Real Carlos (1787)

Real Carlos
Il vascello da 112 cannoni Real Carlos
Descrizione generale
Tipovascello a tre ponti
ClasseClasse Santa Ana
ProprietàArmada Española
CantiereReales Astilleros de La Habana
Varo4 novembre 1787
Entrata in servizio1787
Destino finaleperso in azione il 13 luglio 1801
Caratteristiche generali
Dislocamento2308
Lunghezza59,14 m
Larghezza15,5 m
Pescaggio7,37 m
PropulsioneVela
Equipaggio878
Armamento
ArtiglieriaAlla costruzione:
  • 30 cannoni da 36 libbre (16,3 kg
  • 32 cannoni da 24 libbre (11 kg)
  • 32 cannoni da 12 libbre (5,4 kg)
  • 18 cannoni da 8 libbre (3,6 kg)

Totale: 112

[1]
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Il Real Carlos fu un vascello di linea spagnolo da 112 cannoni che prestò servizio nella Armada Española tra il 1787 e il 1801.

Costruzione[modifica | modifica wikitesto]

Realizzato nei Reales Astilleros di L'Avana, Cuba, sui piani costruttivi elaborati dal tenente generale e ingegnere navale José Joaquín Romero y Fernández de Landa fu uno dei 9 vascelli della classe Meregildos o Santa Ana dal nome della prima unità. Le altre unità della classe erano Santa Ana, Mejicano, Conde de Regla, Salvador del Mundo, San Hermenegildo, Reina María Luisa, Príncipe de Asturias e costituirono il nerbo della flotta spagnola durante le guerre napoleoniche.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il vascello di primo rango Real Carlos fu realizzato presso il cantiere navale di L’Avana, ed entrò in servizio con un armamento di 112 cannoni disposti nel seguente ordine: 30 cannoni da 36 libbre[2] nella prima batteria, 32 da 24 nella seconda, 32 da 18 nella terza, 12 da 8 sul cassero e 6 da 8 sul castello di prua.[3]

Nel corso del 1793, al comando del capitano Baltasar de Sesma y Zaylorda, entrò a fra parte come nave ammiraglia della squadra del tenente generale Francisco de Borja y Poyo[4] di stanza a Cartagena. L’unità prese parte ad una spedizione contro i francesi in Sardegna[5] che portò all’occupazione delle isole di San Pietro e Sant'Antioco.[4] L'8 aprile 1799 la nave lasciò El Ferrol come nave di bandiera del tenente generale Francisco Melgarejo,[6] insieme ai vascelli Argonauta, Monarch, San Agustín, Castilla due fregate e un brigantino.[6] La squadra navale spagnola, con a bordo un corpo da sbarco composto da 2.900 soldati con 14 cannoni, al comando del generale Ricardo O’Farril.[6][7] giunse due giorni dopo a La Coruna, proseguendo quindi per Rochefort[8] nel tentativo di unirsi alla squadra navale francese dell’ammiraglio Étienne Eustache Bruix.[8] Una volta riunite le due squadre avrebbero appoggiato un tentativo di rivolta degli irlandesi contro il dominio britannico.[6] Raggiunto il porto dell’isola di Aix[9] la sera del 7 maggio[10] l’ammiraglio spagnolo non trovò le navi di Bruix, e dopo essere stato attaccato da una squadra navale inglese al comando dell’ammiraglio George Cranfield Berkeley il 2 luglio, rientrò definitivamente a El Ferrol l’11 settembre. La presenza nel Canale della Manica di circa 40 unità inglesi[11] mise definitivamente fine all’impresa.[12] Tra il 25 e il 26 agosto del 1800 il Real Carlos, nave di bandiera del tenente generale Juan Joaquín Moreno,[13] fu impiegato con il resto della squadra navale[14] nella difesa[13] del porto di El Ferrol dal tentativo di sbarco[15] inglese effettuato dalla navi del contrammiraglio John Borlase Warren.[16] All’alba del 26 agosto le truppe da sbarco inglesi vennero attaccate da una colonna di fanti scesi da numerose navi spagnole, e da 56 fanti di marina e 67 soldati del Reggimento delle Asturie scesi dal vascello Argonauta.[17]

I vascelli di linea Real Carlos e San Hermenegildo in preda agli incendi poco prima di esplodere, dipinto di Thomas Whitcombe.

