Patrimoni dell'umanità dell'Albania

I patrimoni dell'umanità dell'Albania sono i siti dichiarati dall'UNESCO come patrimonio dell'umanità in Albania.

Siti[modifica | modifica wikitesto]

Patrimonio mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Foto Sito Tipo Anno Descrizione
Butrinto Culturale
(570; iii)
1992 Antica città greca, poi romana. Dopo un periodo di abbandono fu occupata dai Bizantini, dagli Angioini e dai veneziani, per essere definitivamente abbandonata nel tardo Medioevo. Tra i siti: un teatro greco, un battistero, una basilica del IX secolo e fortificazioni[1].
Centri storici di Berat e Argirocastro Culturale
(569; iii, iv)
2005 Architettura tipica del periodo ottomano. Berat testimonia la coesistenza di varie comunità religiose e culturali nel corso dei secoli; tra i principali siti: castello del XIII secolo, chiese bizantine del XIII secolo e moschee del XV secolo. Argirocastro ha case a due piani del XVII secolo: conserva un bazar, una moschea e due chiese del XVIII secolo[2].
Antiche faggete primordiali dei Carpazi e di altre regioni d'Europa Naturale
(1133; ix)
2017 Comprende il fiume Gashi a Tropojë, nel nord-est dell'Albania, e le antiche faggete di Rrajcë a Peqin, nell'Albania centrale[3].
Patrimonio naturale e culturale della regione di Ocrida Misto
(99; i, iii, iv, vii)
2019 L'area intorno alla città di Pogradec, sulle rive del lago di Ocrida, fu abitata dagli Illiri nel V secolo a.C. e poi da Romani e Slavi. Resti della Via Egnatia a testimonianza del periodo romano, mentre le rovine della chiesa paleocristiana di Lin con mosaici pavimentali testimoniano la presenza del cristianesimo[4].

Candidati[modifica | modifica wikitesto]

Foto Sito Tipo Anno Descrizione
Anfiteatro romano di Durazzo Culturale
(v)
1996 Edificato probabilmente nel II secolo, aveva una capienza di 20 000 spettatori: venne gradualmente abbandonato a partire dal IV secolo. Scavi sistematici sono stati effettuati a partire dal 1966[5].
Tombe reali di Selcë e Poshtme Culturale
(iii)
1996 Situate vicino alla città di Pogradec, furono edificate nel III secolo a.C., direttamente scolpite nella roccia. Costruite per seppellire i re illirici, furono successivamente riutilizzate[6].
Apollonia Misto
(ii, iii, x)
2014 Fondata probabilmente nel VI secolo a.C. dai coloni greci, fiorì nel IV secolo a.C. divenendo un importante centro commerciale ed economico. In epoca romana, fu una delle porte di accesso alla Via Egnatia. La città venne abbandonata durante il Medioevo[7].
Castello di Bashtovë Culturale
(iv)
2017 Venne edificato dai veneziani per proteggere le rotte marittime. Fu conquistato dagli ottomani nel 1478 che apportarono modifiche strutturali. Si conservano due torri circolari e una torre rettangolare[8].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Butrint, su whc.unesco.org, 21 giugno 2020.
  2. ^ (EN) Historic Centres of Berat and Gjirokastra, su whc.unesco.org, 21 giugno 2020.
  3. ^ (EN) Ancient and Primeval Beech Forests of the Carpathians and Other Regions of Europe, su whc.unesco.org, 21 giugno 2020.
  4. ^ (EN) Natural and Cultural Heritage of the Ohrid region, su whc.unesco.org, 21 giugno 2020.
  5. ^ (FR) L'amphithéâtre de Durres, su whc.unesco.org, 21 giugno 2020.
  6. ^ (FR) Les tombes de la Basse Selca, su whc.unesco.org, 21 giugno 2020.
  7. ^ (EN) The Ancient City of Apollonia, su whc.unesco.org, 21 giugno 2020.
  8. ^ (EN) The Castle of Bashtova, su whc.unesco.org, 21 giugno 2020.
      Sito transnazionale.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]