TG1

TG1
Altri titoliTelegiornale Uno (1992-1993)
PaeseItalia
Anno1976 – in produzione
Generetelegiornale
Puntate10 al giorno
Durata30 min (edizione consueta)
5/10 min (edizione flash)
Lingua originaleitaliano
Rapporto1,78:1
Realizzazione
ConduttoreVari
IdeatoreEmilio Rossi
MusicheEgidio Storaci (sigla storica)
Matteo Locasciulli, Victor Galey (sigla e sottofondo attuali)
ScenografiaNico Calia (1976-1992)
ProduttoreRai
Rete televisivaRai 1

Il TG1 è il telegiornale di Rai 1 e viene trasmesso dal Centro di produzione Rai Biagio Agnes di Saxa Rubra a Roma. L'attuale direttore della testata è Gian Marco Chiocci.[1]

Essendo il telegiornale più seguito della televisione pubblica e della televisione italiana in generale, ha sempre mantenuto un orientamento politico tendenzialmente vicino ai partiti di maggioranza, in particolar modo Democrazia Cristiana, centro-destra (nel caso di Clemente Mimun e Augusto Minzolini) o centro-sinistra (nel caso di Marcello Sorgi e Giulio Borrelli).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il Centro radiotelevisivo Biagio Agnes, situato a Saxa Rubra, con in primo piano la sede del TG1.
Fotogramma della sigla in uso dall'8 ottobre 2023

Esordi[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Telegiornale (RAI).

Il primo telegiornale in Italia venne avviato in forma sperimentale dalla sede Rai di Milano alle ore 21:00 del 10 settembre 1952: la prima notizia trasmessa riportava la regata storica di Venezia.

Il telegiornale in forma regolare, diretto da Vittorio Veltroni, venne invece avviato alle 20:45 del 3 gennaio 1954, data dell’inizio ufficiale delle trasmissioni della Rai, con una durata di 15 minuti. Dal 3 febbraio 1957, con la nascita di Carosello, l'orario di messa in onda venne anticipato alle 20:30, e dal 2 dicembre 1973, per effetto della politica di austerity, venne ulteriormente anticipato alle ore 20:00 (orario tuttora in vigore per l’edizione serale).

Nel 1961, il telegiornale andò in onda anche sul neonato Secondo Programma (l'attuale Rai 2) in forma ridotta, in un primo momento intorno alle 22:00, poi intorno alle 21:00.

La riforma del 1975[modifica | modifica wikitesto]

In seguito alla Riforma della RAI del 1975, il Telegiornale fu diviso in due programmi indipendenti con una propria redazione: il TG1 per la Rete 1 e il TG2 per la Rete 2.

La prima edizione come TG1 risale al 15 marzo 1976.

In origine vi erano tre edizioni: alle 13:30, alle 20 e quella notturna. Fino al 1976 vi era anche un'edizione denominata Del pomeriggio, che andava in onda alle 17:00. La domenica, dal 24 ottobre 1976, alle ore 13:00 andava in onda per 50 minuti TG l'una, rotocalco d'attualità e approfondimento con ospiti in studio e servizi filmati a cura di Alfredo Ferruzza, condotto prevalentemente da Paolo Cavallina, Enzo Stinchelli, Elio Sparano, Romano Battaglia, Giuseppe Breveglieri e Melo Freni, interrotto alle 13:30 da una breve edizione di 10 minuti del TG, denominata TG1 Notizie. La caratteristica principale di questo nuovo telegiornale era l'approfondimento, specie nell'edizione delle 20:00, che si concludeva sempre con la rubrica Dentro la notizia. La sigla musicale del TG1 presentava gli archi diretti dal musicista Jay Graydon[senza fonte] e rimase invariata fino al 1992, anche quando nel 1986 fu registrata con una tonalità di un semitono più alta.

Il primo direttore della testata, nominato il 2 dicembre 1975 all'indomani della riforma, fu il giornalista Emilio Rossi[2], di orientamento democristiano[3], il quale venne affiancato dal vicedirettore Emmanuele Milano. Rossi diresse la testata durante gli anni di piombo e fu anche vittima di un attentato delle Brigate Rosse il 3 giugno 1977. In quell'anno il TG1 adottò un nuovo logo, ideato e realizzato da Massimo Vignelli, e destinato a rimanere in uso (salvo una breve interruzione nel 1992) per molti decenni, seppur con diverse modifiche.

Il primo conduttore del TG1, che aveva raccolto l'eredità del precedente telegiornale unico, era Emilio Fede, in coppia con Bianca Maria Piccinino nell'edizione diurna. Nell'edizione serale il telegiornale era condotto da Massimo Valentini, che poi cominciò ad alternarsi con Emilio Fede (il quale il 28 febbraio 1977 condusse la prima edizione a colori, appunto, del TG). Altri volti noti dei primi anni erano Bruno Modugno, Angela Buttiglione, Marcello Morace, Alberto Masoero, Alberto Michelini, Giuseppe Vannucchi, Liliano Frattini, Claudio Angelini e Ottavio Di Lorenzo. In redazione vi erano altri giornalisti noti: Arrigo Petacco, Diego Cimara, Fulvio Damiani, Giuseppe Lugato, Adalberto Manzone, Mimmo Sacco, Dante Alimenti, Vittorio Citterich, Nuccio Fava, Paolo Frajese, Massimo Olmi, Mino Damato, Piero Forcella, Romano Battaglia, Elio Sparano e Bruno Vespa.

Le pagine della politica, nelle edizioni serali, erano firmate da Pierantonio Graziani, quelle dello sport da Paolo Valenti, Gian Piero Galeazzi, Beppe Viola e dal telecronista Nando Martellini.

Tra gli speaker vi erano Luigi Carrai e Giuseppe D'Amore; a loro si aggiungono Roberto Di Palma e Adriana Retacchi.

Diana de Feo e Giorgio Ponti curavano l'Almanacco del giorno dopo. Vennero assorbite dal TG1 le rubriche Che tempo fa? e Il tempo in Italia, che diventarono una rubrica unica per tutte le edizioni del meteo.

Anni '80[modifica | modifica wikitesto]

All'inizio degli anni ottanta vennero aggiunte l'edizione flash pomeridiana delle 18:00 (dal 1980), quella di mezza sera (dal 1982) e un'altra edizione flash a mezzogiorno circa (dal 1983), condotta inizialmente da Tiziana Ferrario. In quegli anni, in cui si afferma l'emittenza privata e commerciale, la pubblicità entrò per la prima volta anche nei TG della TV pubblica, che separavano le notizie sportive o economiche dalle altre inserite nella prima parte. La redazione cronaca, in pratica un "giornale nel giornale" per le molteplici competenze in quel tempo attribuitele (cronaca bianca e nera, cronaca estera, medicina, moda, ambiente, scienza) era diretta da Andrea Melodia e successivamente da Roberto Morrione. Vice Caporedattore era Massimo Valentini, che conduceva pure l'edizione delle ore 20, capi servizio Angela Buttiglione e Bruno Modugno. Tra i redattori figuravano Giulio Sciorilli Borrelli, Maurizio Beretta e Barbara Scaramucci, che in seguito ricoprirono ruoli di primo piano nell'azienda.

