Odorico da Pordenone

Beato Odorico da Pordenone
 

Frate francescano, sacerdote e missionario

 
NascitaPordenone, 1286 circa
MorteUdine, 14 gennaio 1331
Venerato daChiesa cattolica
Beatificazione2 luglio 1755 da papa Benedetto XIV
Ricorrenza14 gennaio

«De qui partendone venemmo in una contrada chiamata Milestre...
nel quale dice che solea stare uno che se chiama el Vecchio de la Montagna...
E havìa facto sopra altissimi monti, che circhiava intorno una valle, un muro grossissimo et alto,
et gyrava intorno ma miglia, et andava seper doi porte dentro et erano occulte, forate nel monte»

Odorico da Pordenone (Pordenone, 1286 circa[1][2]Udine, 14 gennaio 1331) è stato un presbitero italiano dell'Ordine dei frati minori. Fu beatificato nel 1755.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Odorico (di cui si intravede solo una parte della testa) con il compagno ed un famiglio dissotterra le ossa dei martiri a Thane - Affresco nella Chiesa di San Francesco ad Udine.
Odorico salva le ossa dei martiri durante un incendio - Affresco nella Chiesa di San Francesco ad Udine

Entrato ancora adolescente nel convento di san Francesco, a Udine, dove fu ordinato sacerdote dell'ordine francescano (1290), si distinse per zelo, austerità e quel fervore missionario che lo porterà a lasciare il proprio paese per l'Asia Minore prima, ad incontrare poi i Mongoli, successivamente la Cina e l'India per tornare infine in patria e riferire al Papa sulla situazione delle missioni in Oriente. La sua opera di apostolato gli fece meritare il nome di "Apostolo dei Cinesi".

Il viaggio in Oriente[modifica | modifica wikitesto]

Verso il 1318 Odorico partì missionario per l'Oriente: attraversò durante il suo viaggio le città di Trebisonda, Erzurum, Homs e Baghdad. Giunto a Thane (che ora è un sobborgo di Bombay), Odorico classificò la popolazione come idolatra, perché adoravano fuoco, serpenti ed alberi; la città era stata però conquistata di recente dai musulmani, i quali condizionavano la vita religiosa. Odorico proseguì toccando Ceylon, Canton e infine, dopo 4-5 anni di viaggio, raggiunse Pechino (allora nota come Khanbaliq), dove fu ricevuto dall'imperatore Yesün Temür Khan (T'ai-ting-ti), pronipote del Kublai Khan che aveva conosciuto Marco Polo (allora la Cina era ancora sotto il dominio dei mongoli). Dopo soli tre anni fu incaricato di rientrare in Italia. Durante il viaggio di ritorno visitò il Tibet e fu il primo europeo ad entrare nella sua capitale, Lhasa, da dove attraversò poi la Persia e l'Armenia.

Il ritorno e la morte[modifica | modifica wikitesto]

La tomba di Odorico nella Chiesa della Beata Vergine del Carmine in Udine

Giunti a Trebisonda, Odorico e il suo compagno, frate Giacomo, si imbarcarono su una nave veneziana, giunsero prima a Venezia e successivamente a Padova.

Qui, nel maggio del 1330, su richiesta del suo superiore Guidotto, Odorico, ospite del monastero presso la Basilica di Sant'Antonio, dettò il resoconto del suo viaggio al frate Guglielmo di Solagna. Da lì Odorico, per adempiere il compito affidatogli dal vescovo Giovanni da Montecorvino riprese il cammino per raggiungere la curia papale ad Avignone. L'itinerario prescelto prevedeva un viaggio via terra fino a Pisa, poi via mare fino a Marsiglia e quindi ad Avignone. Proprio mentre era diretto ad Avignone si ammalò e fece ritorno ad Udine dove morì.

Attualmente si trova sepolto nella chiesa della Beata Vergine del Carmine, dove fu portato nel 1771 dai Francescani allorquando questi si trasferirono nel Convento di cui la chiesa era parte. L'arca che conteneva il suo corpo, di notevole pregio artistico, fu smembrata e solo nel XX Secolo ricomposta, in occasione del Seicentenario della sua morte.[3]

Gli affreschi riguardanti le Storie del Beato Odorico, che risalgono al 1440, si trovano ancora nel luogo originario della sua tomba, la chiesa di San Francesco[4].

Nella Biblioteca Riccardiana a Firenze si trova la sua relazione del viaggio nelle Indie. Odorico ci ha lasciato anche le sue memorie raccolte nell’Itinerarium Terrarum.

Fu proclamato beato da papa Benedetto XIV il 2 luglio 1755 e attualmente è in corso il processo di canonizzazione.

Pordenone gli ha dedicato una parrocchia, sita in viale della Libertà, e nel 1939 gli ha intitolato una via cittadina. Nel 1992, è stato completato il progetto per l'edificazione della nuova chiesa su disegno dell'architetto svizzero Mario Botta[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ DBI.
  2. ^ Alcuni lo vogliono coetaneo di Dante Alighieri, ponendo il suo anno di nascita al 1265. Altri invece lo ritardano al 1280 e altri ancora lo pongono al 1286.
  3. ^ http://www.parrocchiacarmine.it/index.php/arte-e-storia/la-chiesa-del-carmine
  4. ^ Descrizione degli affreschi sul sito del Comune di Udine., su udinecultura.it. URL consultato il 30 aprile 2019 (archiviato dall'url originale l'11 aprile 2016).
  5. ^ https://www.touringclub.it/destinazione/localita/chiesa/217083/chiesa-del-beato-odorico-pordenone

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alvise Andreose, La strada, la Cina, il cielo. Studi sulla Relatio di Odorico da Pordenone e sulla sua fortuna romanza, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2012 ISBN 978-88-498-3512-0.
  • Paolo Cicconofri, Giulio C. Testa, Carlo Vurachi "Odorico delle meraviglie. Il viaggio in Asia di Odorico da Pordenone nel manoscritto BNF 2810", Pordenone, Associazione culturale Cintamani, 2015.
  • Giancarlo Stival, Frate Odorico del Friuli, Padova, ed. Messaggero, 2002 ISBN 88-250-1076-1.
  • Andrea Tilatti, Odorico da Pordenone. Vita e Miracula, Padova, Ed. Centro Studi Antoniani, 2004 ISBN 978-88-85155-62-6.
  • Odorico da Pordenone Omin., "Libro delle nuove e strane e meravigliose cose. Volgarizzamento italiano del secolo XIV dell'Itinerarium di Odorico da Pordenone.", Padova, Ed. Centro Studi Antoniani, 2000 ISBN 978-88-85155-49-7.
  • Carlo Sgorlon, "Il filo di seta" piemme Sgorlon racconta l'avventurosa vita di San Odorico da Pordenone ricostruendo personaggi e dialoghi sotto forma di romanzo.
  • (EN) Vladimir Liscak, Christianity in Mongolian China and mission of Odoric of Pordenone[collegamento interrotto].
  • Gianni Nazzi, Dizionario biografico friulano, Udine, Designgraf, 2007.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Opere di Odorico disponibili su Web
Controllo di autoritàVIAF (EN106967420 · ISNI (EN0000 0001 1827 6070 · SBN CFIV020257 · BAV 495/94524 · CERL cnp01321773 · LCCN (ENn83215475 · GND (DE118786709 · BNE (ESXX900415 (data) · BNF (FRcb12007942j (data) · J9U (ENHE987007300227405171 · CONOR.SI (SL60012131 · WorldCat Identities (ENlccn-n83215475