Penisola di Doberai

Vogelkop
Semenanjung Doberai
Le penisole del Vogelkop e di Bomberai (Papua Occidentale, Nuova Guinea)
StatiBandiera dell'Indonesia Indonesia
Superficie55 604 km²
Veduta satellitare dell'isola.

Il Vogelkop (noto anche come penisola del Vogelkop o di Doberai; in indonesiano: Semenanjung Kepala Burung o Semenanjung Doberai; in inglese: Bird's Head Peninsula) è una penisola situata nella parte nord-occidentale della Nuova Guinea, nella provincia indonesiana di Papua Barat. In passato faceva parte della Nuova Guinea olandese e pertanto prese il nome olandese di Vogelkop o Vogelkopf, cioè «testa di uccello»; il nome si deve al fatto che la forma della Nuova Guinea ricorda un po' quella di un uccello appollaiato: in tale prospettiva, il Vogelkop indica proprio la testa dell'animale.

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

I monti Arfak, nel nord-est della penisola.

L'angolo sud-orientale della penisola, che si affaccia sulla baia di Cenderawasih (nota in passato come baia di Geelvink), fa parte del parco nazionale di Teluk Cenderawasih. Mentre le regioni costiere della parte sud-occidentale sono pianeggianti e ricoperte da paludi umide, l'intera parte settentrionale è montuosa. I monti Tamrau, a nord-ovest, sono separati dai monti Arfak, a nord-est, dalla valle di Kebar. Questi ultimi culminano con il Gunung Mebo (noto in passato come Vogelkop), una montagna di 2939 m, il punto più alto della penisola[1]. Al centro della penisola del Vogelkop vi è una formazione carsica, l'altopiano di Ayamaru, con i laghi omonimi.

Le località più importanti sono Manokwari a nord, Sorong a ovest, Bintuni e Ransiki. Vicino a Sorong e Bintuni vi sono giacimenti di petrolio.

La baia di Bintuni, che delimita a sud la penisola, ospita la palude di mangrovie più vasta del mondo, con una superficie di 4352 km²[2]. Dal 2005 al 2009, sotto la direzione della BP, venne portato avanti il progetto Tangguh per produrre 7,6 milioni di tonnellate[3] di gas naturale liquefatto con un investimento di 3 miliardi di dollari[4]. La baia di Bintuni si allarga verso il mare di Ceram nel golfo di Berau. A sud di essa si trova la penisola di Bomberai[1].

La valle di Kebartal con i monti Tamrau sullo sfondo.

Flora e fauna[modifica | modifica wikitesto]

La penisola del Vogelkop è ricoperta, al di sopra dei 1000 m, da foreste pluviali di montagna, che ricoprono in tutto una superficie di oltre 22.000 km². Sono molte le specie animali endemiche delle montagne della regione, come la farfalla Ornithoptera rothschildi, il coda ad anello di Schlegel, un marsupiale, e una specie di ratto lanoso del genere Mallomys non ancora descritta ufficialmente[5].

Sono più di 300 le specie di uccelli che abitano la penisola, di cui almeno 20 endemiche di queste foreste, come il cappuccino dell'Arfak, il giardiniere del Vogelkop e la paradisea reale[6].

Nella penisola del Vogelkop (compresa la penisola di Bomberai e le isole al largo) vivono 24 specie endemiche di pesci arcobaleno (Melanotaenia), molte delle quali diffuse nelle aree carsiche, come il pesce arcobaleno arlecchino[7].

Lingue[modifica | modifica wikitesto]

Distribuzione delle lingue trans-Nuova Guinea.

Nella penisola del Vogelkop vengono parlate tradizionalmente sia lingue austronesiane che papuane, ma la stragrande maggioranza degli abitanti parla lingue appartenenti a quest'ultimo gruppo. Se contiamo anche il gruppo insulare di Raja Ampat (in italiano «Quattro Re») e l'isola al largo di Meoswar (o Waar), nel Vogelkop si parlano oltre 30 lingue diverse[8][9]. La distribuzione geografica delle lingue (come altrove in Nuova Guinea) riflette le diverse ondate di insediamento sull'isola: quando i navigatori austronesiani raggiunsero la Nuova Guinea 3000-4000 anni fa[10], l'entroterra dell'isola era già abitato da popolazioni di lingua papuasica. I nuovi arrivati, invece, si stabilirono principalmente sulle coste e sulle isole al largo.