Il 13 giugno 1801[18] una squadra navale francese al comando del contrammiraglio Charles-Alexandre Léon Durand Linois,[19] composta da 3 navi di linea e una fregata, aiutata da alcune unità minori spagnole, sconfisse[20] una squadra di sei vascelli di linea inglesi al comando del retroammiraglio Sir James Saumarez durante la battaglia combattuta nella baia di Algeciras.[21] Terminato lo scontro la squadra francese entrò nel piccolo porto di Algeciras, mentre gli inglesi ripararono a Gibilterra in attesa della rivincita. Il contrammiraglio Linois sollecitò[20] gli spagnoli, tramite il suo sottoposto Pierre Dumanoir le Pelley, a mandare rinforzi, per consentirgli di riparare a Cadice, e da quello stesso porto su ordine dell’ammiraglio de Mazarredo salpò una formazione navale al comando del tenente generale Juan Joaquín Moreno, composta da cinque vascelli spagnoli e uno francese, il Saint Antoine[22] al comando del Commodoro Julien Le Ray, e da una fregata spagnola e varie imbarcazioni minori francesi.[20] Raggiunto il porto di Algeciras in quello stesso pomeriggio,[23] Moreno si ricongiunse con Linois, e le due squadre salparono nuovamente all’alba del 12 luglio[23] per rientrare a Cadice, inseguite dalla squadra inglese. Nella notte tra il 12 e il 13 luglio avvenne un nuovo scontro, in quanto Saumarez aveva lasciato libere le sue navi di rompere la formazione e inseguire la retroguardia del nemico.[24] Il vascello Superb, il migliore come caratteristiche veliche della squadra britannica al comando del capitano Richard Goodwin Keats, riuscì ad avvicinarsi ai tre vascelli di retroguardia. Si trattava del Real Carlos[25] che navigava di conserva con il San Hermenegildo a babordo e il Saint Antoine a tribordo[26] ma molto attardato. Il Superb attaccò completamente oscurato il Real Carlos da 320 m. Il Real Carlos fu pesantemente colpito, perdendo l’albero di gabbia ed avendo un vasto incendio[24] a bordo divenne ben presto visibile a tutte le altre navi. Di questo fatto approfittò il vascello San Hermenegildo che, contravvenendo ai rigidi ordini di Moreno, attaccò alla cieca il Real Carlos. L’attacco ebbe immediata risposta e le due navi spagnole presero a spararsi bordate su bordate[24] che terminarono quando il Real Carlos, ormai in preda ad un incendio incontrollabile, sbandò andando a collidere con il San Hermenegildo. Quest’ultimo rimase irrimediabilmente agganciato al Real Carlos e fu immediatamente preda di vasti incendi.[24] Nessuna delle navi inglesi presenti in zona riuscì a portare soccorso ai marinai delle due navi che cercavano di abbandonare i vascelli in fiamme a bordo di piccole imbarcazioni, e alla 0:15 il San Carlos esplose affondando, seguito poco tempo dopo dal San Hermenegildo. I superstiti furono 298,[27] ma si registrarono oltre 1700 vittime,[24] tra cui il comandante del Real Carlos don José de Ezquerra y Guirior[28] e quello del San Hermenegildo don Manuel Antonio de Emparán y Orbe.[28]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ http://www.todoababor.es/listado/navio-realcarlos.htm Navío Real Carlos
  2. ^ A quel tempo il calibro dei cannoni era indicato in funzione del peso dei proiettili in libbre.
