Organizzazione dei dipendenti di Amazon

I magazzinieri di Amazon, il più grande sito di e-commerce americano, si sono organizzati per migliorare le proprie condizioni di lavoro, a fronte di un'azienda che impiega molto monitoraggio dei propri dipendenti e ha note posizioni contro i sindacati. Mentre alcuni magazzini Amazon in Europa si sono sindacalizzati, nessuno lo ha ancora fatto negli Stati Uniti. Le azioni dei lavoratori hanno incluso interruzioni del lavoro e hanno ottenuto alcune concessioni tra cui l'aumento della retribuzione, un incremento delle misure di sicurezza di sicurezza e l'aumento di ferie, permessi e pause.

Background[modifica | modifica wikitesto]

Interno di un magazzino Amazon nel Maryland

Essendo la più grande azienda di e-commerce americana, con oltre un milione di dipendenti e in rapida espansione, le pratiche lavorative dei magazzinieri di Amazon sono sotto costante scrutinio, con report sulle condizioni lavorative, l'aumento dei tassi di infortuni, la sorveglianza dei lavoratori e gli sforzi contro la sindacalizzazione.[1][2][3] Alla fine degli anni 2010, Amazon ha iniziato a occuparsi dei salari dei magazzinieri e della loro formazione.[4] Nonostante l'aumento del salario minimo a 15 dollari/ora e la fornitura di assistenza sanitaria e test COVID-19, le organizzazioni a sostegno dei diritti dei lavoratori e i funzionari governativi hanno criticato le condizioni di lavoro nei magazzini di Amazon.[5] Sebbene i sindacati siano comuni tra i magazzinieri di Amazon in Europa, nessuno tra i dipendenti americani di Amazon è sindacalizzato.[6][7] Negli USA, Amazon si è opposta attivamente alla sindacalizzazione dei propri dipendenti[6], avendo dichiarato di preferire risolvere i problemi direttamente con i dipendenti[7] e che i sindacati avrebbero ostacolato l'innovazione nell'azienda.[8] Fino alla campagna di sindacalizzazione del magazzino di Bessemer, in Alabama, del 2020, Amazon USA non aveva dovuto affrontare tentativi di sindacalizzazione su larga scala fin dal 2014, anno della campagna del Delaware.[9]

Stati Uniti[modifica | modifica wikitesto]

I tecnici Amazon hanno tenuto il primo voto per la sindacalizzazione della storia dell'azienda nel 2014. Il voto è fallito con 21 voti contrari e 6 favorevoli. Il National Labor Relations Board (NLRB), l'ente federale statunitense che si occupa dei rapporti tra sindacati e aziende, ha organizzato il voto a seguito di una petizione di dicembre dell'Associazione Internazionale dei Macchinisti e dei Lavoratori Aerospaziali per conto di 30 addetti alla manutenzione e alla riparazione del magazzino di Amazon a Middletown, Delaware.[10]

I lavoratori di Amazon protestano in Minnesota, 2018

Per tutta la fine degli anni 2010, i magazzini di Staten Island e Minnesota hanno partecipato a iniziative sindacali e contrattazioni. I lavoratori si sono organizzati per ottenere migliori condizioni di lavoro, come ad esempio pause più frequenti. I lavoratori hanno rilasciato alcuni video dalla formazione dei manager di Amazon che insegnavano a scoraggiare l'organizzazione dei lavoratori. In risposta ai cambiamenti in seguito all'acquisizione di Whole Foods da parte di Amazon del 2017, i lavoratori hanno iniziato a organizzarsi come Whole Worker.[11] Il sindacato americano Retail, Wholesale and Department Store Union ha iniziato a organizzare 2.500 lavoratori dal magazzino Amazon di Staten Island nel dicembre 2018, ma ciò non ha portato a un voto sulla formazione di un sindacato.[12][13]

Mentre molte attività chiudevano per via delle misure di sicurezza contro la pandemia COVID-19, il benessere e lo stipendio dei lavoratori che garantiscono la consegna delle merci, inclusa la manodopera di Amazon, hanno ricevuto rinnovata attenzione.[5] I lavoratori di Amazon, incrementando le proprie richieste, hanno chiesto aumenti salariali e misure di sicurezza attraverso l'interruzione del lavoro, inclusi gli scioperi e la mancata presentazione al lavoro.[2] Amazon ha aumentato la retribuzione per magazzinieri, trasportatori, fattorini e addetti ai negozi e ha aumentato le ferie pagate. Alcuni lavoratori hanno descritto queste concessioni come il minimo necessario a convincere i dipendenti a correre il rischio di lavorare durante la pandemia[4]. Nel Dicembre 2020 il National Labor Relations Board ha ritenuto legittimo un esposto secondo cui il licenziamento di un magazziniere di Staten Island era una ritorsione illegale per aver cercato di organizzare i colleghi per chiedere procedure di sicurezza contro la pandemia.[5]

