Pantheon (Parigi)

Pantheon di Parigi
Panthéon de Paris
Esterno
StatoBandiera della Francia Francia
RegioneÎle-de-France
LocalitàParigi
Coordinate48°50′46.31″N 2°20′45.98″E / 48.846198°N 2.346105°E48.846198; 2.346105
Religionecattolica di rito romano
ArchitettoJacques Germain Soufflot
Jean-Baptiste Rondelet
Stile architettoniconeoclassico
Inizio costruzione1756
Completamento1789
Sito webwww.paris-pantheon.fr/
Scorcio dell'interno
Riproduzione del Pendolo di Foucault
L'abside con La convenzione nazionale di François-Léon Sicard

Il Pantheon di Parigi (in francese Panthéon de Paris), eretto come chiesa cattolica dedicata a Sainte-Geneviève, è un monumento situato nella capitale francese nel cuore del Quartiere latino (V arrondissement), in cima al colle di Sainte-Geneviève. È alto in tutto 106 metri. È circondato dalla chiesa Saint-Étienne-du-Mont, dalla biblioteca Sainte-Geneviève, dalla Sorbona e da altri edifici monumentali. Particolarmente suggestiva è la vista da rue Soufflot, vicino ai Giardini del Lussemburgo.

Fu dapprima una semplice chiesa, ma nel corso del tempo si trasformò in una sorta di mausoleo dei resti mortali dei personaggi che hanno segnato la storia francese, specialmente repubblicana. Progettata da Jacques-Germain Soufflot è il primo grande monumento neoclassico[1]. Dal 1920 è monumento storico di Francia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il sovrano francese Luigi XV fece un voto nel 1744 in base al quale, se si fosse ripreso da una grave malattia, avrebbe fatto edificare sulle rovine della chiesa di Santa Genoveffa una nuova costruzione degna della santa patrona di Parigi.

Nonostante le fondamenta venissero gettate nel 1758, a causa di gravi problemi economici, il completamento della costruzione venne eseguito solo dopo la morte di Soufflot, per opera di un suo pupillo, Jean-Baptiste Rondelet, nel 1789, proprio in coincidenza con lo scoppio della Rivoluzione francese, al seguito della quale la destinazione dell'edificio venne commutata dal governo rivoluzionario da santuario a mausoleo per le importanti personalità nazionali. E tale rimase fino al 1821 quando il re Luigi XVIII decise di riconsegnare il Pantheon a quella che avrebbe dovuto essere la sua destinazione originaria e cioè una chiesa cattolica consacrata al culto di Santa Genoveffa, patrona di Parigi.

Tuttavia il 15 agosto 1830 la Monarchia di luglio toglie il monumento al culto religioso e ne ripristina la destinazione laica. Questo stato di cose perdurerà sino al 1851 quando la Seconda Repubblica francese fa ridiventare chiesa l'edificio. Durante tutto questo periodo nessuna personalità viene sepolta nel Pantheon (ad eccezione di Jacques-Germain Soufflot, architetto del monumento stesso, inumato nel 1829). Soltanto nel 1885 con la solenne sepoltura di Victor Hugo, viene decisa la definitiva soppressione della chiesa di Sainte Geneviève e la perenne destinazione laica del Pantheon.

Parallela a tutti questi cambiamenti è la storia dei vari simboli che sono stati via via posti sulla sommità dell'edificio. Si comincia nel 1790 con una croce provvisoria, tolta l'anno dopo in occasione dei funerali di Mirabeau e la destinazione laica del monumento. Al suo posto viene collocata una statua di Claude Dejoux rappresentante una donna che dà fiato ad una tromba. La scultura sarà però rimossa il 3 gennaio 1822 con l'inaugurazione ufficiale della chiesa di Santa Genoveffa e rimpiazzata con una croce di bronzo dorata. Nel 1830, nuova laicizzazione e sostituzione della croce con la bandiera tricolore francese.

Nel 1851 fa ritorno la croce dorata. Tuttavia, il 2 aprile 1871 i Comunardi ne tagliano i bracci laterali e l'utilizzano come asta per la bandiera, questa volta, rossa. Infine, nel luglio 1873, viene piazzato il simbolo attuale e cioè una croce di pietra alta 4 metri e pesante 1500 kg e che, da allora, nessuno ha più ritenuto necessario rimuovere, nonostante la definitiva destinazione laica del monumento.

Nel 1851 il fisico francese Léon Foucault scelse il Pantheon per realizzare una sua dimostrazione scientifica della rotazione della Terra installando nella cupola centrale della costruzione un pendolo della lunghezza di circa 67 metri. Nel 1995 la sfera metallica originale, dal peso di 28 kg, che servì per l'esperimento, è stata donata al Pantheon dal Conservatoire National des Arts et Métiers.

