Teneke

Teneke
Il Kaimakan si addormenta e sogna Nermin, disegno per Teneke (s.d.).
Archivio Storico Ricordi
Lingua originaleitaliano
Genereopera
MusicaFabio Vacchi
LibrettoFranco Marcoaldi
Fonti letterarieTeneke di Yaşar Kemal
Attitre
Epoca di composizione? - 2006
Prima rappr.22 settembre 2007
TeatroTeatro alla Scala, Milano
Personaggi
AutografoArchivio Ricordi, Milano

«Il riso coltivato nei villaggi.
Tu dici per il bene della patria?
Perché, forse che noi non siamo patria?
Tu non rispondi. E allora sai che faccio?
Porto tutti al comando generale.
Malati e soffocati da acqua e fango:
così han ridotto il sale della terra.»

Teneke è un'opera in tre atti di Fabio Vacchi su libretto di Franco Marcoaldi.

Genesi e debutto[modifica | modifica wikitesto]

Rappresentata per la prima volta il 22 settembre 2007 presso il Teatro alla Scala di Milano, la cui Fondazione ne è stata committente, è la settima opera del compositore bolognese dopo Girotondo (Maggio Musicale Fiorentino, 1982), Il viaggio (Teatro comunale di Bologna, 1990), La station termale (Opéra national de Lyon, 1993), Les oiseaux de passage (Opéra National de Lyon - Teatro Comunale di Bologna, 1998), Il letto della storia (Maggio Musicale Fiorentino, 2003), La madre del mostro (Accademia Musicale Chigiana, 2007).

Il soggetto è tratto dal romanzo eponimo dello scrittore turco Yaşar Kemal, pubblicato nel 1955 ed edito in traduzione italiana presso Giovanni Tranchida Editore.

La regia, nella prima esecuzione assoluta con Nicola Ulivieri diretta da Roberto Abbado, è stata curata da Ermanno Olmi, a rinnovare il sodalizio artistico già sperimentato con Vacchi ne Il mestiere delle armi (2001) e Centochiodi (2006). Curatore delle scenografie e dei costumi, invece, al suo debutto scaligero, Arnaldo Pomodoro, con la direzione musicale di Roberto Abbado.

Trama[1][modifica | modifica wikitesto]

Anni cinquanta del secolo scorso. Nella provincia turca di Adana si perpetua il sopruso dei proprietari terrieri sui contadini, assediati dalla melma e dalla malaria per via dell'irrigazione sconsiderata e illegale delle risaie; ma quando il nuovo sottoprefetto Irmaklï, giovane idealista incontaminato, intuisce le conseguenze catastrofiche delle autorizzazioni da lui ingenuamente concesse ai latifondisti, preso da indignazione per il raggiro ordito alle sue spalle e le ingiuste accuse di corruzione, ritira ogni firma e si lancia a fianco della folla di contadini in una strenua resistenza che, se non riuscirà ad evitare la sua rimozione dall'incarico e l'inondazione di un intero villaggio, pure impedirà la semina del riso, così da scombinare, almeno per un anno, la consuetudine criminosa dei proprietari terrieri.

Organico orchestrale[modifica | modifica wikitesto]

La partitura di Teneke prevede l'utilizzo di:

Note[modifica | modifica wikitesto]

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