Stadio

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Lo stadio è una struttura architettonica, adibita prevalentemente allo svolgimento di attività sportive ma anche culturali (come concerti musicali).[1]

Lo Stadio Olimpico di Roma durante l’ultima partita di Francesco Totti

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome proviene dal greco «stadion» (στάδιον), termine che indicava un'unità di misura della lunghezza pari a 177,60 m.[2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stadio più antico conosciuto è lo stadio di Olimpia in Grecia, dove si tenevano gli antichi giochi olimpici dal 776 a.C. Inizialmente i Giochi consistevano in un unico evento, uno sprint lungo lo stadio.

In numerose città antiche sono stati trovati stadi greci e romani, forse il più famoso è lo Stadio di Domiziano, a Roma.

L'antico Stadio Panatenaico, scavato e ristrutturato, ha ospitato tentativi di rinascita dei Giochi Olimpici nel 1870[3] e nel 1875 prima di ospitare le prime Olimpiadi moderne nel 1896, i Giochi Intermedi del 1906 e alcuni eventi delle Olimpiadi estive del 2004. Lo scavo e la ristrutturazione dello stadio facevano parte dell'eredità del benefattore nazionale greco Evangelos Zappas, ed è stato il primo stadio antico ad essere utilizzato in tempi moderni.

Antichità[modifica | modifica wikitesto]

Gli stadi nell'antica Grecia e a Roma furono costruiti per scopi diversi, e all'inizio solo i greci costruirono strutture chiamate "stadio"; I Romani costruirono strutture chiamate "circo". Gli stadi greci erano per le corse podistiche, mentre il circo romano era per le corse di cavalli. Entrambi avevano forme simili e aree apposta per gli spettatori. I greci svilupparono anche il teatro, con la disposizione dei posti che prefigurava quella dei moderni stadi. I romani copiarono il teatro, poi lo ampliarono per accogliere folle più numerose e ambientazioni più elaborate. I romani svilupparono anche il teatro rotondo a doppia dimensione chiamato anfiteatro, con decine di migliaia di posti a sedere per combattimenti di gladiatori e spettacoli di bestie selvatiche. Lo stadio greco, il teatro, il circo e l'anfiteatro romani sono tutti antenati dello stadio moderno[4][5].

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

L'impianto[modifica | modifica wikitesto]

Sebbene l'aspetto interno di ciascuno stadio vari in base alla sua costruzione, delle strutture comuni a tutti gli impianti sono[6]:

Sono talvolta presenti strutture aggiuntive di carattere non agonistico (bar, ristoranti, negozi, musei, biglietterie e servizi igienici).[8]

Per accedere allo stadio in cui si svolge l'evento è generalmente necessario il pagamento di un titolo, come un abbonamento o biglietto.[9] Viene invece sanzionato l'ingresso abusivo o in mancanza dell'apposito titolo.[10]

Sicurezza negli stadi[modifica | modifica wikitesto]

Soprattutto nel corso del diciannovesimo e ventesimo secolo, gli stadi sono spesso risultati teatro di incidenti e disordini vari.[11] La causa è sovente riconducibile alle frange estreme del tifo (i cosiddetti hooligans), che hanno provocato scontri (sugli spalti e nelle pertinenze degli stadi), incendi (innescati dai lanci di fumogeni o esplosivi) e altri danni.[12]

Per ridurre e prevenire tali fatti di violenza, le federazioni - di comune accordo con le società sportive - sono ricorse a metodi quali l'intervento (e la presenza) di forze dell'ordine e l'obbligo di riconoscimento all'atto dell'ingresso.[13]

Questioni ambientali[modifica | modifica wikitesto]

Gli stadi moderni comportano diversi problemi ambientali negativi con la loro costruzione[14][15]. Richiedono migliaia di tonnellate di materiali per essere costruiti, aumentano notevolmente il traffico nell'area intorno allo stadio, oltre a mantenere lo stadio stesso. L'aumento del traffico intorno agli stadi moderni ha portato alla creazione di zone di esposizione, afferma l'Health Effect Institute, esponendo il 30-40% delle persone che vivono intorno allo stadio a potenziali problemi di salute[16]. Molti stadi stanno tentando di contrastare questi problemi implementando pannelli solari e illuminazione ad alta efficienza, per ridurre la propria impronta carbonica.