Gli art director della testata furono Renato Startari negli anni settanta e Giuseppe Rogolino[4] dal 1979 al 1998. La progettazione delle scenografie, dalla fondazione fino al 1992, fu affidata invece a Nico Calia.

Anni '90[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1990, Ennio Remondino, su incarico del caporedattore Roberto Morrione, realizzò un'inchiesta riguardante i rapporti tra la CIA e la P2, la quale causò un acceso dibattito politico che portò alle dimissioni del direttore Nuccio Fava[5].

Il 10 marzo 1992, in seguito all'agguerrirsi della concorrenza esterna alla TV di Stato e alla nascita del TG5 di Enrico Mentana, il TG1 subì un restyling chiamandosi Telegiornale Uno su suggerimento dell'art director Giuseppe Rogolino (che intese così sottolineare la natura del notiziario quale primo telegiornale nazionale italiano, superiore alle nascenti testate giornalistiche private). Artefice del nuovo look fu il direttore Bruno Vespa, che commissionò a Gianni Boncompagni anche la progettazione di un nuovo studio, composto da uno sfondo video wall che mostrava una redazione in attività, improntata allo stile dei telegiornali statunitensi[6]. Il 18 ottobre dello stesso anno, il TG1 trasferì la propria sede nel neonato centro radiotelevisivo di Saxa Rubra, così come avvenuto per TG2 e TG3; fino a quella data le tre testate trasmettevano dalla sede Rai di via Teulada, ove ciascuna di esse aveva a disposizione un piano completo dello stabile con annessi studi, regia, sala montaggio e redazione.

Il 25 luglio 1993, il Telegiornale Uno torna a chiamarsi semplicemente TG1, con una nuova sigla ideata da Giuseppe Rogolino il cui jingle viene realizzato da Tommaso Vittorini[7], che verrà utilizzata fino a ottobre 1998 quando fu sostituta da una nuova sigla in chiave moderna ma rimanendo col logo di 1993. Anche la scenografia fu cambiata.

Tra il 1993 e il 1994 esplode inoltre lo scandalo delle false "note spese" degli inviati Rai, sfociato in indagini giudiziarie per truffa da parte della Procura della Repubblica di Roma, che coinvolge molti nomi noti del video e si conclude con una serie di provvedimenti disciplinari e il licenziamento dei due giornalisti maggiormente coinvolti negli illeciti: l'inviato Enrico Massidda e il corrispondente da Londra Giancarlo Infante[8]. Quest'ultimo, il cui caso è stato oggetto di interrogazioni parlamentari, è stato destinatario di due licenziamenti per truffa ai danni della Rai in primo luogo riguardo alla fittizia locazione della residenza londinese e alla falsificazione di 600 ricevute per i pasti[9].

Anni 2000[modifica | modifica wikitesto]

Direzioni Lerner e Longhi[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2000, dopo una polemica con la commissione di vigilanza Rai presieduta da Mario Landolfi (AN), il direttore del TG1 Gad Lerner si dimette. La polemica scoppia in seguito alla messa in onda di alcune immagini all'interno di un servizio di David Sassoli sul tema della pedofilia, trasmesse sia dal TG1 che dal TG3 diretto da Nino Rizzo Nervo. Gli succede Albino Longhi, che dirige il TG fino al 5 maggio 2002.

Direzione Mimun[modifica | modifica wikitesto]

Il 6 maggio 2002 a Longhi succede Clemente J. Mimun.

Mimun fu criticato da Marco Travaglio e da L'Ulivo[10] per il servizio andato in onda nell'edizione del TG1 del 2 luglio 2003, riguardante la seduta del Parlamento europeo in cui il premier Silvio Berlusconi paragonava ad un kapò l'europarlamentare socialista tedesco Martin Schulz, colpevole di avergli mosso delle critiche. Il direttore scelse di non mandare l'audio dell'intervento, che fu sostituito con un resoconto di Susanna Petruni.[11] Secondo il Financial Times: "Neanche il telegiornale sovietico di Breznev avrebbe potuto fare di meglio".[12]

Nel 2003 alcune vecchie scene dello studio vengono utilizzate nella realizzazione dei film Io non ho paura di Gabriele Salvatores e Buongiorno, notte di Marco Bellocchio.

Per festeggiare i 50 anni della Rai, l'11 gennaio 2004 debuttò una nuova veste grafica, una nuova sigla – eseguita dall'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai – e un nuovo studio. Tale cambiamento fu effettivo a partire dall'edizione delle 20:00, in quell'occasione condotta da Francesco Giorgino.

Nel 2006 Mimun conduce un piccolo rotocalco chiamato Dopo TG1, in onda al termine del notiziario delle 20:00. Nel corso di una puntata della rubrica, l'allora ministro Roberto Calderoli indossò una t-shirt che riproduceva una vignetta satirica su Maometto di Lars Vilks, sollevando violente reazioni nel mondo islamico e causando un incidente diplomatico con la Libia, ove una violenta protesta davanti al Consolato italiano di Bengasi venne repressa con la forza dalla polizia libica, che sparò sulla folla uccidendo 11 manifestanti[13][14]. Il ministro in seguito si scusò per aver indossato la maglietta[15].

Direzione Riotta[modifica | modifica wikitesto]

Il 13 settembre 2006 il consiglio d'amministrazione della Rai nomina direttore Gianni Riotta, già vicedirettore del Corriere della Sera, nonché espressione di un'area mista comprendente DS e DL ma gradito anche all'UDC.[16][17]

Il 12 ottobre 2006 Riotta inaugura la via dell'editoriale da studio con la conduttrice Maria Luisa Busi.[18]

Dal gennaio 2008 fino a giugno 2009 le informazioni di politica interna vengono date, in entrambe le principali edizioni (13:30 e 20:00), con il nuovo formato della nota politica affidata a Marco Frittella per l'edizione delle ore 20 e a Bruno Luverà per le 13:30.

Il 18 gennaio 2009 l'allora sottosegretario alle comunicazioni Paolo Romani, in un articolo su Il Tempo, dichiarò: "... il TG1 che sembra orientato con il centrosinistra"[19].

Il 25 marzo 2009 vengono introdotte le didascalie all'interno dei servizi del TG, che riportano la lista dei fatti principali (una pratica già in corso al TG2 e al TG5). Tale pratica viene utilizzata solo per le edizioni principali delle 13:30 e delle 20:00.

