Pericle il Giovane

Pericle il Giovane (in greco antico: Περικλῆς?, Periklès; Atene, anni 440 a.C.Atene, 406 a.C.) è stato un ammiraglio e politico ateniese, figlio illegittimo del famoso Pericle, avuto da Aspasia.

Pericle il Giovane

Ellenotamo della Lega delio-attica
Durata mandato410 a.C. –
409 a.C.

Dati generali
ProfessioneMilitare e politico
Pericle il Giovane
Dati militari
Paese servitoAtene
Forza armataEsercito ateniese
GradoNavarco
GuerreGuerra del Peloponneso
BattaglieBattaglia delle Arginuse
Altre caricheEllenotamo
voci di militari presenti su Wikipedia

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Cittadinanza[modifica | modifica wikitesto]

Pericle il Giovane fu iscritto nelle liste dei cittadini, ma questa fu un'eccezione: la legge, voluta dal padre nel 451/450 a.C., infatti, non concedeva lo status di ateniese a chi non fosse nato da genitori entrambi ateniesi. L'eccezione fu fatta per esplicita richiesta di Pericle al popolo ateniese, dopo che questi aveva visto morire di peste i due figli legittimi Santippo e Paralo; per non morire senza discendenti, lo stratego dovette implorare il popolo affinché concedesse al figlio naturale la cittadinanza.[1]

Secondo Luisa Prandi, nel 430 a.C. Pericle estese la cittadinanza ateniese a tutti i figli illegittimi di Atene.[2]

Cariche ricoperte e morte[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Processo delle Arginuse.

Pericle il Giovane fu ellenotamo tra il 410 e il 409 a.C.;[1] poi, quando Alcibiade fu esiliato per la sconfitta subita a Nozio (407 a.C.), fu uno dei dieci comandanti nominati al suo posto.[3][4]

Dopo aver vinto alle Arginuse, gli otto comandanti che avevano combattuto furono richiamati ad Atene, e i sei che vi andarono, tra cui Pericle, furono processati, condannati a morte e giustiziati per non aver soccorso i naufraghi.[5][4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Powell, pp. 261-262 e 268.
  2. ^ Luisa Prandi, Ricerche sulla concessione della cittadinanza ateniese nel V sec. a.C., Milano, Cisalpino, 1982, pp. 33-55, ISBN 9788820503376.
  3. ^ Senofonte, Elleniche, I, 5, 16. Diodoro Siculo, Bibliotheca Historica, XIII, 74.
  4. ^ a b Pomeroy, p. 216.
  5. ^ Senofonte, Elleniche, I, 7, 1-34. Diodoro Siculo, Bibliotheca Historica, XIII, 101.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie
Fonti secondarie