Campagna di sindacalizzazione di Bessemer[modifica | modifica wikitesto]

Nel novembre 2020, i magazzinieri di Amazon a Bessemer, Alabama, si sono presentati al National Labour Relations Board (NLRB) per tenere un voto di sindacalizzazione. L'unità di contrattazione doveva originariamente comprendere 1.500 dipendenti a tempo pieno e part-time con rappresentanza dal sindacato Retail, Wholesale and Department Store Union.[14] Amazon ha assunto gli avvocati anti-sindacali Morgan, Lewis e Bockius per combattere il tentativo. Amazon aveva precedentemente utilizzato lo stesso studio legale per combattere con successo il tentativo di sindacalizzazione del 2014 dei magazzinieri del Delaware.[15] L'NLRB ha negato la richiesta della società di ritardare le udienze iniziali.[12] Amazon ha proposto di espandere l'unità di contrattazione a 5.700 lavoratori. In un'udienza di tre giorni presso l'NLRB, gli avvocati di Amazon e il sindacato hanno stabilito un'appartenenza all'unità di contrattazione più ampia di quanto originariamente proposto, includendo i dipendenti stagionali e i lavoratori che si occupano di salute, sicurezza e formazione[6]. Queste sono tattiche comuni per scoraggiare la sindacalizzazione, poiché un'unità di contrattazione più grande diluisce la penetrazione del sindacato, che aveva organizzato solo una parte dell'unità originaria, più piccola.[12] Il sindacato ha accettato l'espansione dell'unità per far procedere più speditamente il voto.[5] Il processo di votazione è iniziato ufficialmente l'8 Febbraio 2021 con l'invio via posta delle schede per la votazione, dopo che l'NLRB ha respinto il tentativo di Amazon di ritardare il voto.[16] Le schede dovranno essere restituite entro il 29 marzo 2021.[17]

Europa[modifica | modifica wikitesto]

In Europa, dove Amazon e altre aziende tecnologiche americane con filosofie contrarie all'organizzazione dei dipendenti sono soggette a maggior scrutinio e vincoli normativi, ci sono alcuni magazzini Amazon sindacalizzati.[6] Le critiche europee alle pratiche lavorative di Amazon sono maggiori di quelle americane.

In Francia durante la pandemia di COVID-19, a seguito di una disputa durata un mese, i sindacati sono stati coinvolti nella definizione dei requisiti per il rientro al lavoro dei magazzinieri, compresa la definizione delle protezioni. Coloro che si sono offerti volontari per tornare prima, a capacità ridotta, hanno ricevuto paghe aggiuntive e giornate lavorative ridotte.[18]

Italia[modifica | modifica wikitesto]

Il 3 Marzo 2017 i sindacati italiani Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato l'azienda per iniziare una contrattazione collettiva riguardante i dipendenti dell'hub di Castel San Giovanni, in Provincia di Piacenza.[19] Sebbene l'inizio della trattativa non sia stato accolto positivamente da Amazon in quanto "non in linea con una visione di sviluppo a lungo termine del centro"[19], questa ha portato alla firma del primo accordo collettivo tra Amazon e un sindacato il 22 Maggio 2018.[20][21][22] I sindacati italiani, nello stesso arco di tempo, hanno anche ottenuto diversi accordi relativi ai dipendenti dei magazzini e centri più piccoli.[19]

La firma degli accordi non ha posto fine alle tensioni tra i sindacati e l'azienda statunitense, nemmeno all'interno degli hub o centri già coperti e, in seguito all'aumento del lavoro e dei rischi per i lavoratori per via della pandemia di COVID-19, sono iniziate nuove proteste e scioperi.[23]

Nel 2021 i sindacati italiani dei trasporti Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno aperto una nuova contrattazione con Amazon Logistica Italia per discutere a livello nazionale l'inquadramento contrattuale dei dipendenti della filiera.[24][25]

Germania[modifica | modifica wikitesto]

