Ostia (città antica)

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Ostia
Vista panoramica del teatro.
CiviltàRoma antica
UtilizzoColonia romana
EpocaVII secolo a.C.-Alto medioevo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
ComuneRoma
Dimensioni
Superficie1 500 000 
Amministrazione
EnteParco Archeologico di Ostia Antica
ResponsabileAlessandro D'Alessio
Visitabile
Sito webwww.ostiaantica.beniculturali.it/
Mappa di localizzazione
Map

Ostia fu una città del Latium vetus, porto della città di Roma, posta nelle vicinanze della foce del fiume Tevere.

Prima colonia romana fondata nel VII secolo a.C. dal re di Roma Anco Marzio,[1][2][3][4] secondo il racconto tradizionale, si sviluppò particolarmente in epoca imperiale come centro commerciale e portuale, strettamente legato all'annona (approvvigionamento di grano per la capitale). Rimase centro residenziale e amministrativo dopo la costruzione dei porti di Claudio e di Traiano, ma decadde rapidamente in epoca tardo-antica, sostituita dal centro portuale di Porto, e fu abbandonata in epoca alto-medievale.

Le rovine della città furono scavate a partire dagli inizi del XIX secolo: si sono conservate, insieme ai monumenti pubblici, numerose case di abitazione e strutture produttive, che ne fanno un'importante testimonianza della vita quotidiana antica. Nel 2014 gli scavi di Ostia e il suo museo sono stati il sedicesimo sito statale italiano più visitato, con 332 190 visitatori e un introito lordo totale di 1 086 099,00 euro.[5] Ostia Antica insieme a Pompei è il sito archeologico più grande del pianeta con un'area di 150 ettari,[6] ed è stato riportato alla luce solo il 40% e più della metà della città è ancora sepolta. Nel 2019 ha ricevuto il Marchio del patrimonio europeo.[7]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

In latino "Ostium" significa "bocca di fiume", l'antica città di Ostia venne in effetti fondata nel IV secolo a.C. proprio sulla bocca del fiume Tevere, un luogo di importanza strategica, da cui il suo nome.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il sito, che in origine si trovava sulla costa e oggi è, invece, a 3 km nell'interno, era situato vicino alle saline presenti presso la foce del fiume Tevere, che furono utilizzate probabilmente già dall'epoca protostorica, nell'età del bronzo media e recente.

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Panoramica di un settore degli scavi di Ostia antica

Secondo la tradizione tramandata dalle fonti romane antiche,[8] una città vi sarebbe stata fondata dal re di Roma Anco Marzio[3] nel 620 a.C.: Ennio[9] riporta che fu fortificata e che vi fu creato un porto, Livio[10] riferisce la fondazione alla foce del Tevere in seguito all'estensione del dominio romano fino al mare, e la creazione delle saline nei pressi, e Cicerone[11] parla della fondazione di una colonia alla foce del Tevere. Il nome deriva dal latino ostium (pl.: ostia), per bocca o foce, ovvero porta, ingresso.

Di questo originario insediamento non è stata tuttavia rinvenuta alcuna traccia in corrispondenza del sito attuale ed è stato ipotizzato che fosse sorto altrove.[12]

La città attualmente visibile sorse come un accampamento fortificato (castrum) nel corso del IV secolo a.C. Sulla data precisa di fondazione le opinioni degli studiosi sono discordanti (la ceramica più antica rinvenuta nell'area del castrum è datata al 390-350 a.C., ma uno scavo del 1971 nell'area delle mura ne daterebbe la costruzione agli inizi del III secolo a.C.).[13] La fondazione di questo avamposto militare viene collegata al controllo sulla fascia costiera dopo la conquista di Veio nel 396 a.C.[14] o alle necessità di difesa costiera in seguito alle prime attività marittime.[15]

L'accampamento si impiantò al di sopra dell'incrocio tra un antichissimo percorso costiero (ricalcato nella successiva espansione della città dall'allineamento di via della Foce e del tratto meridionale del cardine massimo, obliquo rispetto al tracciato ortogonale interno al castrum, e più tardi tratto della via Severiana) e il tracciato che conduceva dalle saline della foce all'entroterra appenninico lungo la riva sinistra del Tevere (via Salaria), il cui tratto tra Roma e il mare divenne la via Ostiense, tracciata di nuovo probabilmente in contemporanea alla costruzione dell'accampamento.[16]

Si sviluppò in origine probabilmente come base navale e nel 267 a.C., durante la prima guerra punica fu sede di uno dei quaestores classici, incaricati della flotta, che fu detto quaestor Ostiensis. Nel corso del II secolo a.C. divenne progressivamente prevalente il suo ruolo come porto commerciale, legato alle importazioni di grano per la città di Roma, e dovette iniziare l'espansione degli edifici al di fuori del castrum, tranne che in un settore lungo il fiume, riservato come terreno pubblico dal pretore urbano di Roma, Gaio Caninio.

Nell'87 a.C. durante la guerra civile tra Mario e Silla fu saccheggiata da Gaio Mario e nel 69-68 a.C. fu presa dai pirati, che distrussero la flotta nel porto. Nel 63 a.C. Cicerone avviò la costruzione di una nuova e più ampia cinta di mura, terminata da Publio Clodio Pulcro nel 58 a.C. In questo periodo la città, che era stata sempre governata direttamente dai magistrati romani, iniziò ad avere i propri magistrati (attestati epigraficamente a partire dal 49 a.C.).[17] Membri dell'aristocrazia locale furono Publio Lucilio Gamala (contemporaneo di Cicerone) e Gaio Cartilio Poplicola (sostenitore di Ottaviano), che rivestirono più volte la carica di duoviro, la più alta nelle magistrature locali.

Il Porto di Ostia in una ricostruzione del 1581

Con l'età augustea Agrippa fece costruire il teatro (18-12 a.C.), fu probabilmente sistemato il foro cittadino e venne costruito un acquedotto. Nel 44 d.C. l'imperatore Claudio sostituì l'antica carica dei questori ostiensi con un procurator annonae, procuratore dell'ordine equestre incaricato dell'approvvigionamento di grano, che dipendeva dal prefetto dell'annona.

A causa dell'insufficienza del porto fluviale Claudio iniziò nel 42 d.C. la costruzione di un porto artificiale più a nord, collegato al Tevere da un canale artificiale, e un secondo porto esagonale venne costruito tra il 106 e il 113 sotto Traiano. Alle attività portuali venne preposto un procuratore portus utriusque. Lo sviluppo delle attività portuali accrebbe la prosperità di Ostia e la città subì importanti interventi edilizi sotto Adriano, che per due volte prese per sé la principale magistratura cittadina di duoviro, e sotto i suoi successori. Gli interventi si succedettero fino alla fine dell'età severiana.

Moneta di Massenzio coniata nella zecca di Ostia, attiva sotto questo imperatore

La crisi del III secolo comportò il calo della popolazione e la scomparsa delle magistrature locali, mentre la città fu posta direttamente sotto l'autorità del prefetto dell'annona. Il centro delle attività economiche si spostò verso Porto, il nucleo sorto presso i bacini portuali. Agli inizi del IV secolo, Massenzio fondò la zecca di Ostia trasferendo qui quella di Cartagine (308/309); dopo la sua sconfitta, Costantino I la trasferì a sua volta ad Arelate. Costantino rese anche indipendente la città di Porto, rinominata Civitas Flavia Constantiniana e costruì a Ostia una basilica, dedicata ai santi Pietro, Paolo e Giovanni Battista[18] sede del vescovo di Ostia. Si ebbe un miglioramento dell'economia e una ripresa dell'attività costruttiva, spesso con reimpiego di materiale più antico. A Porto si erano spostate le attività economiche, mentre Ostia si trasformò in un lussuoso centro residenziale, con le antiche aree produttive ormai abbandonate. Verso la fine del IV secolo Agostino d'Ippona di passaggio ad Ostia attesta la situazione della città (sua madre, Monica, morì nella locanda dove erano ospitati in attesa di imbarcarsi per l'Africa del Nord).

La decadenza e il calo della popolazione proseguirono nel corso del V secolo e alla fine di esso smise di funzionare l'acquedotto. Nel 537, nel corso di un assedio dei Goti fu difesa da Belisario generale dell' impero romano d'Oriente e i pochi abitanti si asserragliarono nel teatro, trasformato in fortezza. Nell'846 fu saccheggiata dai Saraceni[19] e definitivamente abbandonata per la nuova città di Gregoriopoli, voluta da papa Gregorio IV e rinforzata da papa Nicola I, sorta poco più a est in maniera molto contenuta col fine di dare rifugio ai pochi lavoratori rimasti in zona.

Le rovine della città abbandonata furono in seguito sfruttate come cave di marmi antichi per tutto il medioevo. Alla fine del XV secolo a Gregoriopoli venne costruito dal cardinale Giuliano della Rovere l'attuale castello, con lo scopo di proteggere l'accesso a Roma via fiume. Nel 1557 una grande alluvione deviò il corso del Tevere e il castello perse il suo scopo.

