Sovrani d'Italia

Lo stesso argomento in dettaglio: Re d'Italia.
La Corona ferrea, custodita nel Duomo di Monza

Questa pagina contiene l'elenco cronologico dei sovrani d'Italia a partire dalla caduta dell'Impero romano d'Occidente, avvenuta nel 476.

Sono inclusi nell'elenco i sovrani che hanno regnato sulle seguenti entità statuali:

Titoli utilizzati[modifica | modifica wikitesto]

Regni romano-germanici[modifica | modifica wikitesto]

Patrizio della Diocesi Italiana (476–493)[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Re barbari di Roma.

Dopo aver deposto Romolo Augusto, ultimo imperatore romano d'Occidente, Odoacre fu riconosciuto dall'imperatore d'oriente Zenone e autorizzato a governare la Diocesi d'Italia come suo vicario con il rango di Patrizio.

Non è chiaro con quale titolo Odoacre regnasse: proclamato re dalle sue truppe germaniche, viene definito da Giordane "Re dei Turcilingi" e altrove "Re degli Eruli" e "Sovrano dei Goti e dei Romani" (Gothorum Romanorumque regnator), da Marcellino "Re dei Goti" e da Vittore di Vita "Re d'Italia", una moltitudine di denominazioni che lo stesso Giordane riassume nell'espressione "Re delle Genti" (rex gentium). Le monete da lui coniate riportano soltanto il nome (Flavius Odovacar), mentre il suo unico documento sopravvissuto lo definisce semplicemente Rex, senza alcuna determinazione etnica o geografica.[1]

Ritratto Nome
(nascita–morte)
Regno Note
Inizio Fine
Odoacre
(433 – 15 marzo 493)
4 settembre 476 15 marzo 493 Fu ucciso dal re ostrogoto Teodorico

Re degli Ostrogoti (493–553)[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Sovrani ostrogoti e Regno ostrogoto.

Nel 493, il capo ostrogoto Teodorico sconfisse Odoacre, e diede inizio a una nuova dinastia. Il dominio ostrogoto finì nel 553 con la morte di Teia, quando l'Italia fu portata sotto il diretto controllo dell'Impero romano d'oriente.

Ritratto Nome
(nascita–morte)
Regno Note
Inizio Fine
Dinastia degli Amali
Teodorico
il Grande
(454 – 30 agosto 526)
15 marzo 493 30 agosto 526 Re degli Ostrogoti dal 474
Atalarico
(516/518 – 2 ottobre 534)
30 agosto 526 2 ottobre 534 Nipote di Teodorico;
a causa della sua giovane età, il potere fu esercitato dalla madre Amalasunta
Teodato
(482 – 536)
2 ottobre 534 536
(deposto)
Duca di Tuscia e figlio di Amalafrida, sorella di Teodorico;
fu scannato dai sicari assoldati dal successore Vitige
Sovrani non dinastici
Vitige
(? – 542)
autunno 536 maggio 540
(deposto)
Sposò Matasunta, l'unica figlia della regina Amalasunta (536), creando così un legame con la famiglia di Teodorico, di cui quest'ultima era figlia;
fu fatto prigioniero dal generale bizantino Belisario e portato a Costantinopoli
Ildibaldo
(? – 541)
maggio 540 541 Fu ucciso durante un banchetto di corte
Erarico
(? – novembre 541)
giugno 541 novembre 541 Fu assassinato in una congiura
Baduila (Totila)
(516 circa – luglio 552)
novembre 541 luglio 552 Lottò strenuamente contro le mire espansionistiche di Giustiniano, assediando Roma nel 546;
morì nella battaglia di Tagina
Teia
(? – 553)
luglio 552 553 Cadde in battaglia, colpito a morte da un giavellotto

Restaurazione imperiale (553–568)[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Prefettura del pretorio d'Italia e Guerra gotica (535-553).

Dopo la morte di Teia, l'Italia divenne parte dell'Impero romano d'oriente sotto Giustiniano I (r. 527-565). Alla sua morte gli successe il nipote Giustino II (r. 565-578): durante il suo regno l'Italia fu in gran parte conquistata dai Longobardi.

