Palazzo El Bahia

Palazzo El Bahia
قصر الباهية
Un cortile del palazzo, dalle dimensioni di 50x30 m in marmo di Carrara e zellige
Localizzazione
StatoBandiera del Marocco Marocco
LocalitàMarrakesh
Coordinate31°37′17.73″N 7°58′56.03″W / 31.621592°N 7.982231°W31.621592; -7.982231
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXIX-XX secolo
Stileislamico e stile moresco
UsoMuseo
Realizzazione
ArchitettoMuhammad al-Makki
AppaltatoreSi Musa
CommittenteSi Musa

Il Palazzo El Bahia in arabo قصر الباهية?, Qaṣr al-Bāhiya, è un palazzo dall'area di otto ettari[1] di Marrakesh, Marocco, considerato un capolavoro dell'architettura tradizionale marocchina.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Tra il 1866 e 1867 la parte settentrionale di questo vasto palazzo di 8000 m² venne costruita a sud-est della medina (città vecchia) di Marrakesh, sul lato nord del mellah (il ghetto ebraico), vicino al palazzo reale, dall'architetto Muḥammad al-Makkī,[1] su commissione di Si Musa, un ex schiavo diventato vizir del sultano alawita Ḥasan I.[2]

Aḥmad b. Mūsā (1841-1900, figlio di Sī Mūsā, a cui succedette alla carica di vizir) regnò di fatto sul Marocco come reggente del giovane sultano Mulay ʿAbd al-ʿAzīz. Durante il suo regno, Aḥmad b. Mūsā allargò la parte meridionale del palazzo, acquistando i palazzi vicini e unendoli al suo.[1] Vi risiedette con le sue quattro mogli ufficiali e il suo harem di 24 concubine. Il nome del palazzo prende il nome da Bāhiya, la moglie preferita di Aḥmad b. Mūsā.

Poco dopo la morte di Aḥmad b. Mūsā il Marocco divenne un protettorato francese e il palazzo divenne la residenza ufficiale del residente generale di Francia in Marocco, Louis Hubert Gonzalve Lyautey, e degli ufficiali francesi.[2]

Oggi il palazzo è aperto ai visitatori, vi vengono svolti concerti di musica arabo-andalusa e mostre d'arte.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Esteso su un'area di otto ettari, il palazzo è composto da circa 150 stanze riccamente decorate con marmo, legno di faggio e di cedro e stucco di zellige.

Il palazzo è suddiviso in edifici costruiti secondo uno schema che pare quasi disordinato, senza un ordine costituito, organizzati intorno a diversi cortili o giardini lussureggianti dove vi sono alberi di arancio, banano, cipresso, ibisco e gelsomini irrigati da qanāt. Questi giardini dividono l'insieme di stanze, scuderie, moschee e ḥammām che costituiscono il complesso.[3]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Bahia Palace
  2. ^ a b Mark Ellingham; Shaun McVeigh; Daniel Jacobs, Daniel; Hamish Brown, The Rough Guide to Morocco, 7ª ed., New York, 2004. pp. 446-447. ISBN 9781843533139.
  3. ^ Le Guide Vert - Maroc Parigi: Michelin, 2003. p. 295. ISBN 9782061007082.

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