La Germania è il più grande mercato estero di Amazon nel 2019.[26][27] Amazon ha aperto il suo primo centro logistico tedesco nel 1999 (FRA1) seguito da FRA3 nel 2009 a Bad Hersfeld.[28] Centinaia di magazzinieri di Amazon a Lipsia e Bad Hersfeld, organizzati dal sindacato Ver.di, hanno scioperato nel 2013 in protesta per la classificazione dei lavoratori e le paghe. Amazon ha successivamente migliorato la pianificazione degli straordinari, le sale relax e introdotto i bonus natalizi.[29][30][31] Amazon Germania ha anche confermato che aprirà tre centri logistici in Polonia.[32]

Polonia[modifica | modifica wikitesto]

Amazon ha aperto i suoi primi centri logistici vicino alle città polacche di Poznan e Breslavia nel settembre 2014. Sebbene i centri siano in Polonia, servono principalmente i mercati esteri, in particolare la Germania.[33] I due principali sindacati attivi nei magazzini Amazon polacchi sono Inicjatywa Pracownicza (Iniziativa dei lavoratori), attivo a Poznan e considerato più militante, e Solidarność (che è affiliato con UNI Global Union), più tradizionale e consolidato, che considera il primo "troppo radicale".[34] Durante uno sciopero tedesco nel 2015, a causa della vicinanza geografica della Polonia alla Germania, gli ordini sono stati rediretti aumentando il carico di lavoro polacco. Diverse dozzine di lavoratori nello stabilimento di Poznan hanno organizzato un rallentamento del lavoro. Poco dopo, Amazon ha aumentato la paga oraria di uno zloty.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Amazon’s 2020 Was a Banner Year for Profits—and for Criticism, su themarkup.org. URL consultato il 31 dicembre 2020.
  2. ^ a b (EN) Amazon’s poor treatment of workers is catching up to it during the coronavirus crisis, su theverge.com. URL consultato il 31 dicembre 2020.
  3. ^ (EN) Louise Matsakis, Why Amazon Really Raised Its Minimum Wage to $15, in Wired, 2 ottobre 2018, ISSN 1059-1028 (WC · ACNP).
  4. ^ a b (EN) Dana Mattioli e Sebastian Herrera, Amazon Struggles to Find Its Coronavirus Footing. 'It's a Time of Great Stress.', in The Wall Street Journal, 31 marzo 2020, ISSN 0099-9660 (WC · ACNP).
    «Amazon, which is responsible for more than one-third of e-commerce volumes in the U.S., has long faced complaints from warehouse workers about working conditions and their position in the employee hierarchy. The company, which is the nation's second-largest employer, in recent years has taken steps to boost hourly wages and improve employee-training opportunities.»

    "Amazon, che è responsabile di oltre un terzo dell'e-commerce negli USA, si trova da tempo a fronteggiare lamentele da parte dei propri magazzinieri riguardo alle condizioni di lavoro e alla propria posizione nella gerarchia dei dipendenti. L'azienda, che è il secondo più grosso datore di lavoro degliUSA, ha recentemente iniziato a muoversi per aumentare le paghe orarie e migliorare le opportunità di formazione per i dipendenti."