Il 30 marzo 2009 il direttore Gianni Riotta rassegna le dimissioni e passa a dirigere la testata giornalistica Il Sole 24 Ore al posto di Ferruccio De Bortoli, passato nella stessa giornata al Corriere della Sera. Il vicedirettore Andrea Giubilo (già direttore del TG3) subentra come direttore ad interim.

A seguito del terremoto dell'Aquila del 6 aprile 2009, il TG1 venne fortemente contestato e accusato di sciacallaggio mediatico per avere esaltato, nell'edizione delle 13:30 del giorno successivo, i dati di ascolto delle edizioni dedicate al terremoto stesso[20][21].

Anni 2010[modifica | modifica wikitesto]

Direzione Minzolini[modifica | modifica wikitesto]

Il 20 maggio 2009 il CdA Rai nomina direttore del TG1 Augusto Minzolini, senza i voti di tre esponenti del centro-sinistra, che avevano abbandonato l'aula, giudicando la nomina "irricevibile", ottenendo il voto favorevole dell'allora presidente della Rai Paolo Garimberti. Minzolini era noto come giornalista vicino all'allora premier Silvio Berlusconi.[22] Minzolini ottiene la fiducia della maggioranza dei redattori del TG1, che vota il suo piano editoriale con 101 voti a favore e 40 contro.

Secondo una rielaborazione dei dati Auditel, fatta ad aprile 2010 dal membro del CdA Rai Nino Rizzo Nervo (in quota PD), in cinque anni, dal 2005 - quando il direttore del TG1 era Clemente J. Mimun, passando per la direzione di Gianni Riotta dal 2006 al 2009 - al marzo 2010, dopo meno di un anno di direzione di Minzolini, la quota di share sarebbe scesa, facendo perdere al TG1 un milione di telespettatori.[23]

La direzione di Minzolini è stata oggetto di contestazione in ambito politico e giornalistico[24] per le scelte inerenti agli argomenti trattati, con particolare riferimento alle presunte omissioni sulle vicende riguardanti le frequentazioni dell'allora presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Ha generato polemiche anche l'utilizzo abbastanza frequente degli editoriali da parte di Minzolini. La scelta del direttore di schierarsi pubblicamente è stata contestata dallo stesso comitato di redazione, che in alcune occasioni ha richiesto delle verifiche ai vertici dell'azienda Rai[25].

Nell'ottobre 2010, il TG1 di Minzolini viene diffidato dall'AgCom per «forte squilibrio» a favore della maggioranza e del governo[26]. Rilevazioni hanno sottolineato il calo di fiducia dei telespettatori verso il TG1 di Minzolini, sceso quasi a giudizio di insufficienza[27]. Altra critica mossa a Minzolini, oltre a quella di censurare le notizie sgradite all'allora maggioranza di governo, è quella di riservare invece molto spazio a notizie di dubbia importanza e rilevanza.

Il 21 maggio 2010 la giornalista Maria Luisa Busi, in contrasto con la linea editoriale imposta da Minzolini, rassegna le dimissioni dalla conduzione del TG[28][29]. Lo stesso gesto verrà ripetuto l'11 maggio 2011 dalla collega Elisa Anzaldo, conduttrice dell'edizione della notte[30].

Il 10 giugno 2010, il TG1 rinnova lo studio, la sigla e la grafica. La scenografia del nuovo studio ha una scrivania a forma di ponte verso le telecamere e con numerosi ledwall sulle pareti. Come sempre, il colore dominante è il blu e azzurro. Nuovi anche il logo e il sottofondo dei titoli. Per l'occasione, inoltre, debutta anche il nuovo sito web. Nella stessa data, però, vengono sollevati dal loro incarico tre storici conduttori del telegiornale: Tiziana Ferrario, conduttrice dell'edizione delle 20:00, Paolo Di Giannantonio, conduttore di quella delle 13:30, e Piero Damosso, conduttore dell'edizione mattutina. Il 29 dicembre dello stesso anno Ferrario è stata reintegrata come conduttrice dell'edizione principale delle ore 20:00 in seguito alla sentenza emessa dal tribunale civile di Roma[31] ma il TG1 ne ha presentato ricorso, poi respinto: ciononostante, la Ferrario non è stata reintegrata alla conduzione ma è divenuta in seguito corrispondente da New York, per poi lasciare definitivamente la Rai a fine 2018.

A luglio 2011 l'allora presidente della Rai Paolo Garimberti ha dichiarato: «Il calo di ascolti del TG1 è un problema serio. Bisogna fare qualcosa affinché il TG1 torni ad essere il TG1. Il calo di ascolti dimostra che lo spettatore ha capito che qualcosa non va, che l'informazione non va bene.».

Le fonti registrano un netto calo di ascolti nel periodo della direzione di Minzolini[32][33][34], tanto che a settembre 2011 il suo incarico viene messo in discussione. Sempre nel corso dello stesso anno Minzolini viene rinviato a giudizio con l'accusa di peculato per aver speso diverse migliaia di euro pagando i conti con la carta di credito intestata all'azienda (che si è costituita parte civile), accusa per cui è stato condannato con sentenza passata in giudicato il 12 novembre del 2015 a 2 anni e 6 mesi di reclusione[35].

Direzione Maccari[modifica | modifica wikitesto]

Nei primi giorni di dicembre del 2011, Augusto Minzolini venne sollevato dall'incarico. La direzione del TG1 viene affidata ad interim ad Alberto Maccari, allora direttore della TGR, a partire dal 13 dicembre dello stesso anno. L'ex direttore Minzolini tuttavia fece ricorso per essere reintegrato alla direzione del TG1, ma l'11 marzo 2012 il Tribunale del lavoro di Roma ha respinto la sua richiesta di tornare alla guida del TG[36].

Il 31 gennaio 2012 il CdA Rai ha confermato Maccari alla direzione del TG1 fino al 31 dicembre dello stesso anno[37], portandolo dunque a lasciare la direzione della TGR.

Alberto Maccari lascerà l'incarico il 10 dicembre 2012, giorno in cui si insedierà Mario Orfeo, il nuovo direttore nominato dallo stesso CdA e già direttore del TG2.

Direzione Orfeo[modifica | modifica wikitesto]

Il 29 novembre 2012 arriva la nomina alla direzione del telegiornale di Mario Orfeo, direttore de Il Messaggero ed ex direttore del TG2 e del quotidiano Il Mattino. La nomina diviene esecutiva il 10 dicembre 2012. Appena tre giorni dopo, il 13 dicembre, Orfeo ne fa cambiare la veste grafica, lasciando invariato lo studio.[38]

Dal 9 giugno 2014 il TG1 inizia a produrre servizi e contenuti in tecnica digitale, abbandonando i vecchi metodi di produzione audiovisiva analogici (videocassette). Nell'occasione, la trasmissione viene convertita al formato d'immagine 16:9 (abbandonando il 4:3 come già effettuato dal TG3 appena due settimane prima e dal TG2 nel 2012) e il telegiornale viene per la prima volta trasmesso anche in alta definizione nativa sul canale Rai HD. Viene altresì inaugurato un nuovo studio, più spazioso, moderno e tecnologicamente avanzato rispetto al precedente. La musica che accompagna la sigla rimane ancora una volta immutata. L'identità del telegiornale viene contestualmente rinnovata sia dal punto di vista grafico che da quello musicale (ove per le edizioni delle 8:00, 13:30, 20:00 e Notte viene introdotto un nuovo sottofondo per i titoli, composto allo scopo dal musicista premio Oscar Nicola Piovani, mentre per le anticipazioni dell'edizione delle 20:00 e per l'edizione 60 secondi il sottofondo è rimasto quello del 2010). Viene inoltre rivisto il logo, realizzato da Bruno Bucci ricalcando quello progettato da Massimo Vignelli nel 1977.