Luoghi di musica[modifica | modifica wikitesto]

Sebbene i concerti, come quelli di musica classica, vi fossero presentati da decenni, a partire dagli anni '60 gli stadi iniziarono ad essere utilizzati come luoghi dal vivo per la musica popolare, dando origine al termine "stadium rock", in particolare per forme di hard rock e progressive rock. Le origini del rock da stadio sono talvolta datate a quando i Beatles suonarono allo Shea Stadium di New York nel 1965. Importante fu anche l'uso di grandi stadi per i tour americani di band alla fine degli anni '60, come The Rolling Stones, Grand Funk Railroad e Led Zeppelin. La tendenza si sviluppò a metà degli anni '70 quando la maggiore potenza dell'amplificazione e dei sistemi audio consentì l'uso di luoghi sempre più grandi[17]. Fumo, fuochi d'artificio e sofisticati spettacoli di luci sono diventati i punti fermi delle esibizioni rock negli stadi[18]. Gli atti chiave di quest'epoca includevano Journey, REO Speedwagon, Boston, Foreigner, Styx[19], Kiss, Peter Frampton[20] e Queen[21]. Negli anni '80 l'arena rock divenne dominata da band glam metal, seguendo la guida degli Aerosmith e inclusi Mötley Crüe, Quiet Riot, WASP e Ratt[22]. Dagli anni '80, le star del rock, del pop e del folk, tra cui Grateful Dead, Madonna, Britney Spears, Beyoncé e Taylor Swift, hanno intrapreso tour di concerti su larga scala negli stadi[23][24][25][26].

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Andrea Silenzi, Allo stadio d'estate solo per la musica, su repubblica.it, 15 maggio 1998.
  2. ^ Stadio, su treccani.it. URL consultato il 23 gennaio 2019.
  3. ^ The Modern Olympic Games, A Struggle for Revival by David C. Young, Chapters 4 & 13
  4. ^ Alan Cameron, Circus Factions: Blues and Greens at Rome and Byzantium, Oxford University Press, 1976.
  5. ^ W. Beare, The Roman Stage: A Short History of Latin Drama in the Time of the Republic, Methuen, 1950.
  6. ^ a b Claudio Ferretti e Augusto Frasca, Enciclopedia dello Sport, Garzanti Libri, 2008, pp. 1670, ISBN 9788811505228.
  7. ^ Enrico Franceschini, Nostalgia dei vecchi stadi "Ridateci i posti in piedi", su repubblica.it, 9 dicembre 2010.
  8. ^ Fabrizio Bocca, Shop, ristoranti e museo Emirates, lo stadio dei sogni, su repubblica.it, 10 febbraio 2009.
  9. ^ Guida all'acquisto dei biglietti, su gazzetta.it, 10 settembre 2005.
  10. ^ Valerio Tripi, L'arte di imbucarsi negli stadi il primato di due palermitani, su palermo.repubblica.it, 16 giugno 2011.
  11. ^ Terrore allo stadio 43 morti a Johannesburg, su repubblica.it, 11 aprile 2001.
  12. ^ Corrado Zunino, La nuova strategia degli ultrà: scontro continuo con avversari e polizia, su repubblica.it, 1º ottobre 2007.
  13. ^ Milano, allo stadio porte aperte agli abbonati I tornelli di S. Siro hanno fatto il miracolo, su repubblica.it, 10 febbraio 2007.
  14. ^ Enrico Chillè, Mondiali in Qatar, l'impatto ambientale è devastante, su Notizie da TeleAmbiente TV News, 8 ottobre 2022. URL consultato il 20 marzo 2023.
  15. ^ Mondiali in Qatar: l’aria climatizzata a 20 gradi negli stadi pesa sulla crisi energetica (e climatica), su Ohga!. URL consultato il 20 marzo 2023.
  16. ^ Grant Jr., Thomas J., Green Monsters: Examining the Environmental Impact of Sports Stadiums, in Villanova Environmental Law Journal, vol. 25, n. 1, 9 agosto 2018.
  17. ^ S. Waksman, This Ain't the Summer of Love: Conflict and Crossover in Heavy Metal and Punk (University of California Press, 2009), ISBN 0-520-25310-8, pp. 21–31.
  18. ^ R. Shuker, Popular Music: the Key Concepts (London: Routledge, 2nd edn., 2002), 0415284252, p. 158.
  19. ^ Arena rock, su AllMusic. URL consultato il 20 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2013).
  20. ^ J. Shepherd, ed., Continuum Encyclopedia of Popular Music of the World, Volume 1 (Continuum, 2003), ISBN 0-8264-6321-5, p. 423.
  21. ^ P. Buckley, The Rough Guide to Rock (London: Rough Guides, 3rd edn., 2003), ISBN 1-84353-105-4, p. 835.
  22. ^ "Hair metal", AllMusic. Retrieved 6 July 2010.
  23. ^ D. Menn e H.L.C. Staff, Secrets from the Masters, Hal Leonard, 1992, p. 75, ISBN 978-1-61774-463-1. URL consultato il 12 febbraio 2015.
  24. ^ B. Jackson, Grateful Dead Gear: The Band's Instruments, Sound Systems, and Recording Sessions from 1965 to 1995, Music Series, Backbeat Books, 2006, p. 258, ISBN 978-0-87930-893-3. URL consultato il 12 febbraio 2015.
  25. ^ Chi Izundu, Lady Gaga's Born This Way Ball Tour starts in the UK, su bbc.co.uk, BBC, 9 settembre 2012. URL consultato il 10 febbraio 2015.
  26. ^ Taylor Swift, su gillettestadium.com, Gillette Stadium. URL consultato il 10 febbraio 2015.

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