Paolo Fabbri (semiologo)

Paolo Fabbri

Paolo Fabbri (Rimini, 17 aprile 1939Rimini, 2 giugno 2020) è stato un semiologo italiano.

La sua attività intellettuale spaziò campi molteplici: dal linguaggio alle arti, dalla comunicazione alla filosofia, dalla sociologia alla epistemologia.

Carriera universitaria[modifica | modifica wikitesto]

Laureatosi nel 1962 presso l'Università di Firenze, Fabbri si trasferì a Parigi, dove nel 1965-66 frequentò l'École Pratique des Hautes Études (EPHE), in particolare i corsi di Roland Barthes, Lucien Goldmann e Algirdas Julien Greimas. Questo contatto con la semiotica strutturale francese sarà destinato a costituire una prospettiva teorico-metodologica di cui sarebbe diventato uno dei più attivi ricercatori[1].

Al ritorno in Italia, insegnò Semiotica con Umberto Eco all'Università di Firenze, Facoltà di Architettura, 1966-67, poi come professore incaricato di Filosofia del linguaggio presso l'Istituto di Lingue dell'Università di Urbino (dal 1967 al 1976), dove fondò, con Carlo Bo e Giuseppe Paioni nel 1970 il Centro Internazionale di Semiotica e di Linguistica[2]: la prima scuola di semiotica nel panorama internazionale, dopo quella di Tartu (Estonia) creata da Jurij Lotman.

Nel 1977 Fabbri iniziò la sua attività di insegnamento presso l'Università di Bologna, dove tenne fino al 2002 l'insegnamento di Semiotica delle Arti presso il corso di laurea in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo (DAMS)[3], di cui sarà presidente dal 1998 al 2001.

Tra il 1986 e il 1990 insegnò Semiotica, in qualità di professore straordinario, presso la Facoltà di Magistero dell'Università di Palermo.

Dal 2003 al 2009 fu professore ordinario di Semiotica dell'Arte e Letteratura artistica presso la Facoltà di Design e Arti, Università IUAV di Venezia[4].

Dal 2017 al 2020 fu professore onorario presso l'Universidad de Santiago (Cile) e presso l'Universidad de Lima (Perù).

Fabbri assunse negli anni numerosi incarichi di insegnamento nelle università italiane di Firenze, Milano, Siena, Roma e all'estero presso Paris V, Paris IV Sorbonne e l'École des Hautes Études en Sciences Sociales (EHESS) di Parigi, le università di UC Berkeley, Toronto, UC San Diego, UCLA (Speroni Chair), Barcellona, Brisbane, Madrid, Bilbao, São Paulo, Buenos Aires, Bogotà, Lima, Istanbul, Ciudad de Mexico e altre ancora[5]. A questa attività didattica si affiancò la partecipazione a congressi nazionali e internazionali, nonché l'assidua collaborazione a seminari di ricerca come quelli di Semantica Generale diretti con Greimas presso l'EHESS di Parigi (dal 1984 al 1991) come directeur d'Etudes associé e del Collège international de Philosophie, come directeur de programme associé, nonché quelli organizzati per il Centro Internazionale di Semiotica e di Linguistica dell'Università di Urbino.

Insegnò Semiotica dell'Arte presso il Master of Arts della LUISS (Libera Università Internazionale di Studi Sociali) di Roma. Fu direttore dal 2013 al 2020 del Centro internazionale di Scienze Semiotiche (CiSS) dell'Università di Urbino[6] di cui curava le pubblicazioni.

Riviste e incarichi[modifica | modifica wikitesto]

Fabbri scrisse libri e articoli, oltre a tradurre opere sui problemi del linguaggio e della comunicazione, in più lingue (francese, inglese, spagnolo, portoghese, tedesco, lituano, polacco, greco, arabo).

Diresse le seguenti collezioni editoriali: Insegne (con Gianfranco Marrone), Mimesis Edizioni, Milano; La tradizione del nuovo, Luca Sossella editore, Roma; Teoria della Cultura (con Francesco Marsciani), Progetto Leonardo, Società Editrice Esculapio, Bologna; Biblioteca/Semiotica (con Gianfranco Marrone), Meltemi Editore, Roma. Inoltre, dirige la rivista: La ricerca semiotica, Quaderni del Centro Internazionale di Studi Interculturali di Semiotica e Morfologia (CISISM), Università di Urbino. Fece parte del comitato direttivo della rivista letteraria Il Verri, Milano.

