Panarmonicon

Raffigurazione di un panarmonicon dal settimanale L'Illustration del 25 maggio 1846

Il panarmonicon o panharmonicon (in tedesco Panharmonikon; dal greco παν-, «totale», e ἁρμονικόν, «armonizzatore»)[1] è un automa musicale ideato da Johann Nepomuk Mälzel nel 1804 e antesignano dell'orchestrion.

Consisteva in una sorta di tastiera che, mettendo in funzione un soffietto e una serie di rulli, poteva riprodurre il suono di un'intera orchestra. Il panarmonicon si componeva infatti di quarantadue strumenti della banda militare: a fiato (flauto, clarinetto, oboe, fagotto, tromba, corno) e a percussione (timpani, triangolo, tamburo, piatti, grancassa). Cherubini compose nel 1806 un'Aria per panarmonicon il cui manoscritto si conserva alla biblioteca di Stato di Berlino.[2] Mälzel stesso, per inaugurare il suo secondo esemplare di panarmonicon, dalle dimensioni e dalle possibilità musicali ancora più estese, nel 1813 commissionò a Beethoven una composizione orchestrale (La vittoria di Wellington).[3]

Nessun esemplare di panarmonicon è sopravvissuto. L'ultimo, che si conservava al museo industriale di Stoccarda nel 1942, finì distrutto sotto un bombardamento della seconda guerra mondiale. Ne restano solo alcune immagini fotografiche.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (ES) ἁρμονικός, -ή, -όν, in DGE en línea. URL consultato il 28 aprile 2019.
  2. ^ (DE) Cherubini, Luigi: Air pour le Panharmonicon; org; C-Dur, 1806-1825 (ca.), in Digitalisierte Sammlungen der Staatsbibliothek zu Berlin. URL consultato il 29 aprile 2019.
  3. ^ a b (EN) History of the Pianola. Orchestrions, in The Pianola Institute. URL consultato il 29 aprile 2019.

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