Tempio di Gerusalemme

« La Mia Casa sarà una Casa di preghiera per tutte le Nazioni »   ( Isaia 56.7, su laparola.net.)
Tempio di Gerusalemme
Tempio Santo o Secondo Tempio
Modello del Secondo Tempio di Gerusalemme
CiviltàEbraismo
UtilizzoTempio
EpocaRinnovato ed esteso da Erode il Grande (ma terminato nel 64 d.C.)
Localizzazione
Amministrazione
PatrimonioMonte del Tempio nella Città Vecchia di Gerusalemme
EnteWestern Wall Heritage Foundation
VisitabileMuro occidentale
Mappa di localizzazione
Map

Il Tempio di Gerusalemme o Tempio Santo (in ebraico בֵּית־הַמִּקְדָּשׁ?, Bet HaMikdash, tiberiense: Beṯ HamMiqdāš, aschenazita: Beis HaMikdosh; in arabo بيت القدس?: Beit al-Quds o بيت المقدس: Bait-ul-Muqaddas; Ge'ez: ቤተ መቅደስ: Betä Mäqdäs) fu un insieme di strutture situate sul Monte del Tempio nella Città Vecchia di Gerusalemme, sito attuale della Cupola della Roccia. Il Tempio, ricostruito diverse volte nel corso dei secoli, funzionò come luogo di culto per gli Israeliti ed infine per gli ebrei lì stanziati, l'edificio sacro più importante dell'ebraismo.[1]

La parola ebraica per la vera e propria costruzione è Beit HaMikdash o Beit haMiqdash, ovvero la casa della Santificazione, tuttavia essa è indicata nella Bibbia ebraica anche con altri nomi quali Beit A-donai, ovvero "casa di Dio" o semplicemente Beiti ovvero la Mia casa (di Dio). Il primo tempio di Gerusalemme, secondo la Bibbia, venne edificato da re Salomone secondo il volere di re David, il quale ne aveva avuto indicazione da Dio stesso. Nonostante il desiderio del sovrano di vedere il completamento della sua costruzione, fu appunto suo figlio, e suo successore al trono del Regno di Giuda e Israele, a vederlo ultimato.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Successione di Templi secondo i resti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

Arco di Tito: Rilievo con il trionfo di Tito sulla quadriga, accompagnato dalla Vittoria alata
Arco di Tito: Corteo nella Porta Triumphalis (Arco di trionfo) scolpita al lato destro in prospettiva scorciata, con arredi saccheggiati al tempio di Gerusalemme (menorah, un candelabro a sette braccia, la tavola per il pane di proposizione con i vasi sacri, le trombe d'argento), le tabelle elencano gli oggetti rubati e le città vinte
La distruzione del Tempio di Gerusalemme
Lo stesso argomento in dettaglio: Tisha BeAv.

Altre opinioni[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i calcoli fatti da Giuseppe Flavio:

«Dalla sua prima fondazione, ad opera di re Salomone, fino alla distruzione avvenuta nel secondo anno di regno di Vespasiano, abbiamo 1.300 anni, 7 mesi e 15 giorni; dalla seconda fondazione, fatta da Aggeo nel secondo anno del regno di Ciro, fino alla distruzione sotto Vespasiano trascorsero 639 anni e 45 giorni.»

Il Terzo Tempio[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Terzo Tempio.

Nel 362 l'imperatore Giuliano progettò di ricostruire il tempio di Gerusalemme e affidò il compito ad Alipio di Antiochia, già prefetto vicario in Britannia.[5] Ammiano Marcellino così racconta l'episodio:

(LA)

«Cum itaque rei idem fortiter instaret Alypius iuvaretque provinciae rector, metuendi globi flammarum prope fundamenta crebris assultibus erumpentes fecere locum exustis aliquotiens operantibus inaccessum hocque modo elemento destinatius repellente cessavit inceptum.»

(IT)

«Alipio si dedicava con impegno all'opera e lo aiutava il governatore della provincia: ma globi di fuoco paurosi che eruppero vicino alle fondamenta con assalti continui, resero quel posto inaccessibile agli operai, che ne risultavano a volte bruciati. Il fuoco ricacciava indietro dovunque con ostinazione assoluta, pertanto l'impresa fu messa da parte.»

