Potere bianco

Locandina del film Nascita di una nazione, che molti considerano apologetico nei confronti della supremazia bianca

Il potere bianco (in inglese white power), chiamato anche supremazia bianca e suprematismo bianco, è un movimento ideologico basato sull'idea generale che gli uomini bianchi siano superiori agli altri gruppi etnici. Il termine è talvolta utilizzato per descrivere l'influenza che hanno personalità bianche nella scena politica e sociale globale[1].

Il movimento sposa ideologie come il razzismo, l'identitarismo, il razzialismo e l'etnocentrismo, volte all'egemonia della "razza bianca" su quella nera e sulle altre. Altri argomenti correlati al potere bianco sono la segregazione razziale, il nazionalismo bianco, l'antisemitismo (con gli ebrei che non sono ritenuti veri "bianchi", anche se tale pregiudizio, riguardo la presenza o l'accettazione di persone di origine ebraica nel movimento, non è universale fra i suprematisti bianchi[2], così come il rapporto con gli ebrei nazionalisti sionisti[3]), l'arianismo, il pregiudizio e la discriminazione contro le persone di colore.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Un manifesto razzista che mostra le differenze morfologiche tra un uomo bianco e uno di colore

I primi movimenti ideologici riguardanti il potere bianco sorsero negli Stati Uniti prima della guerra civile, quando nacquero vere e proprie associazioni che promuovevano la supremazia dell'uomo bianco. Movimenti di spicco come il Ku Klux Klan rimasero integri e influenti anche dopo alcuni decenni dalla Ricostruzione. Nella seconda parte del XX secolo, negli Stati Uniti ebbe rilevanza il disenfranchised, ovvero il dare lavoro, sussidio e casa prima alle persone bianche e poi a ispanici e afroamericani. In Canada, erano invece considerati un ostacolo al progresso gli autoctoni First Nations, discendenti degli indiani d'America.

Questo movimento trovò spazio anche in Europa, in particolare in Germania e in Inghilterra, ma anche in Australia e in Sudafrica. In Europa, la corrente ideologica fu oggetto di romanzi e saggi negli anni precedenti alla grande guerra. Autori come Joseph Arthur de Gobineau, Houston Stewart Chamberlain stesero alcuni scritti riguardanti la supremazia della razza ariana. Durante gli anni venti, personaggi come Benito Mussolini, Adolf Hitler e Joseph Goebbels promulgarono le loro tesi circa la superiorità fisica e mentale dei bianchi. Mussolini influì sulla politica della Germania nazista, arrivando poi a promulgare le "Leggi razziali". Nel frattempo, Hitler, incitando le masse col suo pensiero fortemente nazionalista, fece del razzismo la base della sua politica, sino a essere eletto Führer nel 1933. La propaganda della razza ariana e l'escalation di violenza portò alla Shoah.

Fenomeno ben più longevo è stato l'Apartheid in Sudafrica, nato nel 1948 e cessato nel 1990. Il movimento politico è consistito nel segregare la popolazione nera in zone circoscritte, dette bantustan, lasciando i bianchi e gli afrikaner a governare il paese. A seguito degli attentati che negli anni dieci del XXI secolo si sono verificati a Christchurch, Monaco, Quebec City, Birstall, Pittsburgh, Charlottesville ed Oslo, è stato contestata la natura di "lupi solitari" degli autori, riconducendoli invece ad un comunità transnazionale di propaganda razzista bianca, che offre loro condivisione di scopi e solidarietà[4].

Movimenti ideologici legati al potere bianco[modifica | modifica wikitesto]

Nordicismo e Arianismo[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Nordicismo, Scandinavismo, Razza ariana e Razza mediterranea.

Le ideologie note come Nordicismo e Germanismo presuppongono che i popoli del Nord Europa siano superiori alle altre etnie presenti nel continente europeo. I popoli nativi dell'Europa centrale e meridionale sono considerati inferiori a causa della diversa fisionomia e cultura. Il primo libro a trattare l'argomento è stato The Passing of the Great Race, scritto dal conservatore ed eugenetista Madison Grant nel 1916. Gli argomenti trattano della "purezza di sangue" delle persone native del Nord Europa e di come la corporatura robusta, i capelli biondi e gli occhi azzurri siano la prova che differenzia gli ariani dagli europei.