Re dei Longobardi (568–774)[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Sovrani longobardi e Regno longobardo.

Dopo 15 anni di dominio bizantino, nel 568 Alboino condusse i Longobardi in Italia e ricostituì un regno germanico.

Per i successivi due secoli, i Longobardi lottarono con i Bizantini per la supremazia nella penisola stabilendo la loro autorità su parecchie zone, arrivando infine a controllare la quasi totalità dell'Italia continentale (con l'esclusione di Venezia, Roma, Napoli e le estremità meridionali di Puglia e Calabria). Il dominio longobardo durò fino alla discesa in Italia di Carlo Magno (774).

Ritratto Nome
(nascita–morte)
Regno Matrimoni Note
Inizio Fine
Dinastia Gausi
Alboino
(530 circa – 28 giugno 572)
estate-autunno 569 28 giugno 572 (1) Clodosvinta dei Franchi
una figlia
(2) Rosmunda dei Gepidi
nessun figlio
Re dei Longobardi dal 560;
fu ucciso in una congiura ordita dalla moglie Rosmunda
Dinastia Beleos
Clefi
(? – inizio 574)
metà 572 inizio 574 Masane
almeno un figlio
Fu sgozzato da una guardia del corpo
Interregno
Periodo dei Duchi, detto dell'Anarchia (574-84)
Dinastia Beleos
Autari
(? – 5 settembre 590)
584 5 settembre 590 Teodolinda dei Bavari
probabilmente nessun figlio
Figlio di Clefi;
fu il primo sovrano longobardo che si attribuì il titolo di Flavio;
fu avvelenato oppure morì di malattia
Dinastia Anawas
Agilulfo
(? – 616)
maggio 591 616 Teodolinda dei Bavari
un figlio e una figlia
Duca di Torino
Dinastia Bavarese
Adaloaldo
(602/603 – 626)
616 626 ? Figlio di Agilulfo e Teodolinda;
fu associato al trono nel 604;
primo Re Cattolico;
forse fu avvelenato
Dinastia Caupu
Arioaldo
(? – 636)
625/6 636 Gundeperga
nessun figlio
Ariano, sposato con la figlia di Teodolinda, si rivoltò al cognato Adaloaldo
Dinastia degli Arodingi
Rotari
(606 circa – 652)
636 652 Gundeperga
almeno un figlio
Duca di Brescia, ariano
Rodoaldo
(? – 653)
652 653 ? Figlio di Rotari e Gundeperga, ariano;
fu assassinato
Dinastia Bavarese
Ariperto I
(? – 661)
653 661 Nome sconosciuto
due figli e una figlia
Cattolico, figlio del duca di Asti Gundoaldo, il fratello di Teodolinda;
divise il regno tra i suoi due figli
Pertarito
(645 circa – 688)
(primo regno)
661 662
(deposto)
Rodelinda
un figlio e una figlia
Figlio di Ariperto;
si insediò a Milano
Godeperto
(645 circa – 662)
662 Nome sconosciuto
almeno un figlio
Figlio di Ariperto;
si insediò a Pavia
Dinastia di Grimoaldo
Grimoaldo
(600 circa – 671)
662 671 (1) Itta
almeno un figlio
(2) Sorella di Pertarito e Godeperto
un figlio
Ariano, uccise Godeperto e occupò il trono, mentre Pertarito andò in esilio
Garibaldo
(665 circa – ?)
671 671
(deposto)
Figlio di Grimoaldo e della sorella di Pertarito e Godeperto
Dinastia Bavarese
Pertarito
(645 circa – 688)
(secondo regno)
671 688 Rodelinda
un figlio e una figlia
Ritornato sul trono
Cuniperto
il Pio
(660 circa – 700)
688 700 Ermelinda del Kent
un figlio
Figlio di Pertarito, che lo associò al trono nel 680
Liutperto
(? – 702)
(primo regno)
700 701
(deposto)
Figlio di Cuniperto;
fu deposto da Ragimperto
Ragimperto
(prima del 662 – 701)
701 fine 701 Nome sconosciuto
almeno due figli
Duca di Torino, figlio di Godeperto
Liutperto
(? – 702)
(secondo regno)
702 702 Fu riportato sul trono dal suo tutore Ansprando e dal suo alleato Rotarit, poco dopo la morte di Ragimperto
Ariperto II
(? – marzo 712)
702 marzo 712 Nome sconosciuto
almeno un figlio
Figlio di Ragimperto, che lo aveva associato al trono;
fece uccidere il suo predecessore;
morì mentre fuggiva, dopo essere stato sconfitto da Ansprando
Dinastia di Ansprando
Ansprando
(657 circa – luglio 712)
marzo 712 luglio 712 Teodorada
due figli e due figlie
Duca di Asti, già reggente e tutore di Liutperto
Liutprando
(690 circa – gennaio 744)
luglio 712 gennaio 744 Guntrude
una figlia
Figlio minore di Ansprando, che lo associò al trono
Ildebrando
(? – ?)
gennaio 744 agosto 744
(deposto)
? Figlio di Sigiprando, fratello di Liutprando;
nel 737 fu associato al trono per iniziativa della nobiltà;
fu deposto dai duchi
Dinastia di Rachis e Astolfo
Rachis
(? – ?)
(primo regno)
agosto 744 luglio 749
(deposto)
Tassia
almeno due figli e una figlia
Duca del Friuli;
si attribuì il titolo di Princeps;
fu deposto dai duchi e si ritirò a Montecassino con i figli
Astolfo
(? – dicembre 756)
luglio 749 dicembre 756 ? Fratello di Rachis
Rachis
(? – ?)
(secondo regno)
dicembre 756 marzo 757
(deposto)
Tassia
almeno due figli e una figlia
Tentò di riprendere il trono dopo la morte di Astolfo, ma fu contrastato da Desiderio
Dinastia di Desiderio
Desiderio
(? – ?)
marzo 757 giugno 774
(deposto)
Ansa
un figlio e quattro figlie
Duca di Tuscia;
fu deposto da Carlo Magno
Adelchi
(? – 788 circa)
associato ? Figlio di Desiderio;
fu associato al trono nell'agosto 759;
fu deposto da Carlo Magno