I primi scavi furono condotti da Giuseppe Petrini negli anni 1801-1805, sotto papa Pio VII, e da Pietro Ercole e Carlo Ludovico Visconti nel 1855 sotto papa Pio IX. Passata allo stato italiano nel 1870 gli scavi vi furono continuati da Pietro Rosa e Rodolfo Lanciani e più sistematicamente a partire dal 1907 con Dante Vaglieri e poi con Guido Calza. Scavi estensivi si ebbero tra il 1938 e il 1942, con il proposito di presentare il nuovo sito archeologico all'Esposizione universale di Roma prevista per il 1942.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Urbanistica[modifica | modifica wikitesto]

Pianta schematica con la sovrapposizione del castrum alla viabilità precedente

Il castrum repubblicano, secondo la tipica pianta ortogonale, era impiantato su due vie principali che si incrociavano ad angolo retto al centro: il cardine e il decumano massimi, quest'ultimo impostato sul tracciato della via Ostiense proveniente da Roma. Cardine e decumano uscivano dalle mura del castrum per mezzo di quattro porte.

Subito fuori dalla porta meridionale del castrum il cardine deviava verso sud-ovest, riprendendo il tracciato dell'antica via costiera verso Laurentum (più tardi divenuto tratto della via Severiana). A sua volta, subito dopo la porta occidentale, il decumano deviava verso sud-est, dirigendosi direttamente verso la spiaggia, allora poco distante. Da questo punto si dipartiva anche verso nord ovest la via della Foce, altro tratto del percorso costiero al quale si era sovrapposto il castrum, diretto verso la foce del fiume.

La successiva espansione delle costruzioni fuori dalle mura del castrum seguì questi percorsi preesistenti, dando un aspetto disordinato all'urbanistica cittadina. Anche le vie che costeggiavano in origine il percorso delle mura del castrum (vie pomeriali) rimasero in parte nella topografia successiva. Le nuove mura del I secolo a.C. racchiusero la città così come si era formata con un percorso irregolare: la porta Romana si trovava all'estremità orientale del decumano massimo, in direzione di Roma, la porta Laurentina al termine del tratto meridionale obliquo del cardine massimo, verso sud, in direzione di Laurentum, e infine la porta Marina era collocata verso la spiaggia, al termine del tratto obliquo del decumano massimo. Racchiudevano un'area di circa 69 ha.

All'interno della città un'altra via importante era la Semita dei Cippi, che collegava direttamente il decumano massimo alla porta Laurentina (la sua prosecuzione sul lato opposto del decumano verso il fiume ha il nome moderno di via dei Molini).[20]

Suddivisione della città antica in regioni

Analogamente alla suddivisione di Roma in 14 regioni, anche Ostia era stata divisa in regioni, in numero di almeno cinque, delle quali non conosciamo l'estensione o i confini. Con la ripresa degli scavi nel dopoguerra, con la pubblicazione della serie degli Scavi di Ostia a partire dal 1953, l'area archeologica della città è stata suddivisa in 5 regioni moderne, limitate dalle strade principali:

  • regione I: settore centrale, con l'intero castrum e fuori di esso i settori tra il Tevere, l'allineamento di via della Foce - tratto meridionale del cardine massimo e la via dei Molini-Semita dei Cippi;
  • regione II: il settore nord-orientale, tra il Tevere e il decumano massimo, fino alla via dei Molini
  • regione III: il settore occidentale, tra la via della Foce e il tratto occidentale del decumano massimo:
  • regione IV: il settore meridionale, tra il tratto occidentale del decumano massimo e il tratto meridionale del cardine massimo;
  • regione V: il settore sud-orientale, tra il decumano massimo e la semita dei cippi.

All'interno delle regioni gli isolati sono indicati da un numero progressivo in cifre romane e i singoli edifici all'interno degli isolati da un numero progressivo in cifre arabe.

Mura[modifica | modifica wikitesto]

Le mura del castrum di IV secolo a.C.,[21] di spessore di poco superiore a 1,50 m, sono costruite in opera quadrata di blocchi di tufo di Fidene, sistemati irregolarmente di testa e di taglio. Un tratto delle mura sul lato orientale è stato riutilizzato come muro di spina di un caseggiato di taberne (I,I,4) e si è dunque conservato. Altri tratti del muro si conservano all'interno del Piccolo mercato (I,VIII,1), degli Horrea epagathiana (I,VIII,3) del caseggiato a taberne I,VIII,10 e dell'officina degli Stuppatores (I,X,3).

La porta orientale, conservata per un'altezza di pochi filari, lasciati visibili ad un livello inferiore rispetto a quello di epoca imperiale, presentava verso l'interno due ambienti divisi da un tramezzo con ampio passaggio, probabilmente arcuato, e doveva essere a forma di torre. Simile struttura doveva avere anche la porta occidentale, anch'essa parzialmente conservata.

Le mura del I secolo a.C.[22] furono costruite su incarico del Senato romano durante il consolato di Cicerone nel 63 a.C. e concluse da Publio Clodio Pulcro, tribuno della plebe nel 58 a.C.[23]

Le nuove mura furono realizzate in opera quasi reticolata, con tufelli in tufo di Monteverde. Alla base sono spesse circa 2 m e sono costituite da fasce rientranti dell'altezza di circa 2 piedi; sul lato interno del muro, dove manca il paramento, dovevano essere appoggiate ad un terrapieno. Ne sono conservati solo scarsi tratti e non è noto se proseguissero anche sul lato lungo il fiume, dove avrebbero ostacolato tuttavia le operazioni portuali. È possibile che terminassero con due torri quadrate in prossimità del fiume, di cui si conservano i resti fuori dell'area archeologica attuale: ad una di esse si addossò in seguito il mitreo Aldobrandini (I,I,3).

Gli edifici della città cominciarono ad addossarsi alle nuove mura già a partire dall'età augustea e con Vespasiano il percorso fu riutilizzato per sostenere un acquedotto. La funzione difensiva non venne ripristinata neppure in epoca tardo-antica, quando la città fu nuovamente soggetta ad attacchi esterni, ma era ormai di importanza ridotta, avendo perso le funzioni commerciali ed economiche a favore di Porto e in caso di necessità venne usato come fortezza il teatro.

Copia della statua dalla decorazione marmorea domizianea di porta Romana
Resti di porta Marina

Nelle nuove mura si aprivano tre porte, conosciute con nomi moderni:

  • Porta Romana, sul decumano massimo, lato orientale (via Ostiense, in direzione di Roma); è costruita in opera quadrata a blocchi di tufo, presenta il fornice di ingresso più indietro rispetto alla linea delle mura, fiancheggiato da due torri quadrate. In età domizianea venne ricostruita ad un livello più alto, con decorazione architettonica in marmo e con una statua di Minerva-Vittoria alata. Subito fuori dalla porta si trova un basamento per una statua dedicata alla salute dell'imperatore da un membro della famiglia ostiense degli Acili Glabrioni, patrono della colonia.
  • Porta Laurentina, sul cardine massimo, in direzione di Laurentum, è costituita da una struttura rettangolare in blocchi di tufo, fiancheggiata da torri quadrate.
  • Porta Marina, sul decumano massimo, lato occidentale (in direzione della spiaggia). Costruita in blocchi di tufo con fornice arretrato rispetto alla linea delle mura e fiancheggiato da torri quadrate. Fu rasa al suolo nel I secolo e rimpiazzata da un arco più a sud con decorazione in marmo. Nella prima metà del III secolo al di sopra dei resti si impiantò la caupona di Alexander (IV,VII,4).

Edifici principali[modifica | modifica wikitesto]

I resti del Capitolium sulla piazza del Foro

Nella regione I si trova la piazza del Foro, all'incrocio tra cardine massimo e decumano massimo, al centro dell'antico castrum. La piazza venne sistemata in età augustea e trasformata sotto Adriano ed è di forma stretta e allungata, fiancheggiata da portici. Ad una estremità è dominata dal Capitolium adrianeo, mentre sul lato opposto si trova il tempio di Roma e Augusto eretto sotto Tiberio. Sul foro si affaccia inoltre la Basilica e sul lato opposto del decumano massimo la Curia, sede dei decurioni.

Lungo il lato sud del decumano massimo che attraversa il castrum si aprono anche altri edifici monumentali, tra cui la piazza porticata detta "Foro della statua eroica", della metà del IV secolo e il cosiddetto Tempio rotondo, con il cortile antistante, del III secolo. A sud-est del Foro sorge il grande complesso pubblico delle terme del Foro, erette sotto Antonino Pio.

Subito fuori dalla porta occidentale del castrum si trova l'area sacra dell'antico tempio di Ercole.

La regione II comprende diversi edifici pubblici costruiti nell'area presso il fiume delimitata ad uso pubblico dal pretore urbano di Roma Gaio Caninio. Un'area sacra con quattro tempietti repubblicani vi sorse agli inizi del II secolo a.C. Vi si trovano la caserma dei Vigili, il teatro con il piazzale delle Corporazioni, e il complesso termale delle terme di Nettuno. Sul luogo dove era stato martirizzato il vescovo Ciriaco, presso il teatro, sorse un oratorio cristiano, frequentato anche in epoca altomedioevale.

