Rinaldo (opera)

Rinaldo
Lingua originaleitaliano
Genereopera seria
MusicaGeorg Friedrich Händel
LibrettoGiacomo Rossi, su uno scenario di Aaron Hill
(Libretto online)
Fonti letterarieGerusalemme liberata di Torquato Tasso
Attitre
Epoca di composizione1711
Prima rappr.24 febbraio 1711
TeatroLondra, Queen's Theatre
Prima rappr. italiana1º ottobre 1718
TeatroTeatro San Bartolomeo, Napoli
(versione rimaneggiata da Leonardo Leo)
Versioni successive
1731, Londra, King's Theatre
Personaggi
  • Rinaldo, eroe (contralto)[1]
  • Goffredo, generale dell'esercito cristiano (contralto)
  • Almirena, sua figlia, promessa sposa di Rinaldo (soprano)
  • Armida, maga regina di Damasco (soprano)
  • Argante, re di Gerusalemme, innamorato di Armida (basso)
  • Eustazio, fratello di Goffredo (contralto)
  • Mago cristiano (contralto)
  • Un araldo (tenore)
  • Una donna (soprano)
  • Due sirene (soprani)

Rinaldo (HWV 7) è un'opera in tre atti di Georg Friedrich Händel, su libretto di Giacomo Rossi, che fu data per la prima volta al Queen's Theatre di Londra il 24 febbraio 1711. Si tratta della prima opera su libretto italiano specificamente composta per la capitale inglese e costituì la base per il successivo quarantennale successo di Händel in Gran Bretagna.

Vicende storiche[modifica | modifica wikitesto]

Il libretto dell'opera, del quale peraltro Händel non era soddisfatto, costituisce la traduzione in versi italiani, da parte di Giacomo Rossi, di un soggetto che Aaron Hill aveva tratto dalla Gerusalemme liberata di Torquato Tasso,[2] sia pure distaccandosene notevolmente, in particolare con l'introduzione, a fini teatrali, del personaggio nuovo di Almirena. L'opera ebbe un successo straordinario per l'epoca, godendo di ben quindici spettacoli nella prima stagione, e venendo quindi ripresa annualmente nel triennio 1712-1714. Nel 1717 l'opera fu messa nuovamente in scena, però con aggiustamenti, volti soprattutto a consentire al contraltista castrato Gaetano Berenstadt di ricoprire la parte di Argante, originariamente scritta per il grande basso Giuseppe Boschi.[3]

Nel 1731 l'opera fu nuovamente ripresa al King's Theatre,[4] però con modifiche notevoli apportate da Händel alla partitura, allo scopo sia di limitare le stravaganze scenografiche barocche dell'ultimo atto, sia, in generale, per adattare la scrittura musicale ad un cast completamente rinnovato.[3]

Dopo aver avuto altre esecuzioni, fra cui quelle a Napoli nel 1718 (con musiche aggiunte composte appositamente da Leonardo Leo e altri compositori della Scuola musicale napoletana)[5] e altre in tedesco ad Amburgo nel periodo 1715-1727, l'opera uscì completamente, come di consueto, dal repertorio, fino al XX secolo, quando fu ripresa a Londra, in forma amatoriale, dagli allievi della Hammersmith Day Continuation School nel 1933,[6] e poi in forma professionale, allo Händel Festival di Halle, nel 1954. A partire dalle rappresentazioni americane del 1975, con Marilyn Horne come protagonista, l'opera è rientrata stabilmente nel repertorio lirico internazionale.[3] Un notevole successo ha in particolare riscosso l'edizione co-prodotta nel 1985 dal Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia e dal Théâtre du Châtelet di Parigi: con una messa in scena curata integralmente da Pier Luigi Pizzi, questa produzione ha continuato da allora a girare per i tutti i principali teatri dell'Emilia Romagna, nonché in Italia e nel resto del mondo.[7]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

François Boucher Rinaldo e Armida (1734) Museo del Louvre

Al tempo delle Crociate, Goffredo di Buglione, a capo della spedizione cristiana in Terra santa contro i Saraceni, per ottenere l'aiuto del giovane Rinaldo, valoroso cavaliere Templare, gli promette in sposa la bella figlia Almirena, quando Gerusalemme verrà conquistata.