Architettura[modifica | modifica wikitesto]

Il monumento attuale è una chiesa a cupola, con pianta a croce greca (navata e transetto della stessa lunghezza, una scelta all'epoca inedita su così grande scala in Francia), che prevedeva un ampio portico con un colonnato in stile corinzio a sostenere una costruzione lunga circa 110 m, larga 45 m e alta 106 metri. Con il pronao a sei colonne e il frontone triangolare con colonne corinzie, ispirato al Pantheon di Roma, viene definito un'opera in stile neoclassico. La chiesa origina da una sintesi stilistica incentrata sull'arte classica, ma con la leggerezza tipica dell'architettura gotica e la cupola di copertura è ispirata a esempi del Rinascimento.[2]

La cupola, il cui aspetto richiama quello della cattedrale di Saint Paul a Londra (costruita da Christopher Wren tra il 1675 e il 1710), è costituita da tre calotte, di cui una sola visibile dall'esterno, incastrate le une nelle altre. La cripta copre tutta la superficie dell'edificio, con quattro gallerie sotto ciascuno dei bracci della navata. Dopo l'ingresso costituito una sala decorata da colonne doriche, al centro dell'edificio, si trova la vasta sala a volta di forma circolare.

Nel suo insieme, il progetto rompe con gli stili classico e barocco dei secoli precedenti grazie alla perfetta simmetria, l'originale altezza delle colonne che lo distinguono, ad esempio, da Saint-Louis des Invalides- e il rifiuto di qualsiasi eccesso decorativo. [3]

Monumenti[modifica | modifica wikitesto]

Altare dei Convenzionali (nome ufficiale "Altare per la gloria della Convenzione nazionale")

Oltre ai monumenti funebri delle personalità sepolte, vi sono statue e monumenti celebranti persone non inumate al Pantheon, come il cenotafio di Denis Diderot, il gruppo scultoreo del 1903 dedicato agli oratori e pubblicisti della Restaurazione francese (Benjamin Constant, Pierre de Serre, Casimir Perier, Armand Carrel, Maximilien Foy, Jacques-Antoine Manuel e François-René de Chateaubriand), l'altare dedicato alla Convenzione nazionale della Rivoluzione francese (tra gli altri vi sono le statue di Danton, Marat e Robespierre) e numerose placche e bassorilievi commemorativi.

Lista completa delle personalità sepolte[modifica | modifica wikitesto]

Prima del 1791 vi erano sepolti solo santa Genoveffa (le cui ossa furono rimosse nel 1793; la cassa che conteneva le reliquie della santa fu bruciata pubblicamente dai giacobini nella Place de Grève durante il periodo della scristianizzazione) e Cartesio (trasferito altrove nel 1819).

