Toda di Navarra

Toda di Navarra
Reggente del regno di Pamplona
In carica925-935
PredecessoreSancho I Garcés
SuccessoreGarcía I Sánchez
Nome completoToda Aznarez, di Navarra
Nascita885 circa
Mortedopo il 970
Sepolturamonastero di San Millán de Suso a San Millán de la Cogolla
Casa realeÍñiguez
PadreAznar Sánchez, signore di Larraun
MadreOnneca Fortúnez
ConsorteSancho I Garcés
FigliOnneca
Sancha
Urraca
Velasquita
Orbita
García
ReligioneCristianesimo

Toda Aznarez, Toda anche in spagnolo, in galiziano, in aragonese, in portoghese, in catalano e in basco (885 circa – dopo il 970), regina consorte di Navarra dal 905 al 925 e reggente del regno di Navarra dal 925 al 935.

Origine[modifica | modifica wikitesto]

Toda, secondo il codice di Roda[1], era figlia di Aznar Sánchez, signore di Larraun e di Oneca Fortúnez[2], la figlia del re di Pamplona Fortunato Garcés e di Oria[3].
Aznar Sánchez era figlio di Sancho Garcés[4], a sua volta figlio del re di Pamplona García I Íñiguez, quindi fratello di Fortunato Garcés[5].
Entrambi i genitori di Toda discendevano dalla famiglia Arista.
La madre Oneca Fortúnez era al suo secondo matrimonio; in prime nozze aveva sposato l'emiro di al-Andalus ʿAbd Allāh ibn Muḥammad a cui aveva dato un figlio, Mohammed[6](fratellastro di Toda) che generò l'emiro e poi califfo di al-Andalus, ʿAbd al-Raḥmān III, come riporta la Histoire de l'Afrique et de l'Espagne[7] (nipote di Toda).

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

All'inizio del X secolo Toda aveva sposato Sancho I Garcés[8], il figlio primogenito del co-regnante e poi reggente di Pamplona García II Jiménez e della sua seconda moglie, Dadildis di Pallars, sorella del Conte di Ribagorza e di Pallars Raimondo I[9], della dinastia Jiménez, per cui i loro discendenti furono della dinastia Jimena da parte di padre e Arista per parte di madre.

Suo nonno, il re Fortunato Garcés, nel 905 fu forzato a ritirarsi, monaco, nel monastero di Leire (il Libro della Regola del monastero di Leire, compilato nel 1076, riporta che Fortunato arrivò da Cordova, succedette al padre Garcia I, ma divenne monaco nel monastero di Leira, mentre Sancho I Garcés con sua moglie Toda, nipote di Fortunato, regnarono al suo posto, come riporta Jean de Jaurgain[10])

Secondo il Libro de Regla del monastero di Leire (non consultato) Sancho con la moglie Toda fece due donazioni al monastero: una nel 912, documento n° 5[11], e una nel 918, documento n° 6[11].

Nel 924, assieme al marito, Sancho, fondò il Monastero di San Martino di Albelda, come risulta anche dai 3 documenti, il n° 2, n° 3 e n° 4 del Cartulario de Albelda, degli anni 924 e 925, che confermano l'interessamento di Sancho e della moglie Toda per il monastero di San Martino[12].

Suo marito, Sancho, morì a Resa, nella zona di Estella, l'11 dicembre 925, come riporta il codice di Roda, dopo vent'anni di regno[13]; la morte di Sancho viene ricordata anche dalla CRONICA DE SAN JUAN DE LA PEÑA[14], mentre l'anno della morte di Sancho viene riportato anche da Jaurgain[10].

A Sancho succedette il figlio García I Sánchez, sotto la reggenza della madre, Toda, fino al 931, assieme al cognato, Jimeno II Garcés, che fece uso del titolo regale, come riporta Lacarra[15].

Regno di Navarra
Íñiguez

Iñigo I
Figli
Jimeno I
Figli
Garcia I
Figli
Garcia II
Fortunato
Figli
  • Íñigo
  • Aznar
  • Blasco
  • Lupo
  • Oneca
Íñigo II
Figli
  • Toda
  • García
  • Jimeno
  • Fortunato
  • Sancho
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Poi dopo la morte di Jimeno, fu affiancata, per breve tempo, dall'altro cognato, Íñigo II Garcés, e, poi fu reggente da sola sino a che il figlio raggiunse la maggior età.
In questo periodo, Toda assieme al figlio García I Sánchez fece una donazione al Monastero di San Pedro de Siresa, datata 9 marzo 933[16].

Anche dopo che il figlio Garcia ebbe raggiunto la maggior età, Toda continuò a guidare il figlio nella politica di opposizione ad al-Andalus. Infatti fu l'ispiratrice dell'alleanza dei re cristiani che, nel 939, portò alla vittoria nella battaglia di Simancas; Toda si alleò con il re di León Ramiro II, che al comando di truppe leonesi, asturiane galiziane e castigliane, insieme a suo figlio Garcia Sanchez, impartì una dura disfatta ad ʿAbd al-Raḥmān III nella Battaglia di Simancas dopo la quale ʿAbd al-Raḥmān III, al-Nāṣir li-dīn Allāh (difensore della fede) non volle più partecipare in prima persona alle operazioni belliche cui quasi sempre aveva presenziato per i gravi pericoli corsi, come riporta lo storico Rafael Altamira[17].

Condusse un'ottima politica familiare, sposando le figlie a vari regnanti cristiani della penisola iberica. Onneca, Urraca e Sancha, sposarono tre re di León, poi Sancha sposò il conte di Alava e quindi il conte di Castiglia, mentre Velasquita sposò il conte di Álava, poi il figlio del conte di Ribagorza e infine il governatore di Nájera come riportano il codice di Roda e la Cronaca di Sampiro[18].