  5. ^ a b c d (EN) Amazon moves closer to facing its first unionization vote in six years, su cnbc.com. URL consultato il 31 dicembre 2020.
  6. ^ a b c d (EN) Annie Palmer, Amazon moves closer to facing its first unionization vote in six years, su CNBC, 22 dicembre 2020. URL consultato il 20 febbraio 2021.
  7. ^ a b (EN) Natalie Kitroeff, Amazon and New York Unions Had ‘Productive Meeting,’ Then Came a Shock (Published 2019), in The New York Times, 15 febbraio 2019. URL consultato il 20 febbraio 2021.
  8. ^ (EN) Nick Wingfield e Melissa Eddy, In Germany, Union Culture Clashes With Amazon’s Labor Practices (Published 2013), in The New York Times, 4 agosto 2013. URL consultato il 20 febbraio 2021.
  9. ^ (EN) Michael Corkery e Karen Weise, Amazon Workers Near Vote on Joining Union at Alabama Warehouse, in The New York Times, 22 dicembre 2020. URL consultato il 20 febbraio 2021.
  10. ^ (EN) Steven Greenhouse, Workers at an Amazon Warehouse Reject Forming a Union, in The New York Times, 16 gennaio 2014, ISSN 0362-4331 (WC · ACNP).
  11. ^ (EN) Michael Sainato, 'We are not robots': Amazon warehouse employees push to unionize, in The Guardian, 1º gennaio 2019, ISSN 0261-3077 (WC · ACNP).
  12. ^ a b c (EN) Natalie Kitroeff, Amazon and New York Unions Had 'Productive Meeting,' Then Came a Shock, in The New York Times, 15 febbraio 2019, ISSN 0362-4331 (WC · ACNP).
  13. ^ (EN) Michael Corkery e Karen Weise, Amazon Workers Near Vote on Joining Union at Alabama Warehouse, in The New York Times, 22 dicembre 2020, ISSN 0362-4331 (WC · ACNP).
  14. ^ (EN) Jay Greene, Amazon warehouse workers in Alabama file to hold unionization vote, in The Washington Post, 23 novembre 2020, ISSN 0190-8286 (WC · ACNP). URL consultato il 26 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 26 novembre 2020).
  15. ^ (EN) Jay Greene, Amazon effort to thwart Alabama union drive suffers early defeat at labor board, in The Washington Post, 2 dicembre 2020, ISSN 0190-8286 (WC · ACNP). URL consultato il 6 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 6 dicembre 2020).
  16. ^ Jason Slotkin, In Alabama, Workers At Amazon Warehouse Are Poised For Union Vote, in National Public Radio , 7 febbraio 2021. URL consultato l'8 febbraio 2021.
  17. ^ Josh Dzieza, Alabama warehouse workers prepare to face down Amazon in union vote, in The Verge, February 8, 2021. URL consultato il February 9, 2021.
  18. ^ (EN) Mathieu Rosemain, Amazon's French warehouses to reopen with 30% staff - unions, in Reuters, 18 maggio 2020.
  19. ^ a b c Amazon scende a patti con i sindacati italiani, su Wired, 30 maggio 2017. URL consultato il 20 febbraio 2021.
  20. ^ Amazon: accordo raggiunto a Castel San Giovanni, su cislparmapiacenza.it.
  21. ^ (EN) Michael Walker, Tech innovators start to see old-fashioned benefits of collective bargaining, su The Conversation. URL consultato il 20 febbraio 2021.
  22. ^ (EN) Historic agreement between Amazon and sector unions, su UNI Europa, 25 maggio 2018. URL consultato il 20 febbraio 2021.
  23. ^ Amazon, sciopero all'hub di Castel San Giovanni. I sindacati "Non tutelata la salute dei lavoratori", su la Repubblica, 17 marzo 2020. URL consultato il 20 febbraio 2021.
  24. ^ Primo incontro nazionale tra sindacati e Amazon, su TrasportoEuropa, 21 gennaio 2021. URL consultato il 20 febbraio 2021.
  25. ^ Secondo incontro tra sindacati e Amazon Italia, su TrasportoEuropa, 29 gennaio 2021. URL consultato il 20 febbraio 2021.
  26. ^ (EN) Copia archiviata, su Handelsblatt. URL consultato il 1º gennaio 2021 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2020).
  27. ^ Gadget Now, https://www.gadgetsnow.com/tech-news/in-4-years-india-will-be-one-of-the-biggest-markets-for-amazon/articleshow/70892585.cms. URL consultato il 1º gennaio 2021.
  28. ^ (EN) amazon.jobs, https://jobs-us-east.amazon.com/en-gb/locations/bad-hersfeld-germany. URL consultato il 1º gennaio 2021.
  29. ^ (EN) Nick Wingfield e Melissa Eddy, In Germany, Union Culture Clashes With Amazon's Labor Practices, in The New York Times, 4 agosto 2013, ISSN 0362-4331 (WC · ACNP).
  30. ^ (EN) the Guardian, http://www.theguardian.com/business/2013/nov/25/german-amazon-employees-strike-pay. URL consultato il 1º gennaio 2021.
  31. ^ Financial Times, https://www.ft.com/content/8037a844-9de8-11e2-bea1-00144feabdc0. URL consultato il 1º gennaio 2021.
  32. ^ (EN) DW.COM, https://www.dw.com/en/online-retailer-amazon-to-open-three-facilities-in-poland/a-17139649. URL consultato il 1º gennaio 2021.
  33. ^ (EN) Ralf Ruckus, Confronting Amazon, su Jacobin. URL consultato il 1º gennaio 2021.
  34. ^ (EN) Alimahomed-Wilson (a cura di), Choke Points: Logistics Workers Disrupting the Global Supply Chain, in Pluto Press, 2018, ISBN 9781786802347.