Direzione Montanari[modifica | modifica wikitesto]

Il 9 giugno 2017 Mario Orfeo lascia la direzione del TG1 per la sua nomina come direttore generale della Rai e gli succede Andrea Montanari, già quirinalista e vicedirettore dell'ammiraglia, proveniente dal Giornale Radio Rai.

Direzione Carboni[modifica | modifica wikitesto]

Il 31 ottobre 2018 il Cda della Rai, su proposta dell'amministratore delegato Fabrizio Salini, delibera la nomina di Giuseppe Carboni, già caporedattore del TG2, come nuovo direttore del TG1, succedendo ad Andrea Montanari, passato ad altre attività.

Il 24 novembre 2019, Manuela Lucchini, storico volto della testata e, soprattutto, curatrice della redazione Salute e della rubrica Medicina, lascia anche il notiziario dopo 39 anni per il suo pensionamento.

Anni 2020[modifica | modifica wikitesto]

Il 29 febbraio 2020 Vincenzo Mollica, dopo quarant'anni esatti dal suo ingresso, lascia la redazione giornalistica e l'azienda per sopraggiunto pensionamento, peraltro già annunciato durante la finale del Festival di Sanremo 2020; di conseguenza, chiude dopo 22 anni anche la storica rubrica del sabato DoReCiakGulp!, da lui curata.

Dal 16 marzo al 24 maggio 2020, a causa di un ridimensionamento del palinsesto dettato dall'emergenza COVID-19, alcune edizioni del TG1 vengono temporaneamente sospese per lasciare spazio a brevi finestre informative di Rai News 24.

Dal 22 marzo 2021 al 29 gennaio 2022, il telegiornale ha adottato una nuova tipologia di anticipazioni per l'edizione delle 20:00 attraverso l'impiego della realtà aumentata, le quali venivano realizzate nello studio allora impiegato per gli speciali. Dalla stessa data viene reintrodotta anche l'edizione di seconda serata, la quale va a sostituire 60 Secondi e l'edizione notturna, quest'ultima prima temporaneamente sospesa e poi definitivamente cancellata a seguito di un incontro con i vertici Rai.[39]

Il 24 aprile 2021, Angelo Angelastro, conduttore e curatore della rubrica Persone, lascia dopo 35 anni la collaborazione con quest'ultima e con la testata, comportando la sospensione della rubrica; questa, tuttavia, torna in onda dal 30 ottobre dello stesso anno, stavolta curata e condotta da Maddalena Labricciosa.

Direzione Maggioni[modifica | modifica wikitesto]

Il 18 novembre 2021, il CdA della Rai, su proposta dell'amministratore delegato Carlo Fuortes, approva la nomina di Monica Maggioni[40], già direttrice di Rai News 24 e presidente Rai, come direttrice del TG1. Maggioni diviene così la prima donna nella storia della testata a ricoprire tale incarico, svolgendo spesso anche il ruolo di conduttrice negli speciali e nelle edizioni straordinarie.

La prima novità della direzione Maggioni è la rubrica TG1 Mattina, in onda dal 6 giugno 2022 e realizzata in collaborazione con la direzione Intrattenimento Day Time nell'ambito di una riorganizzazione del palinsesto mattutino di Rai 1, iniziato alcuni mesi prima con la cessazione della collaborazione della testata per la trasmissione Unomattina dopo oltre trent'anni.

Il restyling culmina l'8 settembre 2022 con grafica, logo, sigle e studio interamente rinnovati; quest'ultimo, inoltre, è più grande del precedente e si presenta come un unico spazio dal quale trasmettere le principali produzioni della testata[41]. Il debutto della nuova veste, inizialmente previsto con l'edizione delle 20:00, è avvenuto in anticipo con un'edizione straordinaria per annunciare la morte della regina Elisabetta II[42]. Tra gli altri cambiamenti apportati, vi è lo spostamento della rubrica TG1 Economia all'interno dell'edizione delle 13:30 a partire dal 12 settembre 2022, dopo sei anni dallo spostamento nell'edizione pomeridiana[43]. Viene inoltre sperimentata una nuova formula per l'edizione delle 20:00, la quale prevede interviste a ospiti del mondo della politica o dello spettacolo, siano essi in studio o in collegamento video, spesso collocati in coda al telegiornale.

Direzione Chiocci[modifica | modifica wikitesto]

Il 25 maggio 2023 il CdA della Rai, su proposta dell'amministratore delegato Roberto Sergio, approva la nomina di Gian Marco Chiocci, già alla guida dell'agenzia di stampa Adnkronos, come direttore del TG1[1]. Sotto la direzione Chiocci vengono effettuate leggere modifiche alle grafiche, alle infografiche e alla fotografia — vengono quasi totalmente abbandonate le inquadrature dinamiche adottate nella direzione precedente in favore di altrettante più statiche — mentre subisce un pesante rimodulamento la rubrica mattutina TG1 Mattina, che adotta una conduzione in solitaria – già sperimentata nell'edizione estiva – e passa interamente nelle mani della testata, ponendo fine alla collaborazione con la direzione Intrattenimento Day Time della Rai.

Dall'edizione delle 20:00 dell'8 ottobre 2023, viene nuovamente rinnovata la sigla, il cui tema musicale subisce a sua volta leggere modifiche (inoltre la sigla di coda viene accorciata). Anche lo studio viene lievemente rinnovato, presentandosi più luminoso e con una pavimentazione blu e bianca[44][45]. Rispetto alla precedente direzione, il taglio del telegiornale diventa molto più leggero, con ampio spazio a notizie di costume e di musica. Vengono inaugurate anche le interviste a cura del direttore, in onda nell'access prime-time: in particolare vi sono state interviste a Papa Francesco, a Fiorello e al presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelens'kyj (trasmesse rispettivamente il 1º novembre, il 30 dicembre 2023 e il 5 febbraio 2024). Dal 18 marzo 2024, inoltre, il TG1 Mattina anticipa la sua messa in onda alle 6:00 mentre il TG1 Economia viene spostato nell'edizione delle 8:00.