La regione III, tra la via della Foce, il tratto orientale del decumano massimo e l'antica spiaggia, comprende prevalentemente complessi abitativi di diverse tipologie (Case a giardino, caseggiati degli Aurighi e del Serapide, Casette tipo). Fuori le mura, presso la spiaggia, è presente un lussuoso edificio tardo-antico mai terminato, con un ambiente decorato da un ricchissimo opus sectile parietale.

La regione IV, tra il tratto orientale del decumano massimo e il tratto meridionale del cardine massimo, fino alla spiaggia, comprende il santuario della Magna Mater, presso porta Laurentina e numerose domus e stabilimenti termali. Lungo il decumano si aprono un macellum (mercato) e la sede collegiale della schola del Traiano. Presso Porta Marina è il tardo foro di Porta Marina.

La regione V, a sud del decumano massimo, ospita horrea, strutture abitative e commerciali, alcune domus e stabilimenti termali. Sono presenti portici lungo il decumano massimo.

Elenco degli edifici della regione I[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Edifici nella regione I (Ostia).

Sono elencati domus e altre tipologie residenziali, edifici con taberne (botteghe), portici, ninfei (fontane monumentali), terme e latrine, horrea (magazzini), templi, mitrei (luoghi di culto della religione mitraica), sacelli (cappelle di culto) e compita (sacelli ai crocicchi), sedi e templi delle associazioni, e vari edifici pubblici e piazze monumentali.

Thermopolium nel Caseggiato di Diana (I,II,5)
Macine in pietra lavica nel Molino del Silvano (I,III,1)
Magazzino con doli interrati nel caseggiato dei Doli (I,IV,5)
Portici lungo il tratto nord del cardine massimo (I,V,1-2 e I,VI,1)
Portale di accesso degli Horrea Epagathiana (I,VIII,3)
Basilica civile (I,IX,5)
Facciata del Tempio rotondo sul porticato antistante (I,XI,1)
Forica (latrina pubblica) inserita in due taberne del caseggiato dei Triclini (I,XII,1)
Frigidarium delle terme del Foro (I,XII,6)
Cortile centrale della domus di Amore e Psiche (I,XIV,5)
Scalinata frontale e podio del tempio di Ercole (I,XV,5)
Isolato I,I
I,I,1-3 Taberne (botteghe) su via di Diana e su via dei Lari
I,I,4 Caseggiato delle Mura del castrum
Isolato I,II
I,II,1 Ninfeo (fontana monumentale) sul decumano massimo
I,II,2 Caseggiato del Balcone ligneo
I,II,3 e 4 "Basilica" e aula del Buon Pastore
I,II,5 Caseggiato del Thermopolium
Piazzetta dei Lari, con compitum (sacello ai crocicchi)
Isolato I,III
I,III,1 Caseggiato dei Molini
I,III,2 Sacello del Silvano
I,III,3 e 4 Caseggiato di Diana e mitreo del caseggiato di Diana
I,III,5 Caseggiato del Mitreo di Menandro e mitreo di Lucrezio Menandro
I,III,6 Edificio a nord del caseggiato dei Molini, non indagato
Isolato I,IV
I,IV,1 Taberne su via dei Balconi
I,IV,2 Domus di Giove e Ganimede
I,IV,3 Casa di Bacco fanciullo
I,IV,4 Casa dei Dipinti
I,IV,5 Caseggiato dei Dolii
Isolato I,V
I,V,1-2 Portico est di Pio IX e loggia
Isolato I,VI
I,VI,1 Portico ovest di Pio IX e loggia
I,VI,2 Caseggiato del Balcone a mensole
Isolato I,VII
I,VII,I Caseggiato dei Misuratori di grano
Isolato I,VIII
I,VIII,1 Piccolo mercato
I,VIII,2 Horreum (magazzino)
I,VIII,3 Horrea epagathiana
I,VIII,4, 5, 6, 7, 8, 9, 10 Taberne sulla via Epagathiana, sul decumano massimo e su via del Larario
Piazza del Foro Foro, portici, Capitolium e tempio di Roma e di Augusto.
Isolato I,IX
I,IX,1 Casa basilicale (o caseggiato dietro la Curia)
I,IX,2 Forno per il pane
I,IX,3 Caseggiato del Larario
I,IX,4 Curia
Isolato I,X
I,X,1 Taberne "repubblicane"
I,X,2 Taberne su via del Pomerio
I,X,3 Officina degli stuppatores
I,X,4 Tempio collegiale e mitreo di Fruttuoso
Isolato I,XI
I,XI,1 Tempio rotondo
I,XI,2-3 Domus del Tempio rotondo
I,XI,4 Taberne sulla piazza del Foro, a lato del tempio di Roma e Augusto.
I,XI,5 Basilica
Isolato I,XII
I,XII,1 Caseggiato dei Triclini
I,XII,2 Foro della Statua eroica
I,XII,3 Esedra sul decumano massimo
I,XII,4 Caseggiato della Cisterna
I,XII,5 Edificio con ambienti artigianali
I,XII,6 Terme del Foro
I,XII,7, 9, 10 Taberne intorno alla palestra delle terme del Foro
I,XII,8 Sala per conferenze sul lato sud della palestra delle terme del Foro
I,XII,11 Portico sulla piazza del Foro
Isolato I,XIII
I,XIII,1 Horreum
I,XIII,2 Ambienti artigianali
I,XIII,3 Fullonica
I,XIII,4 Molino
I,XIII,5 Taberne sul cardine massimo
I,XIII,6 Domus delle Gorgoni
Isolato I,XIV
I,XIV,1 Ninfeo del bivio del castrum
I,XIV,2 Caseggiato del Mosaico del porto
I,XIV,3 Domus dell'Area sacra
I,XIV,4 Piccolo appartamento
I,XIV,5 Domus di Amore e Psiche
I,XIV,6 Taberne su via del Tempio di Ercole
I,XIV,7 Caseggiato con taberne parzialmente scavato
I,XIV,8 Terme di Buticoso
I,XIV,9 Caseggiato con appartamento e taberne
Isolato I,XV
Area sacra del tempio di Ercole
I,XV,1 Edificio pubblico (ambienti di incerta funzione)
I,XV,2 Tempio tetrastilo
I,XV,3 Aula delle Are
I,XV,4 Ambienti aperti sull'area sacra
I,XV,5 Tempio di Ercole
I,XV,6 Tempio dell'Ara rotonda
I,XV,7 Edificio pubblico (ambienti tardi di incerta funzione)
Isolato I,XVI
I,XVI,1 Taberne
I,XVI,2 Edificio con ampie stanze ai lati di un corridoio centrale
Isolato I,XVII
I,XVII,1 Caseggiato con fornace per laterizi
I,XVII,2 Terme del Mitra e oratorio cristiano
Mitreo delle Terme del Mitra e fullonica nei sotterranei
Isolato I,XVIII
I,XVIII,1 Caseggiato non interamente scavato
Isolato I,XIX
I,XIX,1 e 3 Aula e sede collegiale dei Mensores
I,XIX,2 Tempio dei Mensores
I,XIX,4 Horrea dei Mensores
I,XIX,5 Piccole terme
(senza numerazione) Caseggiato dei Doli (scavato e ricoperto)
Isolato I,XX
I,XX,I Horrea
Area lungo via della Foce oltre il limite degli edifici scavati (senza numerazione)
(senza numerazione) Cosiddetto Palazzo imperiale (terme di Matidia e caseggiati a taberne e appartamenti)
(senza numerazione) Mitreo del Palazzo imperiale
(senza numerazione) Mitreo Fagan (scavato e ricoperto)
(senza numerazione) Tor Boacciana

Elenco degli edifici nella regione II[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Edifici nella regione II (Ostia).
Mosaico del frigidario delle terme dei Cisiarii (II,II,3)
Palestra delle terme di Nettuno (II,IV,2)
Sacello di culto imperiale nella caserma dei Vigili (I,V,1-2)
Raffigurazione della lupa con i gemelli sull'altare di Marte e Venere, presso il sacello dell'Ara dei gemelli (II,VII,3)
Tempio al centro del piazzale delle Corporazioni (II,VII,5)
Isolato II,I
II,I,1 Caseggiato del Cane Monno
II,I,2 e 3 Mitreo Aldobrandini e torre delle mura
Isolato II,II
II,II,1-2 Magazzini repubblicani
II,II,3 Terme dei Cisiarii
II,II,4 e 5 Sacello e mitreo presso Porta Romana
II,II,6 Portico del Tetto spiovente
II,II,7 Horrea antoniniani
Isolato II,III
II,III,1.2,5 Edificio scavato e ricoperto
II,III,3 Case di via dei Vigili
Isolato II,IV
II,IV,I Portico di Nettuno
II,IV,2 Terme di Nettuno
Isolato II,V
II,V,1-2 Caserma dei Vigili
Isolato II,VI
II,VI,1 Caupona di Fortunato
II,VI,2 Ninfeo del portico di Nettuno
II,VI,3-4 Casa dell'Ercole bambino
II,VI,5-6 Casa del Soffitto dipinto
II,VI,7 Caseggiato delle Fornaci
Isolato II,VII
II,VII,1 Oratorio cristiano
II,VII,2 Teatro romano
II,VII,3 Sacello dell'Ara dei gemelli
II,VII,4 Piazzale delle Corporazioni
II,VII,5 Tempio di piazzale delle Corporazioni
II,VII,6 e 7 Ninfei del Teatro romano
Isolato II,VIII
I,VIII,1 Taberne lungo il decumano massimo
II,VIII,2 Quattro tempietti repubblicani
II,VIII,3 Ninfeo dei Quattro tempietti repubblicani
II,VIII,4 Sacello di Giove
II,VIII,5 Domus di Apuleio
II,VIII,6 Mitreo delle Sette sfere
II,VIII,7, 8 e 9 Complesso artigianale
Isolato II,IX
II,IX,1 Ninfeo sul decumano massimo
II,IX,2 Taberne sul decumano massimo
II,IX,3 Aula del Gruppo di Marte e Venere
II,IX,4 Tempietto repubblicano
II,IX,5 Complesso commerciale
II,IX,6 Edificio con portico
II,IX,7 Grandi Horrea
Isolato II,X
rovine non indagate lungo il vecchio corso del Tevere
Isolato II,XI
II,XI,1 Fullonica
II,XI,2 Caseggiato della Fullonica
Isolato II,XII
II,XII,1 Edificio reinterrato

