Patto di non aggressione

Un patto di non aggressione o un patto di neutralità è un trattato tra due o più stati/paesi che include la promessa dei firmatari di non impegnarsi in azioni militari gli uni contro gli altri.[1] Tali trattati possono essere descritti con altri nomi, come "trattato di amicizia" o "trattato di non belligeranza", ecc.

Leeds, Ritter, Mitchell e Long distinguono tra un patto di non aggressione e un patto di neutralità.[2] Assumono che un patto di non aggressione includa la promessa di non attaccare gli altri firmatari del patto, mentre un patto di neutralità include la promessa di evitare il sostegno di qualsiasi entità che agisca contro gli interessi di uno qualsiasi dei firmatari del patto. L'esempio più facilmente riconosciuto della suddetta entità è un altro paese, stato nazionale o organizzazione sovrana che rappresenta una conseguenza negativa nei confronti dei vantaggi detenuti da una o più parti firmatarie.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel XIX secolo i patti di neutralità sono stati storicamente utilizzati per dare il permesso, a un firmatario del patto, di attaccare o tentare di influenzare negativamente un'entità non protetta dal patto di neutralità. I partecipanti al patto di neutralità accettano di non tentare di contrastare un atto di aggressione compiuto da un firmatario del patto nei confronti di un'entità non tutelata dai termini del patto. Possibili motivazioni per tali atti da parte di uno o più dei firmatari dei patti includono il desiderio di prendere, o espandere, il controllo di risorse economiche, luoghi militarmente importanti, ecc.[2]

Il patto Molotov-Ribbentrop del 1939 tra l'Unione Sovietica e la Germania nazista è fra gli esempi più noti di un patto di non aggressione. Il Patto è durato fino all'invasione tedesca del 1941 dell'Unione Sovietica nell'Operazione Barbarossa.[1] Tali patti possono essere un dispositivo per neutralizzare una potenziale minaccia militare, consentendo ad almeno uno dei firmatari di liberare le proprie risorse militari per altri scopi. Ad esempio il Patto nippo-sovietico di non aggressione, firmato il 13 aprile 1941, permise all'Unione Sovietica di scongiurare la minaccia a est, da parte del Giappone, consentendo all'Armata Rossa di spostarsi dalla Siberia per poter affrontare i nazisti che avanzavano sul suolo sovietico e stavano per cimentarsi nella Battaglia di Mosca.

I dati di ATOP (The Alliance Treaty Obligations and Provisions) riportano 185 accordi, tra il 1815 e il 2018, che sono stati esclusivamente patti di non aggressione.[3] Secondo i dati, 29 di questi patti sono stati registrati nel periodo interbellico con picchi di eventi nel 1960, 1970, 1979 e soprattutto all'inizio degli anni '90, quando un certo numero di stati dell'Europa orientale hanno firmato patti dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica.[4]

Gli Stati con una storia di rivalità tendono a firmare patti di non aggressione al fine di prevenire futuri conflitti tra loro. I patti spesso facilitano lo scambio di informazioni che riducono l'incertezza che potrebbe portare a conflitti. Inoltre, il patto segnala alle nazioni terze che la rivalità si è ridotta e che si desiderano relazioni pacifiche.[4] È stato riscontrato che le grandi potenze hanno maggiori probabilità di avviare conflitti militari contro i loro partner nei patti di non aggressione che contro Stati che non hanno alcun tipo di alleanza con loro.[1]

Elenco dei patti di non aggressione[modifica | modifica wikitesto]