Anno di sepoltura
nel Panthéon
Nome Note
1791 Honoré Mirabeau Fu il primo uomo a cui venne concesso l'onore di essere sepolto al Pantheon, il che avvenne la sera stessa del 2 aprile 1791, giorno della sua morte, al termine di un grandioso funerale attraverso le vie di Parigi, accompagnato da musiche, canti ed elogi. Tuttavia la scoperta dell'armoire de fer avvenuta nel novembre 1792, rivelò che Mirabeau aveva mantenuto contatti segreti con il re Luigi XVI. Per questo motivo fu considerato un traditore e ne fu disposta la riesumazione che avvenne il giorno 21 settembre 1794. Seguendo la regia di un cerimoniale diretto dal pittore Jacques Louis David, nello stesso momento in cui la sua bara veniva fatta uscire da una porta laterale, dall'ingresso principale, simultaneamente, veniva fatta entrare con grandissimi e solenni onori, quella di Marat (a cui peraltro, più tardi, toccherà una sorte quasi identica). I resti mortali di Mirabeau vennero sepolti in un cimitero comune, secondo alcuni furono invece dispersi e gettati nelle fogne di Parigi.
1791 Voltaire I resti di Voltaire (morto tredici anni prima) vennero trasferiti al Pantheon e qui sepolti l'11 luglio 1791 al termine di un funerale di proporzioni straordinarie per grandiosità e teatralità, tanto che è rimasto memorabile persino il catafalco allestito per il trasporto della sua salma. Nel 1821 rischiò la riesumazione perché erano molti coloro che ritenevano intollerabile la sua presenza all'interno di una chiesa. Tuttavia il re Luigi XVIII non la considerò necessaria perché "..il est bien assez puni d'avoir à entendre la messe tous les jours." ("...è già punito abbastanza bene dal dover ascoltare la messa tutti i giorni").
1792 Nicolas-Joseph Beaurepaire In realtà fu soltanto votata e disposta la sua inumazione al Pantheon, che tuttavia non poté essere eseguita perché la sua salma non fu più trovata.
1793 Louis-Michel Lepeletier de Saint-Fargeau Successivamente riesumato dal Pantheon. Il suo corpo è stato rimosso dalla famiglia il 14 febbraio 1795.
1793 Auguste Marie Henri Picot de Dampierre Scomparso.
1794 Jean-Paul Marat Il 5 settembre 1794 venne deciso di trasferire la salma di Marat dal cimitero del Convento dei Cordeliers, al Pantheon. L'inumazione ebbe luogo il 21 settembre 1794 (vedi nota per Mirabeau). Ma nel 1795 anche Marat venne considerato un traditore e l'8 febbraio 1795 la sua bara fu riesumata e, secondo una tradizione ripresa anche da Victor Hugo e da Chateaubriand, almeno una parte dei suoi resti mortali venne dispersa e gettata nelle fogne di Parigi ad opera dei muscadins, giovani monarchici. Quello che rimase fu sepolto nel cimitero di Sainte-Geneviève (andato distrutto nell'Ottocento) presso la chiesa Saint-Étienne-du-Mont.
1794 Jean-Jacques Rousseau La salma di Rousseau (morto sedici anni prima) venne trasferita al Pantheon e qui sepolta, l'11 ottobre 1794 al termine di una veglia funebre durata una notte intera. Per ironia della sorte, la sua tomba si trova proprio accanto a quella del suo nemico Voltaire.
1806 Claude-Louis Petiet
1806 François Denis Tronchet
1807 Jean-Étienne-Marie Portalis
1807 Louis-Pierre-Pantaléon Resnier
1807 Louis-Joseph-Charles-Amable d'Albert de Luynes Riesumato dal Panthéon.
1807 Jean-Baptiste-Pierre Bevière
1808 François Barthélemy Beguinot
1808 Pierre Jean Georges Cabanis
1808 Gabriel Louis de Caulaincourt
1808 Jean-Frédéric Perregaux
1808 Antoine-César de Choiseul-Praslin
1808 Jean-Pierre Firmin Malher Urna con il suo cuore.
1809 Jean-Baptiste Papin
1809 Joseph-Marie Vien
1809 Pierre Garnier de Laboissière
1809 Jean-Pierre Sers Urna con il suo cuore.
1809 Girolamo Luigi Durazzo Urna con il suo cuore. Girolamo Durazzo è stato l'unico Doge della Repubblica Ligure (succeduta alla Repubblica di Genova) e poi Prefetto del Dipartimento di Genova del Primo impero francese, senatore dell'Impero, ufficiale della Legion d'onore e Conte dell'Impero. Viene spesso erroneamente indicato come l'Ultimo Doge della Repubblica di Genova, ma ciò è inesatto. Egli è stato invece Doge della Repubblica Ligure, peraltro l'unico.
1809 Justin Bonaventure Morard de Galles Urna con il suo cuore.
1809 Emmanuel Crétet
1810 Giovanni Battista Caprara Montecuccoli, cardinale Il suo cuore è invece sepolto nel Duomo di Milano. Il corpo del cardinale venne reclamato dalla famiglia e venne traslato da Parigi a Roma il 22 agosto 1861.
1810 Louis Charles Vincent Le Blond de Saint-Hilaire
1810 Jean Baptiste Treilhard
1810 Jean Lannes, duca di Montebello
1810 Charles Pierre Claret de Fleurieu
1811 Louis Antoine de Bougainville Il suo cuore è invece sepolto nel Cimetière du Calvaire a Montmartre.
1811 Charles Erskine de Kellie
1811 Alexandre-Antoine Hureau de Sénarmont Urna con il suo cuore.
1811 Ippolito Antonio Vincenti Mareri, cardinale. Traslato a Roma nel 1861.
1811 Nicolas Marie Songis des Courbons
1811 Michel Ordener
1812 Jean Marie Pierre Dorsenne
1812 Jan Willem de Winter
1813 Hyacinthe-Hughes Timoléon de Cossé-Brissac