Panarianismo[modifica | modifica wikitesto]

Una variante dell'arianismo è il Panarianismo, ovvero l'ideologia che accetta come europee anche le etnie natie dell'Europa meridionale, del Nord Africa, del Caucaso e del Medio Oriente. I panarianisti accettano come "bianchi" anche i nativi della Turchia, del Libano, della Siria e dell'antica Persia. È invece discussa la possibilità di inserire nel Panarianismo anche gli indiani e i pakistani.

Un libro sul panarianismo è stato redatto nel 1904 dal servizio civile britannico, in cui vengono classificate per ordine di purezza le popolazioni europee: al primo posto si posizionano gli scandinavi e i tedeschi, mentre gli italiani e gli spagnoli vengono posti dopo i berberi e gli afghani.[5]

Movimenti religiosi[modifica | modifica wikitesto]

Membri del Ku Klux Klan
Lo stesso argomento in dettaglio: Fanatismo religioso.

Movimenti religiosi legati al potere bianco sono prettamente di matrice neonazista e fondamentalista. Una dottrina culturale che nel suo estremo si sposa con ideologie quali il razzialismo e il fanatismo religioso è l'identità cristiana, ovvero il movimento che esalta la cultura storica e religiosa del cristianesimo approcciando per un eurocentrismo molto stretto. Gli estremisti che si riferiscono a questa realtà identitaria sono considerati eretici dai principali ordini della Chiesa cattolica.

Un altro gruppo è il Ku Klux Klan, i cui membri protestanti rivendicano la supremazia del popolo bianco, e più in particolare della razza ariana. Neoreligioni che si sono identificate col tema della supremazia del popolo ariano-nordico sono alcuni gruppi Ásatrú legati all'antica religione etena come l'Irminismo e il Wotanismo.

Gruppi contemporanei[modifica | modifica wikitesto]

Nel tempo i gruppi che hanno promosso il potere bianco sono diminuiti, ma tuttora sussistono gruppi e associazioni nell'Europa centro-settentrionale, Russia, Nord America, Sudafrica, Australia e Regno Unito. In molti di questi paesi, sono sanzionati penalmente i crimini d'odio, i crimini razziali e azioni discriminatorie.

Australia[modifica | modifica wikitesto]

Gli aborigeni australiani sono stati oggetto di discriminazione dall'inizio della colonizzazione dell'isola da parte dell'Impero britannico.

Italia[modifica | modifica wikitesto]

In Italia esistono ancora alcuni movimenti legati a questa "ideologia", soprattutto partiti od organizzazioni attive nell'ultradestra. Ad esempio era attivo, soprattutto in rete con un apposito forum, il movimento razzista suprematista bianco "Stormfront", che sosteneva anche l'antisemitismo e, anche se non ufficialmente, simpatizzava per il neonazismo[6]. È la diramazione di un movimento di origine statunitense, creato da Don Black, ex leader del Ku Klux Klan. Esiste inoltre il gruppo naziskin Veneto Fronte Skinhead.

Paesi Bassi[modifica | modifica wikitesto]

Sulla situazione olandese si è pronunciata Ineke van der Valk, ricercatore presso l'Università di Leiden per il DARE finanziato dall'Unione europea (Dialogo sulla radicalizzazione e l'uguaglianza), che sta studiando la radicalizzazione tra i giovani in 13 paesi: "la radicalizzazione islamista è molto all'ordine del giorno politico, mentre l'estremismo di destra è sottovalutato, almeno nei Paesi Bassi", ha affermato, "ma queste sono due forme di radicalizzazione e si influenzano a vicenda"[7].

Regno Unito[modifica | modifica wikitesto]

Il movimento skinhead sorto alla fine degli anni sessanta in alcune frange appoggiò l'ideologia del potere bianco (così come, pur non ufficialmente, fece il British National Party sotto la guida di Nick Griffin), facendo sorgere gruppi musicali dichiaratamente razzisti come il White Power Skinhead, il Rock Against Communism e gli Skrewdriver. In città come Londra e Manchester, baby gang formate da ragazzi anglicani e musulmani danno vita a guerriglie per contendersi interi quartieri.[8] Dal 2006 al 2008, sono stati più di cento gli omicidi a sfondo razziale da entrambe le parti.