Elenco degli edifici nella regione III[modifica | modifica wikitesto]

Isolato Edifici
III,I NE: via della Foce
NO: via della Calcara
SO: limite interno
SE: decumano massimo
III,I,1 caseggiato con botteghe sul decumano, dotate di ambienti retrostanti, botteghe su via della Foce e ambienti accessibili da un corridoio che conduceva alle terme della Basilica cristiana
III,I,2-3 Terme della Basilica cristiana piccole terme accessibili da uno stretto corridoio da via della Foce, con cortile, frigidarium e stanze riscaldate più tardi inglobate dalla Basilica cristiana; botteghe lungo il decumano massimo
III,I,4 Basilica cristiana ambienti colonnati terminanti ad abside, uno dei quali occupato da un ninfeo, che hanno occupato una strada interna e ambienti degli edifici adiacenti; interpretato come basilica cristiana, è forse un luogo di ospitalità per pellegrini
III,I,5 caseggiato con botteghe con ambienti retrostanti, in origine aperte sulla strada poi occupata dalla cosiddetta "Basilica cristiana
III,I,6 Domus e mitreo delle Pareti dipinte domus del II secolo a.C. con accesso da via della Foce fiancheggiato da due botteghe, con cortile porticato a pilastri di tufo; in una delle stanze del lato di fondo fu realizzato un mitreo con affreschi parietali che coprono la precedente decorazione della casa.
III,I,7 Mercato edificio con file di ambienti ai lati di un cortile centrale, accessibile da via della Foce e dalla strada poi occupata dalla cosiddetta "Basilica cristiana"
III,I,8 edificio per attività industriali con ambienti ai due lati di uno stretto corridoio accessibile da via della Foce, che occupò una via laterale tra via della Foce e la strada poi occupata dalla cosiddetta "Basilica cristiana"
III,I,9-15 complesso con vasto cortile, probabile luogo per transazioni commerciali; il cortile era circondato su tre lati da coppie di ampi ambienti con podi sopraelevati al centro accessibili da scale (9); seguivano un grande thermopolium (bar) accessibile dalla via della Calcara (10) e sul lato opposto ambienti con vasche per attività industriali (15); sul quarto lato era una fila di botteghe aperte su via della Foce (14); l centro del cortile sorgono isolati un magazzino con due ampie sale (11) e due appartamenti (12-13)
III,II NE: limite interno
NO: limite con caseggiato degli Aurighi
SO: cardo degli Aurighi
SE: decumano massimo
III,II,1-2 Tempio dei Fabri navales Tempio collegiale dei fabbricanti e riparatori di navi, costruito sopra una precedente fullonica; preceduto da un cortile con pilastri in laterizio, fu utilizzato come deposito di fusti di colonne in marmo con il nome di Volusiano.
III,II,3 Domus sul Decumano Casa sistemata su un isolato di botteghe con ambienti retrostanti e precedute da un portico; sono presenti una stanza riscaldata e ambienti di rappresentanza con colonne e rivestimenti in marmo.
III,II,4 edificio commerciale con vasti ambienti pilastrati, in origine collegato alle taberne su cui si impiantò la domus del Decumano
III,II,5 Domus di Marte edificio con taberne lungo il decumano massimo e lungo il cardo degli Aurighi, con ambienti rivestiti in marmo e altare dedicato a Marte e ad Augusto, forse sede della corporazione dei liberti e degli schiavi pubblici.
III,II,6 Horrea magazzino con portale di ingresso frontonato in laterizio e una corte centrale da cui si dipartono due corridoi trasversali con ambienti
III,II,7 fila di botteghe lungo il cardo degli Aurighi
III,II,8 edificio di incerta funzione, aperto su una piazza interna
III,II,9 edificio, forse appartamento, aperto sulla piazza interna
III,II,10 e 11 fila di botteghe aperte sulla piazza interna, con sacello all'estremità nord-occidentale
III,II,12 Sacello delle Tre navate sacello inserito nello spazio tra il caseggiato degli Aurighi e un altro edificio, con abside e sala antistante con banconi e colonne in muratura; una cucina è sistemata in uno spazio adiacente
III,III NE: cardo degli Aurighi
NO: via delle Trifore
SO: passaggio
SE: decumano massimo
III,III,1 Caseggiato delle Trifore caseggiato con botteghe sul decumano massimo e appartamenti con triplici finestre e porte su una via secondaria sul retro; alcuni ambienti hanno resti di affreschi
III,III,2 piccolo edificio con tre botteghe
III,IV NE: cardo degli Aurighi
NO: via delle Volte dipinte
SO: strada trasversale
SE: via delle Trifore
III,IV,1 Caseggiato trapezoidale stalla con spazio centrale basolato e ambienti sui lati, con alloggi al piano superiore; utilizzata dall'albergo della casa delle Volte dipinte
III,V NE: strada trasversale
NO: via delle Volte dipinte
SO: strada chiusa
SE: via delle Trifore
III,V,1 Casa delle Volte dipinte edificio isolato con stanze lungo un corridoio su due piani, con mosaici e pitture, utilizzato come albergo
III,VI NE: passaggio
NO: via intorno alle Case a giardino
SO: mura del I secolo
SE: decumano massimo
III,VI,1-3 Domus del Ninfeo
domus sistemata nei retrobottega di alcune botteghe aperte sul decumano, con ninfeo, ambienti con pavimenti in opus sectile, uno con finestra ad arcate sorrette da colonne, e affreschi
III,VI,4 ninfeo e cisterna retrostante
III,VII NE: mura del I secolo
NO (area non scavata)
SO: spiaggia
SE: decumano massimo
III,VII,1 ambienti a destinazione incerta tra le mura e il monumento funerario
III,VII,2 Monumento funerario Basamentro quadrato con esedre con sedili antistanti, e corpo superiore circolare con decorazioni in marmo; forse di Publio Lucilio Gamala
III,VII,3-4 Domus Fulminata
botteghe lungo la strada e ampio cortile con colonne in laterizio e ambienti su un solo lato; nel cortile letti tricliniari e vasche, una centrale decorata a mosaico policromo, e un monumento per la rituale sepoltura di oggetti colpiti da un fulmine nella casa; sede collegiale, forse relativa al vicino sepolcro
III,VII,5 Casa della Domus Fulminata appartamento accessibile dalla strada con servizi per la domus Fulminata
III,VII,6 e 7 edifici commerciali o stalle con ampi ambienti
III,VII,8 Edificio con Opus sectile edificio alla fine del decumano, in costruzione alla fine del IV secolo e mai completato, con ampio cortile porticato sulla spiaggia e ambiente con decorazione in opus sectile sulle pareti e soffitto a mosaico
III,VIII NE: via intorno alle Case a giardino
NO (area non scavata)
SO: spiaggia
SE (area non scavata)
III,VIII,1 edificio parzialmente indagato con cortile e portico interno
III,VIII,2 Terme Marittime complesso termale sulla spiaggia con mosaici in bianco e nero
III,IX Case a giardino
NE: cardo degli Aurighi
NO (area non scavata)
SO: via intorno alle Case a giardino
e SE: via intorno alle Case a giardino e via delle Volte dipinte
Il complesso comprende blocchi con appartamenti e botteghe intorno ad un vasto spazio centrale privato a giardino, con altri due blocchi centrali.
III,IX,I Domus dei Dioscuri (lato SE) domus che ha occupato uno degli appartamenti esterni del complesso delle "Case a giardino", con ingresso absidato, impianto termale privato e ambienti di servizio tra cui un corridoio che ha occupato parte della strada; pavimentazione a mosaici figurati policromi
III,IX,2-5 (lato SO) botteghe (2 e 5) alle estremità e appartamenti (3-4) al centro del lato sud-occidentale del complesso delle "Case a giardino"
III,IX,6 Casa delle Ierodule (o casa di Lucceia Primitiva) (lato NO)
appartamento con medianum con affreschi ben conservati anche del soffitto
III,IX,7-8 botteghe (7) e appartamento sul lato nord-occidentale
III,IX,9-11 botteghe (9 e 11) e appartamento (10) sul lato nord-orientale
III,IX,12 Casa delle Pareti gialle (lato SE, interno) appartamento con medianum aperto con finestre verso il giardino interno, alle spalle della casa del Graffito, con affreschi parietali e mosaici in bianco e nero
III,IX,13-16 blocco centrale di 4 appartamenti a SO
III,IX,17-20 blocco centrale di 4 appartamenti a NE
III,IX,21 Casa del Graffito (lato SE, esterno) appartamento con medianum aperto con finestre verso la strada, alle spalle della casa delle Pareti gialle, con resti di affreschi parietali e mosaici in bianco e nero
III,IX,22 Domus delle Muse (lato SE) domus articolata intorno ad un cortile centrale porticato, con affreschi e mosaici in bianco e nero
III,IX,23-26 fila di botteghe sul lato nord-orientale, lungo il cardo degli Aurighi
III,X Complesso dei caseggiati degli Aurighi e del Serapide
NE:via della Foce
NO: via delle Casette tipo e via tecta degli Aurighi
SO: cardo degli Aurighi
SE: via della Calcara
III,X,1 Caseggiato degli Aurighi
III,X,2 Terme dei Sette sapienti
III,X,3 Caseggiato del Serapide
III,XI NE: via della Foce
NO: via ovest delle Casette tipo
SO: via sud delle Casette tipo
SE: via est delle Casette tipo
III,XI,1 caseggiato con botteghe su via delle Foce e ambienti sul retro con vasca
III,XII-XIII Casette tipo
NE: via nord delle Casette tipo
NO: via ovest delle Casette tipo
SO: via sud delle Casette tipo
SE: via est delle Casette tipo
III,XII,1-2 e XIII,1-2 Casette tipo quattro piccoli appartamenti in due isolati separati da una strada (via centrale delle Casette tipo), ciascuno con stanza di ingresso (medianum), due stanze di rappresentanza, due camere da letto, cucina e latrina
III,XIV NE: via sud delle Casette tipo
NO: via di Annio
SO: cardo degli Aurighi
SE: via tecta degli Aurighi
III,XIV,1
III,XIV,2
III,XIV,3 Magazzino dei Dolii
III,XIV,4 Caseggiato di Annio
III,XV NE: via della Foce
NO: passaggio
SO: via nord delle Casette tipo
SE: via ovest delle Casette tipo
III,XV,1
III,XVI NE: via della Foce
NO: via del Serapide
SO: cardo degli Aurighi
SE: passaggio, via est delle Casette tipo, via di Annio
III,XVI,1 botteghe sul cardo degli Aurighi e sulla via di Annio
III,XVI,2 due appartamenti con resti di pitture e mosaici
III,XVI,3 edificio commerciale
III,XVI,4 edificio con ambienti allungati ai due lati di un corridoio
III,XVI,5-6 edifici con botteghe lungo via della Foce, uno dei quali (6) con portico lungo la strada
III,XVI.7 Terme della Trinacria
III,XVII NE: via della Foce
NO: limite interno
SO: cardo degli Aurighi
SE: via del Serapide
III,XVII,1 magazzino a pianta trapezoidale con due file di ambienti ai lati di un corridoio centrale; piccolo impianto termale sistemato in seguito in alcuni ambienti
III,XVII,2 Caseggiato e mitreo della Planta pedis
III,XVII,3 Domus del Serapeo
III,XVII,4 Serapeo
III,XVII,5 Caseggiato di Bacco e Arianna
III,XVIII NE: via della Foce
NO: limite interno
SO: cardo degli Aurighi
SE: non scavato
III,XVIII,1 Horrea grandi magazzini solo in parte scavati

