Strage di Borgo Ticino

Strage di Borgo Ticino
strage
Tipofucilazione
Data13 agosto 1944
LuogoBorgo Ticino
StatoBandiera dell'Italia Italia
Coordinate45°41′19.68″N 8°36′13.59″E / 45.688799°N 8.603775°E45.688799; 8.603775
ResponsabiliSS
Xª Flottiglia MAS
Motivazionerappresaglia
Conseguenze
Morti12
Sopravvissuti1

«Io, con queste mani, proprio con queste, li ho presi e portati al cimitero. Con queste mani. Non posso dimenticare quella mattina, quello che ho fatto, quello che ho toccato. Le mie mani che prendono i corpi dei miei amici le ho sognate e le sogno tuttora.»

La strage di Borgo Ticino fu una rappresaglia della seconda guerra mondiale, verificatasi presso Borgo Ticino il 13 agosto 1944 quando, in risposta ad un attacco partigiano a un convoglio tedesco che aveva provocato il ferimento di quattro soldati, vennero fucilati 12 civili scelti a caso tra la popolazione.

Gli eventi[modifica | modifica wikitesto]

Il 13 agosto 1944 presso la frazione di borgo san Michele un camion della Wehrmacht che trasportava taniche di benzina fu attaccato da un gruppo di partigiani. L'attacco provocò il ferimento di quattro soldati tedeschi[2]. Come rappresaglia, in ottemperanza al bando Kesselring, il capitano Waldemar Krumhaar informò il comando delle SS retto dal capitano Holm, che dispose la fucilazione di dodici ostaggi, da prelevarsi dalla popolazione[3], tre per ogni ferito. Nella fase preparatoria fu richiesta da parte dei tedeschi anche la presenza degli uomini della Xª Flottiglia MAS comandata del tenente Ongarillo Ungarelli[2][4]. Gli abitanti furono portati nella piazza principale e divisi tra uomini e donne. Dal gruppo degli uomini furono tratti i dodici morituri.

Ma autonomamente il capitano Krumhaar stabilì di incendiare il paese con i lanciafiamme e di far pagare una taglia di 300.000 lire come risarcimento[2][5].

Successivamente furono fatti sgombrare con la forza i residenti e il paese fu bruciato. Fino al giorno dopo fu impedito ai residenti di rientrare nel paese e di recuperare le salme per dar loro sepoltura.

Risvolti processuali[modifica | modifica wikitesto]

Il 31 marzo 1949 il Tribunale militare territoriale di Torino assolse Waldemar Krumhaar per gli omicidi e l'incendio di Borgo Ticino e lo condannò a 4 anni 5 mesi per saccheggio.

Nel 2012 il comune di Borgo Ticino ha chiesto la l'apertura del processo presso il Tribunale Militare di Verona. In data 10 febbraio 2012 si è svolta l'udienza preliminare, dove il giudice ha accettato la richiesta di rinvio a giudizio proposta dal pubblico ministero militare. Unico imputato, l'ex sottotenente di vascello Ernst Wadenpfuhl, novantasettenne al momento del processo, che il 17 ottobre 2012 fu condannato in contumacia all'ergastolo[6][7]. Wadenpfuhl, condannato per la strage, morì in Germania un mese dopo la sentenza[8].

Elenco delle vittime[modifica | modifica wikitesto]

Uno dei 13 rastrellati, Piola Mario, riuscì a salvarsi. Le 12 vittime furono[9]:

  • Cerutti Cesare, 18 anni;
  • Ciceri Luigi, 23 anni;
  • Fanchini Giovanni, 26 anni;
  • Lucchetta Aiberto, 22 anni;
  • Meringi Giuseppe, 19 anni;
  • Pizzamiglio Benito, 22 anni;
  • Silvestri Andes, 29 anni;
  • Tosi Francesco, 30 anni;
  • Paracchini Olimpio, 28 anni;
  • Nicola Narcisio, 23 anni;
  • Gattoni Rinaldo, 22 anni;
  • Tonioli Cesare, 28 anni.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Foto "Io ho visto": gli ex bambini salvati per caso - Repubblica.it
  2. ^ a b c http://www.eccidiomarzabotto.com/docs/Borgoticino.pdf
  3. ^ Copia archiviata (PDF), su istoreco.re.it. URL consultato il 7 marzo 2014 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2014). pag. 20 in nota "L'ufficiale informò dell'accaduto il Comando ss di Monza, competente per territorio, che, applicando per la circostanza il «bando Kesselring», ordinò la cattura e la immediata esecuzione di dodici ostaggi"
  4. ^ Copia archiviata (PDF), su istoreco.re.it. URL consultato il 7 marzo 2014 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2014). pag. 20 in nota "Con i tedeschi si schierarono i marò della x MAS guidati da Ongarillo Ungarelli che, in accordo con il tenente Faikel della Kriegsmarine, scelse le vittime"
  5. ^ Copia archiviata (PDF), su istoreco.re.it. URL consultato il 7 marzo 2014 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2014). pag. 20 in nota "...l'occupazione dell'abitato di Borgo Ticino, l'incendio delle case d'abitazione ed impose una taglia sulla popolazione di 300.000 lire"
  6. ^ Si veda La comunicazione del sindaco[collegamento interrotto] del 13 febbraio 2012 e gli articoli In aula i sopravvissuti del '44 del 25 maggio 2012 del bisettimanale Eco-Risveglio e Si è svolta a Verona la prima udienza per l'eccidio del 13 agosto 1944 del 18 maggio 2012 del settimanale Il Sempione
  7. ^ Sentenza Tribunale Militare di Verona, su edizioni.lastampa.it. URL consultato il 17 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2012).
  8. ^ La Stampa - Condannato all'ergastolo per la strage del '44, muore un mese dopo la sentenza
  9. ^ Estratto del Rapporto del Nucleo dei Carabinieri di Borgo Ticino al Pretore di Borgomanero in data 12 febbraio 1947 (volume V, foglio 33) in atti nel processo contro Junio Valerio Borghese e altri, Corte di Assise di Roma, riportato dal sito del comune di Archiviato il 28 novembre 2012 in Internet Archive. Borgo Ticino

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pietro Secchia e Cino Moscatelli, Il Monte Rosa è sceso a Milano: la Resistenza nel Biellese, nella Valsesia e nella Valdossola, Torino, Einaudi, 1958.
  • Album della Libertà, Comune di Borgo Ticino, 1994.
  • Silvia Buzzelli, Marco De Paolis e Andrea Speranzoni, La ricostruzione giudiziale dei crimini nazifascisti in Italia: questioni preliminari, Torino, Giappichelli, 2012.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]