Russia[modifica | modifica wikitesto]

Con la caduta dell'Unione Sovietica, l'immigrazione in Russia proveniente dai paesi africani e asiatici è aumentata notevolmente. Dagli anni 2000, episodi di discriminazione e omicidi a sfondo razziale sono aumentati del 33%. Nelle metropoli di Mosca e San Pietroburgo, numerosi gruppi di skinhead promuovono il potere bianco, e anche minorenni si rendono complici di omicidi.[9][10] Gli omicidi a sfondo razziale vengono giudicati come hooliganismo, e non si sono riscontrate pene superiori ai 10 anni. Secondo un rapporto del 2006 di Amnesty International, nel 2004 si sono verificati poco più di 300 crimini razziali, mentre nel 2005 all'incirca 400.[9][11] Partiti come l'Unità nazionale russa e il Movimento contro l'immigrazione clandestina interagiscono spesso e volentieri con movimenti neonazisti e di supremazia bianca quali lo Schultz 88 e la Ronda bianca.[9]

Stati Uniti[modifica | modifica wikitesto]

La discriminazione avviene principalmente contro i neri, i latinoamericani e gli asiatici. I principali gruppi del potere bianco sono il Ku Klux Klan, il Partito Nazista Americano e la Fratellanza ariana. Gli studi sociologici condotti sulle aree a maggiore presenza di suprematisti hanno ravvisato un rapporto con la diffusione di crimini d'odio[12]: in proposito, la Anti-Defamation League ha calcolato che nel 2018 tre quarti degli omicidi compiuti da estremisti negli Stati Uniti sono stati perpetrati da soggetti affiliati a gruppi di suprematisti bianchi[13].

Solo con grande riluttanza e dopo la strage di Charlottesville il presidente Donald Trump ha superato l'equiparazione tra "estremisti identitari" neri e suprematisti bianchi, per pronunciare nette parole di condanna[14], che sono state ribadite il 5 agosto 2019[15]. In ogni caso, nell'anno 2019 gli incidenti riconducibili a questo tipo di propaganda sono cresciuti del 120 per cento[16].

Personalità rilevanti nel potere bianco del secondo dopoguerra[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Stephanie M. Wildman, Privilege Revealed: How Invisible Preference, NYU Press, 1996, ISBN 0-8147-9303-7. P. 87
  2. ^ SCHISM OVER ANTI-SEMITISM DIVIDES KEY WHITE NATIONALIST GROUP, AMERICAN RENAISSANCE, su splcenter.org.
  3. ^ UK fascists to wave Israeli flag at Rally
  4. ^ El Paso Was The Latest Target Of A Deadly, Global White Supremacist Movement, by Nick Robins-Early, Huffington Post, 5 agosto 2019.
  5. ^ Geography of the World, Servizio civile britannico. Book Depot, 1904.
  6. ^ «Stormfront costituisce indicazione chiara dei pericoli che può generare il fanatismo suprematista e come esso si leghi necessariamente al richiamo al nazifascismo»: Giovanni Salvi, Appunti per una relazione sul terrorismo di destra, Questione giustizia, 27 aprile 2018.
  7. ^ Ann Scott Tyson, Sara Miller Llana, Christchurch brings global white supremacist threat into sharp relief, Christian Science Monitor, 22/3/2019.
  8. ^ Le bande musulmane a Londra
  9. ^ a b c Il nuovo razzismo in Russia
  10. ^ Rapporto dell'Amnesty International sul razzismo in storia Archiviato il 9 settembre 2006 in Internet Archive.
  11. ^ La discriminazione in Russia, di Amnesty International.
  12. ^ Sean E. Mulholland, White Supremacist Groups and Hate Crime, Public Choice, October 2013, v. 157, iss. 1-2, pp. 91-113.
  13. ^ Tara McKelvey, El Paso shooting: Has US neglected fight against white extremism?, BBC News, 5 August 2019.
  14. ^ TAYLOR, Keeanga-Yamahtta, The white power presidency: race and class in the Trump era, New Political Science, March 2018, Vol. 40 Issue 1, p103 -112, 10p.
  15. ^ Anthony Zurcher, El Paso and Dayton: Does Trump's five-point plan to end gun violence make sense?, BBC News, 5 August 2019.
  16. ^ US white supremacist propaganda incidents 'rose by 120% in 2019, BBC news, 12 febbraio 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Betty A. Dobratz, Stephanie Shankss-Meile. "White power, white pride!": The white separatist movement in the United States (Twayne Publishers, NY, 1997).
  • George Lincoln Rockwell. "White Power" (John McLaughlin, 1996).
  • Madison Grant. "The Passing of the Great Race" (Charles Scribner's Sons, New York, 1916).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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