Elenco degli edifici nella regione IV[modifica | modifica wikitesto]

Isolato Edifici
IV,I
Campo della Magna Mater
NE: cardine massimo
S: mura del I secolo a.C.
NO: limite interno
IV,I,1 Tempio della Magna Mater
IV,I,2 portico lungo le mura
IV,I,3 Santuario di Attis
IV,I,4 Tempio di Bellona
IV,I,5 Schola degli Hastiferi
IV,I,6 Fossa sanguinis
IV,I,7 e 8 Sacelli
IV,I,9 botteghe lungo il cardine massimo
IV,I,10 ambienti lungo il lato nord-occidentale
IV,II NE: cardine massimo
NO: via della Caupona
SO: area non scavata
limite interno (campo della Magna Mater
IV,II,1 Terme del Faro
IV,II,2-4 Portico e caseggiato dell'Ercole
IV,II,5 edificio aperto sulla piazza interna al caseggiato dell'Ercole, con appartamento poi sbarrato dalla cisterna delle terme
IV,II,6 Caupona del Pavone
IV,II,7 edificio con ambienti su tre lati di un cortile centrale, uno dei quali con fontana, e botteghe lungo la via della Caupona
IV,II,8 edificio con botteghe lungo la via e ambienti ai due lati di un corridoio
IV,II,9-10 e 12-14 edifici diversi intorno ad una piazza non pavimentata raggiungibile dalla piazza interna del caseggiato dell'Ercole
IV,2,11 Mitreo degli Animali
IV,III NE: cardine massimo
NO: passaggio interno
SO: area non scavata
SE: via della Caupona
IV,III,1 Domus delle Colonne
IV,III,2 fila di botteghe sul passaggio interno che si diparte dal cardine massimo
IV,III,3 Domus dei Pesci
IV,III,4 Domus di via della Caupona
IV,III,5 domus scarsamente conservata
IV,IV NE: cardine massimo
N: via del Tempio rotondo
O: via di Iside e area non scavata
SE: passaggio interno
IV,III,1 Ninfeo degli Eroti
IV,III,2 Domus della Nicchia a mosaico
IV,III,3 Domus di Giove Fulminatore
IV,III,4 grande latrina
IV,III,5 ninfeo semicircolare
IV,III,6 caseggiato con botteghe lungo la via del Tempio rotondo e lo spazio dietro il ninfeo e un appartamento a medianum aperto su corte interna
IV,III,7 Domus di via del Tempio rotondo
IV,III,8 Terme bizantine
IV,III,9 Caseggiato del Viridario
IV,V E: via del Pomerio e via di Iside
NO: decumano massimo
SO: angiporto delle Taberne finestrate
SE: area non scavata
IV,V,1 e 2 Macellum e taberne dei Pescivendoli
IV,V,3 edificio con botteghe lungo via del Pomerio e ambienti con vasche
IV,V,4 Caseggiato del Sacello
IV,V,5 e 6 caseggiato con botteghe lungo la via di Iside e piccolo stabilimento termale inserito nel cortile interno
IV,V,7 caseggiato con ambienti ai due lati di una strada chiusa (vicolo del Dioniso)
IV,V,8 Domus dell'Aquila
IV,V,9 Caseggiato del Dioniso
resti sotto IV,V,7-9 resti di una domus repubblicana con atrio e peristilio
IV,V,10-11 Terme delle Sei colonne
IV,V,12 magazzino con sei ambienti ai lati di un corridoio centrale, accessibile da sud
IV,V,13 Mitreo delle Sette porte
IV,V,14 edificio con sale pilastrate e ambienti ai lati di un passaggio verso il magazzino a nord
IV,V,15 Schola del Traiano
IV,V,16 Casa a peristilio domus a peristilio precedente alla schola del Traiano, insieme alla casa dei Bucrani
IV,V,17 edificio con cortile a pilastri in laterizio scavato solo parzialmente
IV,V,18 Caseggiato delle Taberne finestrate
IV,VI NE: angiporto delle Taberne finestrate
NO: decumano massimo
SO: limite interno
SE: area non scavata
IV,VI,1 edificio con ambienti e botteghe ai due lati di un passaggio centrale aperto sul decumano massimo
IV,VII NE: limite interno
NO: decumano massimo
SO: mura del I secolo a.C.
SE: area non scavata
IV,VII,1-2 Portico e caseggiato della Fontana con lucerna
IV,VII,3 caseggiato con portico lungo il decumano massimo solo parzialmente scavato
IV,VII,4 Caupona di Alexander
IV,VII,5 fila di ambienti addossati alle mura cittadine e aperti sulla via interna detta via della Caupona di Alexander
IV,VIII NE: mura cittadine
NO: decumano massimo
SO: via di Cartilio Poplicola
SE: area non scavata
IV,VIII,1 Foro di Porta Marina
IV,VIII,2 cisterna
IV,VIII,3 Santuario della Bona Dea
IV,VIII,4 ninfeo
IV,VIII,5 fila di botteghe affacciate su un portico lungo via di Cartilio Poplicola
IV,VIII,6 piccolo edificio con ambienti intorno ad un cortile, forse di abitazione
IV,IX NE: via di Cartilio Poplicola
NO: decumano massimo
SO: via Severiana
SE: via della Marciana
IV,IX,1 Loggia di Cartilio Poplicola
IV,IX,2 Sepolcro di Cartilio Poplicola
IV,IX,3 edificio con ampi ambienti solo parzialmente scavato
IV,IX,4 edificio con botteghe su via di Cartilio Poplicola e su via della Marciana e cortile interno con quattro ambienti sul fondo
IV,IX,5 Caupona del dio Pan e Mitreo dei Marmi Colorati
IV,IX,6 incrocio tra via della Marciana e via Severiana Caseggiato delle Due Scale (Caseggiato lungo la Via Marciana) e Terme dello Scheletro
IV,IX,7 Terme del Sileno
IV,X NE: via di Cartilio Poplicola
NO: via della Marciana
SO: via Severiana
SE: area non scavata
IV,X1-2 Terme di Porta Marina
IV,XI-XIV isolati non scavati lungo la via Severiana
IV,XV lungo la via Severiana Terme di Musiciolo
IV,XVI isolato non scavato lungo la via Severiana
IV,XVII lungo la via Severiana IV,XVII,1 Sinagoga
IV,XVII,2 edificio con ninfeo
IV,XVII,3 edificio non scavato

