Philibert Delorme

Philibert Delorme

Philibert Delorme, noto anche come Philibert de l'Orme[1][2][3][4][5][6] (Lione, giugno 1514Parigi, 8 gennaio 1570), fu uno dei massimi esponenti dell'architettura francese del Rinascimento.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Philibert nacque tra il 1500 ed il 1515; era figlio di un capomastro e studiò per alcuni anni a Roma, probabilmente tra il 1533 e il 1536, occupandosi di architettura antica.

Nel 1538 collaborò con la chiesa di Saint-Nizier e tre anni dopo il cardinale Jean du Bellay gli commissionò la costruzione del castello di Saint-Maur-des-Fossés. Nel 1544 venne nominato ispettore delle fortezze della Bretagna dal re Francesco I, compito che richiese quattro anni di sopralluoghi e di lavori[7].

Nel 1548 Enrico II assegnò a Delorme il ruolo di architetto del re affidandogli tutte le costruzioni eccettuato il Louvre.

Quasi tutte le sue opere sono andate distrutte. Sopravvivono alcune parti del Castello di Anet, costruito per Diana di Poitiers tra il 1552 e il 1559, in cui si riscontrano influenze manieriste. Restano integri la cappella e il padiglione d'ingresso al castello. Inoltre, nella facciata frontonata di Anet (ora nella Scuola nazionale superiore di Belle Arti di Parigi) la critica ha ravvisato uno stile più monumentale di quello del contemporaneo Pierre Lescot.

Lavorò anche al Castello di Chenonceau e un'altra sua opera giunta sino ad oggi è la tomba di Francesco I in Saint-Denis.

Dopo la morte del re, avvenuta nel 1559, Delorme perse prestigio ed anche il ruolo privilegiato e si ritirò a scrivere una serie di trattati, nei quali l'intento principale fu di diffondere un'architettura dai caratteri tipicamente francesi.

Fu autore anche di alcuni libri; suo è il trattato Architecture, che ebbe un notevole successo.

A Philibert Delorme è stata attribuita anche la decorazione del portale di Saint-Étienne-du-Mont, a Parigi.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Philippe Potié, Philibert de l'Orme. Figures de la pensée constructive, Marseille, Parenthèses, 1996.
  2. ^ (FR) Jean-Marie Perouse de Montclos, Philibert De l'Orme, architecte du roi 1514-1570, Paris, Mengès, 2000.
  3. ^ (FR) Philibert de l'Orme, Architecture. Oeuvre entière contenant unze livres, augmentée de deux & autres figures non encores veues, tant pour desseins qu'ornemens de maisons. Avec une belle invention pour bien batir, & à petits frais, introduzione di Geert Bekaert, Bruxelles, Pierre Mardaga, 1995 [Riproduzione dell'edizione: Rouen 1648], ISBN 978-28-700-9143-2.
  4. ^ (FR) Archives Royales de Chenonceau, Lettres et Devis de P. de l'Orme, 2010.
  5. ^ (FR) Anthony Blunt, Philibert de l'Orme, traduit de l'anglais par Jean Le Regrattier, Monfort, Brionne, 1986.
  6. ^ (FR) Philibert de l'Orme, Le nouvelles inventions, a cura di Maria Rita Campa, prefazione di Jean-Marie Pérouse de Montclos, Franco Laner, con saggi di Maria Rita Campa, Concetta Cavallini, Giuseppe Fallacara, Roma, Aracne, 2009, ISBN 978-88-548-2330-3.
  7. ^ Le Muse, IV vol., Novara, De Agostini, 1965, pp. 142-143, SBN IT\ICCU\RAV\0082203.

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