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

Attuali[modifica | modifica wikitesto]

Il TG1 è il notiziario italiano con il maggior numero di edizioni giornaliere (ben otto in totale), confermando la leadership negli ascolti per quanto riguarda gli spazi informativi televisivi italiani. Le edizioni principali sono quelle delle 8:00, delle 13:30 e delle 20:00.

Le edizioni mattutine flash andavano in onda fino all'11 maggio 2018 da uno studio diverso da quello consueto usato per le altre edizioni, situato a poca distanza dallo studio di Unomattina; dal 14 maggio 2018 anche queste edizioni vanno in onda dallo studio principale, così come accade anche per tutte le altre edizioni. Il sabato e la domenica l'edizione delle 6:30 non è prevista ma si aggiunge un’edizione flash alle 9:00 posticipando quella in lingua dei segni italiana alle 9:35.

  • TG1 Mattina: in onda dal lunedì al venerdì dalle 6:00 alle 8:00. È attualmente condotta, a settimane alterne, da Micaela Palmieri e Maria Soave. Inizialmente realizzata in collaborazione con la direzione Intrattenimento Day Time della Rai, dall'11 settembre 2023 è prodotta e curata interamente dalla redazione del TG1. Trasmessa dal 6 giugno 2022, prende il posto della prima parte del programma Unomattina. Fino all'8 settembre 2023, dalle 6:35 alle 7:00 era presente la rassegna stampa, condotta da giornalisti a rotazione, in seguito integrata all'interno della trasmissione. Fino al 15 marzo 2024 l'inizio del programma era fissato alle 6:35. Ha all'interno le edizioni del TG1 delle 6:30 e delle 7:00.
  • TG1 ore 6:30: prima edizione mattutina del TG, dal lunedì al venerdì alle 6:30, con una durata di 5 minuti. Sospesa dal maggio 2020 al 5 giugno 2022, quest'edizione durava 10 minuti ed era seguita dalle notizie del traffico di Rai Mobilità
  • TG1 ore 7:00: edizione mattutina del TG, in onda tutti i giorni alle 7:00 con una durata di 10 minuti (il sabato e la domenica 5 minuti). Dal 12 gennaio all'8 settembre 2023, al suo interno, vi era una breve rassegna stampa con le prime pagine dei quotidiani. È seguita dal meteo e, dal 6 giugno 2022, dal lunedì al venerdì, dalla rubrica TG1 Mattina.
  • TG1 ore 8:00: è l'edizione principale del mattino, in onda tutti i giorni alle 8:00 con una durata di 30 minuti (il sabato e la domenica 20 minuti). È l'unica edizione del mattino ad avere il sommario. Fino al 2013 al suo interno era prevista la rubrica Un minuto di storia con Gianni Bisiach. Attualmente, il sabato va in onda subito dopo il telegiornale la rubrica Dialogo mentre la domenica va in onda all'interno dell'edizione la rubrica Medicina. In coda all'edizione, dal lunedì al venerdì, va in onda il TG1 Economia (dal 2022 al 2024 è andato in onda in coda all'edizione delle 13:30, dal 2016 al 2022 era integrato nell'edizione pomeridiana e prima del 2016 consisteva in un'edizione a sé stante con inizio alle 14:00). Subito dopo va in onda il meteo e, dal lunedì al venerdì, la prima parte di Unomattina. In caso di eventi eccezionali, la programmazione può variare.
  • TG1 L.I.S.: edizione storicamente in onda alle 7:30, è stata posticipata, da giugno 2022, alle 9:00 dal lunedì al venerdì, alle 9:30 il sabato e alle 9:35 la domenica, con una durata di 5 minuti. Quest'edizione prevede la traduzione in lingua dei segni italiana a beneficio di sordi, ipoudenti e audiolesi.
  • TG1 ore 9:00: in onda il sabato e la domenica alle 9:00 con una durata di 5 minuti. Fino a giugno 2022 durava dieci minuti dal lunedì al venerdì e andava in onda tutti i giorni.
  • TG1 ore 13:30: in onda tutti i giorni alle 13:30 con una durata di 35 minuti (il sabato e la domenica 30 minuti). Dal lunedì al venerdì vengono letti anche gli aggiornamenti sull'andamento delle borse e dei mercati finanziari. Dal 24 settembre 2022 il sabato va in onda all'interno del telegiornale la rubrica Motori curata da Francesca Grimaldi (dal 2016 fino al 2 settembre 2022 era trasmessa il venerdì, e ancor prima andava in onda il mercoledì all'interno del TG1 Economia). La domenica va in onda all'interno di questa edizione la rubrica Libri. In caso di eventi eccezionali, la programmazione può variare.
  • TG1 Pomeriggio: in onda dal lunedì al venerdì alle 16:55 (il sabato alle 16:45) con una durata di 10 minuti e la domenica alle 17:15 con una durata di 5 minuti. Originariamente programmata alle 17:00 (tranne la domenica), quest'edizione dal 2014 è stata progressivamente anticipata per agevolare l'inizio del programma La vita in diretta (dal 2020 posticipata alle 16:45, dal 6 giugno al 2 settembre 2022 e dal 3 luglio all'8 settembre 2023 ricollocata temporaneamente alle 17:00 per lasciare spazio alla telenovela Sei sorelle e dal 12 settembre 2022 nuovamente alle 16:55). Dal 5 settembre 2016 al 9 settembre 2022, dal lunedì al venerdì, al suo interno andò in onda anche il TG1 Economia (precedentemente collocato alle 14:00 come edizione autonoma e spostato successivamente dal 12 settembre 2022 all'interno del TG delle 13:30).
  • TG1 ore 20:00: è l'edizione principale del TG, in onda tutti i giorni alle 19:56 con una durata di 35 minuti. Il 31 dicembre di ogni anno la durata dell'edizione viene ridotta a 25 minuti per permettere la successiva trasmissione del messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica. Nelle serate in cui è prevista la diretta delle partite della Nazionale (o in passato della Coppa Italia) la durata si riduce a 20/30 minuti. Da inizio 2011 a maggio 2012, andava in onda, di solito a metà TG, uno spazio meteo condotto da Valentina Bisti. Quest'edizione è preceduta dalle anticipazioni, in onda intorno alle 19:30 (per un breve periodo, tra fine 2023 e inizio 2024, andavano in onda alle 19:52 circa). In caso di eventi sportivi, la programmazione può variare.
  • TG1 Sera: in onda tutti i giorni in seconda serata con una durata di 5 minuti. Già presente in passato, è stata reintrodotta il 22 marzo 2021 in sostituzione delle edizioni 60 secondi (la quale aveva sostituito nel 2010 la suddetta edizione) e notturna (in onda fino al 16 marzo 2020). Quest'edizione, fino a maggio 2022, aveva la particolarità di essere l'unica condotta in piedi.