Regnum Italiae[modifica | modifica wikitesto]

Il Regnum Italiae come parte dell'Impero carolingio[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Impero carolingio, Sovrani franchi e Carolingi.

Nel 774 i Longobardi furono sconfitti dai Franchi condotti da Carlo Magno e il loro re Desiderio deposto. Carlo assunse il titolo di re dei Longobardi e il regno sopravvisse come parte del dominio dei Franchi, anche se come entità separata. A partire da Lotario I, la denominazione di Regnum Langobardorum viene affiancata sempre più spesso da quelle di Regnum Italiae (già sporadicamente usata sotto Carlo), Regnum Italicum e Regnum Italicorum, che finirono per sostituirla progressivamente. Con la sola eccezione di Ludovico il Pio (designato imperatore dal padre e incoronato quando il Regno dei Longobardi era ancora sotto Bernardo) riuscirono a ottenere il titolo imperiale e a farsi incoronare tali solo quei sovrani nei cui domini era compresa anche l'Italia, poiché il suo controllo era essenziale per garantire la protezione sulla Chiesa di Roma. L'incoronazione avveniva solitamente a Pavia, l'antica capitale longobarda. L'incoronazione imperiale, invece, avveniva successivamente a Roma.

Carolingi (774–888)[modifica | modifica wikitesto]

