Punto di pareggio

Diagramma di redditività, un grafico ricavi - costi con il relativo punto di pareggio. (FBEP)

In economia aziendale il punto di pareggio (break even point o break even, abbreviato in BEP) è un valore che indica la quantità, espressa in volumi di produzione o fatturato, di prodotto venduto necessaria a coprire i costi precedentemente sostenuti, al fine di chiudere il periodo di riferimento senza profitti né perdite.

Definizione[modifica | modifica wikitesto]

Una fondamentale distinzione riguarda il tipo di azienda di cui si vuole compiere l'analisi del punto di pareggio: se l'azienda è monoprodotto[N 1] la formula del fatturato di pareggio è:

indicando con il prezzo del prodotto e con la quantità di produzione venduta necessaria al raggiungimento del pareggio; la è pari al rapporto tra il che è il totale dei costi fissi sostenuti dall'azienda e il che è il margine di contribuzione unitario del prodotto, tale margine essendo pari alla differenza tra il prezzo di vendita unitario e i costi variabili unitari del prodotto:

, in riferimento all’unica linea di prodotto .

Per trovare il fatturato di pareggio di un'azienda monoprodotto, quindi, è sufficiente moltiplicare per il prezzo del prodotto.

Vediamo come si calcola il fatturato di pareggio in un'azienda è pluriprodotto. La formula[1] è:

, dove è il rapporto fra somma dei di tutte le linee di prodotto e fatturato totale aziendale .

In questo caso, se trovare la quantità di pareggio - da un lato - può sembrare privo di significato in quanto il è un margine "ipotetico" di un determinato mix di prodotti, l'utilizzo di prezzi e costi variabili ponderati - dall'altro - consente di pervenire al calcolo del seguendo l'analogo metodo adottato per un'azienda monoprodotto. Si ha:

Perciò:

e, poiché , si conclude:

Break even analysis[modifica | modifica wikitesto]

Una volta chiarito che il break even period (o periodo di pareggio) è il periodo di tempo necessario per il recupero dell'esborso iniziale sostenuto nell'esercizio di un'impresa, la relativa formula di calcolo appartiene alla c.d. break even analysis, il metodo che permette di conoscere come modificare i livelli di output per raggiungere il punto di pareggio (in termini sia di periodo sia di fatturato) tra costi e ricavi. Non è un metodo sempre affidabile[2], in quanto non tiene conto della variabilità dei prezzi, si può applicare solo nel breve periodo, non tiene conto della stagionalità, non è facilmente utilizzabile dalle imprese multiprodotto[3] e infine non include nel calcolo le scorte, pure imprescindibili nel bilancio aziendale. Un limite di affidabilità, inoltre, è costituito dall'assenza di regole di attualizzazione dei flussi finanziari, perciò la break even analysis consente all'impresa di avere un primo indice del successo degli investimenti con previsioni corrette - non proprio esatte - solo a condizione di trovare applicazione nel breve se non nel brevissimo periodo: per esempio nei casi in cui occorra ottenere una stima immediata dei tempi di rientro, come il caso di investimenti ad elevato rischio di obsolescenza. Inoltre, sempre in riferimento al predetto limite, l'applicazione del metodo dovrebbe essere accompagnata dal ricorso ad altre metodologie di analisi economica e finanziaria (analisi della sensitività, scenari "what-if", ecc.).

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni
  1. ^ Nel calcolo del Bep prodotto è "tipologia di prodotto" non un articolo (referenza) ma linea o gamma di prodotto.
Fonti
  1. ^ Break-even analysis with multiple products, su accountingformanagement.org.
  2. ^ Così in Raffaele D'Alessio, Valerio Antonelli, Analisi e contabilità dei costi. Manuale operativo, Maggioli Editore, 2012, p. 112.
  3. ^ Ciò non significa, ovviamente, l'inapplicabilità tout court dell'analisi alle aziende multiprodotto. Non ne è infrequente, per converso, l'applicazione in sede di numerose esercitazioni a fini didattici, come è dato leggere, passim, in Stefano Baraldi, Paola Sacco, Antonella Cifalinò, Esercizi svolti di programmazione e controllo, G. Giappichelli Editore, 2013.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Fred C. Hammel, Peter G. Goulet, Breakeven Analysis: A Decision-making Tool, 1989, U.S. Small Business Administration, Office of Business Development, Indiana University
  • Davide Del Cogliano, Mario Fabio Polidoro, Il business plan nelle imprese di servizi, 1993, Franco Angeli, ISBN 9788820481186
  • Giuseppe Lo Martire, L'analisi di bilancio con la metodologia degli indici di gestione, 2000, Franco Angeli, ISBN 8846417666
  • Michael E. Cafferky, Breakeven Analysis: The Definitive Guide to Cost-Volume-Profit Analysis, 2010, Business Expert Press, ISBN 9781606490174
  • Maria Sole Brioschi, Le decisioni aziendali di breve periodo, Università degli Studi di Bergamo, Corso di L.M. in Ingegneria Edile – Anno Accademico 2010/2011, Lezione del Corso 60028 Archiviato l'11 agosto 2013 in Internet Archive.
  • Raffaele D'Alessio, Valerio Antonelli, Analisi e contabilità dei costi. Manuale operativo, 2012, Maggioli Editore, ISBN 8838772924
  • Stefano Baraldi, Paola Sacco, Antonella Cifalinò, Esercizi svolti di programmazione e controllo, 2013, G. Giappichelli Editore, ISBN 8834878876
  • Paul D. Kimmel, Jerry J. Weygandt, Donald E. Kieso, Accounting: Tools for Business Decision Making, 7th ed., 2019, Wiley, ISBN 978-1-119-49479-9

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