Publio Licinio Calvo Esquilino

Publio Licinio Calvo Esquilino
Tribuno consolare della Repubblica romana
Nome originalePublius Licinius Calvus Esquilinus
GensLicinia
Tribunato consolare400 a.C.

Publio Licinio Calvo Esquilino (... – ...; fl. V secolo a.C.) semplice senatore, fu il primo plebeo ad essere eletto come tribuno consolare della Repubblica.

Tribunato consolare[modifica | modifica wikitesto]

Nel 400 a.C. fu eletto tribuno consolare con Publio Manlio Vulsone, Lucio Titinio Pansa Sacco, Publio Melio Capitolino, Spurio Furio Medullino e Lucio Publilio Filone Volsco[1].

Publio Licinio fu il primo plebeo ad essere eletto alla massima magistratura romana[2].

Durante quell'anno Roma riconquistò Anxur ai Volsci[3].

396 a.C.[modifica | modifica wikitesto]

Publio Licino sarebbe stato eletto, per il suo secondo tribunato militare, nel 396 a.C., se non vi avesse riununciato a favore del figlio, Publio Licinio Calvo Esquilino.

«Se però con i miei colleghi voi scegliete gli stessi uomini di allora trovandoli ancora migliorati grazie al peso dell'esperienza, in me invece non potrete più avere lo stesso Publio Licinio di una volta perché di quell'uomo adesso sono rimasti solo l'ombra e il nome. Il fisico non ha più forza, vista e udito si sono indeboliti, la memoria vacilla e la lucidità mentale si è affievolita». Poi, stringendo a sé il figlio, aggiunse: «Eccovi un giovane che è il perfetto ritratto dell'uomo che tempo fa voi avete voluto fosse il primo plebeo a ricoprire la carica di tribuno militare. Questo giovane che io ho cresciuto secondo i miei princìpi di vita lo offro e lo consacro al paese come mio legittimo sostituto e supplico voi, o Quiriti, affinché affidiate a lui che la richiede e per il quale io aggiungo le mie raccomandazioni questa carica che mi è stata offerta senza che io la sollecitassi»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tito Livio, "Ab Urbe Condita", V, 12, anche se Tito Livio nomina L. Furius Medullinus e non Spurio Furio Medullino.
  2. ^ Tito Livio, "Ab Urbe Condita", V, 12.
  3. ^ Tito Livio, "Ab Urbe Condita", V, 2, 13.
Predecessore Fasti consulares Successore
Lucio Valerio Potito IV, Marco Furio Camillo
, Manio Emilio Mamercino III, Gneo Cornelio Cosso II
Lucio Giulio Iullo e Cesone Fabio Ambusto II
400 a.C.
con Publio Manlio Vulsone,
Lucio Titinio Pansa Sacco, Publio Melio Capitolino,
Spurio Furio Medullino, Lucio Publilio Filone Volsco
Gneo Genucio Augurino, Lucio Atilio Prisco,
Marco Pomponio Rufo, Gaio Duilio Longo,
Marco Veturio Crasso Cicurino e Volero Publilio Filone