Elenco degli edifici nella regione V[modifica | modifica wikitesto]

Isolato Edifici
V,I E: area non scavata
N: passaggio interno
O: semita dei Cippi e cardine massimo
S: area non scavata
V,I,1 edificio con taberne affacciate sul cardine massimo
V,I,2 magazzino parzialmente scavato, con muro curvo successivo, interpretato come traccia di un piccolo anfiteatro
V,II E: via della Casa del Pozzo
N: via della Fortuna Annonaria
O: semita dei Cippi
S: passaggio interno
V,II,1 fila di botteghe aperte su un passaggio interno
V,II,2 magazzino con ampio cortile scoperto e tettoie sorrette da pilastri
V,II,3 caseggiato con bottega e retrobottega sulla strada e un piccolo appartamento aperto su un cortile porticato
V,II,4-5 Domus del Protiro
V,II,6-7 Terme del Filosofo
V,II,8 Domus della Fortuna Annonaria
V,II,9 edificio artigianale con tettoie e ambienti su un cortile, con botteghe lungo le strade
V,II,10 edificio con botteghe lungo la strada, ambienti ai lati di un corridoio e cortile sul retro
V,II,11 e 12 piccolo appartamento, con ingresso dalla strada e ambiente con pilastri accessibile dalla strada
V,II,13 Caseggiato del Pozzo edificio con botteghe sulla strada e piccolo appartamento sul retro affacciato su un corridoio scoperto
V,II,14 cortile per immagazzinaggio, più tardi parzialmente occupato da ambienti
V,III E: via delle Ermette
N: via della Fortuna annonaria
O: via della Casa del Pozzo
S:passaggio interno
V,III,1 Caseggiato dei Lottatori
V,III,2 botteghe sulle vie delle Ermette e della Casa del Pozzo, ai lati di un corridoio
V,III,3 Domus del Pozzo
V,III,4 appartamento con medianum in origine connesso con l'appartamento in cui è stata ricavata la domus del Pozzo.
V,III,5 fila di botteghe collegate da porte su via delle Ermette
V,IV E: via del Sole
N: via dell'Invidioso
O: semita dei Cippi
S: via della Fortuna annonaria
V,IV,1 botteghe aperte sulla semita dei Cippi, su via dell'Invidioso e su via della Fortuna annonaria
V,IV,2 edificio con ambienti a pilastro centrale, aperti su via del Sole, su via dell'Invidioso e su via della Fortuna annonaria
V,V E: via del Sole
N: decumano massimo
O: semita dei Cippi
S: via dell'Invidioso
V,V,1 Caseggiato dell'Invidioso
V,V,2 Terme dell'Invidioso
V,V,3-4 botteghe lungo il decumano massimo e spazio per attività industriali sul retro; archi sulla semita dei Cippi in collegamento con il caseggiato della Cisterna (I,XII,4)
V,VI E: via del Mitreo dei Serpenti
N: decumano massimo
O: via del Sole
S. via della Fortuna annonaria
V,VI,1 Caseggiato del Sole
V,VI,2 ampi ambienti aperti sulla via del Sole (con archi)
V,VI,3 botteghe con ambienti retrostanti su via della Fortuna annonaria
V,VI,4 edificio con botteghe lungo la via del Mitreo dei Serpenti, i
V,VI,5 Mitreo dei Serpenti
V,VII E: via degli Augustali
N: decumano massimo
O: via del Mitreo dei Serpenti
S: via della Fortuna annonaria
V,VII,1-2 Sede degli Augustali
V,VII,3 fullonica
V,VII,4-5 Domus dei Capitelli di stucco
V,VIII E: via di Felicissimo
N: via della Fortuna annonaria
O: via delle Ermette
S: area non scavata
V,VIII,1-4 Domus del Larario
V,IX E: passaggio interno
N: via della Fortuna annonaria
O: via di Felicissimo
S:limite con le terme del Nuotatore
V,IX,1 Mitreo di Felicissimo
V,IX,2 ambienti con pilastri
V,X E: passaggio interno
O: via degli Augustali e passaggio interno
S: area non scavata
V,X,1 Domus su via degli Augustali
V,X,2 Santuario della Bona Dea
V,X,3 Terme del Nuotatore
V,XI E: passaggio interno
N: decumano massimo
O: via degli Augustali
S: area non scavata
V,XI,1 Tempio collegiale
V,XI,2 Caseggiato del Temistocle
V,XI,3 botteghe con retrobotteghe affacciate su un portico sul decumano massimo
V,XI,4-5 Magazzino annonario e portico del Monumento repubblicano
V,XI,6 Monumento repubblicano
V,XI,7 Portico degli Archi trionfali
V,XI,8 Horrea dell'Artemide
V,XII E: via del Sabazeo
N: decumano massimo
O: passaggio interno
S: area non scavata
V,XII,1 Horrea di Ortensio
V,XII,2 horrea scavati solo parzialmente
V,XII,3 Sabazeo
V,XIII-XVI E: piazzale della Vittoria
N: decumano massimo
O: via del Sabazeo
S: via della Vittoria
edifici non scavati (castello d'acqua V,XVI,2 su piazzale della Vittoria)
V,XVII piazzale della Vittoria lungo il decumano massimo V,XVII,1 resti di un edificio di culto con ninfeo
V,XVII,2 Ninfeo su piazzale della Vittoria
V,XVII,3 monumento con strutture di incerta interpretazione a sud del ninfeo
V,XVIII E: mura di I secolo a.C.
N: decumano massimo
O: piazzale della Vittoria
S: via della Vittoria
V,XVIII,1 sala suddivisa da file di pilastri addossata alle mura
V,XIX E: mura di I secolo a.C.
N: via della Vittoria
O: via che parte da via della Vittoria
S: area non scavata
V,XIX,1 edificio solo parzialmente scavato (ambienti lungo la via occidentale)
V,XX E: via che parte da via della Vittoria
N:via della Vittoria
O: area non scavata
S: area non scavata
V,XX,1 edificio solo parzialmente scavato (portico con ambienti retrostanti lungo la via orientale)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tito Livio, Periochae I, 18.
  2. ^ Eutropio, Breviarium ab Urbe condita, I, 5.
  3. ^ a b Tito Livio, Periochae I, 32.
  4. ^ Plinio il Vecchio, III, 56.
  5. ^ Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Visitatori e introiti dei musei (PDF), su statistica.beniculturali.it. URL consultato il 5 novembre 2015..
  6. ^ Viaggio tra i segreti e i tesori di Ostia Antica, su ulisse.rai.it. URL consultato il 25 novembre 2015..
  7. ^ Area archeologica di Ostia antica, su culture.ec.europa.eu. URL consultato il 18 giugno 2022.
  8. ^ Raccolta delle fonti antiche sulla fondazione di Ostia Archiviato il 3 settembre 2017 in Internet Archive. sul sito Ostia-Antica.org.
  9. ^ Ennio, Annales, 2.22.
  10. ^ Tito Livio, I, 33.
  11. ^ Cicerone, De re publica, 2.3.5 e 2.18.33.
  12. ^ Si è ipotizzato che si trovasse sulla riva destra del Tevere, ovvero più a monte del sito attuale: la questione è riassunta in Fausto Zevi, "Sulle fasi più antiche di Ostia", in Gallina Zevi-Claridge 1996, citato in bibliografia, pp. 69-89. Secondo un'ipotesi più recente si sarebbe trovato nell'area dove poi sorsero il porto di Claudio e il porto di Traiano, dove in epoca regia si sarebbe trovata la foce del fiume, prima di mutare il suo corso, forse in seguito ad una alluvione ("The Early Ostia", sul sito Ostia-Antica.org Archiviato il 3 settembre 2017 in Internet Archive.).
  13. ^ La questione della datazione del castrum è riassunta ancora da Fausto Zevi ("Sulle fasi più antiche di Ostia", in Gallina Zevi-Claridge 1996, citato in bibliografia, pp. 69-89).
  14. ^ Carlo Pavolini (Pavolini 1986, citato in bibliografia, pp. 5-6).
  15. ^ Fausto Zevi ("Sulle fasi più antiche di Ostia", in Gallina Zevi-Claridge 1996, citato in bibliografia, p. 77) ricorda nel 311 a.C. l'istituzione della carica dei duumviri navales (Livio, Ab Urbe condita, IX, 30) per la costruzione di una prima flotta romana.
  16. ^ Pavolini 1986, citato in bibliografia, p.6; Fausto Zevi, "Sulle fasi più antiche di Ostia", in Gallina Zevi-Claridge 1996, citato in bibliografia, pp. 75-76.
  17. ^ Secondo Festo (Festo, De verborum significatu, 214) era incerto se la fondazione di Anco Marzio riguardasse la colonia o solo la città, mentre la colonia vi sarebbe stata fondata in seguito. La fondazione della colonia potrebbe essere stata dovuta allo stesso Cicerone, che per motivi propagandistici avrebbe diffuso la tradizione di una fondazione antichissima ("The late republican period. 267 BC - Octavianus" Archiviato il 3 settembre 2017 in Internet Archive. sul sito Ostia-Antica.org).
  18. ^ Liber Pontificalis, Ed. Duchesne, vol. I, p.pp.163-164
  19. ^ I saraceni si spinsero poi fino a Roma, saccheggiando le basiliche di San Pietro e San Paolo.
  20. ^ Pavolini 1986, p. 200.
  21. ^ In un saggio di scavo effettuato ai piedi di un tratto del muro nel retrobottega di una taberna del caseggiato I,X,3, la fossa di fondazione delle mura ha restituito materiali ceramici databili tra la fine del IV e gli inizi del III secolo a.C.: Archer Martin, "Un saggio sulle mura del castrum di Ostia (Reg. I, ins. x, 3)", in Gallina Zevi-Claridge 1996, citato in bibliografia, pp. 19-38. In precedenza la fondazione delle mura era stata considerata di circa un secolo anteriore.
  22. ^ Scheda sulle mura di I secolo a.C. sul sito Ostia-antica.org].
  23. ^ Così riporta l'iscrizione apposta sulla porta Romana in occasione del suo rifacimento domizianeo, recentemente ricomposta: Fausto Zevi, "Costruttori eccellenti per le mura di Ostia. Cicerone, Clodio e l'iscrizione della Porta Romana", in Rivista dell'Istituto nazionale d'archeologia e storia dell'arte 19-20, 1997, pp. 61-112.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti antiche