Passate[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1993 al 1998 il TG1 ebbe un'altra edizione flash, in onda alle 11:30, dal centro di produzione Rai di Napoli anziché da Saxa Rubra a Roma. Quest'edizione affiancava quella flash delle 12:30 (poi spostata alle 11:30, in seguito alle 11:00, poi alle 9:55 e infine alle 9:50 fino al 2022), che andava in onda regolarmente da Roma.

Dal 2010 al 2021, vi era un'edizione chiamata 60 secondi, che sostituiva l'edizione di mezzasera (tornata nuovamente in onda dal 22 marzo 2021).

Fino al 2020 il TG1 aveva anche un'edizione notturna, cancellata successivamente dal 16 marzo dello stesso anno.

Vi era anche un'edizione flash alle 9:30, cancellata nel 2022.

Dal 7 novembre 2022 all'11 gennaio 2023 vi erano anche due brevi edizioni alle 7:30 e alle 7:45 in onda all'interno di TG1 Mattina, la prima della durata di circa 3 minuti e la seconda della durata di un minuto che fungeva da anticipazioni dell'edizione delle 8:00.

Pertanto, il TG1 in tale periodo utilizzava tre studi (oltre a quello principale, ne possedeva uno per le edizioni all'interno di Unomattina (fino al 2018) e quello di Napoli, per l'appunto) mentre oggi utilizza un unico spazio che ospita le normali edizioni del telegiornale, le rubriche e gli speciali.

Rubriche[modifica | modifica wikitesto]

In onda[modifica | modifica wikitesto]

  • Dialogo: rubrica in onda il sabato in coda all'edizione delle 8:00, condotta e curata da Piero Damosso con il commento di Padre Enzo Fortunato, direttore della rivista San Francesco.
  • Libri: in onda la domenica all'interno del TG1 delle 13:30. La rubrica attualmente è curata e condotta da Angelo Polimeno Bottai.
  • Medicina: in onda la domenica all'interno dell'edizione delle 8:00, è curata dalla redazione Società e condotta dal 24 aprile 2022 da Alessandra Barone. Inizialmente era curata da Manuela Lucchini, che l'ha condotto fino al pensionamento.
  • Motori: in onda il sabato alle 13:50 e curata da Francesca Grimaldi.
  • Rai Meteo: rubrica meteorologica a cura di Rai Pubblica Utilità e dell'Aeronautica Militare. Nata nel 2018, sostituisce Meteo 1 assieme alle altre rubriche meteorologiche della Rai, pur essendo ugualmente curata dalle rispettive testate di rete fino al 2020.
  • Speciale TG1, in onda ogni domenica in seconda serata.
  • TV7, in onda ogni venerdì in seconda serata.

Cessate[modifica | modifica wikitesto]

  • 90º minuto: storico programma sportivo che mostra il meglio delle partite di Serie A e Serie B e di competenza per molti anni del TG1; dal 1991 è curata da Rai Sport e trasloca dapprima su Rai 3 e poi su Rai 2.
  • Almanacco del giorno dopo: rubrica condotta da Paola Perissi.
  • Benjamin: rubrica di libri in onda la domenica all'interno dell'edizione delle 13:30, durante la quale il direttore Gianni Riotta presentava le principali novità editoriali intervistandone gli autori; trasmetteva anche servizi sulle case editrici italiane, specialmente su quelle medio-piccole. Il nome della rubrica era un omaggio al pensatore e scrittore Walter Benjamin. Nel 2009 è stata sostituita da Billy - Il vizio di leggere.
  • Billy - Il vizio di leggere: andata in onda la domenica all'interno del TG1 delle 13:30 fino al 2023. La rubrica, il cui primo conduttore e curatore è stato Marco Frittella, negli ultimi anni è stata curata da Bruno Luverà. È stata sostituita dalla rubrica Libri.
  • Cronache italiane - Nord chiama Sud, Sud chiama Nord: rotocalco giornaliero senza conduzione curato dalla redazione cronaca del TG1 in onda durante gli anni '80.
  • DoReCiakGulp!: breve rubrica (tre minuti circa) di musica, cinema, libri e fumetti in onda il sabato alle 13:50 a cura di Vincenzo Mollica, andata in onda dal 1998 fino al 29 febbraio 2020, data del suo pensionamento.
  • Emporion: ex rotocalco economico.
  • Fa' la cosa giusta: in onda il martedì in coda all'edizione delle 9:00 all'interno di Unomattina ed è condotta da Giovanna Rossiello.
  • Filo diretto: rubrica condotta da Luisa Rivelli e Roberto Bencivenga.
  • Giorno per giorno: trasmessa dal 1980 al 1981[46] alle 13:00, curata da Ugo Guidi e Andrea Melodia e condotta da Bianca Maria Piccinino e Marcello Morace; la sigla era l'omonimo brano Giorno per giorno, cantato da Domenico Modugno.
  • Il tempo di fine settimana: trasmesso dal 1980 al 1984, all'interno di: "Tg1 Flash".
  • L'intervista: in onda il lunedì e il venerdì all'interno dell'edizione delle 9:00.
  • Mercoledì sport: rubrica sportiva condotta da Gian Piero Galeazzi.
  • Meteo 1: rubrica meteorologica a cura dell'Aeronautica Militare. Dal 1976 al 2003 si chiamava Che tempo fa. Il 3 giugno 2018 è sostituita dalla rubrica unificata Rai Meteo.
  • Obiettivo su...: rubrica del Tg1 a cura di Emilio Fede e Sandro Baldoni, andato in onda negli anni '80.
  • Persone: ex rubrica interna all'edizione delle 8:00 del sabato, curata e condotta fino al 24 aprile 2021 da Angelo Angelastro, e da Maddalena Labricciosa dal 30 ottobre successivo alla sua chiusura, avvenuta nel 2023.
  • Primissima: Settimanale di attualità culturali del Tg1, a cura di Gianni Raviele, andato in onda il giovedì pomeriggio, dal 1982 fino al 1988.
  • Stampa oggi: rassegna stampa in onda durante l'edizione della notte con durata di 15 minuti circa. La rubrica comprendeva inoltre il commento di un grande giornalista sui principali fatti del giorno. Nacque nell'aprile 1992 e rimase in onda fino alla metà degli anni 2000.
  • Speciale TG1 - Diario di guerra: in onda dal 24 febbraio al 4 giugno 2022. Iniziato in concomitanza con lo scoppio della guerra in Ucraina, è andato tutti i giorni dalle 7:00 alle 9:00 (il 24 febbraio dalle 6:00 alle 12:00 e in prima serata e la domenica anche in seconda serata) ed era inizialmente condotto dalla direttrice Monica Maggioni, sostituita dapprima da Paola Cervelli e poi da Isabella Romano.
  • Storia: rubrica in onda il lunedì in coda al TG delle 8:00, realizzata e condotta da Roberto Olla.
  • TG1 3 minuti di...: rubrica in onda tutti i giorni alle 13:55.
  • TG1 Prisma: rubrica in onda tutti i sabati dopo l'edizione delle 13:30 curata da Lello Bersani e Gianni Raviele.
  • Tg l'una, quasi un rotocalco per la domenica: rotocalco domenicale in onda alle ore 13:00 e condotto da Paolo Cavallina, Romano Battaglia, Elio Sparano, Giuseppe Breveglieri, Melo Freni ed Enzo Stinchelli.
  • Terra e Sapori: rubrica di enogastronomia che andava in onda la domenica all'interno del tg delle 13:30.
  • Unomattina: in onda dal 1986, è un contenitore di informazione mattutino realizzato storicamente dalla testata in collaborazione con la rete. Dall'8 marzo 2022 è passata in gestione esclusivamente a Rai 1 (e, da giugno dello stesso anno, dalla direzione Day Time).
  • Un minuto di storia: rubrica a cura di Gianni Bisiach che andava in onda nel TG delle 8:00.