Ritratto Nome
(nascita–morte)
Regno Matrimoni Note
Inizio Fine
Carlo I
Magno
(2 aprile 742 – 28 gennaio 814)
5 giugno 774 28 gennaio 814 (1) Imiltrude
un figlio e una figlia
(2) Ermengarda
nessun figlio
(3) Ildegarda
quattro figli e cinque figlie
(4) Fastrada
due figlie
(5) Liutgarda
nessun figlio
Re dei Franchi dal 24 settembre 768
Imperatore dei Romani dal 25 dicembre 800
Pipino
(aprile 773 – 8 luglio 810)
15 aprile 781 8 luglio 810 Nacque con il nome di Carlomanno;
regnò sotto la sovranità di suo padre, Carlo Magno
Bernardo
(797 – 17 agosto 818)
8 luglio 810 primavera 818
(deposto)
Cunegonda di Laon
un figlio
Figlio illegittimo di Pipino;
venuto in attrito con suo zio Ludovico, si ribellò, venendo così arrestato e giustiziato
Ludovico I
il Pio
(778 – 20 giugno 840)
primavera 818 20 giugno 840 (1) Ermengarda di Hesbaye
tre figli e tre figlie
(2) Giuditta di Baviera
un figlio ed una figlia
Figlio di Carlo Magno e di Ildegarda;
Imperatore e Re dei Franchi
Lotario I
(795 – 29 settembre 855)
17 aprile 818 aprile 850
(abdica)
Ermengarda di Tours
tre figli e cinque figlie
Figlio di Ludovico il Pio e di Ermengarda;
fu Re sotto la sovranità di suo padre fino alla sua morte, quando divenne Imperatore;
cedette la corona italiana al figlio Ludovico
Ludovico II
il Giovane
(822/825 – 12 agosto 875)
15 giugno 844 12 agosto 875 Engelberga d'Alsazia
due figlie
Figlio di Lotario e di Ermengarda;
Imperatore;
inizialmente associato al trono dal padre
Carlo II
il Calvo
(13 giugno 823 – 6 ottobre 877)
25 dicembre 875 6 ottobre 877 (1) Ermentrude d'Orléans
quattro figli e cinque figlie
(2) Richilde di Provenza
quattro figli e una figlia
Figlio di Ludovico il Pio e Giuditta;
Imperatore e Re di Francia
Carlomanno
(830 – 12 aprile 880)
ottobre 877 12 aprile 880 Nome sconosciuto
nessun figlio
Figlio di Ludovico il Germanico;
Re di Baviera;
gravemente malato, cedette il controllo dell'Italia al fratello Carlo sul finire dell'879
Carlo III
il Grosso
(839 – 13 gennaio 888)
12 aprile 880 novembre 887
(deposto)
Riccarda di Svevia
nessun figlio
Figlio di Ludovico il Germanico;
Imperatore, Re di Alemannia e Francia

Anarchia Feudale (888–962)[modifica | modifica wikitesto]

Tra l'888 e il 962, per un certo periodo il trono d'Italia continuò a essere collegato al titolo di imperatore dei Romani; vale a dire che solo i sovrani che dominarono il Regnum Italiae furono quelli che riuscirono a farsi assegnare anche il titolo imperiale (cosa che però non riuscì a nessuno in seguito alla morte di Berengario I e fino alla discesa di Ottone I). Si ebbero anche contemporaneamente vari monarchi, il cui potere, poco più che nominale, era sempre limitato dai loro feudatari e dai vari pretendenti al trono.

