Palazzo imperiale di Tokyo

Palazzo imperiale di Tokyo
Residenza ufficiale dell'imperatore del Giappone
Localizzazione
StatoBandiera del Giappone Giappone
LocalitàTokyo
Indirizzo〒100-8111 東京都千代田区千代田1番1号
Coordinate35°41′05.11″N 139°45′08.85″E / 35.684753°N 139.752458°E35.684753; 139.752458
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzionericostruzione nel secondo dopoguerra (1964-1968)
Inaugurazione1968
UsoResidenza ufficiale dell'imperatore del Giappone
Mappa del palazzo e dei giardini

Il palazzo imperiale di Tokyo (皇居?, Kōkyo, "residenza imperiale") è la residenza ufficiale principale dell'imperatore del Giappone. Il palazzo è inserito all'interno di un piccolo parco situato nel quartiere centrale di Chiyoda, vicino alla stazione di Tokyo. All'interno del complesso sorgono diverse strutture tra cui il palazzo Kyūden (宮殿?), residenza privata della famiglia imperiale.

Durante la bolla speculativa giapponese degli anni '80, il palazzo e i suoi giardini, che si estendono su una superficie di 1,15 km²[1], sono stati valutati per una cifra superiore al valore di tutti gli immobili della California.[2]

Usato anche come residenza privata, ospita i tre santuari del Palazzo ed il Fukiage Ōmiya Palace, residenza della defunta imperatrice vedova Kōjun. Alcune parti come i Giardini Orientali e il Kitanomaru Park sono aperti al pubblico. Solo due volte all'anno, per il compleanno dell'imperatore e per Capodanno è permesso al pubblico di entrare nel terreno fino al Kyuden, dove la famiglia imperiale appare sul balcone.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Durante il periodo dello shogunato il palazzo era noto come castello di Edo (Edo è il vecchio nome di Tokyo) ed era la residenza dello shōgun. In seguito alla restaurazione Meiji, lo shogun Tokugawa Yoshinobu fu costretto ad abbandonare tale residenza e nel 1868 l'imperatore Mutsuhito lasciò il Palazzo imperiale di Kyōto per trasferirsi nel castello di Edo, rinominando la città Tokyo e modificando di conseguenza anche il palazzo.[3]

La notte del 5 maggio 1873 un incendio divampò nel castello e distrusse il palazzo Nishinomaru (residenza dell'imperatore ed ex-residenza dello shogun); sul terreno rimasto sgombro venne iniziata la costruzione del nuovo palazzo che fu ultimato nel 1888. In precedenza altri grandi incendi avevano distrutto intere aree del complesso.

A causa degli incendi e dei terremoti durante il periodo Meiji, il castello mutò completamente il suo aspetto; uno dei particolari più significativi è la sostituzione dei ponti in legno con altri in pietra e ferro. L'architettura del palazzo venne completamente ridisegnata seguendo lo stile nazionale negli esterni mentre si usò una commistione di stile giapponese ed europeo negli interni.

Tra la fine del regno dell'imperatore Yoshihito e l'inizio di quello dell'imperatore Hirohito al palazzo vennero aggiunte nuove strutture costruite in cemento. La notte del 25 maggio 1945 gran parte del palazzo venne distrutto dai bombardamenti alleati nel corso della seconda guerra mondiale e fu in seguito ricostruito.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tokyo Convention & Visitors Bureau, Palazzo imperiale di Tokyo, su Sito ufficiale dedicato al turismo a Tokyo GO TOKYO. URL consultato il 3 marzo 2022.
  2. ^ Ian Cowie, Oriental risks and rewards for optimistic occidentals (XML), su telegraph.co.uk, The Daily Telegraph, 6 agosto 2004. URL consultato il 16 ottobre 2008.
  3. ^ Ponsonby-Fane, Richard A. B. (1956). Kyoto: The Old Capital of Japan, 794-1869, p. 328.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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