Direttori[modifica | modifica wikitesto]

Nome Inizio mandato Fine mandato Ad interim
Emilio Rossi 15 marzo 1976 9 ottobre 1980 No
Franco Colombo 10 ottobre 1980 28 maggio 1981
Emilio Fede 29 maggio 1981 8 agosto 1982 Si
Albino Longhi 9 agosto 1982 6 aprile 1987 No
12 aprile 1993 16 settembre 1993 Si
2 ottobre 2000 5 maggio 2002 No
Nuccio Fava 7 aprile 1987 9 agosto 1990
24 aprile 1996 19 agosto 1996
Bruno Vespa 10 agosto 1990 11 aprile 1993
Demetrio Volcic 17 settembre 1993 4 ottobre 1994
Carlo Rossella 5 ottobre 1994 23 aprile 1996
Rodolfo Brancoli 20 agosto 1996 27 ottobre 1996
Marcello Sorgi 28 ottobre 1996 7 giugno 1998
Giulio Borrelli 8 giugno 1998 16 giugno 2000
Gad Lerner 17 giugno 2000 1º ottobre 2000
Clemente J. Mimun 6 maggio 2002 20 settembre 2006
Gianni Riotta 21 settembre 2006 12 maggio 2009
Andrea Giubilo 13 maggio 2009 8 giugno 2009 Si
Augusto Minzolini 9 giugno 2009 13 dicembre 2011 No
Alberto Maccari 14 dicembre 2011 9 dicembre 2012 Si
Mario Orfeo 10 dicembre 2012 14 giugno 2017 No
Andrea Montanari 15 giugno 2017 30 ottobre 2018
Giuseppe Carboni 31 ottobre 2018 17 novembre 2021
Monica Maggioni 18 novembre 2021 24 maggio 2023
Gian Marco Chiocci 25 maggio 2023 in carica

Tema musicale[modifica | modifica wikitesto]

Già dall'epoca delle trasmissioni sperimentali (prima del 3 gennaio 1954, anno di nascita della televisione pubblica italiana), il Telegiornale, antenato del TG1, adottava come sigla il tema musicale appositamente composto dal musicista napoletano Egidio Storaci ispirandosi al brano del 1934 Cuando vuelva a tu lado della compositrice messicana María Grever. A partire dal 15 marzo 1976, la sigla adottata dal TG1 fu una versione abbreviata e riarrangiata dello stesso tema, che è rimasta invariata nel corso degli anni, pur subendo vari riarrangiamenti (di cui l'ultimo in uso dall'8 settembre 2022, a sua volta leggermente modificato a partire dall'8 ottobre 2023). Per le edizioni straordinarie, dal 12 gennaio 2004 al settembre 2022, l'arrangiamento (che dal giugno 2014 era stato accorciato) aveva una tonalità più grave di quella consueta.

In due occasioni, la melodia utilizzata per accompagnare i titoli di testa venne commissionata a musicisti di fama internazionale. Nello specifico, dal 17 settembre 2007 al 10 giugno 2010, è stata usata una composizione di Ludovico Einaudi per lo scopo indicato precedentemente, nelle anticipazioni del notiziario e come sigla della rubrica Benjamin; dal 9 giugno 2014 all'8 settembre 2022, invece, un pezzo scritto appositamente da Nicola Piovani, dal titolo TG Copertina, usato solo nel sommario delle principali edizioni.