Iscrizione sul sepolcro della regina Toda.
Atrio del monastero di San Millán de Suso. Alla destra le tombe delle tre regine di Navarra (Toda, Jimena ed Elvira) e alla sinistra quelle dei Sette infanti di Lara.

Il 22 novembre 947, assieme al figlio Garcia fece una donazione al monastero di San Martino di Albelda[19].

Il re di León Sancho I, suo nipote, nel 958 fu detronizzato dalla nobiltà castigliana, guidata da Fernán González, e fu sostituito con Ordoño IV di León (Toda era la nonna anche di Ordono).
Sancho si recò in Navarra a richiedere l'aiuto della nonna. Aiutò il nipote, mettendolo in contatto con il califfo Abd al-Rahman III, di cui era la zia, e accompagnandolo a Cordova, facendo in modo che fosse firmato un trattato per cui ʿAbd al-Raḥmān l'aiutò a recuperare il trono, come riporta La web de las biografias[20].

Il 15 aprile 958 Toda assieme al fratello Musa vendette un terreno al vescovo Tudemiro, come riporta il documento n° 24 del Cartulario de Albelda[21].

Toda morì nel 970, all'età di circa 85 anni secondo il codice di Roda, dopo il figlio, che morì il 22 febbraio di quello stesso anno[22].
Fu sepolta nel monastero di San Millán de Suso, nella provincia de La Rioja. Nello stesso monastero furono sepolte anche la regina Jimena Fernandez, consorte del re di Navarra Garcia II Sanchez e la loro figlia, la principessa Elvira.
Il sarcofago di Toda si trova nell'atrio del monastero, assieme a quello di Jimena ed Elvira e di fronte ai sette sarcofaghi dei sette infanti di Lara, sette fratelli morti combattendo contro Almanzor, le cui gesta furono immortalate da un poema epico, oggi andato perduto.

Figli[modifica | modifica wikitesto]

Toda, secondo il codice di Roda[1], diede a Sancho sei figli[23] [24]:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Il codice di Roda, compilato nel X secolo con qualche aggiunta dell'XI secolo, si occupa della storia e delle genealogie del periodo alto-medievale della zona a cavallo dei Pirenei, quindi soprattutto regno di Navarra e Marca di Spagna.
  2. ^ (LA) #ES Textos navarros del Códice de Roda, pag. 39, item 5
  3. ^ (LA) #ES Textos navarros del Códice de Roda, pag. 38, item 3
  4. ^ (LA) #ES Textos navarros del Códice de Roda, pag. 39, item 4
  5. ^ (LA) #ES Textos navarros del Códice de Roda, pag. 38, item 2
  6. ^ (LA) #ES Textos navarros del Códice de Roda, pag. 39, item 5, nota 5
  7. ^ (FR) #ES Histoire de l'Afrique et de l'Espagne, pagg. 248 - 250
  8. ^ (LA) #ES Textos navarros del Códice de Roda, pag. 44, item 13
  9. ^ (LA) #ES Textos navarros del Códice de Roda, pag. 42, item 10
  10. ^ a b (FR) #ES La Vasconie, pag. 137
  11. ^ a b (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy: KINGS of PAMPLONA [858]-931 (JIMENA DYNASTY) - TODA Aznárez
  12. ^ (LA) #ES Cartulario de Albelda, pagg. 9 - 14
  13. ^ (LA) #ES Textos navarros del Códice de Roda, pag. 63, item 6
  14. ^ (ES) #ES CRONICA DE SAN JUAN DE LA PEÑA, CAPITULO 9, pag. 436
  15. ^ a b (ES) #ES Historia del Reino de Navarra en la Edad Media, pag 38
  16. ^ (LA) #ES Cartulario de Siresa, doc. n° 8, pagg. 27 e 28
  17. ^ Rafael Altamira, "Il califfato occidentale", in "Storia del mondo medievale", vol. II, 1999, pag. 491
  18. ^ a b c La Cronaca di Sampiro è una cronaca scritta dal vescovo di Astorga, Sampiro, a partire dall'866, con il regno di Alfonso III delle Asturie, sino al 999, regno di Alfonso V di León.
  19. ^ (LA) #ES Cartulario de Albelda, doc. 15, pagg. 24 - 25
  20. ^ (ES) La web de las biografias - Toda Aznar, Reina de Navarra (¿-925).
  21. ^ (LA) #ES Cartulario de Albelda, doc. 24, pag. 34
  22. ^ (LA) #ES Textos navarros del Códice de Roda, pag. 63, item 8
  23. ^ (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy: KINGS of NAVARRE 905-1076 (JIMENA DYNASTY) - TODA Aznárez (SANCHO García)
  24. ^ (EN) #ES Genealogy: Iberia 6 - Toda de Larraun (King Sancho I of Navarre)
  25. ^ (LA) #ES Textos navarros del Códice de Roda, pagg. 44 e 45, item 13
  26. ^ (LA) #ES Sampiri Astoricensis Episcopi chronicon, pag. 38, item 20
  27. ^ (LA) #ES Textos navarros del Códice de Roda, pag. 45, item 14
  28. ^ (LA) #ES Sampiri Astoricensis Episcopi chronicon, pag. 42, item 24
  29. ^ (LA) #ES Textos navarros del Códice de Roda, pag. 46, item 15
  30. ^ (LA) #ES Textos navarros del Códice de Roda, pag. 46 e 47, item 17

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie[modifica | modifica wikitesto]

Letteratura storiografica[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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