Ritratto Nome
(nascita–morte)
Regno Matrimoni Note
Inizio Fine
Dinastia degli Unrochingi
Berengario I
(850 circa – 7 aprile 924)
gennaio / febbraio 888 7 aprile 924 Bertila di Spoleto
diversi figli
Figlio di Eberardo del Friuli e Gisella, figlia di Ludovico il Pio;
Marchese del Friuli;
fu re incontestato tra il 905 e il 922;
divenne Imperatore nel 915
Dinastia dei Guidonidi
Guido
(855 circa – novembre 894)
16 febbraio 889 novembre 894 Ageltrude
un figlio
Duca di Spoleto;
contese il trono a Berengario;
divenne Imperatore nell'891
Lamberto
(880 circa – 15 ottobre 898)
novembre 894 15 ottobre 898 Figlio di Guido e di Ageltrude;
Duca di Spoleto ed Imperatore;
contese il trono a Berengario e Arnolfo
Dinastia Carolingia
Arnolfo
(850 circa – 8 dicembre 899)
metà 894 8 dicembre 899 Oda
un figlio
Figlio illegittimo di Carlomanno;
Re dei Franchi Orientali;
contese il trono a Berengario, Guido e Lamberto;
divenne Imperatore nell'896
Dinastia Bosonide
Ludovico III
il Cieco
(882 circa – 5 giugno 928)
12 ottobre 900 21 luglio 905
(deposto)
(1) Anna di Costantinopoli
un figlio
(2) Adelaide
forse un figlio
Figlio di Bosone I e di Ermengarda, figlia di Ludovico il Giovane;
Re di Provenza;
divenne Imperatore nel 901;
contese il trono a Berengario;
fu accecato e costretto a rinunciare alla corona italiana ed imperiale
Dinastia Guelfa
Rodolfo
(888 circa – fine 937)
febbraio 922 6 luglio 926
(deposto)
Berta di Svevia
tre figli e due figlie
Re di Borgogna;
contese il trono a Berengario e Ugo;
costretto a fuggire dall'Italia, trattò con Ugo la rinuncia alle sue pretese
Dinastia Bosonide
Ugo
(880 circa – 10 aprile 947)
6 luglio 926 10 aprile 947 (1) Willa di Provenza
nessun figlio
(2) Hilda
un figlio e una figlia
(3) Marozia
nessun figlio
(4) Berta di Svevia
nessun figlio
Marchese di Provenza;
cedette la Provenza a Rodolfo in cambio della sua rinuncia all'Italia
Lotario II
(925 circa – 22 novembre 950)
10 aprile 947 22 novembre 950 Adelaide di Borgogna
una figlia
Figlio di Ugo;
forse avvelenato da Berengario II
Dinastia Anscarica
Berengario II
(900 circa – 6 luglio 966)
15 dicembre 950 25 dicembre 961
(deposto)
Willa di Toscana
tre figli e quattro figlie
Marchese d'Ivrea;
dal 952 riconobbe la supremazia del re dei Franchi Orientali Ottone I, finché non fu deposto per essersi ribellato
Adalberto
(931 circa – 972/975)
25 dicembre 961
(deposto)
Gerberga di Châlon
quattro figli e una figlia
Marchese d'Ivrea;
regnò insieme al padre Berengario II

Regnum Italiae come parte del Sacro Romano Impero[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Imperatori del Sacro Romano Impero e Re dei Romani.

Dal 963 il Regnum Italiae fu governato (ad eccezione della parentesi di regno dell'anscarico Arduino d'Ivrea) dai re dei Franchi Orientali, ovvero della parte orientale del vecchio impero carolingio, area corrispondente all'attuale Germania, i quali riuscirono anche ad assicurarsi il titolo imperiale romano associato al dominio sull'Italia. Per secoli i sovrani tedeschi organizzarono spedizioni in Italia allo scopo di recarsi a Roma per ricevere dal papa la corona imperiale, e talvolta decisero di cingere anche la corona italiana, perlopiù a Milano. Tuttavia, dal 1508, con l'assenso papale, Massimiliano I d'Asburgo iniziò a fregiarsi del titolo imperiale nonostante non fosse stato ancora incoronato né re d'Italia né imperatore; suo nipote Carlo V fu l'ultimo imperatore ad essere incoronato re d'Italia[7].

Il potere effettivo dei sovrani sul regno cominciò a declinare a partire dal XII secolo, per ridursi sempre più nei secoli successivi a un dominio puramente formale. Con l'età moderna (secoli XVI-XVIII) il Regnum Italicum cessò di esistere anche dal punto di vista formale (anche se non fu mai ufficialmente soppresso). Nel 1806, in seguito alla vittoria di Napoleone Bonaparte contro la Terza coalizione, l'Impero fu sciolto con la pace di Presburgo. Per questo periodo storico i titoli di Re dei Franchi Orientali e Re dei Romani e, anche se tecnicamente errato, Re di Germania sono equivalenti.

Nell'elenco che segue sono considerati re d'Italia solo quegli imperatori (o, se non incoronati tali, re dei Romani) che furono incoronati re d'Italia, o che (anche se non incoronati) ebbero un qualche potere effettivo sul regno e che effettuarono una Italienzug (spedizione in Italia) per l'incoronazione imperiale. Per tale motivo gli imperatori successivi a Carlo V non vengono più considerati re d'Italia, anche se il Regnum non fu mai ufficialmente soppresso.