Ebraismo[modifica | modifica wikitesto]

Con la distruzione del Secondo Tempio, nella religione ebraica, ebbero termine i sacrifici che solamente nel Tempio si compivano; e con essi la maggior parte dei compiti dei Sacerdoti e dei Leviti che lì esplicavano le loro attività: nel servizio santo per Dio il popolo d'Israele, tanto nel Santuario quanto tramite la Preghiera, lo studio della Torah ed il suo insegnamento nell'osservanza delle Mitzvot in genere, viene contraddistinto in modo particolare in mezzo alle altre 70 Nazioni.[6]

La distruzione del Tempio segna quindi una tappa cruciale nella pratica del Giudaismo, così come è oggi conosciuto, con un'attività di culto pubblico non più sacrificale ma incentrato nel culto sinagogale e nell'osservanza e nello studio del Tanakh, la Torah scritta, del Talmud che è identificato come Torah Orale e negli altri testi della Tradizione e del canone ebraici o rabbinici.[6]

Il Muro Occidentale, detto anche muro del pianto, luogo di preghiera e di pellegrinaggio dopo la distruzione del Secondo Tempio, è diventato dopo il 1967 come una vasta sinagoga a cielo aperto. La parte scoperta del Muro Occidentale rappresenta tuttavia solo un quarto della sua lunghezza totale.

Gli ebrei osservanti non si recano sul monte Moriah, luogo del Tempio, per evitare di mettere piede sullo spazio consacrato. La Torah vieta alle persone che hanno contratto impurità di oltrepassare il perimetro che delimitava il monte del Tempio senza prima essersi purificate. Infatti, dopo la distruzione del Tempio, sono venuti meno gli strumenti decretati dalla Torah per la purificazione necessaria. Attualmente alcuni ebrei hanno potuto accedere a questa parte, sembra compatibilmente con alcune regole Halakhiche specifiche e particolari per questo evento.[1]

L'ebraismo tradizionale anela a un'eventuale ricostruzione del Tempio, il Terzo Tempio di Gerusalemme, con il quale comincerà un'era di pace per tutta l'umanità: l'era messianica. Maimonide spiega che non si può sapere come ciò avverrà esattamente, perché i dettagli di questo avvenimento non sono stati rivelati "totalmente". Nell'era messianica il Messia ebreo parteciperà inoltre all'instaurazione del Terzo Tempio.[2]

Cristianesimo[modifica | modifica wikitesto]

Il Tempio è citato più volte nel Nuovo Testamento: Gesù vi si recò più volte durante la sua vita.

Gli Apostoli di Gesù hanno continuato a frequentare il Tempio anche dopo la sua resurrezione. Quando Gerusalemme diventò una città cristiana, il luogo del Tempio fu lasciato in rovina ma fu costruita al bordo della spianata una chiesa, Santa Maria la nuova, in ricordo della presentazione di Gesù al Tempio (questa chiesa sarà distrutta dai musulmani per potervi costruire la Moschea al-Aqsa).

Islam[modifica | modifica wikitesto]

Sulla spianata dove sorgeva il Tempio gli arabi hanno costruito due importanti monumenti: la Moschea al-Aqsa e la Cupola della Roccia (l'area è oggi chiamata dai musulmani spianata delle moschee). Questi due monumenti sono tra i principali luoghi santi per l'Islam (dopo quelli a Mecca e Medina).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Yaron Eliav, God's Mountain: The Temple Mount in Time, Place and Memory, Johns Hopkins University Press, 2005.
  2. ^ a b Rachel Elior, "The Jerusalem Temple: The Representation of the Imperceptible", Studies in Spirituality 11, 2001, pp. 126–143.
  3. ^ Il Tempio di Gerusalemme
  4. ^ Michael Grant, The Jews in the Roman World, Barnes & Noble, 1973, p.58 & passim.
  5. ^ L'episodio è riportato anche da Rufino d'Aquileia, Storia ecclesiastica, X, 37-39.
  6. ^ a b Leen Ritmeyer, The Quest: Revealing the Temple Mount in Jerusalem, Carta, 2006. ISBN 965-220-628-8

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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