Stanocephalosaurus

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Stanocephalosaurus
Calco del cranio di Stanocephalosaurus birdi
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumDeuterostomia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
InfraphylumGnathostomata
SuperclasseTetrapoda
ClasseAmphibia
OrdineTemnospondyli
SottordineStereospondyli
SuperfamigliaCapitosauroidea
GenereStanocephalosaurus

Lo stanocefalosauro (gen. Stanocephalosaurus) è un anfibio estinto, appartenente ai temnospondili. Visse nel Triassico inferiore - medio (circa 249 - 245 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Nordamerica, Africa e (forse) Australia e India.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questo genere di anfibi comprendeva animali di medie dimensioni, lunghi circa 1,5 - 2 metri, dall'aspetto vagamente simile a quello di un coccodrillo. Il cranio era triangolare, molto più lungo che ampio, con un muso arrotondato e ottuso. Il parasfenoide era molto snello, mentre le narici interne erano strette, allungate e in linea con le zanne vomerine e palatine. Una fila trasversale di piccoli denti era presente tra le zanne vomerine, e un'altra fila era posta lungo il bordo interno delle narici interne (Brown, 1933). I caratteri che distinguevano Stanocephalosaurus da altri animali simili (autapomorfie) includevano la presenza di un forame interpremascellare-intermascellare, e la mascella in contatto con il quadratojugale (Maganuco et al., 2009).

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Il genere Stanocephalosaurus venne descritto per la prima volta da Barnum Brown nel 1933, sulla base di un fossile rinvenuto nella formazione Moenkopi, nella zona di Winslow (Arizona). Il fossile consisteva di un cranio parziale conservatosi come impronta in vista palatale, e divenne l'olotipo per la specie Stanocephalosaurus birdi. Successivamente vennero attribuite nuove specie a questo genere: S. rajareddyi del Triassico inferiore dell'India, S. brookvalensis del Triassico medio dell'Australia, il grande S. pronus del Triassico medio della Tanzania, S. lapparenti del Triassico medio dell'Algeria, e S. crookshanki del Triassico medio dell'India. Tutte queste specie, via via che venivano descritte, vennero inizialmente attribuite al genere Parotosuchus, un tempo utilizzato come una sorta di "cestino dei rifiuti" per contenere molte specie di anfibi temnospondili triassici. Una ridescrizione approfondita dei vari esemplari ha in seguito portato alla riattribuzione delle varie specie al genere Stanocephalosaurus (Schoch e Milner, 2000). Alcune di queste specie, tuttavia, sono state riassegnate ad altri generi (Eryosuchus, Paracyclotosaurus). Un'altra specie (S. amenasensis) è stata descritta nel 2016 e proviene dall'Algeria (Dahoumane et al., 2016).

Stanocephalosaurus è considerato un rappresentante di dimensioni relativamente modeste del gruppo dei capitosauri, anfibi temnospondili tipici del Triassico dall'aspetto e dallo stile di vita vagamente simile a quello dei coccodrilli. Stanocephalosaurus, in particolare, sembrerebbe essere strettamente imparentato con altre forme dal cranio relativamente allungato, come Paracyclotosaurus ed Eocyclotosaurus.

Di seguito è riportato un cladogramma tratto dallo studio di Fortuny e colleghi (2011):


Stereospondyli

Lydekkerina huxleyi

Rhinesuchidae

Rhineceps nyasaensis

Uranocentrodon senekalensis

Capitosauria

Wetlugasaurus angustifrons

Odenwaldia heidelbergensis

Vladlenosaurus alexeyevi

Edingerella madagascariensis

Watsonisuchus spp.

Xenotosuchus africanus

Cherninia denwai

Paracyclotosaurus crookshanki

Stanocephalosaurus pronus

Stanocephalosaurus birdi

Procyclotosaurus stantonensis

Eocyclotosaurus spp.

Quasicyclotosaurus campi

Parotosuchus orenburgensis

Calmasuchus acri

Cyclotosaurus robustus

Tatrasuchus wildi

Eryosuchus garjainovi

Mastodonsaurus giganteus

Trematosauria

Benthosuchus sushkini

Trematosauroidea

Thoosuchus yakovlevi

Angusaurus spp.

Trematosaurus brauni

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Brown, B., 1933, A new genus of stegocephalia from the Triassic of Arizona: American Museum Novitates, n. 640, p. 1-4.
  • Schoch, R., and Milner, A. R., 2000, Stereospondyli, Stem-Stereospondyli, Rhinesuchidae, Rhytidostea, Trematosauroidea, Capitosauroidea: Handbuch der Palaoherpetologie, Teil 3b, 203pp.
  • Maganuco, S.; Steyer, J.S.; Pasini, G.; Boulay, M.; Lorrain, S.; Bénéteau, A.; and Auditore, M. (2009). "An exquisite specimen of Edingerella madagascariensis (Temnospondyli) from the Lower Triassic of NW Madagascar; cranial anatomy, phylogeny, and restorations". Memorie della Società Italiana di Scienze Naturalie del Museo Civico di Storia Naturale di Milano 36 (2): 1–72.
  • Fortuny, J.; Galobart, À.; Santisteban, C. D. (2011). "A New Capitosaur from the Middle Triassic of Spain and the Relationships within the Capitosauria". Acta Palaeontologica Polonica 56 (3): 553. doi:10.4202/app.2010.0025
  • Anissa Dahoumane, Ahmed Nedjari, Rachid Aït-Ouali, Philippe Taquet, Renaud Vacant and Jean-Sébastien Steyer (2016). "A new mastodonsauroid temnospondyl from the Triassic of Algeria: implications for the biostratigraphy and palaeoenvironments of the Zarzaïtine Series, northern Sahara". Comptes Rendus Palevol. in press. doi:10.1016/j.crpv.2015.09.005

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