Popolari Liberali

Popolari Liberali
LeaderCarlo Giovanardi
StatoBandiera dell'Italia Italia
SedePiazza di Pietra 26 00187 Roma[1]
Fondazione4 febbraio 2008
Derivato daUnione di Centro
Dissoluzione29 marzo 2009
PartitoUdC (2007-2008)
PdL (2009-2013)
NCD (2013-2015)
IDeA (dal 2015)
IdeologiaCristianesimo democratico,
Conservatorismo sociale,
Conservatorismo liberale
[senza fonte]
CollocazioneCentro
CoalizioneDCA (2008)
PdL (2008-2009)
TestataCentralità
Sito webwww.popolariliberali.it/

I Popolari Liberali sono un movimento politico italiano cristiano-democratico, passato dall'UDC al Popolo della Libertà, che infine, allo scioglimento del PdL e contestuale rifondazione di Forza Italia da parte di Silvio Berlusconi, ha aderito al Nuovo Centrodestra.[2]

Storia[3][modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Frammentazione della Democrazia Cristiana.

Il partito nacque come corrente all'interno dell'UDC nel febbraio 2007 e assunse il nome attuale nell'ottobre dello stesso anno, dopo essere stata inizialmente denominata Popolari-Liberali dell'UDC . La formazione guidata subito da Carlo Giovanardi (già Ministro per i rapporti con il Parlamento dei governi Berlusconi II e III, e esponente dell'UDC), si caratterizzava per la volontà di un'alleanza più solida con Forza Italia e con gli altri partiti che formavano la coalizione della Casa delle Libertà, inclusa la Lega Nord, in opposizione alle politiche di autonomia verso la Casa delle Libertà prevalenti nelle posizioni di Follini prima e di Lorenzo Cesa e Pier Ferdinando Casini poi[4]. Nel III congresso nazionale dell'UDC, i Popolari Liberali sostennero la candidatura di Giovanardi a segretario, candidatura che fu appoggiata dal 14% dei delegati[5][6].

Il 3-4 ottobre 2007, nel corso di un'assemblea a Verona intitolata Popolari Liberali dell'UDC nel centrodestra, Carlo Giovanardi ribattezzò la formazione Popolari Liberali, aggiungendo che essa avrebbe lasciato l'UDC se quest'ultima avesse a sua volta lasciato la Casa delle Libertà. Quando, il 18 novembre 2007, Berlusconi propose la nascita del Popolo della Libertà, Giovanardi ipotizzò di lasciare l'UDC per aderire al nuovo partito[7][8], cosa che (dopo qualche indecisione[9][10]) fece realmente il 4 febbraio 2008 assieme ad Emerenzio Barbieri[11], affermando che, secondo un sondaggio di Mannheimer, "il 72% degli elettori dell'UDC sarebbe disposto ad entrare nel PdL"[12][13]. Dopo la sua decisione, e dopo quella dell'UDC di correre in solitaria alle elezioni politiche del 2008, molti altri dirigenti del partito centrista lo seguirono, come Vito Bonsignore, Tomaso Zanoletti, Luigi Compagna, Giuseppe Galati,[14] Francesco Lucchese[15] e Alfredo Meocci[16][17][18], mentre aderì al nuovo partito anche Riccardo Conti, che aveva precedentemente lasciato il partito Italia di Mezzo[19]. Il partito arrivò così a contare due deputati (Giovanardi e Barbieri), che il 6 febbraio 2008 aderirono al gruppo misto[20], uscendo dal gruppo UDC, nelle liste della quale erano stati eletti e della quale erano stati, fino ad allora, esponenti.

Il 3 aprile 2008, durante un'assemblea a Milano, la Democrazia Cristiana per le Autonomie (DCA) di Gianfranco Rotondi annunciò un'alleanza con il neonato partito di Giovanardi.[21] Alle elezioni politiche dell'aprile 2008, la formazione di centro-destra elesse un deputato (Emerenzio Barbieri) e quattro senatori (lo stesso Giovanardi, Luigi Compagna e Riccardo Conti) all'interno delle liste del Popolo della Libertà[22], nell'ambito di un accordo elettorale, che prevedeva l'elezione di tre parlamentari "sicuri" nelle liste del PdL[23], in vista di un futuro ingresso nel partito di Silvio Berlusconi. Carlo Giovanardi entrò a far parte del governo Berlusconi IV come Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Il partito inoltre contava tra le sue file anche l'eurodeputato e vicepresidente del Gruppo parlamentare del PPE, Vito Bonsignore (eletto nella lista dell'UDC).

Il 29 marzo 2009 il partito entrò definitivamente nel PdL, durante il primo congresso del partito[24][25], divenendone una corrente. Il 15 luglio 2010 la corrente di Giovanardi, assieme alla Democrazia Cristiana per le Autonomie di Rotondi, alla Democrazia Cristiana di Pizza, e all'Alleanza di Centro di Pionati, si unirono, formando la nuova corrente dei Democratici Cristiani nel PdL[26][27].

