.
- ^ 76 - L'organizzazione e la programmazione di "Incontri di Rassegna sindacale con i lavoratori", su 151.1.148.212.
- ^ TATÒ, Antonio di Gianluca Fiocco Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 95 (2019), su treccani.it.
- ^ Archivio Storico CGIL-Antonio Tatò, su 151.1.148.212.
- ^ MELLONI, Mario - Enciclopedia, su Treccani. URL consultato il 6 settembre 2024.
- ^ Le riviste del secondo dopoguerra - Enciclopedia, su Treccani. URL consultato il 6 settembre 2024.
- ^ Formazione sindacale: come eravamo, su collettiva.it.
- ^ https://www.storialavoro.it/archivi/archivio-della-cgil-nazionale-roma/, su storialavoro.it.
- ^ Senza Tonino Tatò, Berlinguer sarebbe stato lo stesso?, su senzabavaglio.info.
- ^ Oltre Berlinguer c’era Tonino Tatò, su ilfattoquotidiano.it.
- ^ Caro Berlinguer. Note e appunti riservati (1969-1984), Einaudi, ISBN 880616595X.
- ^ redazione, L'austerità di Berlinguer, su Sbilanciamoci - L’economia com’è e come può essere. Per un’Italia capace di futuro, 28 giugno 2014. URL consultato il 12 settembre 2024.
- ^ Giulio Marcon (a cura di), Berlinguer. L'austerità giusta, Jaca Book, ISBN 9788816412651.
- ^ Renato Guttuso - Biography, su Galleria d'Arte Maggiore g.am.. URL consultato il 12 settembre 2024.
- ^ Giovanna Tatò, Porte Chiuse Lettera ai genitori, Maurizio Vetri Editore, p. 109, ISBN 979-12-81306-06-6.
- ^ Renato Guttuso. Comizio di quartiere, 1975. Credits: Courtesy Galleria d'Arte Maggiore, Bologna, su Katarte. URL consultato il 12 settembre 2024.
- ^ Agenzia Dire, su dire.it.
- ^ È morto Antonio Tatò fu la voce di Berlinguer, in la Repubblica, 6 novembre 1992.
- ^ Berlinguer visto da vicino, su 30giorni.it.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]Libri
[modifica | modifica wikitesto]- Vittorio Tranquilli: Antonio Tatò. La Resistenza, il Sindacato, Roma, Edizioni di storia e letteratura, 2001.
Articoli
[modifica | modifica wikitesto]- Agenzia DIRE: Tonino Tatò. La cronaca, le testimonianze, i servizi giornalistici sulla scomparsa, novembre 1992;
- È morto Antonio Tatò' fu la voce di Berlinguer, la Repubblica, 6 novembre 1992;[1]
- Alberto Papuzzi: La morte di Antonio Tatò angelo custode di Berlinguer, La Stampa, 6 novembre 1992;
- Paolo Franchi: Se ne è andato in silenzio Tatò, l'angelo custode di Berlinguer, Corriere della sera, 6 novembre 1992;
- Luciano Barca: L'ottimismo di Tonino, L'Unità, 6 novembre 1992;
- Miriam Mafai: Quel cattolico comunista, La Repubblica, 6 novembre 1992;
- Giuseppe Loreta: Morto Tonino Tatò, l'intelligente ombra di Berlinguer, Il Messaggero, 6 novembre 1992;
- Franca Chiaromonte: L'ultimo saluto a Tonino Tatò, L'Unità, 8 novembre 1992;
- Massimo De Angelis: Quel rapporto tra vita e politica, L'Unità, 8 novembre 1992;
- Liliana Madeo: Il doppio funerale di Antonio Tatò, La Stampa, 8 novembre 1992;
- Giulio Andreotti: Quel Compromesso firmato in casa Tatò, Europeo, 20 novembre 1992;
- Giampaolo Pansa: Era più bello il PCI di Tonino?, L'Espresso, 22 novembre 1992;
- Bruno Roscani: Aiutò la CGIL a fare cultura, Nuova Rassegna Sindacale, 23 novembre 1992;
- Enrico Melchionda: L'isolamento di Berlinguer, la riabilitazione del craxismo, Aprile, novembre 2003;
- Fabio Silvestri: Berlinguer visto da vicino. Le note riservate di Antonio Tatò [...], 30 Giorni nella Chiesa e nel mondo, n. 4/2004.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Antonio Tatò
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Antonio Tatò, in Donne e Uomini della Resistenza, Associazione Nazionale Partigiani d'Italia.
- (EN) Opere di Antonio Tatò, su Open Library, Internet Archive.
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- ^ E' MORTO ANTONIO TATO' FU LA ' VOCE' DI BERLINGUER, su ricerca.repubblica.it.