Ottoni di Sassonia (962–1024)[modifica | modifica wikitesto]

Ritratto Nome
(nascita–morte)
Incoronazione Note e altre incoronazioni
Dinastia Ottoniana
Ottone I il Grande
(23 novembre 912 – 7 maggio 973)
Proclamato "Re degli Italici" a Pavia nel 951;
non incoronato
Re dei Franchi Orientali: 7 agosto 936, Aquisgrana;
Imperatore: 2 febbraio 962, Roma
Ottone II di Sassonia
(955 circa – 7 dicembre 983)
non incoronato Figlio di Ottone I;

Re dei Franchi Orientali: 26 maggio 961, Aquisgrana;

Imperatore: 25 dicembre 967, Roma

Ottone III di Sassonia
(giugno o luglio 980 – 23 gennaio 1002)
25 dicembre 983, Aquisgrana Figlio di Ottone II;

Re dei Franchi Orientali: 25 dicembre 983, Aquisgrana;
Imperatore: 21 maggio 996, Roma

Dinastia Anscarica
Arduino d'Ivrea
(955 circa – 14 ottobre 1015)
15 febbraio 1002, Pavia Marchese d'Ivrea;
contese il trono ad Enrico II, ma abdicò nel 1014
Dinastia Ottoniana
Enrico II il Santo
(6 maggio 973 – 13 luglio 1024)
14 maggio 1004, Pavia Figlio di Enrico II di Baviera, nipote di Ottone I;

Re dei Franchi Orientali: 7 giugno 1002, Magonza;
Imperatore: 14 febbraio 1014, Roma

Dinastie successive (1024–1556)[modifica | modifica wikitesto]

Ritratto Nome
(nascita–morte)
Incoronazione Note
Dinastia Salica
Corrado II il Salico
(990 circa – 4 giugno 1039)
non incoronato Re dei Franchi Orientali: 8 settembre 1024, Magonza;
Imperatore: 26 marzo 1027, Roma
Enrico III il Nero
(28 ottobre 1017 – 5 ottobre 1056)
non incoronato Figlio di Corrado;

Re dei Franchi Orientali: Pasqua 1028, Aquisgrana;
Imperatore: 25 dicembre 1046, Roma

Enrico IV di Franconia
(11 novembre 1050 – 7 agosto 1106)
non incoronato Figlio di Enrico III;

Re dei Franchi Orientali: 17 luglio 1054, Aquisgrana;
Imperatore: 31 marzo 1084, Roma;
abdicò il 31 dicembre 1105

Corrado di Lorena
(12 febbraio 1074 – 27 luglio 1101)
luglio 1093, Milano Figlio di Enrico IV;

Re dei Romani: 30 maggio 1087, Aquisgrana;
fu deposto nell'aprile del 1098

Enrico V di Franconia
(8 gennaio 1081 – 23 maggio 1125)
non incoronato Figlio di Enrico IV;

Re dei Romani: 6 gennaio 1099, Aquisgrana;
Imperatore: 6/10 maggio 1111, Roma

Dinastia di Supplimburgo
Lotario III
(1075 – 4 dicembre 1137)
non incoronato Re dei Romani: 13 settembre 1125, Aquisgrana;

Imperatore: 4 giugno 1133, Roma

Dinastia di Hohenstaufen
Corrado III di Svevia
(1093 – 15 febbraio 1152)
29 gennaio 1128, Monza Re dei Romani: 13 marzo 1138, Aquisgrana

Federico I Barbarossa
(1122 – 10 giugno 1190)
19 aprile 1155, Pavia
8 aprile 1162, Pavia
Re dei Romani: 9 marzo 1152, Aquisgrana;
Imperatore: 18 giugno 1155, Roma

Enrico VI di Svevia
(novembre 1165 – 28 settembre 1197)
27 gennaio 1186, Milano Figlio di Federico I;

Re dei Romani: 15 agosto 1169, Aquisgrana;
Imperatore: 15 aprile 1191, Roma

Dinastia Guelfa

Ottone IV di Brunswick
(1175 – 19 maggio 1218)
non incoronato Re dei Romani: 12 luglio 1198, Aquisgrana;
Imperatore: 21 ottobre 1209, Roma
Dinastia di Hohenstaufen

