Proust era un neuroscienziato

Proust era un neuroscienziato
Titolo originaleProust Was a Neuroscientist
AutoreJonah Lehrer
1ª ed. originale2007
1ª ed. italiana2008
Generesaggio
SottogenereDivulgazione scientifica Storia della letteratura Storia della musica Storia dell'arte
Lingua originaleinglese

Proust era un neuroscienziato è un saggio di Jonah Lehrer pubblicato per la prima volta in inglese nel 2007 e apparso in italiano[1] nel 2008. Con questo suo primo libro Lehrer sostiene che alcune scoperte scientifiche del XX e del XXI secolo sono riscoperte di precedenti intuizioni avute da alcuni artisti, tra cui Marcel Proust.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Con un approccio multidisciplinare,[2] Jonah Lehrer mette in relazione le neuroscienze con l'arte e la letteratura e, in una sintesi tra cultura umanistica e cultura scientifica, analizza l'opera e le intuizioni di alcuni artisti, argomentando l'idea che la scienza non è l'unica via possibile per la conoscenza.[3]

Lehrer racconta come Walt Whitman, George Eliot, Auguste Escoffier, Marcel Proust, Paul Cézanne, Igor' Fëdorovič Stravinskij, Gertrude Stein e Virginia Woolf abbiano distinto alcune funzioni essenziali della mente umana, anticipando, con le loro intuizioni, diverse scoperte scientifiche successive, nell'ambito della linguistica, della chimica, e delle neuroscienze.

Ad esempio Lehrer spiega come Walt Whitman abbia intuito le basi biologiche del pensiero umano;[4] come la scrittura sperimentale di Gertrude Stein faceva presagire il lavoro di Noam Chomsky sulla grammatica; come la coscienza estetica di Stravinskij abbia anticipato le scoperte dei neuroscienziati sui modelli sviluppati dal cervello per il riconoscimento delle sequenze di note; come il cuoco Escoffier abbia rifondato le linee portanti dell'alta cucina tenendo conto del gusto umami, quando la scienza non ne aveva dimostrato l'esistenza; o come Marcel Proust abbia penetrato i misteri della memoria immergendosi nei suoi ricordi e mettendoli in relazione con il gusto e l'olfatto.

Nel capitolo su Proust, Lehrer fa riferimento a uno studio del 2002 pubblicato da Rachel Herz, una neuropsicologa della Brown University, secondo cui il gusto e l'olfatto sono in collegamento diretto con l'ippocampo, che svolge un ruolo importante nella memorizzazione, e i due sensi hanno un ruolo importante sia nella formazione dei ricordi che nella loro evocazione.[5]

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Traduzione di Susanna Bourlot
  2. ^ a b Scheda libro Archiviato il 9 agosto 2009 in Internet Archive. sul sito di Codice Edizioni. URL consultato il 6 novembre 2009.
  3. ^ Stafano Pisani. Proust era un neuroscienziato Archiviato il 1º settembre 2009 in Internet Archive.. Recensione su «Le Scienze», maggio 2008. URL consultato il 7 novembre 2009.
  4. ^ (EN) Jonah Lehrer. Walt Whitman. The Substance of Feeling. Cap. I del libro, «The New York Times», 4 novembre 2007. URL consultato il 7 novembre 2009.
  5. ^ (EN) D. T. MAX. Swann's Hypothesis Book Review, «The New York Times», 4 novembre 2007. URL consultato il 7 novembre 2009.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]