Pristidae

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Pristidi - Pesci sega
Pristis pectinata
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Superclasse Gnathostomata
Classe Chondrichthyes
Sottoclasse Elasmobranchii
Infraclasse Euselachii
Superordine Batoidea
Ordine Pristiformes
Famiglia Pristidae
Generi

I Pristidi (Pristidae) sono una famiglia di pesci dell'ordine Pristiformes,[1] conosciuti comunemente come pesci sega.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

I pesci sega abitano i bassi fondali delle acque tropicali e temperate del globo.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La caratteristica più spiccata è certamente il rostro, un prolungamento cefalico costeggiato da ambo i lati da scaglie placoidi lunghe 5 cm simili a denti, e che può raggiungere oltre 1/4 della lunghezza totale dell'esemplare. Lo scopo di questa arma è quello di smuovere la sabbia del fondale alla ricerca delle prede, oltre che di ferirle con energici colpi. Uno studio recente ha evidenziato inoltre che nel rostro sono presenti dei pori atti ad intercettare i campi elettrici delle prede.[2] Il corpo è appiattito sul ventre, squaliforme, con due pinne dorsali a triangolo, pettorali allargate, simili alle ali delle razze e coda composta da due lobi, con quello superiore più allungato. La pinna anale è assente. Le aperture branchiali sono sul lato piatto, ventrale.
Le dimensioni dei pesci sega sono considerevoli: si va da 1,40 m di Pristis clavata fino a 7,6 m di Pristis pectinata. Il peso raggiunge i 350 kg.

Un pesce sega visto dal basso
Pesci sega fotografati presso l'Acquario di Genova

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

I pesci sega predano pesci, raiformi, molluschi e crostacei.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

La fecondazione è interna; sono specie ovovivipare, la femmina partorisce piccoli già formati. Una ricerca condotta in sinergia tra la Stony Brook University di New York, il Field Museum di Chicago e la Commissione della Florida per la Conservazione dei pesci e della fauna selvatica ha mostrato come, prima specie in natura, il pesce sega sia in grado di riprodursi anche per partenogenesi.[3]

Rapporti con l'uomo[modifica | modifica wikitesto]

Pescati per le loro pinne e per pesca sportiva, nonché per il rostro, ritenuto un souvenir in alcune zone turistiche tropicali.
Questi pesci possono colpire con il loro rostro se accidentalmente toccati e infastiditi.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia comprende 7 specie in 2 generi[1]:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Pristidae, in WoRMS (World Register of Marine Species). URL consultato il 2 dicembre 2014.
  2. ^ (EN) Christine Dell'Amore, Il sesto senso del pesce sega, su National Geographic Italia, Gruppo Editoriale L'Espresso, 20 giugno 2011. URL consultato il 26 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2014).
  3. ^ ANSA, Riproduzione senza sesso in una specie selvatica minacciata, su ANSA, 1º giugno 2015. URL consultato il 3 giugno 2015.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • E. Vannini & V. Vialli - "Zoologia dei Vertebrati" III Ed. Utet

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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