Successivamente sono stati una corrente del Nuovo Centrodestra[2], per poi aderire alla neonata formazione politica Identità e Azione.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ sito ufficiale, su popolariliberali.it. URL consultato il 30 luglio 2013.
  2. ^ a b L'Arena, su larena.it. URL consultato il 5 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 13 dicembre 2013).
  3. ^ Il giudice inibisce l'uso del simbolo, su isimbolidelladiscordia.it.
  4. ^ Paolo Bracalini, Giovanardi: «Udc da sola? Tradimento», in il Giornale, 28 gennaio 2007. URL consultato il 27 luglio 2013.
  5. ^ Udc, l'arringa di Casini "Orgoglioso delle nostre scelte", in la Repubblica, 15 aprile 2007. URL consultato il 27 luglio 2013.
  6. ^ Casini: siamo contro la sinistra, l'obiettivo è il partito dei moderati. Cesa confermato segretario, in Rai News 24, 15 aprile 2007. URL consultato il 27 luglio 2013.
  7. ^ Goffredo De Marchis, L'ira del Cavaliere "Vado da solo, non mi farò oscurare dagli alleati", in Repubblica, 19 novembre 2007, p. 2. URL consultato il 27 luglio 2013.
  8. ^ Nuovo partito, l'Udc si divide, in il Giornale, 19 novembre 2007. URL consultato il 27 luglio 2013.
  9. ^ Addio all'Udc, in la Repubblica, 28 novembre 2007, p. 10. URL consultato il 27 luglio 2013.
  10. ^ Giovanardi o forse no, in il Giornale, 29 novembre 2007. URL consultato il 27 luglio 2013.
  11. ^ Silvia Bignami, Il giornalista Mazzuca corteggiato dal Pdl Giovanardi: Faremo sparire tutto l'Udc, in la Repubblica, 21 febbraio 2008. URL consultato il 28 luglio 2013.
  12. ^ Giovanardi lascia l'Udc per il Pdl, in Corriere della Sera, 4 febbraio 2008. URL consultato il 26 luglio 2013.
  13. ^ Giovanardi lascia UDC e con Popolari Liberali entra in PdL, in ANSA, 4 febbraio 2008.
  14. ^ "Pionati «folgorato» dal Cav lascia l'Udc «ondivaga»", su Il Tempo del 28 novembre 2008.
  15. ^ Il 21 febbraio 2008 lascia il gruppo parlamentare UDC e si iscrive al gruppo misto (cfr. la scheda relativa alla Camera dei Deputati).
  16. ^ Udc, cominciato l'esodo Bonsignore va con Silvio, in la Repubblica, 17 febbraio 2008. URL consultato il 28 luglio 2013.
  17. ^ Angelo Agrippa, Montezemolo benedice la candidatura di D'Amato. In lista con il Pdl anche lady Fede, in Corriere del Mezzogiorno, 7 aprile 2008. URL consultato il 27 luglio 2013.
  18. ^ Lorenzo Fuccaro, Silvio, le donne e il punto G: è l'ultima lettera di «shopping», in Corriere della Sera, 4 novembre 2007. URL consultato l'8 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2013).
  19. ^ Corriere della Sera.it, biografia di Riccardo Conti, su cinquantamila.corriere.it. URL consultato il 27 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2013).
  20. ^ Il partito inoltre contava tra i suoi esponenti anche il senatore Tomaso Zanoletti, che però non lasciò il gruppo parlamentare dell'UDC fino a fine legislatura.
  21. ^ "I democristiani nel Pdl", in diretta su Radio Radicale.
  22. ^ Tomaso Zanoletti entrò in Parlamento successivamente, il 28 marzo 2009, in seguito alla morte di Ugo Martinat, quando il partito dei Popolari-Liberali era già parte integrante del PdL
  23. ^ Liste, il Pdl frena la Brambilla e Dell'Utri, in la Repubblica, 10 marzo 2008, p. 13. URL consultato il 29 luglio 2013.
  24. ^ Carmelo Lopapa, Pdl, è scontro tra An e Fi su regole e circoli, in la Repubblica, 25 marzo 2009, p. 10. URL consultato il 27 luglio 2013.
  25. ^ Filippo Ceccarelli, Mini-popolari, micro-liberali, socialisti bonsai il partitone assediato dai Nanetti della Libertà, in la Repubblica, 26 marzo 2009, p. 11. URL consultato il 27 luglio 2013.
  26. ^ Nel Pdl nasce una nuova componente: i Democratici Cristiani, al fianco di Berlusconi, in Adnkronos, 15 luglio 2010. URL consultato il 29 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 9 novembre 2013).
  27. ^ Pdl, Alfano da forfait al convegno di Giovanardi, in Gazzetta di Modena, 2 dicembre 2012. URL consultato il 29 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 9 novembre 2013).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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