Tra le lingue austronesiane della penisola del Vogelkop vi sono quelle parlate sulle isole Raja Ampat (compresa la lingua as, diffusa sulla costa nord-occidentale, a est di Sorong[11]), il wandamen, parlato a sud-est sul «collo» della Testa di Uccello nella regione di Bintuni e il meoswar parlato su un'isola montuosa a sud-est. L'ex lingua franca regionale, il biak, è parlata nell'area di Manokwari. Esistono anche varianti orientali dell'indonesiano (in inglese Papuan Malay), attualmente parlate in tutti gli insediamenti e nelle città più grandi, così come altre lingue regionali introdotte da migranti provenienti da diverse regioni della Nuova Guinea occidentale.

Le lingue papuane parlate nella penisola del Vogelkop possono essere riassunte sotto il termine lingue papuasiche occidentali, che non indica alcuna relazione genetica tra esse, ma serve piuttosto come termine collettivo per indicare una specifica area linguistica (all'interno della quale vengono incluse di solito anche le Molucche con Halmahera e il gruppo di lingue timor-alor-pantar)[12]. La classificazione filogenetica delle lingue papuasiche non è stata ancora chiarita in modo definitivo. Generalmente, in base alle ricerche di Wurm, McElhanon e Voorhoeve[13], le lingue del Vogelkop meridionale, parlate nella parte sud-occidentale della penisola, vengono attribuite al gruppo delle lingue trans-Nuova Guinea, di gran lunga la più grande famiglia linguistica non austronesiana della Nuova Guinea. Altre famiglie linguistiche postulate sono le lingue del Vogelkop occidentale a ovest, le lingue del Vogelkop orientale, come il meyah e il sougb e la famiglia hatam-mansim a est, e alcune lingue non classificabili come il maybrat, l'abun e lo mpur nell'interno della penisola[12].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Der große Weltatlas. Millennium House, 2009, ISBN 978-1-921209-31-4.
  2. ^ J. Sihite, N. Lense, R. Suratri, C. Gustiar e S. Kosamah: Bintuni bay nature reserve management plan, Irian Jaya Barat Province, 2006–2030 (PDF), su coraltrianglecenter.org. URL consultato il 17 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2007). Manokwari 2005, S. 27. vgl. Sundarbans
  3. ^ First Cargo From Indonesia's Tangguh LNG Project, su www-bp.com, 6 luglio 2009. URL consultato il 17 maggio 2021 (archiviato dall'url originale l'8 giugno 2011).
  4. ^ Summary Environmental Impact Assessment. Tangguh LNG Project in Indonesia (PDF), su adb.org, 2005. URL consultato il 17 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2009).
  5. ^ Don E. Wilson e DeeAnn M. Reeder (a cura di), Mallomys, in Mammal Species of the World. A taxonomic and geographic Reference, Baltimora, Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  6. ^ Bird wonders of New Guinea’s western-most province, su WWF. URL consultato il 14 luglio 2015.
  7. ^ M. F. I. Nugraha, Kadarusman, N. Hubert, J. C. Avarre, R. K. Hadiaty, J. Slembrouck, O. Carman, T. Sudarto, R. Ogistira e L. Pouyaud, Eight new species of Rainbowfishes (Melanotaeniidae) from the Birds Head Region, West Papua, Indonesia, in Cybium, vol. 39, n. 2, 2015, pp. 99-130.
  8. ^ Western Irian Jaya (JPG), su Pacific Linguistics, Canberra. URL consultato il 17 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2010).
  9. ^ Indonesia - Northwestern Irian Jaya (JPG), su papuaweb.org, Dallas, SIL Internationa, 2004. URL consultato il 17 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2010).
  10. ^ Ger Reesink, West Papuan languages: roots and development, in Andrew Pawley (a cura di), Papuan pasts: cultural, linguistic and biological histories of Papuan-speaking peoples, Canberra, Pacific Linguistics, 2005, p. 185, ISBN 0-85883-562-2.
  11. ^ The Ethnologue: As, su ethnologue.com. URL consultato il 22 gennaio 2011.
  12. ^ a b Ger Reesink, West Papuan languages: roots and development, in Andrew Pawley (a cura di), Papuan pasts: cultural, linguistic and biological histories of Papuan-speaking peoples, Canberra, Pacific Linguistics, 2005, pp. 186-187, ISBN 0-85883-562-2.
  13. ^ C. L. Voorhoeve, Central and Western Trans-New Guinea Phylum Languages, in S. A. Wurm (a cura di), Papuan Languages and the New Guinea Linguistic Scene, Canberra, Pacific Linguistics, 1977, ISBN 0-85883-132-5.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Tangguh LNG Project, Bintuni Bay, West Papua, su Hydrocarbons Technology.

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