Jacopo Palma il Giovane

Jacopo Negretti, Autoritratto, 1580-1584, olio su tela, 126 x 96, cm, Milano, Pinacoteca di Brera.

Jacopo Negretti, o anche Giacomo, detto Palma il Giovane, per distinguerlo dal prozio Jacopo Palma il Vecchio (Venezia, settembre 1549Venezia, 17 ottobre 1628), è stato un pittore italiano cittadino della Repubblica di Venezia, importante esponente della scuola veneta.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato da Antonio Palma, pittore, e Giulia Brunello, appartenenti ad una famiglia dalla spiccata indole artistica, fu subito iniziato agli studi pittorici sulle orme dello zio del padre, Palma il Vecchio e del marito della zia della madre, Bonifacio de' Pitati (detto Bonifacio Veronese).

Nel 1564 il duca di Urbino Guidobaldo II della Rovere, in visita a Venezia, apprezzò le doti artistiche di Jacopo che dapprima invitò a corte e in seguito, nel maggio 1567, inviò quattro anni a Roma ospite del suo ambasciatore Traiano Mario[1]. Del periodo romano il Ritratto di Matteo da Lecce che riporta la scritta pitor in Roma del 1568[2].

Studiò e subì l'influenza di Raffaello e Tintoretto, eseguì varie copie di Tiziano, suo vero maestro, col quale in seguito collaborò portandone anche a termine il celebre dipinto La Pietà[3].

Si formò nel periodo della scuola veneta e del manierismo romano, che ebbe modo di apprendere durante i quattro anni del suo soggiorno romano.

L'inizio della sua produzione artistica è datata verso il 1565.

Nel 1582 si sposò con Andriana Fondra, che tuttavia portò non poche preoccupazioni al pittore a causa del suo animo instabile, situazione peggiorata dalla prematura scomparsa di due figli della coppia, e che la portò alla morte nel febbraio del 1605.

Ebbe grande fortuna nel bergamasco, terra d'origine del padre, e fu tra i più attivi nel tardo XVI secolo.

Morì "oppresso dal catarro" nel 1628, senza che nessuno tra i suoi eredi (le figlie Crezia e Giulia ed i nipoti Andriana e Giacomo) continuassero le gesta pittoriche dei Palma.

Allievi[modifica | modifica wikitesto]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Madonna col Bambino, santo Stefano I papa e Martire, san Girolamo e san Carlo Borromeo, Lesina, cattedrale di Santo Stefano

Le opere documentate del Palma tra dipinti e disegni sono più di 400[4], ne vengono indicati alcuni:

Giaele uccide Sisara, olio su tela, 136x109,5 cm, Cherbourg, Musée Thomas-Henry
Madonna col Bambino, san Benedetto e altri santi, olio su tela, Venezia, chiesa di San Zaccaria
Davide vincitore di Golia festeggiato dalle fanciulle di Gerusalemme (portelle d'organo), olio su tela, Venezia, chiesa di San Zaccaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Jacopo Palma il Giovane, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  2. ^ Milesi, p. 37.
  3. ^ L'estremo Tiziano:La pietà, su operaeopera.com, settembre 2015. URL consultato il 31 luglio 2016.
  4. ^ Milesi, p. 38.
  5. ^ Autoritratto - Palma il Giovane (Jacopo Negretti), su pinacotecabrera.org. URL consultato il 5 maggio 2016.
  6. ^ Mars and Venus - about 1590, Palma Giovane, su nationalgallery.org.uk.
  7. ^ Testa di vecchio - Palma il Giovane (Jacopo Negretti), su pinacotecabrera.org. URL consultato il 5 maggio 2016.
  8. ^ Fondazione Zeri
  9. ^ Sito Fondazione Zeri.
  10. ^ G. Cucco e F. Negroni, Musei d'Italia - meraviglie d'Italia. Urbino. Museo Albani, Bologna, Calderini, 1984, p. 15, ISBN 88-7019-226-1.
  11. ^ Visualizza Immagine, su 46.137.91.31. URL consultato il 2 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2015).
  12. ^ Visualizza Immagine, su 46.137.91.31. URL consultato il 2 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2015).
  13. ^ Visualizza Immagine, su 46.137.91.31. URL consultato il 2 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2015).
  14. ^ Visualizza Immagine, su 46.137.91.31. URL consultato il 2 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2015).
  15. ^ Visualizza Immagine, su 46.137.91.31. URL consultato il 2 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2015).
  16. ^ Visualizza Immagine, su 46.137.91.31. URL consultato il 2 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2015).
  17. ^ Visualizza Immagine, su 46.137.91.31. URL consultato il 2 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2015).
  18. ^ La pinacoteca Malaspina, su malaspina.museicivici.pavia.it. URL consultato il 28 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 13 febbraio 2021).
  19. ^ Sito ufficiale del Comune di Pesaro., su comune.pesaro.pu.it. URL consultato il 28 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2021).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giacomo Franco: DELLA NOBILTÀ DEL DISEGNO; DIVISO IN DVE LIBRI. In Frezzaria alla insegna del Sole, Venedig, 1611. Kupferstichwerk in lateinischer und parallel in italienischer Sprache, das die Anatomie-Studien von Jacopo Palma und Zeichnungen Francos miteinander verbindet. Biblioteca Comunale di Magonza [Sign. III i:2°/142a (R))].
  • S. Mason Rinaldi: "Palma il Giovane. L'opera completa", Milano 1984, OCLC 958953831.
  • Silvana Milesi, Cavagna,Salmeggia, Zucco, Palma il Giovani, corponove editrice, 1995.
  • Moretti, Massimo, Committenti, intermediari e pittori tra Roma e Venezia attorno al 1600. I ritratti di Domenico Tintoretto per il nunzio Graziani e una perduta Pentecoste di Palma il Giovane per Fabrio Biondi, in “Storia dell'arte”, 2015, 141, pp. 21–42.
  • Moretti, Massimo, Antonio Maria Graziani e le fatiche della carriera. L'altare di famiglia a Sansepolcro e la commissione dell' "Assunta" a Palma il Giovane, in “Storia dell’arte”, [150], 2018, 2, pp. 18–67.
  • Moretti, Massimo, L’altare Graziani da Raffaello a Palma il Giovane. Una copia della «Madonna» Canossa e una «sentenza» sfavorevole a Giovanni De’ Vecchi, in “Storia dell’arte”, [155-156], 2021, 1/2, pp. 61–87.

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