Elenco dei patti di non aggressione
Firmatari Trattato Data di firma
Regno d'Inghilterra
Regno di Francia
Sacro Romano Impero
Stato Pontificio
Spagna
Trattato di Londra 1518
Bandiera della Lituania Lituania
Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
Patto di non aggressione lituano-sovietico 28 settembre 1926
Bandiera della Grecia Grecia
Bandiera della Romania Romania
Patto di non aggressione e arbitrato greco-rumeno 21 marzo 1928[5]
Bandiera dell'Afghanistan Afghanistan
Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
Patto di non aggressione sovietico-afghano 24 giugno 1931[6]
Bandiera della Finlandia Finlandia
Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
Patto di non aggressione sovietico-finlandese 21 gennaio 1932
Bandiera della Lettonia Lettonia
Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
Patto di non aggressione sovietico-lettone 5 febbraio 1932[7]
Bandiera dell'Estonia Estonia
Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
Patto di non aggressione estone-sovietico 4 maggio 1932[8]
Bandiera della Polonia Polonia
Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
Patto di non aggressione sovietico-polacco 25 luglio 1932[9]
Bandiera della Francia Francia
Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
Patto di non aggressione franco-sovietico 29 novembre 1932
Bandiera dell'Italia Italia
Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
Patto italo-sovietico di amicizia e non aggressione 2 settembre 1933[10]
Bandiera della Romania Romania
Bandiera della Turchia Turchia
Patto di non aggressione rumeno-turco 17 ottobre 1933[11]
Bandiera della Turchia Turchia
Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia
Patto di non aggressione turco-jugoslavo 27 novembre 1933[12]
Bandiera della Germania Germania
Bandiera della Polonia Polonia
Patto di non aggressione tedesco-polacco 26 gennaio 1934[13]
Bandiera della Francia Francia
Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
Patto franco-sovietico 2 maggio 1935
Bandiera di Taiwan Taiwan
Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
Patto di non aggressione sino-sovietico 21 agosto 1937[14]
Bandiera dell'Afghanistan Afghanistan
 Iran
Bandiera dell'Iraq Iraq
Bandiera della Turchia Turchia
Trattato di Sadabad 25 giugno 1938
Bandiera della Cecoslovacchia Cecoslovacchia
Bandiera dell'Ungheria Ungheria
Bandiera della Romania Romania
Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia
Accordo Ungheria-Piccola Intesa 22 agosto 1938
Bandiera della Francia Francia
Bandiera della Germania Germania
La dichiarazione franco-tedesca 6 dicembre 1938[15][16]
Bandiera della Danimarca Danimarca
Bandiera della Germania Germania
Patto di non aggressione danese-tedesco 31 maggio 1939[17]
Bandiera dell'Estonia Estonia
Bandiera della Germania Germania
Patto di non aggressione estone-tedesco 7 giugno 1939[18]
Bandiera della Germania Germania
Bandiera della Lettonia Lettonia
Patto di non aggressione tedesco-lettone 7 giugno 1939
Bandiera della Germania Germania
Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
Patto Molotov-Ribbentrop 23 agosto 1939
Bandiera del Siam Siam
Bandiera del Regno Unito Regno Unito
Patto di non aggressione anglo-thailandese 12 giugno 1940[19]
Bandiera dell'Ungheria Ungheria
Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia
Patto di non aggressione ungherese-jugoslavo 12 dicembre 1940
Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia
Patto di non aggressione sovietico-jugoslavo 6 aprile 1941
Bandiera del Giappone Giappone
Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
Patto nippo-sovietico di non aggressione 13 aprile 1941
Bandiera della Germania Germania
Bandiera della Turchia Turchia
Trattato di amicizia turco-tedesco 18 giugno 1941
Bandiera del Sudafrica Sudafrica
Bandiera del Mozambico Mozambico
Accordo di Nkomati 13 marzo 1984

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Volker Krause e J. David Singer, Minor Powers, Alliances, and Armed Conflict: Some Preliminary Patterns (PDF), in Small States and Alliances, Physica-Verlag HD, 2001, pp. 15–23, DOI:10.1007/978-3-662-13000-1_3, ISBN 978-3-662-13000-1.
  2. ^ a b Brett Leeds, Jeffrey Ritter e Sara Mitchell, Alliance Treaty Obligations and Provisions, 1815-1944, in International Interactions, vol. 28, n. 3, 1º luglio 2002, pp. 237–260, DOI:10.1080/03050620213653, ISSN 0305-0629 (WC · ACNP).
  3. ^ (EN) ATOP Project, http://www.atopdata.org/data.html. URL consultato il 13 aprile 2021.
  4. ^ a b (EN) Yonatan Lupu e Paul Poast, Team of former rivals: A multilateral theory of non-aggression pacts, in Journal of Peace Research, vol. 53, n. 3, 1º maggio 2016, pp. 344–358, DOI:10.1177/0022343316630782, ISSN 0022-3433 (WC · ACNP).
  5. ^ Text in League of Nations Treaty Series, vol. 108, pp. 188-199.
  6. ^ Text in League of Nations Treaty Series, vol. 157, pp. 372.
  7. ^ Text in League of Nations Treaty Series, vol. 148, pp. 114-127.
  8. ^ Text in League of Nations Treaty Series, vol. 131, pp. 298-307.
  9. ^ Andrew Wheatcroft, Richard Overy, The Road to War: The Origins of World War II, Vintage Publishers, 2009, p. 7, ISBN 9781448112395.
  10. ^ Text in League of Nations Treaty Series, vol. 148, pp. 320-329.
  11. ^ Text in League of Nations Treaty Series, vol. 165, p. 274.
  12. ^ Text in League of Nations Treaty Series, vol. 161, p. 230.
  13. ^ R. J. Crampton, Eastern Europe in the Twentieth Century – And After, Routledge Publishers, 1997, p. 105, ISBN 9780971054196.
  14. ^ League of Nations Treaty Series, vol. 181, pp. 102-105.
  15. ^ Douglas M. Gibler, International Military Alliances, 1648-2008, CQ Press, 2008, p. 203, ISBN 978-1604266849.
  16. ^ ibiblio.org, http://www.ibiblio.org/pha/fyb/part_2.html. URL consultato l'11 June 2020.
  17. ^ Text in League of Nations Treaty Series, vol. 197, p. 38.
  18. ^ R. J. Crampton, Eastern Europe in the Twentieth Century – And After, Routledge Publishers, 1997, p. 105, ISBN 9781134712212.
  19. ^ Text in League of Nations Treaty Series, vol. 203, p. 422.