Federico II di Svevia
(26 dicembre 1194 – 13 dicembre 1250)
non incoronato Figlio di Enrico VI;

Re dei Romani: 9 dicembre 1212, Magonza;
Imperatore: 22 novembre 1220, Roma

Casata di Lussemburgo

Enrico VII di Lussemburgo
(1275 circa – 24 agosto 1313)
6 gennaio 1311, Milano Re dei Romani: 6 gennaio 1309, Aquisgrana;
Imperatore: 29 giugno 1312, Roma
Casato di Wittelsbach

Ludovico IV il Bavaro
(1º aprile 1282 – 11 ottobre 1347)
31 maggio 1327, Milano


Re dei Romani: 25 novembre 1314, Aquisgrana;
Imperatore: 17 gennaio 1328, Roma

Casata di Lussemburgo

Carlo IV di Lussemburgo
(14 maggio 1316 – 29 novembre 1378)
6 gennaio 1355, Milano Re dei Romani: 26 novembre 1346, Bonn;
Imperatore: 5 aprile 1355, Roma

Sigismondo di Lussemburgo
(15 febbraio 1368 – 9 dicembre 1437)
25 novembre 1431, Milano Re dei Romani: 8 novembre 1414, Aquisgrana;
Imperatore: 31 maggio 1433, Roma
Casa d'Asburgo

Federico III d'Asburgo
(21 settembre 1415 – 19 agosto 1493)
16 marzo 1452, Roma Re dei Romani: 17 giugno 1442, Aquisgrana;
Imperatore: 19 marzo 1452, Roma

Carlo V d'Asburgo
(24 febbraio 1500 – 21 settembre 1558)
22 febbraio 1530, Bologna Imperatore-Eletto: 26 ottobre 1520, Aquisgrana;
Imperatore: 24 febbraio 1530, Bologna;

abdicò il 16 gennaio 1556

Regno d'Italia napoleonico[modifica | modifica wikitesto]

Bandiera del Regno d'Italia, 1805-1814

Il 17 marzo 1805 la Repubblica Italiana, un'entità statuale costituita in varie forme nell'Italia settentrionale negli anni precedenti, fu elevata a Regno. L'imperatore dei Francesi Napoleone I, suo presidente dal 1802, mantenne la carica di capo di Stato e fu incoronato re con la Corona Ferrea nel Duomo di Milano il 26 maggio 1805. Il regno d'Italia napoleonico fu soppresso ufficialmente dagli austriaci a seguito della convenzione di Mantova del 23 aprile 1814 e il suo territorio, alquanto rimpicciolito, andrà a costituire il 7 aprile 1815 il regno Lombardo-Veneto, parte dell'Impero austriaco.

Bonaparte (1805–1814)[modifica | modifica wikitesto]

Ritratto Nome
(nascita–morte)
Regno Matrimoni Note
Inizio Fine

Napoleone I
(15 agosto 1769 – 5 maggio 1821)
17 marzo
1805
11 aprile
1814
(abdica)
(1) Giuseppina di Beauharnais
nessun figlio
(2) Maria Luisa d'Austria
un figlio
Imperatore dei francesi dal 1804 al 1814 e nel 1815

Napoleone II
(20 marzo 1811 – 22 luglio 1832)
11 aprile
1814
25 maggio
1814
(deposto)
Figlio di Napoleone e Maria Luisa;
Re di Roma dalla nascita;
non regnò mai effettivamente

Regno d'Italia sabaudo[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Famiglia reale italiana, Regno d'Italia (1861-1946) e Casa Savoia.
Bandiera del Regno d'Italia

Il 17 marzo 1861 il Regno di Sardegna (notevolmente ingrandito nel biennio 1859-1860) cambiò il proprio nome in Regno d'Italia; i Savoia, titolari del Regno di Sardegna, mantennero la sovranità dello Stato nella sua nuova forma. Nel 1946 la Monarchia venne sostituita dalla Repubblica a seguito dell'esito di un referendum popolare.