Dal 2001 al 2005 collaborò al quotidiano l'Unità curando la rubrica settimanale Parole, parole, parole[7].

Fece parte del comitato scientifico o editoriale di numerose istituzioni nazionali e internazionali, dirigendo tra l'altro dal 1992 al 1996 l'Istituto Italiano di Cultura di Parigi[8]. Dal 1996 al 1997 fu direttore del Mystfest (Festival Internazionale del Giallo e del Mistero) di Cattolica[9] e, dal 1999 al 2001, consigliere scientifico del Prix Italia (RAI - TV)[10]. Fu anche presidente del Festival dei Popoli di Firenze dal 2000 al 2004[11] e presidente dell'Institut de la Pensée Contemporaine dell'Université de Paris VII "D. Diderot" dal 2004 al 2006. Dal 2011 al 2013 Fu direttore della Fondazione Federico Fellini di Rimini[12]. In precedenza era stato direttore scientifico della rivista internazionale FMR (ART'E, Bologna), dal 2003 al 2004.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

Studi in volume[modifica | modifica wikitesto]

  • Tactica de los signos, Barcellona: Gedisa Editore, 1996, 19992.
  • La svolta semiotica, Roma: Laterza, 1998, 20033.
  • Elogio di Babele, Roma: Meltemi Editore, 2000, 20033.
  • (con Gianfranco Marrone), Semiotica in nuce. Volume I. I fondamenti e l'epistemologia strutturale, Roma: Meltemi Editore, 2000.
  • (con Gianfranco Marrone), Semiotica in nuce. Volume II. Teoria del discorso, Roma: Meltemi Editore, 2001.
  • Segni del tempo. Un lessico politicamente scorretto, Rimini: Guaraldi, 2003; Roma: Meltemi Editore, 2004.
  • Fellinerie. Incursioni semiotiche nell'immaginario di Federico Fellini, Rimini: Guaraldi, 2011.
  • L’efficacia semiotica. Risposte e Repliche, Milano: Mimesis, 2017.
  • Elogio del conflicto, Madrid: Sequitur, 2017.

Curatele[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pierluigi Basso e Lucia Corrain (a cura di), Eloquio del senso. Dialoghi semiotici per Paolo Fabbri, Milano, Costa & Nolan, 1999, pp. 10-11.
  2. ^ Intervista a Pino Paioni, a cura di Giampaolo Proni e Federico Montanari, «Ocula - Occhio semiotico sui media», febbraio 2005.
  3. ^ Paolo Fabbri semiologo il dirimpettaio di Eco Archiviato il 5 luglio 2007 in Internet Archive., a cura di Stefano Bartezzaghi, «la Stampa», 17 giugno 1999.
  4. ^ Si veda a tal proposito la scheda personale ospitata dal sito dell'Università IUAV di Venezia.
  5. ^ Alcuni riferimenti alla vita e alle opere di Paolo Fabbri possono essere consultati nella breve biografia Archiviato il 24 aprile 2008 in Internet Archive. che appare nella Enciclopedia Multimediale delle Scienze Filosofiche di Rai Educational.
  6. ^ Come si può leggere nella pagina ufficiale del Centro relativa al comitato direttivo: http://semiotica.uniurb.it/?page_id=961
  7. ^ Nell'archivio del giornale si possono ancora consultare i vari contributi scritti da Paolo Fabbri, dal primo La libertà che non abita quella casa, su l'Unità. URL consultato il 26 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013). dell'8 maggio 2001 all'ultimo Beati sono i Termini Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive. del 31 maggio 2005.
  8. ^ Come riportato tra le news del sito Regioni.it sotto il comunicato Ansa dal titolo Regioni: Bassolino candida Paolo Fabbri per Corecom Campania di lunedì 19 aprile 2004.
  9. ^ A tal proposito si può consultare l'elenco delle edizioni del festival presente nel sito ufficiale della manifestazione: le edizioni del MystFest (PDF), su mystfest.com, p. 9. URL consultato il 18 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2009)..
  10. ^ Il programma della 51ª edizione è "elaborato con la consulenza scientifico-culturale del prof. Paolo Fabbri", come si legge nell'archivio dell'Adnkronos dell'anno 1999.
  11. ^ Paolo Fabbri presidente, «La Repubblica», 3 ottobre 2000.
  12. ^ Fondazione Fellini: Fabbri direttore Gori e Bertozzi nel nuovo cda, «Il Resto del Carlino», 20 ottobre 2010.

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