Serie[modifica | modifica wikitesto]

Scavi di Ostia[modifica | modifica wikitesto]

  • Guido Calza, Giovanni Becatti, Italo Gismondi, Guglielmo De Angelis d'Ossat, Herbert Bloch, Scavi di Ostia I. Topografia generale, Roma 1954.
  • Giovanni Becatti, Scavi di Ostia II. I mitrei, Roma 1954.
  • Maria Floriani Squarciapino, Italo Gismondi, G. Barbieri, Herbert Bloch, Raissa Calza, Scavi di Ostia III. Le Necropoli, parte I. Le tombe di età repubblicana e augustea, Roma 1958.
  • Giovanni Becatti, Scavi di Ostia IV. Mosaici e pavimenti marmorei, Roma 1961 (due volumi).
  • Raissa Calza, Scavi di Ostia V. I ritratti, parte I. Ritratti greci e romani fino al 160 circa, Roma 1964.
  • Giovanni Becatti, Scavi di Ostia VI. Edificio con opus sectile fuori Porta Marina, Roma 1969.
  • Patrizio Pensabene, Scavi di Ostia VII. I capitelli, Roma 1973.
  • Anton Luigi Pietrogrande, Scavi di Ostia VIII. Le fulloniche, Roma 1976.
  • Raissa Calza, Scavi di Ostia IX. I ritratti. Ritratti romani dal 160 circa alla metà del III secolo d.C., Roma 1977.
  • Paola Baccini Leotardi, Scavi di Ostia X. Marmi di cava rinvenuti a Ostia e considerazioni sul commercio dei marmi in età romana, Roma 1979.
  • Pietro Cicerchia, Alfredo Marinucci, Scavi di Ostia XI. Le terme del Foro o di Gavio Massimo, Roma 1992.
  • Lidia Paroli (a cura di), Scavi di Ostia XII. La basilica cristiana di Pianabella, Roma 1999.
  • Carlo Pavolini, Scavi di Ostia XIII. La ceramica comune. Le forme in argilla depurata dell'Antiquarium, Roma 2000.
  • Stella Falzone, Scavi di Ostia XIV. Le pitture delle insule (180-250 d.C.), Roma 2004.

Itinerari ostiensi[modifica | modifica wikitesto]

La serie degli Itinerari ostiensi è pubblicata dalla Soprintendenza archeologica di Ostia:

  • Maria Stella Taddei, Ostia repubblicana (Itinerari ostiensi, I), Roma 1977.
  • Johann Rasmus Brandt, Maria Cataldi Dini, Carlo Pavolini, Ficana. Rassegna preliminare della campagna archeologica 1978 (Itinerari ostiensi, II), Roma 1978
  • Carlo Pavolini, Ostia. Vita quotidiana I (Itinerari ostiensi, III), Roma 1978.
  • Carlo Pavolini, Ostia. Vita quotidiana II (Itinerari ostiensi, IV), Roma 1982.
  • Angelo Pellegrino, Le necropoli pagane di Ostia e Porto (Itinerari ostiensi, V), Roma 1982.
  • Umberto Broccoli, Ostia paleocristiana (Itinerari ostiensi, VI), Roma 1984.
  • Patrizio Pensabene, Le vie del marmo. I blocchi di cava di Roma e di Ostia: il fenomeno del marmo nella Roma antica, (Itinerari ostiensi, VII), Roma 1994.
  • Fausto Zevi, I Fasti Ostienses. Documento della storia di Ostia (Itinerari ostiensi, VIII), Roma 1997.

Serie sullo scavo delle terme del Nuotatore[modifica | modifica wikitesto]

  • Clementina Panella (a cura di), Ostia I. Le terme del Nuotatore. Lo scavo dell'ambiente IV (Studi miscellanei, 13), Roma 1968.
  • AA.VV., Ostia II. Le terme del Nuotatore. Scavo dell'ambiente I, (Studi miscellanei 16, Roma 1970.
  • Andrea Carandini, Clementina Panella (a cura di), Ostia III. Le terme del Nuotatore. Scavo degli ambienti III, VI, VII. Scavo dell'ambiente V e di un saggio nell'area SO (Studi miscellanei 21), Roma 1973.
  • Andrea Carandini, Clementina Panella (a cura di), Ostia IV. Le terme del Nuotatore. Scavo dell'ambiente XVI e dell'area XXV (Studi Miscellanei, 23), Roma 1977.

Monografie[modifica | modifica wikitesto]

Sono raccolte le monografie dedicate ad Ostia antica in generale, in ordine cronologico di pubblicazione (una bibliografia completa e aggiornata, anche suddivisa per argomenti e comprendente gli articoli sulle riviste e alcune tesi, dotata anche di brevi commenti, è presente sul sito Ostia-antica.org). Le guide e le pubblicazioni divulgative elencate sono in generale limitate a quelle in lingua italiana.

XIX secolo[modifica | modifica wikitesto]

  • Carlo Fea, Relazione di un viaggio ad Ostia e alla villa di Plinio detta Laurentino, Roma 1802.
  • Antonio Nibby, Viaggio Antiquario ne' contorni di Roma. Viaggio ad Ostia, Roma 1819.
  • Girolamo Amati, Iscrizioni scoperte recentemente nel suolo di Roma, in Ostia, in Priverno, Roma 1828.
  • Luigi Canina, Indicazione delle rovine di Ostia e di Porto e della supposizione e dell'intiero loro stato, delineata in quattro tavole, Roma 1830.
  • Carlo Fea, Il Tevere navigabile oggidì come nei suoi più antichi secoli e la città di Ostia ivi edificata dal re Anco Marcio, emporio di Roma, Roma 1835.
  • Pietro Ercole Visconti, Antiche iscrizioni ostiensi tornate in luce dalle escavazioni dell'anno 1856, 1856.
  • Carlo Ludovico Visconti, Le più notabili iscrizioni ostiensi, Roma 1859.
  • Pietro Ercole Visconti, Quinquennio lapidario dell'escavazioni ostiensi, 1859.
  • Pietro Ercole Visconti, Iscrizioni ostiensi tornate in luce nelle rinnovate escavazioni, Roma 1866.
  • Paul Brocard, A walk through Ostia illustrated by photographs, 1872 (EN) .
  • Rodolfo Lanciani, Scavi di Ostia, Roma 1881.
  • Felice Grossi Gondi, Descrizione della rovine di Ostia Tiberina e Porto, Roma 1883.
  • Hermann Dessau, Corpus Inscriptionum Latinarum XIV, Berlin 1887 (LA) .
  • Franz Cumont, Notes sur un temple mithriaque d'Ostie, Gand 1891 (FR) .