  3. ^ Manera 1981, p. 216.
  4. ^ a b Duro 1902, p. 32.
  5. ^ Donolo 2012, p. 37.
  6. ^ a b c d Duro 1902, p. 175.
  7. ^ Il corpo di spedizione disponeva di 4.000 fucili da distribuire al rivoltosi irlandesi.
  8. ^ a b Duro 1902, p. 176.
  9. ^ Douin 1923, p. 66.
  10. ^ Duro 1902, p. 182.
  11. ^ Duro 1902, p. 183.
  12. ^ Duro 1902, p. 177.
  13. ^ a b Núñez Iglesias, Fernández Núñez 1977, p. 92.
  14. ^ Si trattava dei vascelli Real Carlos, San Hermenegildo, Argonauta, e Monarca, e delle fregate Nuestra Señora de la Asunción, Nuestra Señora de la Paz, Nuestra Señora de las Mercedes e Santa Clara, dai brigantini Palomo e Vivo e lo sloop Alduides .
  15. ^ Duro 1902, p. 201-202 , le navi inglesi trasportavano presumibilmente 12.000 soldati al comando del tenente generale James Pulteney.
  16. ^ Núñez Iglesias, Fernández Núñez 1977, p. 122.
  17. ^ Núñez Iglesias, Fernández Núñez 1977, p. 245.
  18. ^ Donolo 2012, p. 210.
  19. ^ Donolo 2012, p. 209.
  20. ^ a b c Donolo 2012, p. 212.
  21. ^ Donolo 2012, p. 211.
  22. ^ Il Saint Antoine aveva a bordo un equipaggio misto franco-spagnolo composto da elementi presi dalle fregate francesi e marinai spagnoli.
  23. ^ a b Donolo 2012, p. 213.
  24. ^ a b c d e Duro 1902, p. 224.
  25. ^ Núñez Iglesias, Fernández Núñez 1977, p. 268, il Real Carlos era inquadrato nelle 1ª Squadra insieme ai vascelli francesi Formidable e L’Indomptable.
  26. ^ Núñez Iglesias, Fernández Núñez 1977, p. 274.
  27. ^ 262 appartenenti al San Hermenegildo e due ufficiali e 36 marinai del Real Carlos.
  28. ^ a b Duro 1902, p. 222.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (ES) José María de Juan-Garci Aguado, José Romero Fernández de Landa, Un Ingeniero de Marina del Siglo XVII, La Coruña, Universidad de la Coruña, 1998.
  • (EN) J.J. Colledge, Ben Warlow, Ships of the Royal Navy: The Complete Record of all Fighting Ships of the Royal Navy, London, Chatham Publishing, 2006, ISBN 978-1-86176-281-8.
  • Luigi Donolo, Il Mediterraneo nell'Età delle rivoluzioni 1789-1849, Pisa, Pisa University Press, 2012, ISBN 978-88-6741-004-0.
  • (ES) Georges Douin, La campagne de Bruix en Méditerranée: mars-août 1799, Paris, Société d'éditions géographiques, maritimes et coloniales, 1902.
  • (ES) Cesáreo Fernández Duro, Armada Española desde la unión de los reinos de Castilla y de Aragon. Tomo 7, Madrid, Est. Tipográfico “Sucesores de Rivadeneyra”, 1900.
  • (ES) Cesáreo Fernández Duro, Armada Española desde la unión de los reinos de Castilla y de Aragon. Tomo 8, Madrid, Est. Tipográfico “Sucesores de Rivadeneyra”, 1902.
  • (EN) William James, The naval history of Great Britain, from the declaration of war by France in 1793, to the accession of George IV : A new ed., with additions and notes, bringing the work down to 1827. Volume 3., London, McMillan and Co., 1902.
  • (ES) Indalecio Núñez Iglesias, Pedro Fernández Núñez, El coloquio de Brión, Madrid, Consejo superior de investigaciones científicas. Instituto histórico de marina, 1977, ISBN 84-500-1897-8.
  • (ES) Enrique Manera, El Buque en la Armada Española, Madrid, Sílex Ediciones, 1981, ISBN 978-84-85041-50-3.

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