Royal Academy of Music

Royal Academy of Music
L'ingresso della Royal Academy of Music a Londra
Ubicazione
StatoBandiera del Regno Unito Regno Unito
   Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra
CittàLondra
Dati generali
Fondazione1822
FondatoreXI Conte di Westmorland
TipoPubblica
PresidenteBirgitte van Deurs
Studenti730
Dipendenti577 (2020)
AffiliazioniUniversità di Londra
Mappa di localizzazione
Map
Sito web

La Royal Academy of Music di Londra è un conservatorio di musica divenuto, dal 1999, una facoltà dell'Università di Londra.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La Academy fu fondata dal conte di Westmorland nel 1822 a seguito di un'idea dell'arpista e compositore francese Nicolas Bochsa, e nel 1830 ricevette l'approvazione del re Giorgio IV[2]. La prima sede dell'ente fu in Tenterden Street, Hanover Square[3], poi trasferita nel 1911 a Marylebone Road, central London[4], nelle vicinanze di Regent's Park.

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

I locali dell'Academy comprendendo anche una sala da concerto da quattrocentocinquanta posti, denominata Duke's Hall[3][5].

Biblioteca

La biblioteca contiene più di 160 000 volumi, compresi importanti spartiti sia manoscritti che a stampa. Fra i manoscritti più importanti si ricordano quelli delle opere di Purcell, The Fairy Queen, Gilbert e Sullivan, The Mikado, Vaughan Williams, Fantasia on a Theme of Thomas Tallis e Serenade to Music, e Gloria[6].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Hero, Royal Academy of Music, su admin.hero.ac.uk. URL consultato l'8 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2009).
  2. ^ Bernarr Rainbow & Anthony Kemp, 'London (i), §VIII, 3(i): Educational institutions: Royal Academy of Music (RAM)', Grove Music Online (Accesso 19 febbraio 2007), [1] Archiviato il 25 maggio 2012 in Archive.is.
  3. ^ a b Key Dates, su ram.ac.uk, Royal Academy of Music. URL consultato il 30 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 25 marzo 2010).
  4. ^ "Royal Academy of Music", Oxford Concise Dictionary of Music, ed., Michael Kennedy, (Oxford, 2004) ISBN 978-0-19-860884-4
  5. ^ Pearl Adam, The Arts. No. 2. The Royal Academy Of Music, su chestofbooks.com. URL consultato il 30 gennaio 2010.
  6. ^ Lost Handel set for modern debut, su news.bbc.co.uk, BBC, 12 marzo 2001. URL consultato il 30 gennaio 2010.

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Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN124675149 · ISNI (EN0000 0004 0430 8475 · LCCN (ENn50043587 · GND (DE1215794-6 · J9U (ENHE987007451724805171 · WorldCat Identities (ENlccn-n50043587