1900-1945[modifica | modifica wikitesto]

  • Costantino Maes, Tutte le rovine, le memorie storiche, le ricchezze del tempio di Giove Capitolino (Capitolium) sommerse e giacenti nelle paludi d'Ostia, Roma 1900.
  • Luigi Borsari, Ostia e il porto di Roma antica, Roma 1904.
  • Ludovico Paschetto, Ostia colonia romana. Storia e monumenti, Roma 1912.
  • Dante Vaglieri, Ostia. Cenni storici e guida, Roma 1914.
  • Jérôme Carcopino, Virgile et les originines d'Ostie, Paris 1919 (FR) .
  • Guido Calza, Ostia, guida storico-monumentale, Roma - Milano 1925 (nuova edizione anche nel 1928).
  • Guido Calza, Ostia e Pompei, Roma 1925.
  • Guido Calza, Il teatro romano di Ostia, Roma - Milano 1927.
  • Guido Calza, Ostia (Itinerari dei musei e monumenti d'Italia), Roma 1931 (altre edizioni nel 1947 e nel 1949).
  • Lothar Wickert, Corpus Inscriptionum Latinarum XIV. Supplement, 1930 e 1933 (LA) .
  • Guido Calza, L'antiquarium di Ostia, Roma 1935.
  • Guido Calza, La resurrezione di Ostia antica. Omaggio ai partecipanti del convegno augusteo, Roma 1938.
  • Paul Henry, La vision d'Ostie: sa place dans la vie et l'oeuvre de saint Augustin, Paris 1938 (FR) .

1946-1970[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovanni Becatti, Case ostiensi del tardo impero, Roma 1949.
  • Giancarla Girri, La taberna nel quadro urbanistico e sociale di Ostia, Roma 1956.
  • Ladislaus Vidman, Fasti Ostienses, 1957.
  • Raissa Calza, Ernest Nash, Ostia, Firenze 1959.
  • Raissa Calza, Maria Floriani Squarciapino, Museo ostiense, Roma 1962
  • Maria Floriani Squarciapino, I culti orientali ad Ostia, Leiden 1962
  • Claudio Buttafava, Elementi architettonici ostiensi, Milano 1963.
  • Maria Floriani Squarciapino, La sinagoga di Ostia, Roma 1964.
  • Raissa Calza, Ostia, Roma 1965.
  • Bianca Maria Felletti Maj, Paolo Moreno, Ostia (Monumenti della pittura antica scoperti in Italia), Roma 1967.
  • Samuel Laeuchli (a cura di), Mithraism in Ostia. Mystery Religion and Christianity in the Ancient Port of Rome, Northwestern 1967 ((EN) ).
  • André Tchernia, Catalogue des marques sur amphores Dressel 20 a Ostie, Roma 1968 (FR) .

1971-1990[modifica | modifica wikitesto]

  • Maria Floriani Squarciapino, Museo ostiense. Nuove immissioni (Supplemento alla guida), Ostia 1971.
  • Russel Meiggs, Roman Ostia, Oxford 1973 (2 volumi) (EN) .
  • Göran E. Stenius, Der Bronzeknabe von Ostia, Frankfurt am Main 1976 (DE) .
  • Guido Calza, Giovanni Becatti, Ostia, Roma 1977.
  • Aldo Pascolini, Ritorno in un'antica città. Ostia, Roma 1978.
  • Francesca Pasini, Ostia antica. Insule e classi sociali, Roma 1978.
  • Luciana Hapella Contardi, Propaganda imperiale e protezionismo commerciale nelle iscrizioni dei collegia professionali di Roma e di Ostia da Augusto ad Aureliano, Torino 1980.
  • Natalie Kampen, Image and Status. Roman Working Women in Ostia, Berlin 1981 (EN) .
  • Gustav Hermansen, Ostia. Aspects of Roman City Life, Alberta 1982 ((EN) ).
  • Ladislaus Vidman, Fasti Ostienses: edendos, illustrandos, restituendos curavit Ladislaus Vidman, Pragae 1982 (LA) .
  • Carlo Pavolini, Ostia, Roma 1983 (ed edizioni successive).
  • Maria Stella Arena Taddei, Ostia repubblicana. Breve cenno di guida alla visita dei monumenti, Roma 1984.
  • Raymond Chevallier, Ostie antique. Ville et port, Paris 1986 (FR) .
  • Carlo Pavolini, La vita quotidiana a Ostia, Roma - Bari 1986.
  • Günter Wachmeier, Rom: die antiken Denkmäler: mit Villa Hadriana, Ostia antica und Praeneste, Zürich 1987 (DE) .
  • Angelo Pellegrino, Giuseppina Lauro, Ostia e Porto. Le zone archeologiche, i musei, Roma 1989.
  • Sandro Lorenzatti, Ostia. Sintesi storica, in Guida di Ostia, Roma 1990

1991-2000[modifica | modifica wikitesto]

  • Monique Dondin-Payre, Exercise du pouvoir et continuite gentilice. Les Acilii Glabriones, Rome 1993 (FR) .
  • Eva Subias Pascual, La domus dels Dioscurs d'Ostia Antica, Tarragona 1993 (CA) .
  • Jan Theo Bakker, Living and Working with the Gods. Studies of Evidence for Private Religion and its Material Environment in the City of Ostia (100-500 AD), Amsterdam 1994 (EN) .
  • Claudia Liedtke, Weisse Greifenwaende: zwei Leihgaben von Wandmalereien des 2. Jahrhunderts n. Chr. aus Ostia in Berlin, Berlin 1995 (DE) .
  • Vanni Mannucci, Atlante di Ostia antica, Venezia - Ostia 1995.
  • Bernard Andreae, Am Birnbaum: Gaerten und Parks im antiken Rom, in den Vesuvstaedten und in Ostia, Mainz am Rhein 1996 (DE) .
  • Anna Gallina Zevi, Amanda Claridge (a cura di) 'Roman Ostia' Revisited, Roma 1996.
  • Maria Antonietta Ricciardi, Valnea Santa Maria Scrinari, La civiltà dell'acqua in Ostia antica, I, Roma 1996.
  • Joulien Fourniol, Ostie et la prefecture de l'annone au haut-empire, Paris 1998 (FR) .
  • Jan Theo Bakker (a cura di), The Mills-Bakeries of Ostia. Description and Interpretation, Amsterdam 1999 (EN) .
  • Michael Heinzelmann, Die Nekropolen von Ostia. Untersuchungen zu den Gräberstrassen vor der Porta Romana und an der Via Laurentina, München 2000 (DE) .
  • Angelo Pellegrino, Ostia antica: guida agli scavi, Roma 2000.
  • Sandro Lorenzatti, La Domus di Giove Fulminatore, in “Bollettino di Archeologia”, 49-40, gen-apr 1998, pp. 79-98

2001 ad oggi[modifica | modifica wikitesto]

  • Sonia Gallico, Guida agli scavi di Ostia antica. Con una sezione dedicata al Borgo rinascimentale, Roma 2000.
  • Jean-Paul Descoeudres (a cura di), Ostia port et porte de la Rome antique, Geneva 2001 (FR) .
  • Ricardo Mar (a cura di), El santuario de Serapis en Ostia, Tarragona 2001 (ES) .
  • Sascha Priester, Vielgeschossige Wohnbauten außerhalb der Tibermetropole, in: Ad summas tegulas. Untersuchungen zu vielgeschossigen Gebäudeblöcken mit Wohneinheiten und insulae im kaiserzeitlichen Rom, L'Erma Di Bretschneider, Roma 2002, pp. 217 ff.
  • AA.VV., Ostia. Materiali e tecniche edilizie, Roma 2002.
  • Christer Bruun, Anna Gallina Zevi (a cura di), Ostia e Portus nelle loro relazioni con Roma (Acta instituti romani Finlandiae, 27), Roma 2002 (atti di convegno: Roma 1999).
  • Gemma Jansen, Water in de Romeinse stad. Pompeji - Herculaneum - Ostia, Leuven 2002 (NL) .
  • Thierry Camous, Le roi et le fleuve. Ancus Marcius rex aux origines de la puissance romaine, Paris 2004 (FR) .
  • Anna Gallina Zevi, John H. Humphrey (a cura di), Ostia, Cicero, Gamala, Feasts, & The Economy. Papers in Memory of John H. D'Arms. Atti della Giornate di Studio del 27 giugno 2002 al Castello di Ostia dedicata al ricordo di J.H. D'Arms (JRS Supplementary Series 57), Portsmouth - Rhode Island 2004 (EN) .
  • Maria Stella Arena Taddei, Anna Maria Carruba, L'opus sectile di Porta Marina (catalogo mostra), Roma 2006.
  • Lucia Battaglia, Francesca Faiella, Ostia antica. Un tuffo nella storia, Roma 2007.
  • Stella Falzone, Ornata aedificia. Pitture parietali delle case ostiensi, Roma 2007.
  • Sandro Lorenzatti, Ostia. Storia ambiente itinerari, Roma 2007.
  • Patrizio Pensabene, Ostiensium marmorum decus et decor (Studi miscellanei, 33), Roma 2007.
  • Stella Falzone, Tra Ostia ed Efeso. Immagini dipinte e rappresentazioni di San Paolo tra Oriente e Occidente (catalogo mostra), Roma 2009.

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