Dall'8 settembre 2022 viene utilizzata una nuova melodia per accompagnare le anticipazioni e i titoli di testa, dal titolo Platform, composta da Matteo Locasciulli e Victor Galey, gli stessi autori del riarrangiamento delle sigle di testa e di coda, dal titolo Sigla Telegiornale (2022/23), tutte all'interno dell'album Sigla TG1 2022/23.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Redazione di Rainews, Rai, dal Cda via libera al pacchetto di nomine per le direzioni di testate e generi, su RaiNews, 25 maggio 2023. URL consultato il 25 maggio 2023.
  2. ^ Giuseppe Fedi, Finalmente le nomine dei dirigenti della Rai-tv, in La Stampa, 3 dicembre 1975, pp. 1-2.
  3. ^ Giuseppe Fedi, "Occorrono nuove assunzioni per avviare la riforma Rai", in La Stampa, 6 marzo 1976, pp. 21-23.
  4. ^ Sito ufficiale di Giuseppe Rogolino, su rogolino.it. URL consultato il 3 luglio 2022 (archiviato il 12 aprile 2022).
  5. ^ MA PER QUELLE STESSE ACCUSE FAVA PERSE LA DIREZIONE DEL TG1, in la Repubblica, 5 maggio 1991. URL consultato il 3 luglio 2022 (archiviato il 22 maggio 2022).
  6. ^ Silvia Fumarola, UNA SQUADRA DI DONNE AL NUOVO TG DI VESPA, in la Repubblica, 7 marzo 1992. URL consultato il 3 luglio 2022 (archiviato il 30 gennaio 2022).
  7. ^ Davide Frattini, La sigla del Tg1 ritorna al futuro, in Corriere della Sera, 26 luglio 1993, p. 17 (archiviato dall'url originale il 18 novembre 2015).
  8. ^ Concita De Gregorio, NOTE SPESE GONFIATE ' AVVISO' A LASORELLA, in la Repubblica, 27 febbraio 1994. URL consultato il 3 luglio 2022 (archiviato il 30 giugno 2022).
  9. ^ Senato della Repubblica, Interrogazione parlamentare n. 4/12092 del 29 luglio 1998, su aic.camera.it. URL consultato il 3 luglio 2022 (archiviato il 3 luglio 2022).
  10. ^ La Repubblica/esteri: Rai, scontro tra i Poli in Vigilanza il caso Tg1, su repubblica.it, 4 luglio 2003. URL consultato il 3 marzo 2022.
  11. ^ "La Scomparsa dei fatti" di Marco Travaglio
  12. ^ Repubblica.it/politica: Tg e Gr, la fabbrica delle notizie che non disturba mai il governo, su repubblica.it. URL consultato il 3 marzo 2022.
  13. ^ Assalto al consolato italiano in Libia, su Corriere della Sera, 19 febbraio 2006. URL consultato il 3 luglio 2022 (archiviato il 25 maggio 2012).
  14. ^ Calderoli, il vescovo di Bergamo: "Fa male all'Italia e alla sua città", su La Repubblica, 18 febbraio 2006. URL consultato il 3 luglio 2022 (archiviato il 26 dicembre 2019).
  15. ^ Calderoli si pente, Tripoli chiude il caso Bossi: "I clandestini li manda Gheddafi", su quotidianonet.ilsole24ore.com, 9 maggio 2008. URL consultato il 18 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 23 agosto 2016).
  16. ^ Paolo Conti, Accordo tra i Poli, Riotta direttore del Tg1 Il premier: va bene a tutti, non solo a me, in Corriere della Sera, 14 settembre 2006, p. 8 (archiviato dall'url originale il 19 novembre 2015).
  17. ^ Luca Saitta, Rai, il premier insedia Riotta al Tg1, in ItaliaOggi, 14 settembre 2006, p. 6.
  18. ^ Alessandra Arachi, Busi: l'editoriale sugli stupri? Sfida culturale. Per la prima volta un telegiornale Rai "interrotto" da un intervento della conduttrice sul tema degli stupri, su corriere.it, 14 ottobre 2006. URL consultato il 3 luglio 2022 (archiviato il 30 marzo 2017).
  19. ^ Romani: "In Rai non solo Santoro. Anche il Tg1 è a sinistra", su iltempo.ilsole24ore.com, 18 gennaio 2009. URL consultato il 18 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 26 febbraio 2009).
  20. ^ Il Tg1 “ringrazia” il terremoto in Abruzzo per il record di ascolti, su tvblog.it, 7 aprile 2009. URL consultato il 3 luglio 2022 (archiviato il 23 aprile 2021).
  21. ^ Servizio di Corriere.it
  22. ^ Nomine Rai, Minzolini direttore del TG1, su corriere.it, Corriere della Sera, 20 maggio 2009. URL consultato il 3 luglio 2022 (archiviato il 24 luglio 2012).
  23. ^ Ascolti, sprofonda il Tg1 di Minzolini. Alle 20 perso un milione di spettatori, su repubblica.it, La Repubblica, 15-4-10. URL consultato il 3 luglio 2022 (archiviato il 7 settembre 2012).
  24. ^ Carmelo Lopapa, Reportage di Repubblica.it sulle omissioni nel Tg1, su la Repubblica, 1º ottobre 2009. URL consultato il 3 luglio 2022 (archiviato il 4 febbraio 2020).
  25. ^ Comunicato del CdR, su repubblica.it. URL consultato il 3 luglio 2022 (archiviato il 7 aprile 2022).
  26. ^ Dall'Agcom arriva la diffida al Tg1 «Forte squilibrio a favore del governo», su Corriere della Sera, 21 ottobre 2010. URL consultato il 3 luglio 2022 (archiviato il 22 luglio 2012).
  27. ^ La Repubblica, 29 dicembre 2010.
  28. ^ La Busi: «Rinuncio a condurre il Tg1», su corriere.it, Corriere della Sera.it, 10 maggio 2010. URL consultato il 3 luglio 2022 (archiviato il 30 giugno 2018).
  29. ^ La lettera della Busi a Minzolini, su ilmessaggero.it, Il Messaggero.it. URL consultato il 7 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 13 dicembre 2015).
  30. ^ Tg1 di parte, non ci metto la mia faccia, su Corriere della Sera, 25 maggio 2011. URL consultato il 4 luglio 2022 (archiviato il 27 gennaio 2022).
  31. ^ Redazione online, Tiziana Ferrario reintegrata alla conduzione del Tg1, in Corriere della Sera, 29 dicembre 2010. URL consultato il 4 luglio 2022 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2020).
  32. ^ Matteo Rossi, Crollo del Tg1, superato anche dal Tg3. Minzolini vicino all’addio, in Corriere Web, 29 novembre 2011.
  33. ^ Alberto D'Argenio e Aldo Fontanarosa, Ascolti, sprofonda il Tg1 di Minzolini. Alle 20 perso un milione di spettatori, in la Repubblica, 15 aprile 2010.
  34. ^ Ilvo Diamanti, L'Italia sfiducia i Tg Rai-Set e cerca libertà su internet, in la Repubblica, 12 dicembre 2011.
  35. ^ La Cassazione conferma la condanna per peculato all’ex direttore del Tg1 Minzolini, in La Stampa, 12 novembre 2015. URL consultato il 12 novembre 2015 (archiviato il 13 novembre 2015).
  36. ^ Reteurs Italia - Rai, respinto ricorso Minzolini su reintegro a direzione Tg1, su it.reuters.com. URL consultato il 28 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 18 marzo 2012).
  37. ^ TM news - Maccari direttore Tg1, su tmnews.it. URL consultato il 28 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2012).
  38. ^ Paolo Conti, Tg1, Orfeo archivia la sigla di Minzolini, in Corriere della Sera, 12 dicembre 2012, p. 13 (archiviato dall'url originale il 25 novembre 2015).
  39. ^ Marco Salaris, Al Tg1 torna l'edizione di mezza sera, stop ai '60 secondi', su TvBlog, 23 marzo 2021. URL consultato il 23 marzo 2021.
  40. ^ Rai, nominati i direttori delle testate giornalistiche, su RAI Ufficio Stampa. URL consultato il 18 novembre 2021.
  41. ^ Il TG1 rinnova il look nel segno della contemporaneità, su TVBlog. URL consultato il 29 agosto 2022.
  42. ^ TV Italia Story, Rai 1 - INTERRUZIONE TRASMISSIONI - REGINA ELISABETTA - NUOVA SIGLA TG1 EDIZIONE STRAORDINARIA. URL consultato l'8 settembre 2022.
  43. ^ TG1 Economia da lunedì prossimo anticipa alle 14 (e Matano si avvicina al Paradiso), su DavideMaggio.it. URL consultato il 14 settembre 2022.
  44. ^ TG1 cambia di nuovo la sigla: sgambetto a Monica Maggioni? Il video, su blogtvitaliana.it. URL consultato il 9 ottobre 2023.
  45. ^ Come cambia il Tg1: nuova sigla e nuova impostazione della conduzione, su Spettacolo Fanpage, 9 ottobre 2023. URL consultato il 9 ottobre 2023.
  46. ^ Cbneas1968, Il Focolare Radio - TV: Mercoledì 9 dicembre 1981 (Prima parte), su Il Focolare Radio - TV, mercoledì 12 dicembre 2012. URL consultato il 3 luglio 2022 (archiviato il 18 luglio 2020).

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