Savoia (1861–1946)[modifica | modifica wikitesto]

Oltre al titolo regio italiano avevano tra gli altri anche i titoli di re di Sardegna, re di Cipro, di Gerusalemme e di Armenia, duca di Savoia, duca di Genova, principe di Piemonte, principe di Carignano, re d'Albania (1939-1943) e imperatore d'Etiopia (1936-1943).

Vittorio Emanuele II di Savoia coniò anche monete con il titolo di "Re eletto", ovvero in procinto di diventare re d'Italia, che ebbero corso legale nelle Province Unite del Centro Italia, entità statale di breve esistenza costituita da territori che di lì a poco sarebbero stati annessi al Regno di Sardegna grazie ai plebisciti risorgimentali[8]. Il termine "eletto" ha infatti, tra suoi i sinonimi, "designato", "investito", "prescelto" e "acclamato".

Ritratto Nome
(nascita–morte)
Regno Matrimoni Note
Inizio Fine

Vittorio Emanuele II
(14 marzo 1820 – 9 gennaio 1878)
17 marzo
1861
9 gennaio
1878
Maria Adelaide d'Austria
sei figli e due figlie
Già Re di Sardegna

Umberto I
(14 marzo 1844 – 29 luglio 1900)
9 gennaio
1878
29 luglio
1900
Margherita di Savoia
un figlio
Figlio di Vittorio Emanuele II;
fu assassinato a Monza

Vittorio Emanuele III
(11 novembre 1869 – 28 dicembre 1947)
29 luglio
1900
9 maggio
1946
(abdica)
Elena del Montenegro
un figlio e quattro figlie
Figlio di Umberto I;
fu Imperatore d'Etiopia (1936-1941) e Re d'Albania (1939-1943)

Umberto II
(15 settembre 1904 – 18 marzo 1983)
9 maggio
1946
18 giugno
1946
(deposto)
Maria José del Belgio
un figlio e tre figlie
Figlio di Vittorio Emanuele III;
Luogotenente del Regno dal 5 giugno 1944, si recò in esilio dopo la proclamazione della Repubblica Italiana[9]

Pretendenti al trono (dal 1946)[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Linea di successione al trono d'Italia.

Dopo la nascita della Repubblica Italiana i monarchici hanno continuato a considerare i membri di Casa Savoia come legittimi sovrani d'Italia.

Dal 2006 il titolo è contestato da due rami della famiglia:

Ramo discendente da Umberto II

Ramo Savoia-Aosta discendente da Vittorio Emanuele II

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Giorgio Scrofani, Odoacre, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  2. ^ (EN) Royal Styles. Germanic kingdoms of the Early Middle Ages, su heraldica.org. URL consultato il 1º novembre 2019.
  3. ^ Mario Marrocchi, Lotario I, imperatore, re d'Italia, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  4. ^ Ad esempio negli Annales Bertiniani, p. 46 Archiviato il 24 settembre 2015 in Internet Archive. (Ludoicus Rex Italiae), oppure nei Flodoardi Annales, p.374 Archiviato il 1º dicembre 2017 in Internet Archive. (Berengarius Italiae Rex), entrambi in Monumenta Germaniae Historica.
  5. ^ Paolo Delogu, Berengario II, marchese d'Ivrea, re d'Italia, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1967.
  6. ^ The Holy Roman Empire and Germany. Titles of European hereditary rulers, su eurulers.altervista.org. URL consultato il 1º novembre 2019. Si veda anche l'esempio specifico di Berengario I: Girolamo Arnaldi, Berengario I, duca-marchese del Friuli, re d'Italia, imperatore, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1967.
  7. ^ Lodovico Antonio Muratori, Giuseppe Oggeri Vincenti, Annali d'Italia, 1788, p. 81.
  8. ^ Visione d'insieme delle monete - Re Eletto, su numismatica-italiana.lamoneta.it. URL consultato il 25 settembre 2018..
  9. ^ A seguito del Referendum del 2 Giugno le funzioni di Capo provvisorio dello Stato furono trasferite ad Alcide De Gasperi (già dal 13 giugno).

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