1813 Jean-Ignace Jacqueminot
1813 Joseph-Louis Lagrange Il nome di Joseph-Louis Lagrange è fra i 72 incisi sulla Torre Eiffel.
1813 Jean Rousseau
1813 Justin de Viry
1814 Jean-Nicolas Démeunier
1814 Jean-Louis-Ebenezer, conte Reynier
1814 Claude Ambroise Régnier, duca di Massa e Carrara
1815 Antoine-Jean-Marie Thévenard
1815 Claude Juste Alexandre Legrand
1829 Jacques-Germain Soufflot
1885 Victor Hugo
1889 Lazare Carnot Sepolto per la celebrazione del centenario della Rivoluzione francese.
1889 Théophile-Malo de La Tour d'Auvergne-Corret Sepolto per la celebrazione del centenario della Rivoluzione francese.
1889 Jean-Baptiste Baudin Sepolto per la celebrazione del centenario della Rivoluzione francese.
1889 François-Séverin Marceau Sepolto per la celebrazione del centenario della Rivoluzione francese; sono sepolte solo le sue ceneri.
1894 Marie François Sadi Carnot Sepolto immediatamente dopo il suo assassinio.
1907 Marcellin Berthelot e Sophie Niaudet Berthelot aveva più volte dichiarato che non sarebbe riuscito a sopravvivere all'amata moglie, Sophie Niaudet, gravemente malata. Per quanto possa sembrare incredibile, un'ora dopo la morte della donna, Berthelot fu colpito da un attacco cardiaco e morì. Il governo francese, desideroso di rendere omaggio al grande scienziato, ne dispose la sepoltura al Pantheon, ma ritenne impietoso separare la sua salma da quella della moglie. Per questo motivo, Sophie Niaudet è stata la prima donna ad essere inumata al Pantheon. D'altro canto a Berthelot (che, in vita, era stato pure un ambizioso uomo politico mai sazio di incarichi), non venne risparmiata una feroce battuta da parte dell'allora capo di governo Georges Clemenceau che propose per lui questo irriverente epitaffio: «Ci-gît Marcellin Berthelot. C'est la seule place qu'il n'ait jamais sollicitée» («Qui giace Marcellin Berthelot. Questo è l'unico posto che non ha mai sollecitato»).
1908 Émile Zola
1917 Georges Guynemer Non ritrovate le sue spoglie mortali, l'aviatore Guynemer venne collocato simbolicamente al Pantheon per decreto del parlamento francese con la motivazione che "solo quella cupola era abbastanza grande per ospitare le sue ali".
1920 Léon Gambetta Urna con il suo cuore.
1924 Jean Jaurès Sepolto dieci anni dopo il suo assassinio.
1933 Paul Painlevé
1948 Paul Langevin Sepolto lo stesso giorno (17 novembre) di Jean Perrin.
1948 Jean Perrin Sepolto lo stesso giorno (17 novembre) di Paul Langevin.
1949 Victor Schoelcher Nel Panthéon vi è anche suo padre Marc, con il quale ha voluto essere sepolto.
1952 Louis Braille Trasferito al Pantheon il 22 giugno 1952 in occasione del centenario della sua morte. In un'urna collocata nella sua tomba di Coupvray sono rimaste le sue mani.
1964 Jean Moulin Ceneri trasferite dal cimitero di Père-Lachaise il 19 dicembre 1964.
1987 René Cassin Traslato nel Pantheon nel centenario della nascita.
1988 Jean Monnet Traslato nel Pantheon nel centenario della nascita.
1989 Henri Grégoire Sepolto per la celebrazione del bicentenario della Rivoluzione francese.
1989 Gaspard Monge Sepolto per la celebrazione del bicentenario della Rivoluzione francese. Il nome di Gaspard Monge è fra i 72 incisi sulla Torre Eiffel.
1989 Marquis de Condorcet Sepolto simbolicamente (il corpo è andato perduto) per la celebrazione del bicentenario della Rivoluzione francese.
1995 Pierre Curie Sia Pierre che Marie sono stati traslati nella cripta il 20 aprile 1995 provenienti dal cimitero di Sceaux.
1995 Marie Sklodowska-Curie È stata la prima donna ad essere sepolta per meriti propri (cfr.Marcellin Berthelot) nel Pantheon. Per il timore di contaminazioni radioattive, la sua bara è stata avvolta in una camicia di piombo.
1996 André Malraux I suoi resti mortali, provenienti dal cimitero di Verrières-le-Buisson, sono stati inumati nel Pantheon il 23 novembre 1996, in occasione del ventesimo anniversario della sua morte.
2002 Alexandre Dumas padre I suoi resti mortali, provenienti dal cimitero di Villers-Cotterêts, sono stati inumati nel Pantheon il 30 novembre 2002, in occasione del bicentenario della sua nascita.
2015 Geneviève de Gaulle-Anthonioz
2015 Germaine Tillion
2015 Pierre Brossolette
2015 Jean Zay
2018 Antoine e Simone Veil
2020 Maurice Genevoix
2021 Joséphine Baker Sepoltura simbolica di un cenotafio contenente una porzione di terra proveniente da Saint Louis, sua città natale, una da Parigi, sua città di adozione, e una dal Principato di Monaco, dove riposano le sue spoglie.
2024 Missak Manouchian e Mélinée
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Nel Pantheon

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ John Summerson, Il linguaggio classico dell'architettura, Torino, 1970, tav.57
  2. ^ guida del libretto, su paris-pantheon.
  3. ^ (FR) Le Panthéon, histoire d’un temple républicain, su france.fr. URL consultato il 30 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2011).

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