I Cristiani, capeggiati da Rinaldo, occupano la Palestina e assediano il suo re pagano, Argante, a Gerusalemme. La maga Armida, amante di Argante, riesce coi suoi sortilegi ad imprigionare nel suo castello incantato l'innocente Almirena e quindi ad attirare anche Rinaldo, del quale si invaghisce, tentando invano di sedurlo con l'inganno trasformandosi in Almirena.

La vicenda si complica quando a sua volta Argante si innamora di Almirena, che lo respinge sdegnata. Dopo innumerevoli difficoltà: Armida che tenta di uccidere Almirena (salvata poi da Rinaldo) che tenta di uccidere a sua volta Armida ma che viene a sua volta salvata dalle Furie, i due giovani finalmente vengono liberati da Goffredo. Rinaldo col suo esercito espugna Gerusalemme, cattura Argante e Armida, convertendoli al cristianesimo (nella seconda versione i due scenderanno su un carro all'inferno) e infine sposa Almirena.

Personaggi e interpreti[modifica | modifica wikitesto]

Personaggi[8]
(in ordine di apparizione)
Tipologia vocale
(1711)
Interpreti della prima, 24 febbraio 1711
Direttore: Händel (?)[9]
Tipologia vocale
(1731)
Interpreti della seconda versione,
6 aprile 1731
Goffredo: capitano generale dell'armata cristiana contralto Francesca Vanini-Boschi tenore Annibale Pio Fabri
Rinaldo: eroe del campo, destinato sposo ad Almirena contralto[1] castrato Nicolò Grimaldi, "Nicolini" contralto castrato Francesco Bernardi, il "Senesino"
Almirena: figlia di Goffredo, destinata sposa a Rinaldo soprano Isabella Girardeau soprano Anna Maria Strada
Eustazio: fratello di Goffredo contralto castrato Valentino Urbani
Un araldo tenore Laurence basso
Argante: re di Gerusalemme, amante di Armida basso Giuseppe Boschi contralto Francesca Bertolli
Armida: incantatrice, regina di Damasco, amante di Argante soprano Elisabetta Pilotti Schiavonetti contralto Antonia Merighi
Due sirene soprani
Una donna soprano
Mago cristiano contralto castrato Giuseppe Cassani basso Giovanni Giuseppe Commano
Sirene, spiriti, furie, ufficiali, guardie, attendenti

Organico orchestrale[modifica | modifica wikitesto]

La partitura di Händel prevede l'utilizzo di:

4 trombe, 1 flauto piccolo (diritto), 2 flauti, 2 oboi, fagotto, timpani, violino solo, archi, clavicembalo solo, basso continuo.

Struttura musicale[modifica | modifica wikitesto]

(Riferita alla prima versione.)

Ouverture

Atto Primo

  • Sovra balze scoscese e pungenti (Goffredo)
  • Combatti da forte (Almirena)
  • Ogni indugio d'un amante (Rinaldo)
  • Sulla ruota di Fortuna (Eustazio)
  • Sibilar gl'angui d'Aletto (Argante[11])
  • No, che quest'alma (Goffredo)
  • Vieni, o cara (Argante)
  • Furie terribili (Armida)
  • Molto voglio, molto spero (Armida)
  • Augelletti (Almirena)
  • Duetto Scherzano sul tuo volto (Rinaldo e Almirena)
  • Sinfonia
  • Cara sposa (Rinaldo)
  • Cor ingrato (Rinaldo)
  • Col valor, colla virtù (Eustazio)
  • Venti, turbini (Rinaldo)

Atto Secondo

  • Siam prossimi al porto (Eustazio)
  • Il vostro maggio de' bei verdi anni (sirene)
  • Il tricerbero umiliato (Rinaldo)
  • Mio cor, che mi sai dir? (Goffredo)
  • Lascia ch'io pianga (Almirena)
  • Basta che tu sol chieda (Argante)
  • Duetto Fermati! (Armida e Rinaldo)
  • Abbrucio, avvampo e fremo (Rinaldo)
  • Accompagnato e aria Dunque i lacci d'un volto - Ah crudel, il pianto mio (Armida)
  • Vo' far guerra (Armida)

