Richard Burton

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Richard Burton nel film La tunica (1953)

Richard Burton, pseudonimo di Richard Walter Jenkins (Pontrhydyfen, 10 novembre 1925Ginevra, 5 agosto 1984), è stato un attore britannico.

Nella sua carriera ottenne sette volte la candidatura all'Oscar come miglior attore, senza mai aggiudicarsi il premio[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Richard Burton e Liz Taylor nel film Cleopatra (1963)

Nato nel villaggio gallese di Pontrhydyfen, penultimo dei 13 figli di un minatore[2], la madre morì quando lui aveva solo due anni[2] (nel 1927), dando alla luce suo fratello. Riuscì a frequentare Oxford, e a 20 anni intraprese gli studi di recitazione. Già da giovanissimo si guadagnò la fama di incallito donnaiolo e grande bevitore. Nel 1943 fece il suo esordio teatrale a Liverpool e dopo la guerra, nel 1949 esordì sul grande schermo nel film The Last Days of Dolwyn, diretto dall'attore e drammaturgo Emlyn Williams.

Nel 1950 firmò un contratto per la 20th Century Fox e recitò a Hollywood in film celebri come La tunica (1953), Le piogge di Ranchipur (1955) e Alessandro il Grande (1956). Senza mai rinunciare al lavoro sul palcoscenico, diede una delle sue migliori interpretazioni ne I giovani arrabbiati (1959) di Tony Richardson, tratto dal dramma Ricorda con rabbia di John Osborne. Negli anni affinò la sua recitazione, inizialmente basata sulla prestanza fisica, rendendola duttile a ruoli diversi, drammatici e brillanti.

Nel 1963, sul set del kolossal Cleopatra, Burton si innamorò della partner Elizabeth Taylor, che poi sposò. Insieme lavorarono in International Hotel (1963) di Anthony Asquith, Castelli di sabbia (1965) di Vincente Minnelli, Chi ha paura di Virginia Woolf? (1966) di Mike Nichols, I commedianti (1967) di Peter Glenville, Il dottor Faustus (1967) dello stesso Burton, La bisbetica domata (1967) di Franco Zeffirelli, La scogliera dei desideri (1968) di Joseph Losey, Una faccia di c... (1972) di Peter Ustinov e il televisivo Divorzia lui divorzia lei (1973) di Waris Hussein.

Rientrato in teatro a Broadway nel 1960 per il musical Camelot e nel 1964 per un Amleto, Burton diresse nel 1967 a Oxford un Doctor Faustus, che poi traspose anche sullo schermo. Partecipò alla campagna degli aiuti in favore della città di Firenze, colpita dall'alluvione del 1966. Contattato dall'amico regista Franco Zeffirelli, fu voce narrante del documentario televisivo in italiano che mostrò al mondo intero le immagini della tragedia.

Tra le sue interpretazioni cinematografiche di rilievo si possono annoverare Becket e il suo re (1964), La spia che venne dal freddo (1965), che gli procurò un BAFTA quale miglior attore britannico dell'anno, L'assassinio di Trotsky (1972), La quinta offensiva (1973). A Broadway come sul grande schermo interpretò lo psicanalista nel dramma Equus (1977) di Peter Shaffer, mentre più convenzionali e dettate dalla prospettiva di notevoli ingaggi furono le prove successive, da L'esorcista II - L'eretico (1977) di John Boorman a I 4 dell'Oca selvaggia (1978) di Andrew V. McLaglen e Il tocco della medusa (1978) di Jack Gold.

Nel 1983 recitò nella miniserie televisiva Wagner. Poco dopo aver terminato il film Orwell 1984, e una settimana prima di incominciare a girare il sequel de I quattro dell'Oca selvaggia, l'attore fu colpito da una fatale emorragia cerebrale nella sua residenza svizzera di Céligny e morì all'ospedale di Ginevra[3] il 5 agosto 1984, all'età di 58 anni. È sepolto nel cimitero Vieux di Céligny, canton Ginevra.

La tomba di Burton

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Il 5 febbraio 1949 sposò l'attrice Sybil Williams, dalla quale ebbe poi due figlie: Kate e Jessica (1961)[2]. Il 5 dicembre 1963 divorziò da Sybil Williams e il 15 marzo dell'anno successivo, sposò Liz Taylor[2], con la quale adottò una bambina, Maria (nata nel 1961). La coppia visse una delle storie d'amore più tormentate e chiacchierate del mondo del cinema. Infatti il tempestoso matrimonio con la Taylor, seguito con assiduo accanimento dalla stampa rosa, terminò con il divorzio il 26 giugno 1974, ma la celebre coppia convolò nuovamente a nozze in Botswana il 10 ottobre 1975[2], per poi divorziare definitivamente il 1º agosto 1976.

Dopo un altro matrimonio fallito con la modella Suzy Miller (ex moglie del campione di Formula 1 James Hunt), il 3 luglio 1983 Burton si sposò per l'ultima volta con la sua segretaria Sally Hay.

Nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

Sulla storia della coppia Richard Burton-Liz Taylor sono stati girati due film per la TV:

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Attore[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Regista[modifica | modifica wikitesto]

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatori italiani[modifica | modifica wikitesto]

Nelle versioni in italiano dei suoi film, Richard Burton è stato doppiato da:

  • Giuseppe Rinaldi in I topi del deserto, Alessandro il Grande, Vittoria amara, La sposa del mare, I giovani arrabbiati, Cleopatra[5], Becket e il suo re, La spia che venne dal freddo, La bisbetica domata, Il dottor Faustus, Quei due, Barbablù, Rappresaglia, Il viaggio, L'esorcista II - L'eretico, Equus, Il tocco della medusa, I 4 dell'Oca selvaggia
  • Emilio Cigoli in La tunica, Il principe degli attori, Le piogge di Ranchipur, International Hotel, La notte dell'iguana, Castelli di sabbia, I commedianti, La scogliera dei desideri, Dove osano le aquile, Anna dei mille giorni
  • Pino Locchi in Mia cugina Rachele, Lo zar dell'Alaska, Il letto di spine
  • Luciano De Ambrosis in Il giorno più lungo (parte iniziale)
  • Gualtiero De Angelis in Il giorno più lungo (parte finale)
  • Gigi Proietti in Chi ha paura di Virginia Woolf?
  • Massimo Foschi in L'assassinio di Trotsky
  • Sergio Fantoni in Wagner
  • Michele Kalamera in Orwell 1984
  • Oreste Rizzini in Attacco a Rommel (ridoppiaggio)
  • Massimo Corvo in L'esorcista II - L'eretico (ridoppiaggio)

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Ottenne la Victoria Cross perché il 3 ottobre 1944 diede un contributo importante per la conquista del monte Cece.[senza fonte]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Quelli che non hanno mai vinto l’Oscar, su il Post, 20 febbraio 2015. URL consultato il 21 febbraio 2015.
  2. ^ a b c d e (EN) Maureen Dowd, Richard Burton, 58, is Dead; Rakish Stage and Screen Star, in The New York Times, 6 agosto 1984.
  3. ^ Sam Kashner e Nancy Schoenberger, Furious love. Liz Taylor, Richard Burton: la storia d'amore del secolo, traduzione di Gianni Pannofino, Milano, Il Saggiatore, 2011, ISBN 978-88-428-1741-3.
  4. ^ (EN) RICHARD BURTON, su Masterworks Broadway, Sony Music Entertainment. URL consultato il 23 marzo 2023.
  5. ^ Nelle scene aggiunte è doppiato da Emilio Cappuccio

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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