Atto Terzo

  • Sinfonia
  • Andate, o forti (Mago)
  • Sorge nel petto certo diletto (Goffredo)
  • È un incendio fra due venti (Rinaldo)
  • Marcia
  • Duetto Al trionfo del nostro furore (Armida e Argante)
  • Bel piacere è godere (Almirena)
  • Di Sion nell'alta sede (Eustazio)
  • Or la tromba (Rinaldo)
  • Battaglia
  • Solo dal brando (Goffredo)
  • Vinto è sol dalla virtù (tutti)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Secondo Hicks (p. 1342) la parte di Rinaldo sarebbe peraltro ascrivibile al registro di mezzosoprano. In effetti, Rodolfo Celletti puntualizza invece che la gamma di estensione (la2-mi4) e la tessitura (do3-do4) della parte consentono di parlare senza dubbio di 'contralto', fra l'altro ancora molto grave, anche se sensibilmente più acuto rispetto alle tipologie vocali in uso nel secolo precedente (Storia del belcanto, Discanto Edizioni, Fiesole, 1983, p. 88).
  2. ^ Grande Enciclopedia, IV, p. 1052.
  3. ^ a b c Hicks, p. 1342.
  4. ^ Come il Queen's Theatre era stato ribattezzato dopo la morte della regina Anna nel 1714.
  5. ^ Scheda su CORAGO - Università di Bologna.
  6. ^ Dean e Knapp riferiscono peraltro anche di un'esecuzione accorciata al Conservatorio di Praga nel 1923 (pp. 186-191).
  7. ^ Nel 1985 fu data a Ferrara, Modena, Parma e Piacenza; nel 1991 fu ripresa a Reggio Emilia, e, nel 2012, di nuovo a Reggio Emilia, Ferrara e Ravenna. Al di fuori della regione, oltre che a Parigi, questo allestimento è andato in scena alla Fenice di Venezia (1989), al Teatro São Carlos di Lisbona, al Teatro de la Zarzuela di Madrid, al Teatro Verdi di Pisa (1991),al Grand Théâtre di Ginevra (1997), al Teatro Politeama Greco di Lecce (2003), al Centro delle Arti di Seul (2007), nonché, con nuovi costumi, al Teatro degli Arcimboldi a Milano durante la stagione 2005 della Scala [Programma di sala per le rappresentazioni del Rinaldo il 27 e 29 aprile 2012, Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia (a cura di Lorenzo Parmiggiani e Mario Vighi, pp. 13-15)]. Nel 2020/2021 l'allestimento, ricostruito dall'Opera di Firenze e dalla Fenice, è stato riproposto nei due teatri in tempi di pandemia, per quanto da essa reso possibile ( Francesco Lora, Händel torna alla Fenice, in L’Ape musicale (rivista di musica, arti, cultura), 12 settembre 2021. URL consultato il 30 luglio 2022.).
  8. ^ I dati contenuti nella presente tabella sono tratti quasi interamente da Dean e Knapp, pp. 180-181 e passim.
  9. ^ Robert Hume suggerisce, in un profilo biografico di Aaron Hill, che fosse Händel a dirigere l'orchestra. Si veda: Robert D Hume, Hill, Aaron, su oxfordmusiconline.com, Oxford Music Online. URL consultato il 6 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 1º giugno 2013).
  10. ^ a b Questa parte fu eliminata fin dalla ripresa del 1717, ed è quindi spesso omessa nelle produzioni moderne
  11. ^ L'aria è ripresa, tale e quale, dalla cantata Aci, Galatea e Polifemo, dove viene eseguita da Polifemo (Hicks, p. 1343).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Anthony Hicks, Rinaldo, in Stanely Sadie (a cura di), The New Grove Dictionary of Opera, Grove (Oxford University Press), New York, 1997, III, pp. 1342–1343. ISBN 978-0-19-522186-2
  • Winton Dean, John Merrill Knapp, Handel's operas: 1704–1726, Oxford, Clarendon Press, 1995, ISBN 978-0-19-816441-8.
  • Grande enciclopedia della musica lirica, a cura di Salvatore Caruselli, Longanesi & C. Periodici S.p.A., Roma

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